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Lui & Lei

La tenacia del ragazzo 2


di geniodirazza
20.10.2023    |    2.399    |    0 8.7
"L’ultima raccomandazione di Vera, prima di cacciarlo via con un affettuoso scapaccione su una natica, è che non ci sarebbe stato un seguito a..."
Blocca suo figlio prima che si allontani e gli chiede di spalmarle la crema solare come ha fatto nei giorni precedenti con Lia; vede che ha un attimo di esitazione ma poi le va accanto, la fa stendere e comincia a massaggiarle la schiena; non le è facile stabilire se sia più sensuale la sua reazione o quella di Caio che carezza la pelle con amore; decide che deve gettare il cuore oltre l‘ostacolo e affrontare con suo figlio la realtà.
“Caio, è una mia sensazione o stai perdendoti d’amore per la nostra vicina?”
“Vuoi sapere e sono innamorato di Lia? Sì; mi sembra di essere innamorato di lei da sempre .. “
“Amore mio, lo sai che è sposata e che potrebbe essere tua madre?”
“Che sia sposata, lo so perfettamente; e so anche che suo marito è assai migliore del caprone che ti ha ridotto a schiava della sua vita da imbecille; non credo però che potrebbe avermi partorito a dieci anni ... “
“Tesoro mio, Lia è certamente più bella di me e può sembrare che abbia meno di trent’anni; la realtà però è che ha qualche anno più di me ... “
“Mamma, per caso parli per invidia o per gelosia?”
“No, amore mio; io a venti anni ho avuto te che ne hai diciotto; quindi ho trentotto anni; Lisa, bellissima, freschissima, ha superato da poco i quaranta; mi ha parlato della festa che qualche mese fa le hanno organizzato quando ha raggiunto quel traguardo ... “
“Perfetto esempio di gelosia perfida femminile; sei riuscita a sfatare un mito; complimenti!”
“No, amore mio, non prenderla così; non ho parlato per gelosia; forse sono anche gelosa, ma volevo solo avvertirti che il tuo è un sogno impossibile ... “
“Mamma, ti sbagli; stanotte non sono andato in discoteca, sono stato nella camera di Lia e abbiamo fatto l’amore, tanto amore; la cosa che forse potrebbe scandalizzarti di più è che ha telefonato suo marito; lei gli ha spiegato che stava con me perché rappresento la personificazione del loro sogno adolescenziale; lui ha capito che ha voluto fare l’amore con il suo passato e che io ero solo uno strumento del suo sogno; non mi sono sentito offeso; li ho invidiati perché hanno il coraggio della verità.”
“Quale sarebbe la verità che invece io non affronto?”
“Mamma, io ammiro molto Lia, mi piace infinitamente, forse ne sono anche un poco innamorato; ma soprattutto vedo in lei la donna con cui vorrei fare l’amore ma non posso ... “
“Aspetta un momento; tu vorresti fare l’amore con una donna dell’età di tua madre; non puoi e hai riversato su Lia questo desiderio? Puoi dirmi chi è la donna che vorresti amare fisicamente?”
“Mamma, Lia e Gigi hanno esaminato le loro reazioni, hanno determinato che si amano da sempre e che lei ha voluto riproporre le condizioni del loro primo incontro; io mi sono messo nella stessa condizione ed ho capito chi è la femmina che ho desiderato da sempre; ti ci vuole molto a dedurre che sei tu?”
“Caio, che bestemmie ti fai uscire dalla bocca? Capisci che parli di incesto?”
“Certo mamma; per questo non ho pensato nemmeno di parlartene; tu ti saresti scandalizzata e mi avresti maledetto; quella donna e suo marito hanno accettato serenamente che lei aveva bisogno di un tuffo nel passato, che la notte trascorsa da lei con me è solo cemento al loro amore; venerdì l’avvocato viene a riprendersi la moglie, che lo ama e gli è fedele; io scomparirò anche dal ricordo, anche se so per certo che non saprò dimenticarla, nemmeno se ci provo.”
“Stai dicendo che per sfatare il tuo mito della mamma da amare dovrei fare l’amore con te e poi dimenticarmene?”
“Sto dicendo che io sarei pronto a farlo; non dimenticare che odio il caprone che ti usa come un oggetto e che da sempre sbavo per te e per il tuo sesso, visto che vuoi che lo dica fuori dai denti.”
“Dio mio, ho bisogno di fermarmi un attimo a riflettere; con chi potrei parlarne ... ?“
“Mamma, perché vuoi parlarne con qualcuno? E’ un problema nostro che noi dobbiamo risolvere; cosa vuoi chiedere? ... Ciao, amore!”
“Buongiorno, mio dolcissimo Ganimede, come stai? Sei riuscito a dormire un poco?”
“Vacci piano, con questo Ganimede; se non ricordo male, era un bel poco gay!”
“E allora? Hai qualche difficoltà con l’amore omosessuale? Bada che l’amore non ha bisogno di aggettivi; o c’è o non c’è ... “
“Sei tremenda, anche quando parli per il mio bene; grazie, mamma professoressa!”
“Hai scoperto la mia professione? No, tua madre ti ha chiarito che non sono la bella trentenne innamorata di te, ma una più vecchia di lei per la quale rischi di perdere la testa! E’, così, Vera?”
“Solo in parte; la verità è più profonda; il mio ‘bambino’ sta aprendo gli occhi e scopre qualche baratro pericoloso ... “
“Quale, amore mio a termine, fino a venerdì naturalmente?”
“Si è reso conto che ha amato attraverso di te sua madre con la quale sogna da tempo di fare l’amore.”
“Non l’avevamo accennato già ieri sera? Perché ti meravigli? E’ amore, questo, non fede religiosa; tu che provi per Caio?”
“Questo è il punto; lo voglio da prima e più di lui; ma non me lo sono mai confessato e, adesso, sono spaventata dalla colpa.“
“Io non ci vedo colpa; anche qui gli aggettivi non contano; o lo ami o non lo ami ... “
“Cosa mi suggeriresti di fare?”
“Io, quando ho visto in lui la fotocopia del mio primo amore, me lo sono goduto tutta la notte; tu fa quello che il cuore ti detta; fossi in te, consumerei la battigia passeggiando e meditando, ma alla fine farei l’amore con l’uomo che amo di più al mondo; ti dirò di più; per affascinarlo cambierei abitudini e mi farei bella, per me e per lui; curare il proprio aspetto serve a darsi autostima e a conquistare l’uomo che si ama; se ti trascuri così, mi sa che non lo ami e non vuoi amore.”
“Io ci aggiungerei che vive da quasi venti anni con un uomo che non la spinge ad amarsi, ma ad appiattirsi ... “
“Parla di tuo marito? Davvero ti trascura tanto? Ci credo che Caio si sia innamorato di me; pensaci un poco e decidi ma non tardare troppo o lo perdi per sempre!”
“Ho bisogno di pensarci; non è facile saltare il fosso ... “
“Non lo è per nessuno, vero dolce giovane amore mio?”
“Se Gigi sa che è stato con lui che l’hai tradito, lo ammazza ... “
“Non abbiamo tradito nessuno; abbiamo fatto tanto amore solo una volta; poi dimenticheremo, proprio come dovresti fare tu; se tuo marito non è proprio un cavernicolo, dovrebbe capire; se lo minacci di trovarti un amante, non può fare altro che riconquistarti e diventare l’uomo della tua vita; ma per arrivare a questa disinvoltura devi rompere la scorza di fideismo che ti chiude; fa’ l’amore con Caio, rimettilo nella culla del tuo bambino e chiedi a tuo marito di esserti compagno di vita.”
“Vera, perché non fai così? Mi pare che questa maledetta professoressa abbia centrato il problema; non ce la fai?”
“Senti, ragazzino; tu ti sei masturbato qualche volta per me; lo so bene, perché lo facevi nei miei slip che io dovevo lavare; ma si tratta di pochi anni; io è da una vita che mi facevo succhiare il seno per avere un orgasmo da mio figlio; mi sono masturbata più di te, sui tuoi slip, maledetto! Non riesci proprio a capire che si scontrano due donne, in me, la figlia di gente di chiesa e la madre di un figlio di buona donna che si innamora della sostituta di sua madre!”
“Caio, lascia perdere; hai scoperto il vaso di Pandora; ora spetta a Vera capire chi è, cosa vuole e cosa deve fare.”
“No, Lia, non puoi defilarti adesso; cosa succede se mi perdo dietro l’amore per Caio; se non riesco a fare a meno di lui dopo averlo assaggiato una volta? Cosa ha imparato da te? Quanto amore saprebbe darmi? Riuscirei a restare ancora con mio marito? Come faccio a rispondere a tante domande?”
“Non rispondi adesso; te l’ho detto; passeggia molto, da sola o con qualcuno disposto a starti a sentire senza fiatare; fatti tutti gli esami che vuoi; però esci da questi stupidi dubbi; io comincerei da un centro estetico e segnalerei immediatamente il cambio di direzione a mio marito; potrebbe verificarsi il miracolo che cambi anche lui e ti eviti l’assalto a tuo figlio ... ma ci credo poco; alla peggio, gli direi che, nuova e bella, ti cercherai un amante più sensibile e disponibile con te; di solito rinsaviscono; lo farà anche tuo marito, vedrai.”
Non è convinta, Vera, che però ammette a se stessa che trascurarsi come donna non aiuta certo la sua stima; passa quella giornata nel centro benessere dell’albergo ed esce ad ora di cena completamente rinnovata; Caio sgrana gli occhi in una sorpresa mai provata; Lia invece sorride assai soddisfatta di avere innescato la spinta a quel cambiamento; ora la giovane mamma è davvero un donna molto attraente, decisamente appetibile anche per ragazzi come suo figlio.
Per tutto quel giorno e fino al venerdì a pranzo, Caio è perduto follemente dietro la sua amata; Vera sente fitte di dolore e di gelosia ogni volta che il ‘suo bambino’ fa una carezza clandestina all’altra, ammirandone le forme prorompenti o il viso curatissimo e dolce; tutto il repertorio delle dolci stupidaggini che un adolescente è capace di inventarsi per la donna che ama viene passato in rassegna dal ragazzo; Vera, che non riesce a rendersi conto che Caio sta operando un transfert da lei a Lia, ne soffre.
Ha sempre desiderato ricevere quelle moine, quelle attenzioni, quelle tacite dichiarazioni d’amore dal marito che non si è mai preoccupato di certe ‘leziosità’, preso com’era dal desiderio di assicurarle una vita agiata; ora che è cosciente che potrebbe riceverle dal figlio, l’uomo che ama al di sopra di ogni cosa, non solo spiritualmente, non riesce ad andare oltre e prenderselo perché le appartiene; e si sente molto stupida; ma la coscienza le impone pazienza e attesa.
Quando sotto l’ombrellone si staglia in tutto il suo splendore la figura di Gigi, Lia scatta in un gesto di amore infinito; sa che deve farsi perdonare una trasgressione e comincia da subito a fare le fusa al suo amato; senza parole, gli chiede scusa e sembra rassicurarlo che il suo amore è immutato e infinito; Caio lo guarda con occhio feroce; nonostante gli impegni, è geloso e avrebbe preferito non vederlo; l’avvocato è in grado di leggere la situazione e si rivolge sornione a sua moglie.
“Quindi il tuo giovane Gigi si è reincarnato in quel bel giovanotto dell’ombrellone a fianco?”
“Amore, se non sei qui per dirmi che tutto è finito tra noi, parliamone a lungo e con dovizia di particolari in camera; vuoi?”
“Non è finito niente; se quello era solo un tuo sogno e gli altri sono stati utili a realizzarlo, non devo perdonare niente. Come mai non si è rivolto a sua madre che è assai bella, adesso, e mi pare proprio che cerchi di sedurlo lei?”
“Perché lei neppure si era accorta della passione di suo figlio e del transfert che aveva operato su di me; ora pare che stia prendendo coscienza e coraggio; in fondo, mi dispiace solo per lui; io l’ho letteralmente usato per rievocare la mia adolescenza; da questo momento non è neppure un ricordo lucido ma sepolto in un punto molto profondo; lei, se si decide, al massimo, lo userà una sola volta per soddisfare un suo bisogno di amore e per scuotere un caprone che ha per marito.”
“Non siamo in due a ritirarci sconfitti e scornati?”
“Scemo, lui era te, l’altro ieri notte; io ho fatto l’amore sempre e solo con te, anche se il corpo era il suo!”
“Lo so; ma non mi fa meno rabbia, aver dovuto cedere ad un altro quello che egoisticamente sento mio!”
“Ripeti ancora una frase così maschilista e sono io a chiedere il divorzio; io ho parlato e parlo di un sogno realizzato, non di copule e corna; è il tuo maschilismo che ti fa leggere i fatti nella versione peggiore!”
“Sai bene che sto scherzando! Amo tutto quello che sei e che fai; non mi sento né offeso né tradito; vado in camera e mi cambio; non seguirmi, altrimenti non scendiamo più nemmeno a pranzare; non sai quanto fremo dalla voglia di rimpossessarmi del nostro amore e della nostra armonia!”
Vera ha osservato quasi di nascosto il dialogo fra i due ed ha capito che la coppia è davvero bella, aperta e leale; guarda suo figlio, nota il velo d’ombra che gli è calato sul volto e si rende conto di essersi comportata male, lasciandolo con le sue ansie e le delusioni che, a vista, sono più amare di quanto lei possa accettare; quasi prendendo una difficile decisione, lo prende per un braccio e lo trascina verso la battigia.
Gli passa una mano intorno ai fianchi e porta la sua dietro le spalle; gli spinge contro il fianco il seno ormai bollente e sente di fremere in tutti i gangli del corpo; teme quasi che gli orgasmi, anche se leggeri, le stiano inondando lo slip; con uno straordinario gesto fanciullesco trascina Caio dentro l’acqua e si immerge fino alla vita; lo slip, anche se fosse inondato dagli umori del suo piacere che scorre dalla vulva, bagnando è meglio mistificato agli occhi degli altri.
Prende la testa del ragazzo e l’abbassa fino a stampargli un caldo bacio sul viso, assai vicino alla bocca; lui azzarda oltre e fa guizzare per un attimo la lingua tra le labbra; lo rimprovera con dolcezza perché le stimola orgasmi e il costume potrebbe non reggere; l’avverte che non gliene frega; sente che c’è amore, tra loro due, e non intende perdere nemmeno un briciola anche rubata, di quella dolcezza; a conferma, la bacia a stampo sulla bocca e fa scattare per un momento la lingua.
“Non è il caso che ti chiami ‘mamma’ adesso; Vera, stai davvero pensando di concedermi di fare l’amore con te?”
“Caio, amore mio unico e assoluto, non sono ancora certa; ma davvero avere curato la mia figura e adottato costumi più provocanti mi ha dato una convinzione di me che non pensavo di avere; Lia me l’aveva anticipato; ora so anche che posso abbandonarmi all’amore del mio unico uomo; ma ho ancora tanta paura; lascia che parli con tuo padre; se dovessi rendermi conto che provocarlo può produrre reazioni positive, allora ti amerò una sola volta che varrà tutta la vita.
Se invece lui dovesse interpretare l’ipotesi di una mia trasgressione come motivo per distruggere il matrimonio, sarò costretta a prendere altre decisioni più drastiche; è il nostro futuro che devo decidere adesso, non solo una notte d’amore con l’uomo che sogno da sempre; se Lia ha ragione, sarai mio solo per un notte, poi ti cercherai la donna del destino; se mi vedrò costretta a rompere una schiavitù di cui non mi rendevo conto, valuteremo tutte le ipotesi possibili.
Tuo padre domani sera va a pescare di notte coi caproni amici suoi e sta fuori fino all’alba; oggi voglio parlargli e avvertirlo che sento il bisogno di cambiare i rapporti; se si arroccherà nel suo presunto ruolo di maschio alfa, lo avvertirò che potrei cercarmi un amante giovane capace di farmi sentire bella e femmina; se si arrende, la notte della pesca sarà nostra; se si ostina, deciderò una nuova rotta della mia vita. Puoi aspettare fino a domani?”
“Vera, sei già il mio amore anche fisico; aspettare mi costerà ma il premio vale l’attesa; adesso lasciati corteggiare come piace a tutte le ragazze; vuoi un gelato o preferisce una bibita fresca?”
“E se fossi io, la milf matura, ad offrire al mio giovane, come ti ha chiamato Lia, Ganimede?, un caffè per integrare quello pessimo bevuto in albergo?”
“Da un’amata che è già arrivata a capire che è una MILF, madre da copulare, accettare il caffè è un dovere, oltre che una gioia lussuriosa!”
Le cose vanno meglio di qualunque previsione, quando Vera affronta Gerardo, suo marito, poco prima di cena, a un tavolino del ristorante dell’albergo; mentre sorbiscono un prosecco prima di cena, lei chiede provocatoriamente a suo marito cosa pensi del suo nuovo look e del suo abbigliamento; è certa che borbotterà qualche rimprovero in dialetto; con sua grande sorpresa, Gerardo loda ampiamente la bellezza fatta esplodere nella nuova versione e il vestito sexy che indossa.
“Pezzo di imbecille, perché non mi hai mai detto niente di carino su come mi proponevo? Non capisci che sentirsi apprezzata, soprattutto dall’uomo della sua vita, è motivo di grande gioia, per una donna? Non cerco i complimenti dei passanti o l’eccitazione di chi mi guarda per caso; è da te che vorrei sentire elogiate le mie forme, la cura che metto nel farmi bella, per me e per te, manifestare il piacere che puoi provare, se lo provi, nell’ammirare il mio corpo svestito per te!”
“Vera, cosa vuoi che ti dica? Non è nella nostra cultura, forse un po’ rozza, fare complimenti e salamelecchi ad una donna che tutti mi invidiano; è chiaro che non mi piace vederti trascurata e sacrificata nei vestiti di casa e che sono orgoglioso di pensare, se gli altri ti ammirano, ‘questa donna è mia’, anche se, a questo punto capisco anche che devo badare bene alle parole per non urtare il tuo legittimo desiderio di libertà.
Quando ci siamo sposati e ci siamo trasferiti in città, ero convinto che l’unico nostro obiettivo dovesse essere raggiungere un agiato livello di vita; tutte le mie energie sono state convogliate a quell’obiettivo e non puoi avere dimenticato che spesso hai sofferto con me, a pane e cipolla, quando le commissioni per nuovi lavori non arrivavano; forse ho sbagliato a non rendermi conto che stavamo crescendo, tu più di me, e che adesso i linguaggi devono essere diversi.
Ma se credi che mi sia distratto e che non sia capace di osservare un nuova messa in piega o un rossetto più vivace, un abito più giovanile o un costume più ridotto, ti sbagli; è solo che non sono capace di perdermi in complimenti, smancerie e carinerie da cicisbei; se ti ho offeso, ti chiedo scusa; ma sappi che non c’è disamore, in me, né distrazione, neanche quando vado al bar con gli amici o esco per un battuta notturna di pesca.”
“Troppo facile cercare scuse, adesso; sono venti anni che ti occupi di me meno dei tuoi arnesi da lavoro; io ho bisogno di sentirmi amata e coccolata, soprattutto dai due maschi che ruotano intorno alla mia vita, mio marito e mio figlio; se tu continui a considerare ‘smancerie da cicisbei’ i complimenti e le dolcezze di cui ho estremo bisogno, io ti avverto che, se trovo un maschio che quelle carinerie me le offre senza che io debba chiederle, non so se riuscirò a rinunciare ad un amore perverso ... “
“Vera, ti ripeto che non c’è stata malafede da parte mia; sono rozzo, per educazione atavica, ma ti ho amato da sempre e non smetterò di amarti anche se tu dovessi rivolgere altrove il tuo bisogno di dolcezza; sappi solo che considero e considererò sempre il matrimonio un patto inviolabile tra due persone che sono legate per la vita; se pensi di dover chiedere amore a un altro, accomodati pure; forse ci scanneremo, ma non starò a guardare se uccidi la nostra famiglia.”
“Che razza di discorsi fai? Non sto mettendo in discussione la nostra famiglia, quello che abbiamo e che abbiamo costruito insieme in anni di sacrifici e di impegno; non farò sballottare da tutte le parti il figlio che abbiamo fatto crescere fino a vederlo uomo; ti ho detto e ti ripeto che, se non cambi registro, io non so se resisterò a spinte che mi possano venire da qualcuno che sia più sensibile, affettuoso e amoroso di te; insomma, devi cambiare anche tu e stabilire un nuovo modo di essere tra noi.”
“Senti, amore; io stasera ho già fissato che vado con gli amici alla battuta di pesca notturna di ogni anno; so che rinunciare sarebbe un bel gesto per dirti che sto cambiando; ma non vorrei mancare ad un ‘rito’ che è il legame provvisorio tra noi amici; se puoi pazientare stanotte, domani mattina possiamo riprendere il discorso e voglio anch’io, con tutte le mie forze, impegnarmi a cambiare registro, per te, per la nostra famiglia, ma anche per me, per uscire dalla trappola di una mentalità maschilista.”
“Va bene; vai a pesca senza problemi; io mi coccolerò nostro figlio che amo almeno quanto te e che è sicuramente più sensibile, dolce ed amorevole di te; domani a pranzo ci ritroviamo e parliamo ancora; intanto, medita su quello che ti ho detto.”
Cenano rapidamente e Gerardo va via presto per la battuta di pesca; Vera e Caio, conclusa la cena, si guardano negli occhi con molta intenzione e si comunicano immediatamente la voglia repressa; lei apre le ostilità.
“Senti Ganimede, noi adesso andiamo in camera e per tutta la notte mi farai andare in paradiso come pare che hai fatto l’altra notte con Lia; però sappi che tutto questo serve soprattutto a me per recuperare il rapporto con mio marito; come hai sentito, è assai disponibile e non merita più di una dura lezione; quindi questa notte è l’unica trasgressione che ci concederemo; da domani torneremo ad essere madre e figlio affettuosi; se non ti sta bene, salutiamoci qui e vado nella mia stanza, ma da sola.”
Non le risponde; la prende per mano e la conduce all’ascensore che li porta al piano dove sono le camere; entrano in quella matrimoniale e, prima ancora che la porta sia del tutto chiusa, Caio ha già soffocato la madre in un abbraccio tentacolare piantandole contro l’inguine il sesso duro da fargli male; lei si sente travolta da una passione che non aveva mai sentito nella sua unica esperienza col marito; la lingua che le turbina in bocca la fa colare umori di piacere intenso.
Passa un tempo che a lei sembra contemporaneamente eterno e fulmineo; le mani di lui vagano nervosamente sul corpo sodo e giovane di lei che ne imita l’esempio e comincia a palpare tutte le membra del giovane innamorato; si sente quasi lacerata; da una parte, emerge con forza il ricordo del primo bacio d’amore, più di venti anni prima, che non ebbe quella intensità e quella lussuria; Caio diventa, nella sua fantasia, Gerardo, con tanta passione in più e con la gioia del piacere dato e ricevuto.
Dall’altro, lato ritorna alla mente la bocca di Caio lattante che si attaccava al seno e la svuotava fino a farla sdilinquire; ma l’uomo che la abbraccia e la fa godere col sesso piantato contro il clitoride non ha niente a che fare col neonato che la faceva tremare di amore; quest’uomo la ama come femmina e si sente parte di lui e della libidine che scatena; in parte, ma solo in parte, è suo figlio che incestuosamente le da piacere e la desidera come non lo era mai stata.
Per un attimo, le viene in mente che forse può limitare ‘il peccato’ a quel bacio sensuale; ma la lussuria la domina immediatamente; tira a se il corpo giovane e nervoso afferrandolo per le natiche dure come roccia; sente che lui si strofina contro il pube cercando il piacere più intenso dal contatto tra i corpi, attraverso gli abiti leggeri; la passione che la situazione scatena addirittura le fa paura, per gli sviluppi che può avere una sessualità così intensa; ma si scuote e lo stringe a se.
Scivolano quasi senza rendersene conto sul letto e Vera sente il corpo di lui gravarle sul ventre e sul seno; il sesso sempre durissimo le preme sulla vulva e la manda in brodo di giuggiole.
“Caio, stami a sentire; da quando avevo sedici anni e tuo padre mi sverginò, ho fatto l’amore solo con lui; non ti sarà difficile capire che, se non ti avessi partorito, sarei quasi completamente vergine, perché Gerardo, per formazione, non vede del sesso che l’unica forma possibile, lui sopra e io sotto; se tu sei più esperto o se la tua professoressa ti ha svezzato a qualche trasgressione, non avere dubbi a proporre; se mi dovesse disturbare, non esiterei ad avvertirti e a rifiutare; se deve essere l’unico incontro che ci consentiamo, che sia il più ricco, il più intenso e il più bello possibile.”
“Vera, voglio darti e prendere tutto l'amore di cui siamo capaci; qualcosa sapevo; qualche altra me l’ha suggerita Lia che è davvero immensa, in questo senso; ma soprattutto voglio darti e ricevere tanto amore da te, al di là delle copule che comunque fanno parte del ‘pacchetto amoroso’; sii leale e chiara e andremo in paradiso!”
Forse è quello che vuole sentirsi dire; sfila l’abitino che ha indossato e si presenta completamente nuda agli occhi spalancati di suo figlio; si affretta a spogliare lui e si ferma incantata ad ammirare il sesso grosso e lungo, quasi il doppio di quello di suo padre, che le stimola una voglia mai avvertita di fare tanto amore, di gustare quel cilindro di carne dovunque si possa, a costo di affrontare qualche dolore se dovesse violare il buchino del lato B assolutamente intatto.
Lo sposta, si siede sul bordo del letto e lo cattura verso di se accostando la mazza alla bocca ormai vogliosa; la sensazione è di leccare un dolce cannolo mai provato e gode del sapore acido del precum che è apparso sulla punta; stringe le labbra e spinge la testa a farsi penetrare; lui la prende per le tempie e la guida; prende una sua mano e la porta ad afferrare l’asta che ancora non è entrata; capisce che le suggerisce di controllare la penetrazione.
Comincia così la più dolce ed intensa fellazione in cui rivela ben presto un talento mai sospettato; fa percorrere tutta la bocca alla cappella, portandola sulle gote, sul palato e, in fondo, oltre l’ugola, verso la gola; i fastidi di conati e di soffoconi diventano presto un modo per stimolare il suo piacere; una mano sulla vulva ha avviato un masturbazione che presto sfocia in orgasmi assai violenti; ad un certo momento, Caio si ritrae.
Non è certo di resistere al desiderio di godere fino in fondo e non sa se sua madre è pronta a ricevere lo sperma in bocca e ad ingoiarlo, eventualmente; si stende supino accanto a lei e l’avvolge in un abbraccio che potrebbe anche essere di affetto; lei rimane per un attimo perplessa, poi si gira su un fianco, appoggiata a un gomito, ne cattura l’attenzione e gli spara decisa.
“Senti, mio dolce Ganimede, temo che non ci siamo capiti; non sono qui solo per scaricare un poco di tensione; voglio da te l’amore in tutte le varianti possibili; lo capisci da solo, ti devo mandare a lezione da Lia o devo farti i disegnini copiando da internet?”
“Vera, ti ho sentito parlare con tua cugina; dicesti chiaramente che per te il sesso è solo la copula alla missionaria; già mi hai sconvolto prendendo il fallo in bocca; come vuoi che mi muova?”
“Figlio degenere e imbecille; l’altra sera sei andato a prenderti il surrogato della mia vagina da una donna che giudichi meravigliosa; devo ripeterti che devi fare a me tutto quello che hai fatto a lei e, anzi, devi anche inventarti qualcosa di inedito per farmi essere la più importante? Non preoccuparti delle mie scorie moralistiche; fammi fare l’amore in tutti i modi e dappertutto!”
Sono entrati in camera all’incirca alle dieci di sera; alle cinque di mattina sono ancora a rotolarsi sul letto in piena passione; Vera non gli fa nessuno sconto; vuole assaporare la mascolinità ingoiando una ricca ed intensa eiaculazione; vuole sentire lo sperma spruzzarle contro l’utero; gli impone di violare il lato B, rimasto illibato dopo oltre vent’anni di sesso; saggia i seni pressati contro l’asta in una stupenda spagnola, abbinata a una sapiente fellazione; insomma, vuole sperimentare tutto; e lo fa.
Quando ritiene che sia il caso di fermarsi, per non rischiare un colpo apoplettico al marito, se fosse rientrato all’alba come talora avveniva, spinge Caio e rimettersi le poche cose che indossava prima e a trasferirsi nella sua camera, imponendogli di tacere su quanto accaduto fino a quando non gli avesse imposto espressamente di parlare; l’altro giura solennemente e la possiede, a pecorina, un’ultima volta prima di abbandonare per sempre il suo sogno di incesto.
L’ultima raccomandazione di Vera, prima di cacciarlo via con un affettuoso scapaccione su una natica, è che non ci sarebbe stato un seguito a quell’esperienza; il suo bisogno di conferma dell’amore materno, attraverso il rapporto fisico, è soddisfatto; si accontenti anche lui e si cerchi una ragazza con la quale costruire la sua vita futura; lei, da quello stesso momento, spenderà tutte le energie nel ricostruire il rapporto con suo marito; lui farebbe meglio a tenersi distante per non creare turbativa.
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