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Gay & Bisex

OPERAZIONE SEGA 3 - ENDING


di Mitchell
05.08.2011    |    24.413    |    0 8.6
"Avrei voluto usarla per ricattarlo ma mi fece capire che non sarebbe servito..."
"Ciao sono Ettore, scusa il disturbo. Ti sembrerà strana una mia telefonata, a scuola non ci siamo mai fumati molto, ma è colpa mia se sono timido e non ho mai legato particolarmente con nessuno"
"Non devi giustificarti Ettore, non mi disturbi, dimmi pure"
"Ecco, oggi ero in giro e ho incontrato Raimondi. Avevo una dannata voglia di sfogarmi con qualcuno e ci siamo messi a parlare. Io ho sempre intuito che Edoardo fosse gay e per questo mi sono confidato con lui e lui si è confidato con me. Mi ha detto che ha una storia con te..."
"Beh non è proprio una storia, diciamo che stiamo avendo un'esperienza..."
"Sei innamorato di lui?"
"No! Questo no, non credo proprio mi innamorerei di un maschio, fino a prova contraria mi piacciono le ragazze..."
"Ok, ma volevo arrivare al dunque. Edoardo mi ha detto che tu hai notato una mia reazione quando è
arrivato Pellegrini ed eri maledettamente curioso di sapere il perchè. Ed è per questo che ti chiamo, per soddisfare la tua curiosità ma soprattutto per sfogarmi con chi mi può ascoltare. Raimondi mi ha rivelato che sei tu lo psicologo della classe..."
"Psicologo? Eheh dai non esageriamo, diciamo che non sono uno stupido. Comunque ti ascolto, continua"
"Io avevo perso la testa per Pellegrini quando insegnava da noi e ho fatto cose pazzesche per cercare di conquistarlo, ma non sono servite a niente"
"Avevi perso la testa per il prof di matematica? Ma daii?"
"Sono stato meglio dopo che è andato via. Ho cercato di non pensarlo più ma oggi rivedendolo sono crollato, quella fiamma che dentro si era spenta si è riaccesa. Sto malissimo adesso, vorrei farla finita..."
"Wee wee Ettore dai, non fare così, non devi dire queste cose. Se hai bisogno di un amico io ci sono. Se hai bisogno di qualcuno che ti ascolti io ci sono. Se vuoi sfogarti con me sarò pronto ad ascoltarti ma non devi assolutamente dire che vuoi farla finita, ok?"
Lo sentivo piangere, singhiozzare disperatamente e non diceva più niente.
"Ettore ci sei?"
"Si scusami Maurizio. Mi hai detto delle cose belle. Quando mi vorrai ascoltare ti dirò tutto per filo e per segno, ma non a scuola, se ti va ci vediamo fuori, e ti racconto"
"Certo che mi va Ettore, quando vuoi, anche domani pomeriggio ma adesso calmati, cerca di non pensare a lui, cerca di metterci una pietra sopra per stasera, ok?"
"Si ti ringrazio molto, va meglio Maurizio grazie. Un abbraccio"
Mi misi a pensare:
Ma che cazzo è andato a dire di noi Edoardo? Che idiota! E io che volevo restasse un segreto. Vabbè dai, forse invece ha fatto bene a dirglielo, l'ha fatto per me. Ero io che ero troppo curioso di sapere cosa fosse successo a Francioni. Poveraccio però, come era messo male, non avrei voluto essere nei suoi panni. Chi l'avrebbe mai detto che aveva perso la testa per il profe di matematica. Beh non era poi un cesso a pensarci bene anche se non sono un esperto di bellezza maschile. Lo sono di più di quella femminile. Ma le femmine non mi fumano, almeno quelle che ho incontrato finora, compagne comprese. Forse sono un cesso io. Forse sono bello solo per Edoardo. Beh dai mi accontento però. Comunque ora mi sente!
Presi il cellulare e chiamai Raimondi.
"Ciao Maurizio!" mi fece "Ciao sto' cazzo! Ma cosa sei andato a dire a Ettore? Che io e te stiamo insieme?" "Ah ti ha chiamato allora... Vedi, ci siamo incontrati per strada dopo che sono uscito da te e mi ha attaccato una pezza e poi per sondare il terreno mi ha fatto il quinto grado. Aveva intuito ci fosse qualcosa tra me e te e io ho solo confermato" "Gli hai detto che abbiamo una storia! E questa storia deve restare tra me e te, fino a prova contraria sono etero!"
"Ok Maurizio, ma fino a prova contraria non ti sei ciulato nessuna figa e se mi baci e me lo prendi in bocca non posso considerarti tanto etero" "Ah no, eh? Allora facciamo una bella cosa. Interrompiamo le nostre sedute di baci e di pompini e torniamo i semplici compagni di banco che eravamo fino a 2 settimane fa!"
"No Maurizio, ti prego! Scherzo quando ti provoco sull'argomento etero. Ma non dirmi che vuoi farla finita con me!".
Mi misi a riflettere un attimo. Quello che facciamo a letto mi piace troppo e spero che non si stanchi di farlo con me. Spero di stancarmi prima io, pensai. "Ok Edoardo, sei perdonato ma la prossima volta paghi penitenza quando sei sul mio letto!" "Fantastico Maurizio e quando sara' la prossima volta?" "Se fai il bravo presto! Domani credo che uscirò con Francioni, mi deve spiegare tutta la storia di Pellegrini..."
"Eh ma domani non posso, ho la palestra e la piscina" "Nessun problema, ho detto che devo uscire io con Francioni, non io e te! Lui vuole parlare con me, sono io lo psicologo della classe, l'hai detto tu!" "Ok va bene, ma mi raccomando, non fare la troia con lui..."
"Ma che cazzo stai dicendo? Credi che vorrei andare a letto con Ettore? Guarda che ti sbagli sai. E' l'ultima cosa del mondo che mi verrebbe da fare. E poi non sono una troia mettitelo in testa. Quello che faccio con te è un'eccezione. Io ho voglia di figa Edoardo, di figa e non di Francioni!" "Ok scusa Maurizio. Comunque ricordati che ti ho fatto chiamare da lui solo perchè morivi dalla voglia di sapere quel che era successo in classe per cui ringraziami di questo!" "Ok ti ringrazio! Ci vediamo a scuola. Buonanotte" "Buonanotte Maurizio, un bacio".
CLIC.
Un bacio. Tsè eravamo già ai baci telefonici. Chissà che si era messo in testa quello. Vabbè, tanto prima o poi mi faccio la ragazza e a Edoardo faccio fare un bel volo, pensai. Andai a guardarmi un pò di tv e a dormire, non prima di essermi fatto un bel segone. Me lo feci ancora ripensando all'ultima pompa fatta da Edoardo, alla vagina e al clitoride mi ci sarei dedicato personalmente più avanti.

Mentre Militello era ormai nel mondo dei sogni Francioni non si era certo dato pace per Pellegrini ed ebbe la fantastica trovata di messaggiarlo sul cellulare scrivendogli: "Sai professore ti ho mentito, non è vero affatto che sto meglio. Non ho mai smesso di pensarti, non ho mai smesso di di masturbarmi pensando a te. Sei proprio sicuro che non ti piacerebbe farti passare la mia lingua su ogni millimetro del tuo corpo?".
Quando Pellegrini venne svegliato dalla suoneria di notifica messaggi e lo lesse ci rimase troppo male. Talmente male che non esitò un istante e chiamò Ettore dicendogli: "Ma ti sembrano sms da mandare questi?" "Non ti ho scritto niente di così trascendentale"
"Ettore? Perchè io? Cosa ho in più che altri non hanno? Cos'hai visto in me? Cosa hai visto in una persona che niente puo' darti? Ho ripensato spesso, ma spesso e mi vengono in mente ancora i tuoi attacchi nei bagni. E mi chiedo ancora oggi quale forza, quale disperazione ti abbia potuto spingere a compiere gesti di quel tipo..."
"L'hai fatto apposta a venire in quella classe! L'hai fatto apposta perchè sapevi che c'ero io e volevi che ti rivedessi. L'hai fatto apposta per farmi star male, per vendicarti, non è così?"
"Ti sbagli Ettore, sono andato a salutare tutte le mie classi. Ma avendo saputo che in un anno niente è cambiato per te, allora non sarei mai entrato nella quinta C, te lo giuro!"
"Sei ancora a Camaiore?"
"Si riparto domani"
"Ti chiedo troppo se ti chiedo di vederci?"
"Si, mi chiedi troppo"
"Lo sapevo che mi rispondevi così, non te ne frega niente che un ragazzo stia male per colpa tua, sei un senza cuore, sei un arido, non hai un'anima"
"Ettore! Non puoi dirmi queste cose, non le merito perchè non è vero. Ti dissi allora che mi dispiaceva
tantissimo per te e mi dispiace ancora oggi. Rivederci peggiorerebbe solo le cose."
"Sei banale professore, dici cose scontatissime"
"Ma tu! Tu che pretenderesti?? Che io diventassi gay da un giorno all'altro e che venissi a letto con te?"
"Mi sono masturbato un casino pensandoti ma se tu fossi qui, vicino a me il letto sarebbe l'ultima cosa
a cui pensare. Ti prego professore, rivediamoci anche solo 5 minuti, ti chiedo solo un bacio, un bacio, poi non ti romperò mai più i coglioni"
"No Francioni, mi dispiace, è una richiesta troppo pesante. Non posso accettare, e lo faccio solo per te, non perchè non vorrei darti un bacio. Tu devi tornare alla realtà, devi dimenticarti di me. Te lo dissi allora e te lo ripeto adesso: bisogna essere in due per amare. Ti auguro una buona vita Francioni. Buonanotte!"

Se Francioni, dopo aver messo giù il telefono con il cuore che perdeva colpi e con gli occhi intrisi da un diluvio universale, avesse avuto una sfera di cristallo avrebbe potuto vedere il suo ex professore nella sua stanza d'albergo gettare con rabbia per terra il cellulare e subito dopo essersi buttato sul letto cominciare a piangere come un cretino. Stava male. Non sopportava l'idea che un suo ex alunno fosse disperato per colpa sua. Francioni sarebbe rimasto per tutta la sua vita una spina nel fianco ma soprattutto una spina nel cuore.

Ore 8.30. Prima ora, quella di matematica.
La professoressa Pini era molto simpatica, soprattutto con noi maschi. Le femmine le trattava con sufficienza perchè mi sa che noi maschi le piacessimo. Del resto aveva i modi e il look da troia. Capelli sempre ben tirati, il trucco giusto, abiti abbastanza succinti. E anche il modo di parlare non era certo quello classico di un professore qualunque. I suoi quarantanni le donavano, dimostrava anche di meno, sta di fatto che non è mai riuscita a portarsi a letto nessuno dei suoi alunni. Sai che scandalo sarebbe scoppiato, di quelli ne abbiamo già letti tanti sui giornali. Durante l'ora di ricrezione parlai con Francioni.
"Come stai?" "Molto male grazie" fu la risposta
"Ieri sera ne ho combinata un'altra delle mie e Pellegrini si è incazzato di brutto, ma non voglio parlarne adesso. Ti va se usciamo oggi pomeriggio? Ti passo a prendere io, i miei mi han regalato la macchina" Sorrise. "Certo, facciamo oggi alle 15?" "Alle 15 sono da te". Rientrammo in classe per sopportare altre 2 ore di noiosissima storia. La storia forse era la materia che piaceva meno di tutte a tutti mi sa. Ma la Professoressa Frescalli la sapeva spiegare bene. Il bello è che il giorno prima dell'interragazione ci suggeriva gli argomenti da preparare. Era un bel sistema. Era un ottimo metodo per non avere insufficenze in quella materia. "Allora ti sei accordato con Francio?" mi chiese Edoardo. "Si, ci vediamo oggi, anche se avrei tanto preferito fare delle cose hard con te sul mio letto..." "Wooow vuoi farmi drizzare adesso mentre la Frescalli spiega??"
"Raimondi e Militello, fate i bravi che sto facendo lezione, grazie!". La storia che sempre si ripete,e ogni professore ha il suo stile nel farlo. Anche la Frescalli lo diceva gentile. L'unico serpente a sonagli era la Quartini.

Alle 15 Ettore venne a prendermi come stabilito. Nel breve tragitto in macchina mi fece il riassunto di quel che era successo l'anno prima e già rimasi abbastanza sbigottito. Poi arrivammo sul fiume.
La fine di marzo portava la primavera e un timido tepore si stava impossessando dell'aria che soffiava sulla pelle.
"Ti piace questo posto?" chiese Ettore.
"E' bellissimo, non c'ero mai stato. Ma perchè sei voluto venire qui?" "Preferivi andare a
mangiare un gelato in un chiosco del centro? O a farti un milkshake da Macdonald?" "No no, hai fatto un'ottima scelta".
Ettore mi sorrise dai quei suoi occhi grandi e illuminati d'azzurro poi parlò:
"Stamattina non volevo venire a scuola, non ho dormito tutta la notte"
"Come mai?"
"Ieri sera sul tardi mi ha chiamato Pellegrini!"
"Ti ha chiamato? Perchè?"
"Gli avevo spedito un sms un pò spinto. Alla fine, esasperato mi ha telefonato".
Ci sedemmo sull'erba e senza più guardarmi negli occhi mi raccontò per filo e per segno quel che si erano detti. Guardava verso il fiume e narrava mettendo lunghi spazi alla fine delle frasi. Tirò fuori il cellulare dalla tasca e mi disse "Guarda". Mi fece vedere una foto. Cazzo! Un bacio in bocca tra Ettore e Pellegrini. Inaudito!
"L'avevo fatta l'anno scorso nei bagni della scuola. Avrei voluto usarla per ricattarlo ma mi fece capire che non sarebbe servito. E anch'io me ne convinsi" La voce verso la fine si dipinse di toni drammatici e capivo che era sull'orlo di una crisi di pianto. Lo abbracciai per rincuorarlo. Francioni mi stringeva forte col suo viso appoggiato al mio. Sentivo la sua disperazione ma sentivo anche che traeva giovamento nell'abbracciarmi, sfregando su di me la sua faccia. Le sue lacrime mi bagnarono e fui felice di essere il suo sfogo, fui felice di essere utile a qualcuno nell'immaturità o prematurità dei miei 18 anni. "Vuoi un bacio?" gli chiesi. Mi guardò negli occhi che brillavano come stelle e nel suo silenzio c'era scritto che lo voleva quel bacio. "Ma se cerchi nelle mie labbra le labbra di Pellegrini non le troverai" gli dissi. Lui era consapevole di questo e nonostante tutto aprì la bocca affinchè io ci entrassi dentro. Era un bacio molto diverso da quelli con Edoardo.
Mi violentò con la lingua e in quel gesto intuii tutta la voglia d'amore che aveva. Fu un bacio molto sofferto e vero da cui io non trassi nessun
piacere a parte quello, grandissimo, di scambiare affetto con una persona che ne aveva un bisogno assoluto. Quando le nostre labbra si distaccarono mi sorrise dicendo: "Baci bene, è stato meglio che baciare l'aria" "Come scusa?" replicai. Ma lui non parlò più. Si immerse di nuovo nel suo clamoroso silenzio dipingendosi il viso con la sua sfrenata e incantevole tristezza.

Coi giorni diventai molto amico di Francioni e
anche Edoardo. Formavamo una triade perfetta. Nonostante tutto non saremmo mai riusciti a convincerlo che l'infatuazione per Pellegrini
era cosa sbagliata. Non stava certo a me o a Edoardo giudicare se fosse sbagliata o no. Ma cercammo comunque di liberarlo e inutilmente dalla sua ossessione.

Ettore non interruppe le porcate che facevo con Edoardo, semmai in un certo senso le compromise. Ma non abbastanza. Tantochè io e il mio compagno ne facemmo di tutti i colori. Ce lo mettemmo anche nel culo. Reciprocamente. Provando dolore, gioia, piacere e ogni emozione tangibile. Ci sborrammo in bocca tante di quelle volte che se ripenso lo sento ancora il suo sapore. E il sapore dei suoi baci, delle
sue labbra che la prima volta, stupidamente, non avrei mai voluto si avvicinassero a me.
Proponemmo a Francioni di fare sesso a tre e di unirsi ai nostri giochetti erotici ma questo non lo accettò mai e l'unico bacio tra noi rimase quello sul fiume.

Ma le cose poi alla fine non vanno mai come pensi che debbano andare. Dopo la maturità e l'estate passata insieme ognuno di noi prese la sua strada. Io trovai la tanto agognata ragazza ma fu un fallimento totale. Non funzionò e credo soprattutto più per colpa mia che per colpa sua. E fu l'unica esperienza col sesso femminile. Conclusi che anche se le avevo tanto desiderate, le donne non facevano per me e tornai a darmi ai maschi e mi misi iniseme a Pavlov, il figlio della signora delle pulizie russa che veniva a casa mia. Quelli che si fidanzarono ufficialmente furono invece Raimondi e Francioni. Il primo forse perchè quando facevamo quelle cose non aveva ancora deciso la sua sessualità. Il secondo, beh penso l'abbia fatto solo per tamponare quel desiderio folle che aveva per il nostro ex professore, lo stesso desiderio che in qualche modo gli aveva sbranato l'anima e la mente. L'unico davvero gay poi ero io, quello che si credeva tanto etero. Ma va bene così, ho una storia bella che spero continui per tanto. E auguro tutto il bene anche a Edoardo e a Ettore perchè mi hanno dato una parte di loro e si son presi una parte di me. E non dimenticherò mai quella notte sulle sponde del fiume quando ubriachi fradici guardavamo le stelle di cui credevamo di essere il riflesso sulla terra. E forse lo eravamo davvero. Nella purezza e innocenza dei nostri diciott'anni.
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