Lui & Lei
Il Carabiniere

08.02.2025 |
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"Io, una volta innestato il cambio automatico mi diletto a carezzarle le belle gambe e riesco anche a palparle il seno..."
Sono quasi le diciannove di un tiepido pomeriggio di maggio e il sole illumina ancora le verdi colline intorno ad Ancona. Partiti da casa poco più di un’ora fa e imboccata l’autostrada a Pescara Nord, siamo appena usciti al casello di Ancona Sud per l’ultimo tratto di strada che ci porterà verso Sirolo dove, nella loro accogliente villa con vista sull’Adriatico che lì si infrange sulle scogliere del Monte Conero, ci attendono i nostri amici Luigi ed Carla quasi nostri coetanei dato che loro hanno rispettivamente 34 e 32 anni mentre io, Marco e mia moglie Stefania, ne abbiamo rispettivamente 35 e 34. Li abbiamo conosciuti in occasione del nostro e loro viaggio di nozze alle Canarie. Infatti, ci siamo sposati quasi negli stessi giorni di luglio di ormai cinque anni fa. Il caso ha voluto che prendessimo alloggio nello stesso albergo e che già dalla prima sera del nostro soggiorno ci fossimo conosciuti a cena, dopo che nel pomeriggio noi avevamo adocchiato loro e loro noi mentre prendevamo il sole ai bordi della piscina dell’albergo. Ma questa è un’altra storia. Come facciamo ormai con consuetudine almeno una volta al mese, o sono loro a scendere a casa nostra oppure come oggi, siamo noi ed essere ospitati da loro per un fine settimana dedicato al sesso più sfrenato spesso in compagnia di altre coppie che in questo lasso di tempo abbiamo conosciuto oppure che ci vengono presentate in occasioni come questa.Siccome è quasi un mese che non ci si incontra, già da ieri Stefania è su di giri: parrucchiere, mani, ceretta tutto fatto già venerdì, poi oggi, prima di partire, ha voluto legare i suoi capelli in uno chignon come quello che adottano le ballerine di danza classica, vestitino di maglina aderente come una seconda pelle che disegna il suo seno di terza coppa “D” con capezzoli puntuti quasi a volerlo evidenziare che arriva a mezza coscia, mini tanga, velatissime calze autoreggenti e tacco dieci, ma, come al solito, in valigia di scarpe ne ha messe almeno altre tre paia. Io, più semplicemente ho indossato un t shirt che mi disegna il personale e un comodo paio di pantaloni legati con un laccio e, ai piedi, un mocassino con nappa.
In auto, come di solito fa, appena imboccata l’autostrada si gira appoggiandosi quasi al montante dello sportello per allungare le sue gambe sul mio grembo lasciandomi ampia visione delle sue intimità e nel contempo mi massaggia con i talloni l’uccello tanto per tenerlo sveglio più di quanto non sia. Io, una volta innestato il cambio automatico mi diletto a carezzarle le belle gambe e riesco anche a palparle il seno.
“Come mai ti sei fatta lo chignon, con i capelli così tirati, manco fossi una ballerina di classica amore mio?”
“Ma caro, perché così i capelli non mi daranno fastidio mentre assaggerò gli uccelli presenti stasera! Oggi ho così tanta voglia di fare pompini!! Ho la bocca riarsa dall’astinenza di questo lungo mese. Ho bevuto solo dalla tua fonte mentre stasera spero ci siano diversi “fornitori” di ottima bevanda!”
“Ti sento agguerrita amore mio!”
“Se non fossi così puttana tu nemmeno mi avresti sposata!”
Sì, devo riconoscere che la mia dolce Stefania ha un appetito sessuale molto forte e che questa è una delle sue qualità che più mi ha attirato e sono felice di essere un marito molto invidiato! Ma la “verve” di Stefania spesso è coinvolgente anche per le signore che hanno la ventura di conoscerla! Ricordo con piacere una bella signora di una quarantina d’anni, forse più, incontrata in un club privé insieme al marito qualche mese fa che, ammirando Stefania mentre spompinava il suo consorte il quale, non potendo più resistere al trattamento orale che mia moglie gli stava praticando con passione, la avvisava del suo imminente orgasmo, rimase così sconvolta dall’assistere all’orgasmo del marito in bocca alla mia Stefania che non lasciò fuggire nemmeno una goccia con quella golosità che io conoscevo benissimo, come presa da un raptus, si sfilò il mio uccello che la stava scopando, portandoselo in bocca per il suo primo ingoio della sua già matura vita! Alla fine, ringraziò Stefania leccandole la figa, così facendola godere molto e, dopo che mi ero ripreso dall’azione della sua vorace bocca, volle essere inculata davanti al marito a cui giurò di diventare una puttana assetata di sborra! Posso affermare che, successivamente, quando siamo stati loro ospiti, ho potuto verificare che ha mantenuto la promessa!
Comunque, tornando a bomba, siamo appena usciti dal casello autostradale e imboccata la statale 16 verso sud per raggiungere la nostra meta, ci imbattiamo, subito dopo aver imboccato la strada provinciale per Sirolo, in una pattuglia dei carabinieri che, in servizio presso una piazzola, ci fanno segno con la paletta di fermarci. Accosto l’auto ed attendo il militare che si avvicina dal mio lato. Abbasso il finestrino e un graduato mi saluta e mi chiede i documenti. Glieli do e scendo dall’auto per seguirlo. Mentre il Brigadiere riempie i fogli dietro il portellone aperto dell’auto di servizio il secondo carabiniere, che avrà avuto sì e no 20/22 anni controlla l’auto girandole attorno. Vedo che si ferma appena dietro il finestrino del lato passeggeri e guarda verso mia moglie che si è sì ricomposta, ma certamente non completamente e, visto anche l’abito che indossa, poco avrebbe potuto fare per apparire una normale passeggera. Le gambe scoperte fino all’orlo delle calze, il seno che quasi vuole bucare la maglina sottile che lo ricopre, il trucco elegante, ma anche piuttosto vistoso, bastano e avanzano a che il carabiniere sgrani gli occhi nel modo meno militaresco che mi ricordo di aver visto! Lo squadro anche se da lontano e mi pare anche ben messo: alto poco più di me, ha un bel fisico da sportivo, belle spalle e bacino stretto, un viso pulito e una capigliatura che il cappello d’ordinanza nasconde. Intanto ritorna a muoversi girando sul davanti dell’auto e, sono certo che Stefania, se ha apprezzato la cosa, certamente lo sta anche leggermente provocando. Cammina lentamente fino a che non raggiunge la portiera del lato guida. E’ allora che il capo pattuglia lo chiama e gli riconsegna la patente ed il libretto dell’auto, poi mi fa un cenno di saluto e torna a scrivere, mentre il carabiniere mi si avvicina e nel darmi i documenti, mi chiede sottovoce se può darmi il suo numero di cellulare.
Al mio cenno di assenso: “Grazie, mi chiami appena può!” e mettendo le mani in tasca mi consegna un biglietto che io metto in tasca senza guardare, perché il mio sguardo è attirato dal cavallo dei suoi pantaloni che mi pare essere molto cospicuo! Quasi mi viene da ridere e, in segno di cortesia quando entro in auto per riporre i documenti prendo anche io un mio biglietto da visita e glielo do. Lui quasi rosso in viso mi ringrazia e lo mette subito in tasca e poi scatta sull’attenti e mi saluta portando la mano sulla visiera del cappello con la fiamma.
Appena rimetto in moto Stefania, sorniona, mi fa: “Al ragazzo gli ho fatto riempire le mutande!”
“E ci credo ma non ti rendi conto che anche se vestita sei un peccato che cammina?! Quello ci poteva denunciare per oltraggio a pubblico ufficiale e per atti osceni in luogo pubblico!!”
“Io non ho oltraggiato nessuno semmai l’ho eccitato e non ho fatto nessun atto osceno in luogo pubblico, prima perché ero in auto e poi perché nemmeno mi sono mossa!”
“Appunto, hai tutta la mercanzia esposta!!”
“Mica è colpa mia se sono così!!”
Il fine settimana dai nostri amici è stato di pieno soddisfacimento per me e per Stefania che, come si era ripromessa, ha bevuto da tutti gli uccelli presenti per placare la sua sete di sborra.
Nel rientrare a casa a sera, alcuni giorni dopo, dico a Stefania che ho ricevuto una chiamata proprio quel pomeriggio: “Ti ricordi il carabiniere che ci ha fermati all’uscita dell’autostrada giorni fa?”
“Si certo il giovane carabiniere quello con la faccia da ragazzino!”
“Sì, proprio lui, oggi mi ha chiamato per sapere se poteva essere preso in considerazione!!”
“Marco sai benissimo che fino ad oggi non abbiamo mai accettato di incontrare singoli…e non perché io non voglia ma perché tu sei geloso!”
“Si lo so, ma questo mi pare innocuo è un ragazzo vestito da carabiniere!”
“Ma se non ricordo male non mi pare sia così mingherlino, è più alto di te e, se ci penso bene e già mi tira la micetta, ha un fisico mica male e un bel gonfiore nei pantaloni!!”
“Devo rifiutare con eleganza?”
“Fai come vuoi, però mi diverte pensare a noi due con la Benemerita!”
Detto fatto, dato che mi piace assecondare quella troia di Stefania, chiamo Enzo, così mi ha detto di chiamarsi, accettando di incontrarlo così che una decina di giorni dopo, un sabato sera, già alle diciannove siamo pronti per andare a questo, per noi, nuovo tipo di incontro.
Enzo ci aspettava all’uscita del parcheggio della stazione ferroviaria dove aveva parcheggiato la sua auto e noi pure avevamo parcheggiato nello stesso posto.
Avevo prenotato in un noto ristorante di Pescara, di proprietà di una coppia nostra amica di giochi anche se molto più agée di noi, ma, come si dice, la classe non è acqua, proprio nella zona della movida cittadina per cui Stefania, vestita elegantemente con una giacca sopra un body trasparente ed un gonna che arriva al ginocchio ma è tenuta aderente al corpo da due o tre zip che opportunatamente aperte mettono in mostra le gambe fin quasi all’inguine, per non destare attenzione durante la passeggiata verso il ristorante, ha preferito indossare uno spolverino che copre tutto, mentre io ho optato per una bella camicia di fresco lino e pantaloni comodi dello stesso tessuto.
Entrati nel ristorante veniamo accolti dai nostri amici e condotti al tavolo mentre Laura la proprietaria, che non ha occhi che per il ragazzo, parla con Stefania chiedendo informazioni sul bel fusto nostro ospite.
Stefania intanto continua ad ammirare il bel giovane che la sovrasta per una decina di centimetri che diventerebbero venti se non calzasse un paio di decolté con dieci centimetri di tacco. Ma, evidentemente, anche Laura è fortemente interessata al giovane militare, per cui sparisce dalla nostra vista il tempo necessario per salire in casa e ridiscenderne dopo pochi minuti con indosso un maglioncino con scollo a V molto pronunciato e evidentemente senza reggiseno dato che i suoi capezzoli sono alla mercè degli occhi di tutti e con un fuseaux che le disegna le ancora superbe gambe e il bel culo di neocinquantenne. Uno spettacolo per gli occhi! Anche Stefania si è già tolta lo spolverino e, come si è accomodata al tavolo, accarezzandosi la gamba, ha fatto salire la zip che modifica la sua gonna in un indumento molto provocante che attira immediatamente lo sguardo compiaciuto del giovane Enzo e quello, al momento invidioso, della signora Laura. Il tavolo è situato in un angolo molto appartato che ci permette di conversare liberamente senza che nessuno possa ascoltare e anche senza essere molto visti dagli altri avventori che, essendo sabato, quasi occupano tutti i tavoli, anzi il fatto che Stefania dia le spalle a tutta la sala le permette di slacciare la giacca che, aprendosi, mostra il suo seno e buona parte delle mammelle fin quasi alle sue aureole, facendo deglutire il giovane che siede proprio di fronte a lei mentre io prendo posto su un lato del tavolo tra i due. Quando la signora Laura torna per l’ordine non ha occhi che per il bel panorama che Stefania ostenta sicura della sua avvenenza.
Con molta educazione Enzo si presenta e ci dice di avere 24 anni, essere un pugliese trapiantato per ora in Ancona dove presta servizio e che, per la qualifica che ha, potrebbe essere inviato in qualsiasi altra parte d’Italia. Siccome ha deliberatamente scelto di non legarsi a nessuno, vive in caserma e ha come suo unico amore quello per le moto e per le donne, meglio se di una certa età!
“Guarda che io non sono una donna di una certa età io sono ancora una ragazzina! Ma altrimenti, non sei venuto invano dato che la signora Laura…che è certamente una donna di una certa età certamente non si tira indietro!”
E così dicendo fa scorrere verso l’alto anche la seconda zip: anche l’altra coscia, quella dal mio lato, emerge alla vista concupiscente di quanti in quel momento sono presenti.
“Mi scusi signora non volevo intendere che lei…”
“Senti bel carabiniere, intanto dammi del tu che altrimenti davvero mi fai sentire vecchia, poi rilassati che non ti mangio mica, anche se devo ammettere che vorrei proprio assaggiarti un po', anche se non sono la sola, visto che la cameriera non ha occhi che per te!”
Enzo prosegue nella sua presentazione e ci dice che per adesso non può legarsi a nessuna ragazza, cosa che comporterebbe il suo trasferimento se questa fosse della zona dove presta servizio, ma che, siccome ritiene di essere dotato di una attrezzatura extra, il suo sogno è quello di poter essere introdotto in ambienti trasgressivi, che non avrebbe nemmeno nessuna reticenza a entrare nel mondo del porno. Proprio per questo, qualcosa dentro di lui gli ha detto, quando ci ha fermati per un controllo di routine, che noi fossimo proprio una coppia trasgressiva e la bellezza e l’abbigliamento di Stefania lo avevano convinto di questa sua idea. Ecco perché quasi violentandosi, aveva chiesto a Marco il permesso di poterlo contattare.
Mentre Enzo continua a parlare, affascinando Stefania, io tengo d’occhio la signora Laura e, tanto per capire cosa vorrebbe, la chiamo per farmi indicare il bagno. La signora, che ha visto l’occhiolino che le ho fatto e che non ha mai disdegnato la mia compagnia da quando ci siamo conosciuti, si offre di accompagnarmi.
Mi precede per indicarmi la gradinata che scende verso il piano seminterrato dove sono questi posizionati e, come se glielo avessi chiesto, scende davanti a me. Arrivati nell’ampio e luminoso vestibolo, Laura va verso un piccolo armadietto e tira fuori una chiave con cui apre una delle porte che lì si affacciano su cui è scritto “Privato”.
“Servizio dedicato!” dice la signora indicandomi l’ingresso. Io faccio per entrare ma afferrandole una mano la tiro dentro con me e chiudo la porta.
“Laura per stasera il ragazzino è caccia riservata! Ma se si dimostrerà all’altezza… ti chiamerò io a divertirti con noi. Te lo giuro sul mio cazzo!” e così dicendo metto la sua mano sul mio uccello già duro da diversi minuti. Laura stringe vogliosa mordendosi le labbra come a significare il suo apprezzamento!
“Gli posso dare, adesso, almeno due succhiate?” dice mentre mi apre la patta dei pantaloni. Senza attendere risposta si china e prima lo bacia poi se lo infila in bocca.
È di parola! Non più di cinque affondi poi molla il mio uccello a malincuore. “Tu se per me uno dei migliori cazzi che ho potuto apprezzare e che, fino a quando ne avrò la possibilità, mi dovrai sbattere come meglio sai fare!”
Torniamo in sala e vedo che Stefania ha già preso confidenza con Enzo, appena torno seduto mi dice che basterà un piccolo antipasto e un secondo veloce perché ha appena apprezzato con la mano una attrezzatura fuori dal comune e vuole accertarsene di persona! Enzo è tutto soddisfatto dalla reazione di mia moglie ed anche lui pare avere adesso una certa fretta.
Abbiamo tutti gli occhi lucidi dall’eccitazione e ci limitiamo ad assaggiare il gustoso cibo preparato per noi. Proprio mentre assaporiamo la pietanza, il cellulare di Enzo squilla e il ragazzo alza gli occhi al cielo.
Risponde alzandosi dal tavolo mettendo in evidenza un notevole gonfiore all’inguine. Sembra arrabbiato e molto provato quando ritorna al tavolo.
“Chiedo perdono ma devo rientrare in caserma perché alle quattro dobbiamo uscire per un blitz in aeroporto!! Non posso fare altro, cazzo!”
“Non te ne andrai prima di…” dice Stefania poggiando violentemente sul tavolo il tovagliolo.
“Laura mi indichi per favore il bagno?”
Laura arriva trafelata e, come aveva fatto poco prima con me, indica, precedendo Stefania che tiene per la mano Enzo, la via, fino a giungere di nuovo di fronte alla porta con scritto “Privato” che torna ad aprire.
Mentre io spingo Laura dentro il bagno vero e proprio, Stefania, chiude la porta dietro di sé e rimane nel vestibolo dove c’è sia il lavandino che una poltroncina. Io lascio aperta la porta che divide i due ambienti, così da poter vedere cosa passa per la testa alla mia dolce mogliettina insieme a Laura!
Appena chiusa la porta Stefania si toglie la giacca mettendo in mostra il suo seno prosperoso e infilando le mani all’inizio dei due spacchi della gonna dati dalle cerniere completamente alzate, si sfila il tanga che vedo umido di secrezioni.
“Guarda che bella figa, Enzo! Spero che tu ne sua degno!!” dice Stefania rivolgendosi ad un sconvolto Enzo che ha gli occhi fuori dalle orbite per lo spettacolo di femmina che ha di fronte. Stefania toglie le mani dalla sua figa che aveva allargato per meglio farla ammirare dal giovane carabiniere e le porta verso la patta dei pantaloni del ragazzo e l’apre con perizia di puttana! Mentre l’indumento scivola lungo le muscolose gambe dell’uomo, lo slip emerge in tutto il suo gonfiore che a malapena riesce a contenere. A Stefania basta un dito per abbassarne l’elastico e lasciare in libertà un uccello dalle dimensioni notevoli in lunghezza e, in modo particolare, in grossezza con uno scroto di dimensioni adeguate con due palle grosse quasi come quelle da tennis.
“Mamma mia che spettacolo!” dicono quasi all’unisono sia Stefania che Laura.
Stefania, seduta sulla poltroncina ha già preso in mano il cazzo di Enzo e lo sta misurando con soddisfazione poi lo tira a sé e lo abbocca per quasi la metà della sua lunghezza e, per farlo, deve aprire la bocca quasi completamente. Inizia a pomparlo con una avidità che raramente le ho visto addosso. Io chiedo a Laura di fare altrettanto con me ma la signora, affascinata dal lavoro di bocca di mia moglie, non intende ragione e vuole continuare a guardare, così si tira giù il fuseaux mi offre il suo parco giochi, dato che non indossa intimo!
Mentre sto per abbassarmi a dare una bella leccata alla matura figa e anche alle ancora sode chiappe della mia compagna di giochi, Stefania alza una mano e, capisco che vuole un preservativo perché, deve per forza sentire cosa prova con un tarello del genere! Ho sempre con me un paio di bustine e gliene metto in mano una, volendo usare l’altra per me.
“Non fare il cretino Marco, a me piace sentire la carne e, dato che non sono più fertile, almeno con te posso, anzi voglio, sentire il calore della tua sborra.”
“Come vuoi, Laura, volevo solo essere galante!”
“Scopami dai che adesso viene il bello qui davanti!”
Mentre io finisco di leccare sia la figa che il buco del sedere della mia attempata partner, riesco a vedere Stefania che, aperta la bustina del preservativo, lo estrae, lo guarda per capire il senso giusto e, sfilatosi il cazzo di Enzo dalla sua bocca, ci mette il condom tenendolo con le labbra: riprende in mano il cazzo tanto desiderato e mettendoselo di nuovo tra le labbra, con la bocca srotola il preservativo lungo il cazzo che man mano rientra nel caldo antro.
“Quanto sei troia, amica mia” la apostrofa Laura, incantata dall’azione di Stefania!
“Nulla di che, cara! Solo esercizio!” dice Stefania mentre si alza dalla poltroncina per andare a mettersi sul lavabo a cosce spalancate e guidando dentro di lei il meglio di Enzo!
Solo quando il maestoso uccello arriva nel punto più profondo della vagina di Stefania che ha gli occhi arrovesciati per il piacere e i coglioni sbattono sulle sue chiappe, la mia signora offre la bocca al ragazzo per un primo bacio!
Enzo la martella con regolarità e tira quasi tutto fuori il suo cazzo per poi immergerlo di nuovo dentro di lei.
Anche io sono entrato nell’accogliente figa di Laura che meglio non poteva sperare questa sera. Le ho messo le mani sulle morbide tette facendole passare sotto il maglioncino e adesso le sto strizzando i grossi capezzoli!
I mugolii delle due donne si fanno sempre più forti e anche io ho difficoltà a reggere a lungo il calore della matura figa che si contrae attorno al mio uccello. Vado alla stessa frequenza di Enzo che intanto sta aumentando la velocità e la profondità di penetrazione mandando in paradiso mia moglie che sta affondando le unghie dietro la larga schiena del giovane lasciandogli evidenti segni di graffiamento!
Come aumento anche io l’andirivieni, sento Laura che inizia a godere e cede sulle ginocchia. Allora per non far uscire il mio cazzo da lei, la sorreggo con un certo sforzo che mi distrae quanto basta per non trattenermi più!
“Laura….ti sborro dentro?!?!?”
“Siiiiiiii”
Quasi svengo dal piacere di allagare la pesca della mia matura amica che, per non cadere, si è aggrappata al porta asciugamani che si rivela molto resistente. Le metto un paio di dita dello sfintere anale, così da darle ancora un ulteriore brivido di piacere! Poi lei si siede sulla tazza del cesso e a gambe larghe mi fa vedere quanta sborra le ho riversato dentro…. Sono stupito anche io di quanto ho prodotto!
Intanto Enzo, con le mani a stringere le mammelle di Stefania, continua imperterrito a sfondare mia moglie che ha già goduto ed è sul punto di replicare l’orgasmo! Ed infatti eccola di nuovo a rovesciare indietro la testa e a emettere un “GOODOOO!!!” ancora più alto del primo.
Questo secondo orgasmo ha svuotato alquanto la mia signora e quasi miagolando chiede al ragazzo di venire.
“Dimmi tu quando e lo farò!”
“Aspetta un attimo!” e Stefania lo allontana quanto basta per farlo uscire dalla sua figa che appare ai miei occhi piena di secrezioni ma anche molto aperta! Scivola dal lavabo e gli sfila il preservativo.
“Vienimi in bocca!” e così dicendo apre le sue labbra di fronte alla cappella del ragazzo.
Appena appoggia la lingua su di essa, Enzo inizia a respirare forte e digrigna i denti mentre dice. “Arrivo!”
La bocca di Stefania è subito riempita di una quantità industriale di sborra e una parte ne esce a bagnarle il viso! Laura che ha la bocca aperta per lo stupore si rianima e corre dall’amica per non far disperdere nemmeno una goccia dell’abbondante piacere di Enzo. Si uniscono in un bacio che permette a tutte e due di ingoiarne un buon sorso e poi alle loro lingue di ripulire quanto si è sparso sui rispettivi volti.
Una volta che ci siamo ricomposti Stefania bacia di nuovo con passione il ragazzo:
“Enzo questo è solo un piccolo aperitivo. Tu, per quanto mi riguarda, puoi venire quando vuoi o quando puoi. Basta una telefonata di avviso. Io e te dobbiamo approfondire la nostra conoscenza. Solo quando sarò appagata, ti prometto di organizzare una serata in tuo onore prima a casa nostra poi dalle tue parti a Sirolo!”
Benedetta la paletta con la quale ci hai fermati!!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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