Gay & Bisex
Trasformazione: quella sera in cui Paolo …
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03.08.2024 |
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"Se lo sfila dalla bocca e comincia a menarlo con forza..."
Questo è lo stesso episodio descritto nell’altro racconto della stessa serie. Mentre quello descrive il punto di vista dell’autore, questo è stato scritto a quattro mani sulla base di quanto riferito dal co-protagonista.
Il lettore deciderà da che parte stare.
Sono in ritardo come sempre. Gli ho mandato un messaggio per dirgli che sarei arrivato entro breve e invece sono ancora in palestra con Pietro, nonostante stasera non abbia nessuna voglia di allenarmi nè tanto meno di stuzzicare le fighette qui intorno come facciamo di solito. Continua a rompermi il cazzo perché non mi vede mai, ma in questo periodo non riesco a smettere di pensare a Paolo e vorrei solo essere a casa a scopare con lui.
Ecco qui; mi basta pensare a quell’uomo che subito mi diventa duro. Mi sa che sto diventando sempre più frocio.
Mi sistemo il cazzo barzotto dentro al sospensorio cercando di non farmi notare. Ci manca solo che mi vedano andare in giro con il cazzo ritto sotto alla tuta.
Paolo mi fa star bene ed è la prima volta che mi ritrovo ad avere un rapporto così lungo con un uomo, tra l’altro più grande di me.
Non c’è voluto molto per farmi dare le chiavi di casa sua e ormai sono più spesso da lui che da me.
Sono più di due mesi che me lo sbatto, eppure non gli basta mai. Farebbe qualunque cosa per avere il mio uccello in bocca, in mano o nel culo e la venerazione che ha nei miei confronti è qualcosa di estremamente gratificante.
Non è certo il primo frocetto che ho trasformato nella mia puttana svuotapalle, ma in lui c’è qualcosa di diverso che non riesco ancora a capire fino in fondo.
Mi è piaciuto fin da quando l’ho conosciuto e scopare con lui è sempre un’esperienza nuova e imprevedibile anche perché, a differenza delle altre troiette che mi sono fatto di nascosto in questi anni, Paolo non è certo il tipo che offre passivamente il suo culo limitandosi a gemere in attesa che mi svuoti le palle dentro di lui.
Anzi, cerca sempre di prendere l’iniziativa, tanto che certe volte non so chi dei due stia effettivamente conducendo il gioco.
Non so proprio cosa ci accomuni. Lui è sempre attento a fare la cosa giusta, è rispettoso delle persone e si preoccupa delle conseguenze delle sue azioni mentre io, in fondo, mi preoccupo solo di avere abbastanza birra in frigo e un buco da riempire.
La pensiamo diversamente in quasi tutti i campi, sia che si parli di calcio, di politica o, più genericamente, di approccio alla vita e possiamo passare ore a discutere animatamente cercando di imporre la nostra opinione, ma mi basta mettergli l’uccello sotto agli occhi che in un attimo si trasforma nel più docile succhiacazzi che io abbia mai incontrato.
Nonostante non potremmo essere più diversi non posso fare a meno di riconoscere di essere assolutamente pazzo di lui, del suo corpo, della sua personalità e della sua incontenibile perversione, e sono affascinato dalla sicurezza con la quale vive la sua sessualità.
Non che si noti nei modi di fare o negli atteggiamenti, ma non fa niente per nasconderla e se ne infischia del giudizio delle persone. Se fossi così anch'io avremmo la possibilità farci vedere in giro insieme. Sarebbe bello.
Mi ha fatto conoscere un sacco dei suoi amici e ce ne sono un paio, tra l’altro particolarmente arrapanti, che non vedrebbero l’ora di farsi scopare da me. Anzi, devo ricordarmi di parlarne con Paolo, così magari una sera organizziamo una bella orgetta casalinga.
Sarei curioso di vederlo darsi da fare con quel bel pisellone che da quando sta con me non è altro che un’inutile appendice.
Nel sesso offre tutto sé stesso ed è così appassionato che non smetterei mai di rotolarmi con lui tra le lenzuola. Qualche volta mi sono quasi sentito in colpa per averlo trattato come una vacca da monta, nonostante sappia perfettamente che è quello che lui si aspetta da me.
Sa anche essere molto tenero, tanto che mi piacerebbe prendermene cura ogni tanto, ma devo continuamente fare attenzione a non mostrargli le mie debolezze altrimenti so già che cercherebbe di prendere il sopravvento.
Adoro la sua perversione mentale così come il fatto che è così docile e sottomesso. È così divertente farlo sentire continuamente in soggezione.
Gode come un matto nell’essere torturato sia psicologicamente che fisicamente, tanto che si lascia fare qualunque cosa mi passi per la mente e, assecondando con dedizione il mio bisogno di dominio, mi fa sentire forte, oltre che incredibilmente potente.
E poi c’è la sua fissa per gli stivali. Quando li indosso entra immediatamente in uno stato di trance e diventa ancora più arrendevole, trasformandosi in una grandissima troia.
“Fratello, da come sei arrapato immagino che tu stia pensando alla tua puttanella”
Pietro è il mio migliore amico e abbiamo sempre condiviso tutto, tanto che sono stato spesso tentato di confidarmi con lui. In passato ci siamo anche scopati qualche ragazza insieme ma adesso non so proprio come potrebbe prendere la notizia di essere stato nello stesso letto con un finocchio. Prima o poi sarò costretto a dirglielo, ma ora no.
“Già, è veramente strafiga. Due tette da urlo e una figa stretta che farebbero resuscitare un morto”.
“Non capisco cosa aspetti a presentarmela, anche perché ormai sta diventando una cosa lunga. È un po’ di tempo che quando ti chiamo mi dici di essere impegnato con lei e non ti trovo mai quando passo da casa tua. Non devi essere geloso. Con quell’arnese che hai tra le gambe non corri certo il rischio che te la porti via”.
Decido di coinvolgerlo in una risata goliardica dandogli una manata sulla schiena, così magari chiude questo discorso e la finisce di rompere i coglioni.
Ho bisogno di scaricarmi le palle. Mollo Pietro con un pretesto e me ne vado. Vorrà dire che la doccia la farò a casa.
Sto guidando piano ancora immerso nei miei pensieri. Mi chiedo che aspetto avrà dopo quanto gli ho detto stamattina di fare.
Stavo notando come gli effetti che la dieta controllata, gli integratori e l’allenamento intensivo al quale lo sto sottoponendo cominciano a essere evidenti sul suo corpo. Sta diventando più grosso e definito, proprio come piace a me.
Mi stava venendo voglia di saltargli addosso quando è uscito con quella frase: “Che c’è bell’uomo? Se ti piace quello che vedi, basta che tu mi faccia un fischio e ti posso far provare anche un altro genere di sensazioni, non meno gratificanti”. Sapevo perfettamente dove voleva andare a parare e devo riconoscere che da quando ci frequentiamo questo pensiero mi era già passato per la mente. Ho deciso che, se dovrà mai succedere, non potrà che essere con lui, ma per ora non sono ancora pronto a prendere il suo cazzo in culo.
Così ho dovuto rimetterlo rapidamente al suo posto, ricordandogli chi è che comanda.
“Entro stasera devi far sparire la barba. Detesto come si impiastriccia quando ti sborro in faccia e forse è questa la ragione per la quale le puttanelle come te non ce l’hanno mai. Tra l’altro, mi sembra più giusto che io sia l’unico ad averla”.
Ha una cura maniacale di quella barba ma con un tipo come lui è importante continuare a sottolineare il proprio ruolo. Anche a costo di doverlo schiacciare.
Quando però ho visto lo smarrimento dipinto sulla sua faccia ho avuto un attimo di ripensamento, così sono scappato rapidamente prima che se ne accorgesse.
Chissà come sarà il suo viso. E, soprattutto chissà se ciò gli avrà fatto abbandonare quell’atteggiamento da galletto.
Per farmi perdonare però magari stasera lo porto a mangiare una pizza e per farlo contento potrei mettere gli stivali anche se fa un caldo fottuto. Quando lui è contento sa come far contento anche me.
Mi ha sentito entrare in casa ma non si è nemmeno girato a salutarmi. Vorrà fare il sostenuto, ma con quei jeans da puttana e la camicia attillata è chiaro che si è preparato con cura per me.
Gli accarezzo il culo con tutte e due le mani e mi avvicino al suo orecchio.
“mmmhh, senti che belle chiappe sode ha quest’uomo. È da stamattina che aspetto questo momento. Che ne dici di farmi compagnia in doccia?”
“La doccia può aspettare. Ormai è quasi pronto. Potresti invece renderti utile apparecchiando la tavola”.
Stasera vuole provare a fare il difficile, ma tanto sappiamo entrambi che alla fine farà quello che decido io.
Mi appoggio contro quel culo da favola e lo abbraccio facendo scorrere le mani sul cotone liscio della camicia fino ad arrivare ai pettorali.
La troietta ha già i capezzoli duri per l’eccitazione. Non ci vorrà molto per farlo cedere.
“Ho fame solo di te e so che tu ne hai voglia almeno quanto me”
Continuo ad accarezzarlo con passione. Porca puttana, quanto mi piace il suo corpo.
“Sei monotematico e stai diventando noioso. Per te io sono solo un buco da riempire”
Sta chiaramente cercando di resistere, ma la voce lo tradisce.
“Hai ragione. Non mi viene in mente niente di più eccitante che scopare con te. Lo senti quanto sono duro?”
Mi abbasso facendo aderire il mio corpo contro il suo. Voglio che capisca quanto sono eccitato mentre gli mordo il lobo dell’orecchio.
“Ti voglio. Qui e adesso”
Ecco, si è immobilizzato. Ho vinto anche questa volta.
Allungo il braccio per spegnere i fuochi e lo costringo a girarsi verso di me.
“Cazzo che figo che sei. Sembri più giovane”
Quelle guance lisce e morbide sono una piacevole sorpresa. Mi sa che me lo tengo così per un po’ di tempo prima di permettergli di farsi ricrescere la barba.
“Già, ma non sono più io”
Il cucciolotto vuole le coccole. Ma sì, bisogna pur concedergli la sua ricompensa.
“Infatti, sei qualcosa di diverso. Molto più bello”.
Gli caccio la lingua in bocca e lui la accoglie immediatamente. Quest’uomo sa baciare divinamente e adesso non sento più nessun solletico quando lo fa.
Ma adesso ho voglia di scopare, così inizio a sbottonargli la camicia guardandolo negli occhi. Non deve aver nessun dubbio su quanto gli sta per capitare.
Guardo quel busto definito, liscio e lucido e non resisto dal passarci sopra le mani per percepirne il vigore.
Il suo cazzo duro è decisamente evidente sotto ai jeans così lo torturo accarezzandoglielo con energia e quella macchiolina che è apparsa sul cavallo mi conferma quanto sia eccitato.
È così facile con lui. Lo accarezzo sempre più forte percependo distintamente l’asta e i coglioni. Ho voglia di lui.
“Piccolo, tu mi fai troppo sesso. Voglio vederti nudo”
“Eh, no, ragazzone. Adesso che sei arrivato fino qui non vorrai certo fermarti”
Sta evidentemente entrando in modalità troia e ci ha messo meno del previsto. Ci sarà da divertirsi.
Mi piego sulle ginocchia rimanendo in equilibrio mentre gli sbottono i jeans con impazienza e glieli calo fino alle caviglie. Gli bacerei quel bel cazzo e vorrei succhiarmi le sue palle sode ma non vorrei che si mettesse in mente idee strane. Così lo faccio girare fino a quando non ho il suo culo davanti agli occhi.
Non resisto dal mettergli le mani addosso per accarezzare quella pelle liscia e glabra poi gli allargo le chiappe per baciarlo sul buchetto mentre la troia lo sporge in fuori. Il suo corpo sa di pulito. È evidente che si è preparato con attenzione per essere pronto a farsi montare e tra poco sarà accontentato.
Lo lecco ancora un po' e poi gli infilo un dito all’interno che lui accoglie con un gemito. Non voglio interrompere questo momento andando a prendere il lubrificante così lo inumidisco con cura sputandoci sopra più volte e poi infilare un secondo dito.
Da come mugola sembra pronto, così mi alzo e lo guardo negli occhi.
“Ti voglio”
Ma lui ha altri programmi
“Dopo. Prima hai bisogno che qualcuno ti dia una pulita”.
Prende l’iniziativa spingendomi contro il bancone per poi togliermi la felpa. Fa passare la lingua su tutto il busto impugnandomi saldamente il cazzo nella mano prima di mettersi in ginocchio per togliermi scarpe e pantaloni della tuta, bloccandosi alla vista dalla punta del mio cazzo in tiro che sporge dal sospensorio.
Rimane a guardarmi con il suo solito sguardo da porco prima di appoggiarmi la faccia sull’inguine, ispirando profondamente.
Sa quanto mi piace vederlo a miei piedi mentre si prende cura delle mie necessità riconoscendo il mio status di maschio dominante.
“Tiralo fuori e infilatelo in bocca. Voglio riempirti la gola”
Ma invece di ubbidire al mio ordine, si limita a sollevare leggermente l’elastico del sospensorio facendo uscire le palle che comincia a leccare e a ciucciare.
Io adoro quell’uomo. La sua depravazione è senza fine.
“Cazzo, quanto sei porco. Mi farai morire”.
Mi guarda e sorride.
“Te la sei cercata, bestione. Sei stato tu a cominciare e adesso ne paghi le conseguenze. Resisti”
Infila la mano all’interno prendendo possesso del contenuto, stringendo e smanettandomi l’asta.
Basta. Non ce la faccio più. Mi sfilo quel piccolo indumento e lo lancio lontano lasciando che il mio cazzo gli possa ondeggiare davanti agli occhi. So per esperienza che non può resistere a quella vista.
“Apri la bocca e tira fuori la lingua. Sto per darti ciò che vuoi”
Glielo sbatto più volte sulla lingua prima di ficcarglielo in bocca e Paolo comincia a ciucciarlo con quel gioco di lingua che mi manda in estasi.
“Succhia…, così… Quando ti ci metti d’impegno sei meglio di una puttana da strada”.
Se lo sfila dalla bocca e comincia a menarlo con forza. Quest’uomo sa sempre come farmi godere.
“Voglio che tu sappia che stasera ho intenzione di mungerti fino a prosciugarti le palle, risucchiando anche l’ultima goccia del tuo seme”.
Che troia. Mi basta mettergli la minchia davanti agli occhi per farne quello che mi pare.
“Mi sembra un buon programma. Comincia con il prendertelo tutto fino in gola”
Glielo infilo in bocca e gli tengo ferma la testa contro il mio inguine lasciandolo con il mio cazzo infilato fino in gola.
Non so come faccia a prenderlo tutto, ma ormai è diventato bravissimo a infilarselo fino in fondo.
“Bravo cucciolo, così … resisti”
Lo tengo così per qualche istante, poi lo lascio respirare prima che soffochi.
“Ne ho conosciuti di succhiacazzi, Ma tu li batti tutti. Quanto ti piace giocare con il mio uccello?”
La sua faccia è stremata, ma lui è uno che non si arrende mai.
“È magnifico, vorrei averlo sempre a disposizione per toccarlo e ciucciarlo”
L’ha ingoiato di nuovo. Non resiste proprio.
“Adesso succhialo. Fammi vedere di cosa sei capace”
Non voglio che finisca troppo presto, così lo lascio divertirsi un po’ prima di sfilarglielo di bocca e lo faccio rialzare sistemandolo a gambe aperte contro il bancone.
“Tu hai decisamente un talento naturale per i pompini, ma adesso voglio il tuo culo”
Sputo ancora sull’entrata e con l’aiuto delle dita continuo ad allargarlo.
Manca solo un passaggio e poi mi implorerà di chiavarlo. Ficco la lingua più in fondo che posso e sento che si rilassa completamente.
“Ooohh, cazzo che bello, … leccami il culo, … Mi fai impazzire … continua…
L’uomo adesso è pronto. Allargato, rilassato e lubrificato a dovere. Non resta altro che farlo impazzire per il piacere che la mia minchia è capace di dargli.
Appoggio la cappella sull’entrata, ma voglio che abbia piena consapevolezza di ciò che gli capiterà tra un attimo.
“Preparati, perché me l’hai fatto diventare più grande e duro del solito”.
Do una spinta con il bacino ed entro, gradualmente ma senza fermarmi, allargandogli tutto il canale fino a quando non mi appoggio alle sue chiappe e lì mi fermo per godermi fino in fondo la sensazione di potere assoluto che ho su quell’uomo, oltre che per il piacere che provo stando in quel caldo anfratto pulsante.
“Allora puttanella, com’è che non parli più?”
L’ho infilzato con la mia nerchia. Adesso è completamente mio. Tutto di lui mi appartiene.
“Minchia, è enorme. Vacci piano”
Comincio a scoparlo piano mentre lo tengo abbracciato tra le mie braccia e lo bacio sul collo, dietro alle orecchie e sulla schiena.
Lui è il mio uomo, so quanto gli piace essere baciato e farei qualunque cosa per farlo felice come lui sa far felice me. Nessun altro mi ha mai fatto sentire così. Nessun altro mi ha mai fatto provare le sensazioni che provo con lui.
“È incredibile quanto tu sia ancora stretto. E sì che non ti puoi certo lamentare per avertelo fatto mancare”.
Non riesco proprio a capire come sia possibile che la mia mazza riesca sempre a entrare in un buco così stretto rendendolo così troia.
“Continua bestione, non ti fermare mai. Fammi sentire quanto sei uomo”
Ormai è completamente fuori di testa. Sento che spinge in fuori il culo per prenderlo sempre più in profondità gemendo ad ogni affondo.
Mi fermo ogni tanto mentre continuo a baciarlo rimanendo dentro di lui, stritolandolo tra le mie braccia
Comincio a scoparlo con sempre maggiore violenza e Paolo inizia a urlare tutto il suo godimento.
“Cazzo, … si, … così, … ancora”
“Urla troietta, fai sentire ai vicini quanto godi quando lo prendi nel culo”
Non so come sia possibile godere in quella maniera avendo un palo nell’intestino, ma guardando come si contorce dal piacere dev’essere una sensazione incredibile.
Ma adesso è veramente troppo e sto arrivando al limite.
“Voglio coprirti con la mia sborra. Mi hai avuto dentro e adesso mi avrai anche fuori”.
Esco da quel caldo rifugio e lo costringo a inginocchiarsi davanti a me pronto a prendere in bocca il mio seme.
La mia mano corre veloce impugnando l’asta davanti ai suoi occhi. L’orgasmo sta arrivando.
Piego le gambe prendendo di mira la sua bocca aperta e vogliosa, continuando a menarmelo velocemente.
Lui è lì ai miei piedi che mi guarda, che mi vuole. Lui è mio!
“Godo, … cazzo … agggh”
Schizzo una volta, poi una seconda e una terza, mentre il resto cola sul suo petto liscio e muscoloso.
È stato incredibile. Ho goduto come un pazzo e ne ho fatta veramente tanta.
Me lo strizzo nella mano per far uscire anche le ultime gocce mentre Paolo si occupa di ciucciarmi la cappella per ripulirmelo completamente.
Poi si mette di nuovo in ginocchio davanti a me guardandomi negli occhi. Un cucciolo in attesa che io mantenga la mia promessa.
Raccolgo le gocce che gli colano sulla faccia con il pollice e glielo infilo in bocca per farmelo succhiare
Mi chino su di lui e spalmo il resto sulla sua pelle. La mia mano scivola sul suo petto e io mi rendo conto che quel contatto mi piace da impazzire.
“Sei tremendo. Mi diventi più ninfomane ogni giorno che passa e non smetterei mai di scoparti”.
Gli porgo una mano per aiutarlo a rialzarsi e gli ficco la lingua in bocca stringendolo forte tra le mie braccia.
Ci siamo ripresi, abbiamo giocato e scherzato tra di noi e adesso sono a tavola ma non so nemmeno cosa sto mangiando. Non mi interessa, non riesco a staccare gli occhi da quel corpo nudo che vedo davanti a me.
Ci siamo spostati a guardare la tele ed è rimasto per tutta la sera attaccato al mio corpo. Prima di incontrarlo non mi era mai capitato di passare la serata abbracciando un uomo, per di più nudo, infoiato per contatto con il suo corpo.
La serata è scorsa velocemente e, dopo una doccia veloce siamo abbracciati nel suo letto.
Non riesco a smettere di pensare a questa sera, a come godeva, a com’era felice di farsi scopare.
Chissà cosa si prova a prendere il cazzo di un uomo. Me lo sono chiesto spesso, ma non ho mai avuto una risposta.
Sento che le dita che scorrono sul mio corpo stanno rallentando ed è chiaro che si sta addormentando.
Adesso o mai più!
“Ti piace prenderlo in culo?”
È chiaramente nel dormiveglia, ma risponde ugualmente.
“Dipende. Da te senz’altro si”
Non è la risposta che mi serve, così lo incalzo.
“Ma ti piace più darlo o prenderlo?”
“Lo sai che se posso scegliere preferisco darlo, ma quando trovo gli uomini giusti o le situazioni giuste lo prendo con grande soddisfazione”.
Ho bisogno di una risposta alla domanda più importante, così glielo chiedo a bruciapelo.
“La prima volta fa molto male?”
SI è bloccato. SI è alzato e si è messo cavalcioni sul mio corpo. I suoi occhi sono nei miei.
“Hai mai pensato di prendere un cazzo in quel bel culone?”
Sono al punto di non ritorno.
“Certo che no”.
“Vuoi provare?”
Non so più cosa voglio. L’idea mi eccita, ma il suo uccello è decisamente troppo grosso.
“Non lo so”
Sorride e mi fissa, parlandomi con un tono caldo e gentile.
“Stai per prendere il mio. Non è grande come il tuo, ma lo sentirai ugualmente. Fidati di me e sono convinto che mi ringrazierai”.
Cazzo, è bellissimo sentire le sue dita che mi lavorano il buco del culo e che vanno avanti e indietro. Si vede che ci sa fare.
Continua a ripetermi di rilassarmi, di pensare a lui e di concentrarmi su di noi. Dice che mi piacerà e non vedo l’ora di provare. Non ho dubbi sul fatto che lo sentirò entrare, ma mi ha assicurato che non ci vorrà molto.
Continua a baciarmi e mi piace l’idea che sia lui a guidarmi.
Mi fa scorrere il suo uccello duro tra le chiappe, solleticandomi l’ano. Non so cosa mi succeda, ma non vedo l’ora che lo infili. Voglio quella minchia nel culo.
Mi sistema sul fianco e appoggia la cappella all’entrata. Ecco, finalmente il momento è arrivato.
“Tu sei un uomo e io sono un uomo. Ti farò godere come solo noi uomini sappiamo fare. Pensa solo a rilassarti. Lasciati andare e io mi occuperò di te”.
Mi fido di lui. Sono pronto. Lo voglio.
Lo sento entrare. Il lubrificante ha fatto il suo lavoro, ma quel palo mi sta allargando all’inverosimile. Porca puttana, è enorme e nodoso.
Entra sempre di più, ma per fortuna ci sta andando piano e non fa poi così male.
Cazzo, fa male! Vorrei dirgli di smettere e allo stesso tempo voglio che continui.
È dentro completamente ma si è fermato. Fa ancora male, ma adesso il dolore è più sopportabile.
“Hai finalmente il cazzo di un uomo nel culo. Non è fantastico?”
Fantastico è un po’ eccessivo, ma non mi dispiace per niente sentirlo dentro di me.
“Ci andrò piano. Resisti”.
Mi sto facendo scopare da un uomo. Oltre che frocio adesso sono anche rottinculo.
Sta muovendosi lentamente e non riesco a capire se ciò che sento è dolore oppure piacere. Che sensazione incredibile.
È fantastico. Sento quel grosso palo che mi allarga ogni volta che entra. Vorrei che non smettesse mai.
È bellissimo … ancora … mhmm … “.
E invece si blocca.
Esce e mi mette supino. Mi allarga le gambe, si riposiziona ed è di nuovo dentro.
Adesso posso vedere il mio piccolo grande uomo mentre mi scopa. Mi guarda, mi sorride, mi rassicura. Mi ha fatto suo.
Lo sento scorrere, sento ogni rilievo e ogni vena del suo cazzo. È fantastico.
Ha aumentato la velocità e mi sta facendo godere. Mi piace essere pieno di lui. Sento il mio cazzo che vorrebbe esplodere.
Esce velocemente dal mio culo. Si mena l’uccello proprio davanti ai miei occhi e esplode riempiendomi la faccia con il suo seme.
“Tieni bell’uomo. Prenditi la mia sborra”
Continuo a guardarlo e lui si piega su di me. Lecca le gocce che mi stanno colando sulla faccia e poi mi bacia. Sento per la prima volta il suo sapore e scopro che mi piace molto, come tutto di lui.
È sceso a prendersi il mio cazzo in bocca. Lo succhia. Non resisto. Godo … cazzo, … godo!!!
È tornato da me dopo aver ingoiato tutto. Lo abbraccio stringendolo a me.
“Non pensavo che potesse essere così bello. Ho goduto come un pazzo”.
Mi guarda soddisfatto. Sa di aver fatto un buon lavoro.
“Adesso che hai provato entrambi i lati potrai scegliere di volta in volta quale ruolo ti piacerà giocare”
Quell’uomo sensibile e appassionato riesce a farmi vivere sensazioni che non ho mai provato in vita mia, così lo bacio a lungo ringraziando il momento in cui le nostre strade si sono incrociate
Sono ancora sveglio a pensare a quanto è successo stasera.
Il culo mi fa ancora male, ma, nonostante ciò, so per certo che voglio farlo ancora. Ho goduto grazie al suo cazzo e mi è piaciuta la sensazione che ho provato mentre scavava dentro di me.
È sicuro che da domani sarà molto più difficile tenere Paolo al suo posto, ma ho già qualche idea che mi frulla per la mente confidando nella sua perversione da passivo e sottomesso.
In caso di necessità, so di poter fare leva sui suoi feticci.
Ci penserò domani. Adesso ho solo bisogno di sentire il contatto con questo strano uomo che sta dormendo profondamente al mio fianco.
Lo bacio senza che se ne accorga e lo stringo a me con il braccio.
Anche se ormai ho capito che lui non appartiene a nessuno e che sarà mio soltanto fino a quando avrà voglia di esserlo.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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