Gay & Bisex
L’amico del nonno - 9

23.10.2024 |
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"Volevo Manuel, ma come potevo rinunciare ad Ettore, al piacere che solo lui sapeva darmi? La mia mente vacillava, ma il mio corpo agì meccanicamente..."
La Scelta di Manuel Quella sera, dopo tutto quello che era successo, finii per dormire con Manuel. Era arrapato come non mai, e io, spinto da un desiderio che non avevo ancora conosciuto pienamente, lo scopai a lungo. Scoprivo una parte di me che era rimasta dormiente fino a quel momento, quella dell'amante attivo. Era diverso, ma comunque potente, il piacere di dominare, di possedere.
Manuel si addormentò esausto tra le mie braccia, ma io restai sveglio. Nonostante avessi passato ore a scoparlo, sentivo ancora una brama insoddisfatta dentro di me. Il mio buco pulsava, reclamando la dose quotidiana di sborra e piscio che solo Ettore riusciva a darmi. Trascinato dai miei desideri più viscerali, di nascosto lasciai il letto e andai nella camera di Ettore.
Quando entrai, lui mi accolse con quel sorriso che ormai conoscevo troppo bene. "Sapevo che saresti venuto," disse, con un tono di soddisfazione.
Mi avvicinai, pronto a prenderlo in bocca, ma Ettore mi fermò con un gesto deciso. "No," disse. "Prima devi fare una scelta. Un’altra."
Lo guardai, confuso e ansioso.
"Puoi scegliere," continuò, con voce calma e autoritaria. "Puoi avere ancora il mio cazzo, ma solo se indossi la gabbietta e lasci a mia disposizione sia il tuo culo che quello di Manuel. Oppure, resti senza gabbietta e continui a scoparti Manuel, ma non vedrai mai più il mio cazzo."
Le sue parole mi colpirono come una frusta. Il mio cuore si strinse, combattuto tra due amori, il desiderio dell’anima e quello del corpo. Volevo Manuel, ma come potevo rinunciare ad Ettore, al piacere che solo lui sapeva darmi? La mia mente vacillava, ma il mio corpo agì meccanicamente. Senza esitazione, la mia mano si mosse da sola, afferrò la gabbietta e la indossò. Presi le chiavi e gliele porsi con un gesto che ormai mi era diventato naturale.
Ettore sorrise, soddisfatto. "Sapevo che avresti scelto così," disse. "E ora, per te e Manuel, inizierà una nuova fase."
Mi scopò con una foga e una rabbia che non aveva mai usato prima. Ogni colpo mi faceva sentire più colpevole nei confronti di Manuel, ma non potevo fare a meno di godere. Il piacere e il senso di colpa si mescolavano, creando un vortice che mi lasciava senza fiato. Quando tornai nel letto con Manuel, il mio culo era ancora pieno della sborra di Ettore.
Manuel era sveglio. Mi guardò e disse con una voce che non riuscivo a decifrare: "Non ce l’hai fatta, vero? Hai avuto bisogno del suo cazzo."
Non risposi. Non c'era bisogno di parole, il silenzio parlava per me. Al buio, Manuel mi toccò, le sue mani scivolarono fino al mio cazzo e sentirono la gabbietta. "Quindi è questo che dobbiamo fare per amarci?" mi chiese. "Essere entrambi alla sua mercé?"
Rimasi in silenzio, confuso, incapace di rispondere. Manuel si avvicinò ancora di più, iniziò a leccarmi, con lentezza, con passione, fino a quando non raggiunse il mio culo. Mi leccò con dedizione, stimolando ogni fibra del mio corpo. Sentivo la sborra di Ettore pulsare dentro di me, e mentre Manuel continuava a leccare, non potei trattenere il piacere. La sborra colò fuori dal mio buco direttamente nella sua bocca.
Lui la raccolse tutta, poi mi baciò, mescolando il sapore di Ettore con il nostro bacio. "Ti amo," disse. "Ne usciremo, insieme."
Ma dentro di me sapevo che non sarebbe stato così. Non lo volevo io, e presto si sarebbe reso conto che anche lui non lo voleva.
Mentre ero perso in questi pensieri, sentii Ettore chiamare Manuel dalla sua stanza. Manuel si alzò, senza dire nulla, e andò da lui. Rimasi immobile nel letto, ascoltando i loro gemiti attraverso il muro. Ettore lo scopava con una passione sfrenata, e sentivo Manuel pregare prima che Ettore lo prendesse con calma, poi urlare di piacere mentre Ettore lo sfondava.
Quella notte, Manuel non tornò nel mio letto. E non tornò nemmeno nelle notti successive. Una nuova fase era iniziata, e sentivo che stavo per perdere tutto.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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