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Gay & Bisex

L’amico del nonno - 2


di Porco86_Milano
20.10.2024    |    257    |    3 9.1
"Ero perso, completamente immerso nel suo mondo, nei suoi desideri..."
Capitolo 2: La Scoperta del Desiderio

Appena venni, fu come se tutto il mio corpo si fosse svuotato in un attimo, lasciandomi privo di forze. Senza pensarci, mi coprii il volto con le mani, istintivamente, forse per vergogna, forse per imbarazzo. Non avevo mai provato nulla del genere, e la realtà di ciò che era appena successo mi colpì all’improvviso.

Ma Ettore non mi lasciò rifugiarmi in quel momento di esitazione. Con un gesto lento ma deciso, mi tolse le mani dal viso e mi guardò intensamente negli occhi.

"Finalmente," disse con un tono basso e sicuro, "hai iniziato a scoprire la tua vera natura."

Quelle parole mi colpirono nel profondo. Era come se avesse visto dentro di me, come se sapesse cose che io stesso non avevo mai osato confessare nemmeno a me. Sentivo il calore delle sue mani sulle mie, il suo respiro vicino al mio volto.

"Ti farò da guida," continuò, "per esplorare chi sei davvero. Scoprirai di essere desiderato... e desidererai cose che ora non puoi nemmeno immaginare."

Le sue parole mi facevano tremare, il loro significato si mescolava all’ansia e all’eccitazione che non riuscivo a controllare. Ma prima che potessi rispondere o anche solo processare quello che stava succedendo, Ettore riportò una mia mano sul suo cazzo, di nuovo duro e pulsante. La sua presenza era imponente, come se il mio corpo rispondesse automaticamente a lui.

Non avevo nemmeno il tempo di pensare. Mi baciò con intensità, le sue labbra premevano contro le mie con una fame che mi travolse. Ero perso, completamente immerso nel suo mondo, nei suoi desideri. Poi, senza interrompere il bacio, mi prese per mano e mi disse solo una cosa.

"Vieni con me."

Mi condusse in bagno, grande e con una luce soffusa. L’acqua calda della doccia cominciò a scorrere immediatamente mentre Ettore mi spogliava, anche se ormai i vestiti che avevo addosso erano solo un residuo. Entrammo insieme nella doccia, il vapore avvolgeva i nostri corpi. Le sue mani mi esploravano con sicurezza, e sentivo il mio respiro accelerare.

Poi, improvvisamente, Ettore mi spinse delicatamente in ginocchio, sotto il getto d’acqua. Mi guardava dall’alto, il suo corpo imponente, il cazzo duro che sembrava pulsare di fronte al mio volto.

Senza dire una parola, cominciò a urinare. Il getto caldo di piscio si mescolava all’acqua della doccia, scorrendo sul mio viso, sul mio petto. All’inizio restai immobile, incerto, ma poi sentii qualcosa cambiare dentro di me. Era come se una parte nascosta di me avesse finalmente trovato voce. Aprii la bocca, lasciando che l’acqua e il liquido dorato entrassero insieme, mischiandosi sulla mia lingua.

Fu un gesto istintivo, quasi animalesco.
Mi gettai con la bocca sul cazzo.
Bevetti, ingoiando ogni goccia come se fosse l’unica cosa che avessi mai voluto.
Era come se il mio corpo sapesse cosa fare, mentre la mente si perdeva nella confusione del momento.

Quando Ettore smise, mi tirò su e mi baciò di nuovo, ma questa volta il suo bacio era più profondo, più affamato, come se stesse reclamando qualcosa di suo. Le sue mani mi tenevano fermo, ed io mi sentivo completamente nelle sue mani. Ero dominato, ma era esattamente ciò che volevo.

Non mi diede tregua. Mi prese per mano e mi portò in camera sua, entrambi nudi, entrambi duri. Ogni passo che facevo sembrava un passo verso qualcosa di ineluttabile. Il mio desiderio mi divorava dall'interno, e sapevo che qualsiasi cosa Ettore mi avrebbe chiesto, l’avrei fatta senza esitazione.

Mi spinse delicatamente sul letto e cominciò a esplorare il mio corpo con la bocca. Le sue labbra e la sua lingua si muovevano ovunque, tranne che sul mio cazzo, che ormai pulsava per il desiderio. Ogni tocco, ogni leccata mi faceva tremare, ma era quando arrivò al mio culo che persi completamente il controllo.

Iniziò a leccarmi con una precisione incredibile, le sue labbra che si chiudevano sul mio buco, la sua lingua che entrava con movimenti lenti e deliberati. Non capivo più nulla, il piacere era insopportabile, e non riuscivo a pensare a nient'altro che al suo corpo sopra il mio.

Poi, senza preavviso, si mise sopra di me, guardandomi intensamente negli occhi. Sentii la punta del suo cazzo premere contro il mio buco, e prima che potessi realizzare cosa stesse per succedere, Ettore spinse dentro con forza.

Urlai per il dolore, ma la sua mano si posò immediatamente sulla mia bocca, soffocando il suono. Il suo sguardo rimase fisso sul mio, e la sua voce, dolce ma autoritaria, mi sussurrò: "Fidati, ti piacerà."

Ettore non si mosse, restò fermo dentro di me, aspettando che il mio corpo si abituasse alla sua presenza. Sentivo ogni millimetro, ogni pulsazione del suo cazzo, e mentre il mio respiro si faceva più regolare, mi accorsi che il dolore stava lasciando spazio a qualcos'altro.

"Devi solo pensare che lo vuoi," mi disse con un ghigno.

In quel momento, qualcosa cambiò. Il mio corpo si rilassò, come se avessi finalmente accettato quello che stava succedendo. Ettore cominciò a muoversi, lentamente all’inizio, poi sempre più velocemente. Ogni spinta era un misto di dolore e piacere, e prima che me ne rendessi conto, stavo godendo come mai prima.

Mi prese in tutte le posizioni possibili, e nonostante non mi toccassi, venni due volte, incapace di controllare il mio corpo. Ogni movimento di Ettore mi faceva perdere il controllo, e la mia mente era annebbiata dal piacere.

Dopo quello che sembrò un'eternità, Ettore venne, riempiendomi con il suo seme. Rimase dentro di me, il suo corpo caldo sopra il mio. Mi guardò con quell’espressione autoritaria ma dolce che ormai conoscevo bene, e sussurrò: "Ora sei mio, davvero."

Le sue parole mi attraversarono come una scossa, e sentii i miei muscoli stringersi involontariamente attorno al suo cazzo, come se volessi tenerlo dentro di me per sempre. Anche mentre si sgonfiava, non volevo lasciarlo andare.
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