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Gay & Bisex

Maccheroni pasticciati


di Mitchell
06.09.2010    |    29.669    |    1 7.2
"Perchè diciamolo, anche se sto con Rosalba io un po' gay lo sono, o meglio lo sono parecchio..."
Rosalba aveva ordinato filetto al pepe verde. Io crespelle ai porcini. I genitori di lei e i miei tigelle con affettati, formaggi, sottolio e chi piu' ne ha piu' ne metta. Grande idea andare a mangiar fuori al sabato sera con i nostri parenti, un'idea eccezionale ma l'aveva avuta Rosalba, non io. C'era di buono che pagava tutto suo padre...
C'era una bambina al tavolo di fianco, figlia di genitori di molto maleducati che non stava mai ferma o zitta. Andava su e giu' per tutto il ristorante canticchiando e urlando a voce alta. Odio i genitori che portano i marmocchi al ristorante e li lasciano fare come se fossero a casa loro. Ma che ci vuoi fare, educati si nasce o non si nasce.
Mentre aspettavamo che ci portassero i piatti i miei e i genitori di Rosalba parlottavano del piu' e del meno, ma vista la qualità dei discorsi direi piu' meno che piu'. Guardacaso poi erano andati a finire su discorsi omosex, per cui allungai bene le orecchie, facendo finta di nulla, per sentire le cazzate che sarebbero venute fuori. Mio padre, uomo all'antica, li odiava i froci e diceva che il governo dovrebbe fare di piu' per eliminarli.
(ELIMINARLI... come è magnanimo mio padre, com'è aperto di vedute...).
Ma la madre di Rosalba non era da meno, tiro' fuori che in uno dei governi precedenti c'era stato un ministro che avrebbe fatto di tutto per impedire ai maestri o professori omosex di insegnare nelle scuole e quello sarebbe già stato un passo. (CHE GENIO CHE GENIO!!).
Il padre di Rosalba tiro' fuori il gay pride.
"Dovrebbero impedirle certe manifestazioni, io assolderei un esercito di soldati e poliziotti con manganelli e giu' botte!".
(MAMMA MIA ma con che gente ero a cena??). Salto' su mia madre dicendo "Eh si, c'ha proprio ragione, tutti quei gay e travestiti che vanno in piazza a sbandierare la loro malattia (MALATTIA??), e poi sono contenti, sono gioiosi, fanno queste sfilate in maschera e pure la tv li riprende. Glielo darei io il gay pride. Per fortuna anche la chiesa è contro queste cose, poi il Papa che abbiamo adesso si sta battendo bene. Ha detto che gli uomini sessuali (UOMINI SESSUALI?) sono uno dei maggiori problemi del mondo, e ha ragione!"
(Certo, ha ragione... e tutti i preti pedofili che si inchiappettavano i ragazzini se non i bambini? Volevo dirlo ma poi stetti zitto. Del buon tacer non fu mai scritto...).
Per fortuna arrivarono le portate. Una pentolata di tigelle con annessi e connessi, le mie crespelle ai porcini e il filetto per Rosalba. Sperai che mangiando gli passasse la voglia di parlar di certe cose perchè mi ero già irretito assai e non so per quanto ancora avrei potuto stare zitto se avessero continuato su quella linea. Perchè diciamolo, anche se sto con Rosalba io un po' gay lo sono, o meglio lo sono parecchio. Ma un gay puo' anche andare con una donna o per copertura o perchè anche magari gli piace il fratello...
Il fratello di Rosalba infatti 'è uno strafigo della madonna e sospetto anche che sia un po'
culo, per questo sto facendo il doppio gioco sperando prima o poi di venirci a capo di qualcosa e magari di mettere le mani sopra Rosario. Quella sera non si degno' di venire a cena con noi. Se l'avessi saputo per tempo non avrei accettato l'invito a quella stupida cena. Ma dai tempo al tempo dice un proverbio. E io di tempo ne davo. La bambina fastidiosa del tavolo accanto continuava a muoversi e a canticchiare. Non la reggevo piu' ma non potevo fare nulla. Mentre pappavo le ottime crespelle ai porcini vedevo Rosalba che dopo aver assaggiato il filetto al pepe fece una faccia strana.
"Che c'è" le feci io. "Mah, secondo me han messo la senape in questo filetto, io odio la senape, non riesco a mangiarlo". "Fai sentire" dissi prendendone un pezzettino dal suo piatto. Eh si, decisamente sapeva di senape. Chiamammo la cameriera, neanche troppo simpatica a dire il vero. E infatti si dimostro' seccatissima quando Rosalba le fece osservare che nel filetto al pepe era stata messa la senape. "Se il cuoco c'ha messo la senape, vuol dire che la senape ci andava. Non vorra' mica mandare il piatto indietro? Non pretendera' mica che le rifacciamo un altro filetto quando questo è stato già toccato dalla forchetta?". Saltò su mio padre dicendo "Certo che lo pretendiamo! Con quel che si paga qui è il minimo". Lei sempre piu' isterica continuava a voler lavarsene le mani.
"Vi chiamo il cuoco!" disse a un certo punto e si allontano'. Dopo un attimo il cuoco si presento'.
E che cuoco!! Sui 23 anni, boccone, occhioni verdi, ridicolo cappello in testa, un simpatico accento meridionale. Insomma uno da slimonata e pompa istantanea. (Ma purtroppo non era venuto al tavolo per questo). Rivolgendomi a me disse: "c'è qualche problema signori?" Risposi "La signorina ha ordinato un filetto al pepe verde ma lamenta che abbia sapore di senape".
"Beh noi qui la mettiano la senape nel filetto, è una specialità della casa" ribadi' sempre guardando me e sorridendo. "Ho capito ma noi non si sapeva e c'è il fatto che la signorina non sopporti la senape!" "Vabbè vabbè, non c'è problema, glielo rifaccio subito senza senape" e ando' via. Poi si giro' sempre guardandomi e aggiunse un "MA LO FACCIO SOLO PER LEI!". I miei si guardarono con le facce a forma di punto interrogativo chiedendo cosa avesse voluto dire con quel "Lo faccio solo per lei!".
Da come era stata detta sembrava che io lo avessi colpito e avrebbe fatto una eccezione nel ripreparare il piatto. Il padre di Rosalba masticando tigelle, affettato e formaggio e guardandomi borbottò "Ma perchè si è rivolto a te? Perchè ha detto lo faccio solo PER TE! Non sara' mica dell'altra sponda?". Io cercai di deviare "Ma no signor Ettore, ha detto lo faccio solo per LEI, lei nel senso di Rosalba!". "Mah, sara' replico' mia madre, ma a dire il vero ha guardato solo te per tutto il tempo che è stato qui". Ed io "Ecco, dopo che siete andati sul discorso omosex, adesso vien fuori che lo son tutti alla fine, dai non funziona così!".
La madre di Rosalba si intromise con "E come funziona?". "Ma io cosa ne so signora Carla? Non son mica uno psicologo!". Il discorso si chiuse per l'episodio che accadde un istante dopo.
La cameriera stava arrivando con le portate per il tavolo vicino al nostro, quello della bambina. La bambina che non si era ancora fermata un attimo fece inciampare la ragazza che aveva in mano due piatti di maccheroni pasticciati. Entrambi i piatti saltarono in aria.
La cameriera non perse l'equilibrio e non cadde per un miracolo. Ma i maccheroni pasticciati che erano schizzati in alto ricaddero sul vestito di Carla e su quello di mia madre... Apriti cielo. La cameriera urlo' alla bambina "CRETINA". Mia madre e quella di Rosalba cominciarono a urlare per il disastro che era stato fatto ai loro vestiti firmati. I genitori della bambina inveirono contro la cameriera che aveva dato della cretina alla loro piccola. La cameriera si avvicino' alle nostre madri dicendo che era desolata ma che non era stata colpa sua. Carla salto' su dicendole "Lei è perdonata! E' tutta colpa di quella bambina cretina". Il padre della piccola a sentire le continue offese si alzo' su e diretto a Carla alla cameriera disse urlando:
"Io vi denuncio!". Mio padre salto' su con "Ma no, semmai siamo noi che denunciamo lei! E' tutta la sera che sua figlia rompe i coglioni! Non se n'è accorto? Quando si hanno dei figli cosi' vivaci è meglio tenerli fermi al tavolo invece che farli schiamazzare
e correre per tutto il locale. Ma la colpa non è della bambina, è dei genitori. Bisogna dare un'educazione ai figli, se lei non ne è capace ora paghera' i danni". "Io non pago un bel niente, lei è solo una bambina e non ha colpe, sono io che chiedo i danni perchè è stata offesa una minorenne!". La cameriera che non sapeva più cosa dire andò a servire altri tavoli. Nel frattempo arrivo' il direttore del locale con un sorrisone bonario e si proponeva da paciere "Suvvia signori, cosa sara' mai
successo?" "Cos'è successo??" disse mia madre che con un cucchiaio si stava togliendo di dosso tutta la pasta che le si era appiccicata al vestito.
"Non è successo niente secondo lei? Lo sa che è di Versace questo vestito? E vede il vestito della mia amica?? E' nel mio stesso stato, rovinato, è ed un capo di Gucci!". Non è successo niente secondo lei? "Niente di grave signora, pagheremo le spese di tintoria e amici come prima". "Cosa??" salto' su Carla "E le sembra che basti? Questi vestiti sono completamente rovinati e ribadi' RO-VI-NA-TI". Nel frattempo arrivò il cuoco con il nuovo filetto al pepe. Con la faccia esterefatta mi guardo' porgendo il piatto a Rosalba e mi chiese "Ma cos'è successo?" e si vedeva che tratteneva le risate. Allora io gli spiegai l'accaduto. Si allontanò dicendomi "Se posso fare qualcosa mi raggiunga in cucina dopo". Con tutto il trambusto e con tutti che continuavano a parlare e a inveire solo io mi accorsi di quella frase, nessun altro per fortuna. Rosalba aveva fame e anche se voleva partecipare alla discussione comincio' ad azzannare quell'agognato filetto al pepe senza senape. Nel frattempo si alzo' anche la mamma della bambina e si diresse verso le nostre madri cercando di scusarsi accantonando il boccone amaro delle offese sualla sua bimba. Il padre invece continuava a parlare di denunce e querele ma dopo che il direttore gli sussurro' all'orecchio che i nostri erano due importanti avvocati sembro' calmarsi e giustamente. Ma ormai eravamo diventati il teatro del locale e tutti gli altri clienti guardavano dalla nostra parte, e c'era chi rideva a crepapelle chi invece faceva smorfie di disappunto. La rissa comunque stava scemando e io non avevo smesso un istante di pensare all'invito del cuoco.
Mi alzai di scatto dopo che il genio mi aveva suggerito di andare a cercare uno smacchiatore per i vestiti di mamma e Carla.
Non ci fu nenache bisogno di entrare in cucina. Mentre stavo per farlo il cuoco bono stava uscendo. Mi fece un sorrisone guardandomi. "Scusa" gli dissi, "Non vedo piu' la cameriera, e non so a chi chiedere per avere uno smacchiatore". "Vieni, te li do' io, seguimi, sono nell'antibagno qui vicino". Ma entrati nell'antibagno la prima cosa che fece non fu quella di prendere gli smacchiatori ma ben altro. Mi tiro' a se e lingua in bocca, evvai... La sua pelle sapeva un po' di fritto ma ci passai sopra.
Era un bacio da dieci e lode. Si stacco', mise le mani su uno scaffale e prese 2 spray antimacchia e un flacone di talco.
"Ecco, questi dovrebbero tamponare il problema vestiti firmati. Poi vedrai che mio padre glieli ripaga, ci tiene a non perderebi clienti". "Ah, sei figlio del direttore?". "Certo, se il bacio ti è piaciuto mi puoi chiamare qui e chiedere di Tommaso, ora vai se no ti risalto addosso!". Uscii e tornai al tavolo anche se l'idea che mi risaltasse addosso mi faceva andare giu' di testa.
Arrivai porgendo a mia madre e a Carla i flaconi per tamponare le onte fatte sui loro capi d'autore. Ormai il can can era finito.
Il direttore avrebbe ripagato i vestiti, avrebbe offerto la cena sia a noi che a quelli della bambina pestifera e il padre della medesima si lascio' convincere senza sporgere denuncia per nessuno. Rosalba aveva intanto ripulito il piatto del suo famoso
filetto al pepe e mi sorrise mentre le versai da bere. Le mamme si stavano smacchiando e i babbi stavano trangugiando vino per digerire gli affettati e tigelle.
Io intanto pensavo solo a Tommaso, al momento in cui lo avrei avuto in un letto.
Al fratello di Rosalba ci avrei pensato piu' avanti....:D
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