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Lui & Lei

La tenacia del ragazzo 1


di geniodirazza
20.10.2023    |    5.752    |    1 8.9
"Nel volgere di due soli giorni, Caio diventa una presenza inseparabile accanto a lei; sembra quasi spiarla, anche perché non si sazia mai di guardarla in..."
La camera all’hotel è la stessa da dieci anni; sono diventati quasi un’istituzione in quella località, in quell’albergo, su quel lido, sotto quell’ombrellone; se non è diventata proprio una routine monotona, è solo per la grande capacità di entrambi di rinnovare la passione, se non il sentimento, e di dargli sempre nuova linfa; si sono sposati che avevano vent’anni, lei, e venticinque, lui; dopo altri venti, sono ancora fortemente uniti.
Lia è professoressa in un Istituto superiore cittadino, gode di stima e rispetto indiscussi; è decisamente bella tanto da apparire di almeno dieci anni più giovane dei reali quaranta; Gigi è un avvocato di indiscussa fama nel tribunale locale e si porta con la massima eleganza i suoi quarantacinque anni; hanno sempre copulato molto e lo fanno ancora; non hanno mai prestato il fianco a pettegolezzi, per la delicata posizione sociale, ma sono molto caldi e disponibili.
Il ‘rituale’ dell’estate è ormai un elemento fondamentale della loro vita e la segna indelebilmente; sfruttando le possibilità della professione, lei trascorre alcune settimane al mare, a bearsi al sole esibendo il corpo giunonico in striminziti bikini; lui è vincolato ai doveri d’ufficio e deve sobbarcarsi al viaggio di andata e ritorno per passare con la moglie i vari fine settimana, tranne quella di ferragosto che rivendica come diritto a stare in panciolle.
Nel suo soggiorno marino, Lia gode molto ad esibire il corpo ancora molto plastico e bello al punto che Gigi, quando è con lei sotto l‘ombrellone, non può fare a meno di sottolineare l’elegante impudicizia con cui lei si offre allo sguardo spesso allucinato di maschi assai giovani; la risposta che è gratificante sentirsi ammirata da ragazzi, anche in presenza di giovanissime da infarto, lo lascia interdetto a meditare su quella verità quasi ovvia.
Quasi a calcare la mano, lei aggiunge che molto spesso ammirare e lasciarsi ammirare è un modo di ‘sfogliare’ le foto di un passato ormai lontano, quando un altro ragazzo impazziva per lei sedicenne finché ottenne un appuntamento che era il suo obiettivo insostituibile e, da quello, arrivò a diventare il grande amore, il suo primo uomo e, alla fine suo marito per i seguenti più di vent’anni.
“Su un piano di pura logica elementare, un tuffo nel passato sarebbe anche peccato veniale, a patto che non incrinasse equilibri e non generasse confusione!”
“Gigi, siamo abbastanza adulti per riconoscere i limiti; ‘semel in anno licet insanire’; non hai bisogno di vocabolario per tradurre che una volta all’anno si può anche impazzire, o tralignare o trasgredire o uscire dai limiti.”
“Non sto minacciando sfracelli per un momento ‘adolescenziale’; ti chiarisco che un fatto episodico è peccato veniale; se diventa abitudine, assume ben atri connotati!”
“Smettila, stupido; ti amo come quando mi tampinavi al mare; nemmeno oggi avresti concorrenti pericolosi; sono io che mi affido all’onda della nostalgia, qualche volta; ma so stare nei limiti ... “
La garbata diatriba, avviata subito dopo pranzo, si protrae per l’intero pomeriggio, supera la cena durante la quale bevono qualche bicchiere in più di un bianco fresco che va giù con gusto indicibile; continua con grande eccitazione la sera, mentre copulano come riesce loro benissimo in quei week end attesi e desiderati; lui la stuzzica volentieri sull’ipotesi che, inconsciamente, desideri rinnovare sentimenti antichi con qualche giovane palestrato, ‘da spiaggia’.
Alla fine Lia è costretta ad ammettere che, dopo quei discorsi, l’ipotesi non è poi così campata in aria, ma gli fa presente che proprio la sua insistenza potrebbe essere la chiave che apre cassetti dimenticati ed innesca un desiderio di nostalgia che al momento non è nelle sue corde; fortunatamente l’enfasi della copula è tale da farli volare in altri cieli e impressionare qualche vicino di camera per gli urli di piacere che si levano dalla loro.
La settimana che si apre dopo la partenza di Gigi per la città sembra segnata da un destino già scritto; Lia, scesa in spiaggia, trova quasi ad aspettarla Caio, il figlio diciottenne dei vicini di ombrellone, vecchie conoscenze di quelle settimane coi quali si è stabilito un certo rapporto amichevole, di quelli molto superficiali, appunto da vicini di ombrellone; il ragazzo è rimasto defilato nel corso degli anni e lei sembra quasi scoprirlo solo allora.
Il dialogo è di quelli che a lei ricordano con tanta intensa nostalgia gli anni dell’adolescenza; svariano dalla musica del momento ai temi impossibili dell’ambiente e della pace; è evidente il desiderio di lui di fare sfoggio di informazione, perché di cultura ne dimostra poca; Lia regge bene il gioco perché nella sua professione è abituata coi ragazzi ad un rapporto aperto e cordiale che le consente sintonia ed empatia.
Non ha difficoltà ad apprezzare il corpo energico e fresco del giovane ed a prevenirne, più che a seguire, i desideri e le proposte, sia quando le offre di andare insieme a bagnarsi per giocare con gli spruzzi come bambini, sia quando si avventurano in lunghe passeggiate sulla battigia osservando con curiosità tutti i particolari divertenti o strani della spiaggia; anche l’offerta del gelato è nella dinamica del prevedibile.
La testa e il cuore di lei sono in subbuglio; teme e forse aspetta il momento in cui il ragazzo, convinto di avere a che fare con una trentenne, più grande di lui ma ‘abbordabile’, tenterà di baciarla; nella memoria le ritornano tutte le volte che i ragazzi ci provavano e, percorrendo lo stesso sentiero di approccio, arrivavano alla fine a baciarla e a stringerla per sentire la vagina e farle avvertire il membro contro il pube.
Da una parte, c’è il timore di un ‘peccato veniale’ ma a rischio di trasgressione; Gigi ne ha parlato con disinvoltura e lei sa che, se per una volta si lasciasse andare, con un ragazzo che potrebbe anche non rivedere più, non sarebbe una tragedia; ma ha paura che l’occasione possa scatenare nel giovane un desiderio troppo sperequato alla realtà dei loro anni o, peggio ancora, muovere qualcosa nei suoi precordi che le faccia perdere il senso del matrimonio.
Dall’altra parte, la nostalgia degli anni suoi migliori e delle emozioni che li agitarono la porta a desiderare di ripetere, con questo sconosciuto, le sensazioni che la spinsero ad accettare l’appuntamento con Gigi e tutte le altre scelte successive, fino alla deflorazione proprio sulla spiaggia, dietro una barca, circa un quarto di secolo prima; sa che saprebbe chiudere nella memoria l’episodio, ma ha comunque un inspiegabile sacro terrore.
Si abbandona con fanciullesca gioia alla corte spietata di quel diciottenne decisamente impreparato e tutto da svezzare, divertendosi un mondo a scegliere gli atteggiamenti propri di una ragazza ingenua, casta e del tutto all’oscuro dei misteri del sesso e dell’amore, si lascia trasportare lungo gli entusiasmi del sedere o del seno sfiorati con una voglia matta di possederla o i baci rubati sfiorando le guance e le labbra.
Nel volgere di due soli giorni, Caio diventa una presenza inseparabile accanto a lei; sembra quasi spiarla, anche perché non si sazia mai di guardarla in ogni momento e studiarla quasi, in ogni movenza, anche la più semplice e naturale; è evidente la passione che lo divora e la smania di toccare, carezzare, sentire tattilmente o cercare di sfiorare con un bacio il suo corpo.
Sia che si tratti di cospargere crema solare per proteggere la pelle dal sole infuocato; sia che si tratti di servirle il caffè molto dolce che lei preferisce; sia che prendano insieme il gelato coccolandosi come vecchi innamorati, sempre lei ha la sensazione di un assedio dolce e amoroso che il ragazzo non lesina e non nega; si vede ripiombata nell’atmosfera della sua adolescenza, con tutti i ragazzi pronti ad esaudire i suoi desideri.
Finisce per sentirsi travolta da tanta lussuriosa attenzione e anche per lei arrivano i momenti di sentire sotto le dita la pelle di lui calda e giovane, i nervi guizzanti del torace o delle cosce quando gli spalma la crema solare, persino la consistenza del membro che a vista pare notevole, utilizzando infantili e ingiustificati movimenti bruschi perché la mano cada là, sul pacco evidente dal bermuda.
Alla fine delle due giornate di ‘pomiciata adolescenziale’ anche Lia avverte i fremiti della voglia di arrivare a sentire sopra e dentro di se quel corpo che la rimanda continuamente e intensamente a quello di Gigi giovane e caldissimo di eccitazione ma, diversamente da Caio, del tutto impreparato, lei sa che le spetta il compito di spingere le cose oltre, fino ad accoppiarsi sul serio.
La sera del martedì, lui avverte i genitori che va in discoteca e tornerà assai tardi; lei gli ha suggerito di raggiungerla in albergo, fornendogli il numero della camera; avranno modo e tempo per conoscersi a fondo; non ha accennato a quella ‘biblica’ perché non sa se è in grado di cogliere il riferimento; ma lei ha già ben chiaro che la conoscenza sarà profonda e totale; poi, saprà farsi perdonare e metterà in un cassetto della memoria quei fatti.
Poco prima di cena, riceve da Gigi la telefonata con cui si informano quotidianamente anche di piccoli eventi; lo avverte che qualcosa sta succedendo, limitandosi a preannunciare che forse si è materializzato l’ectoplasma del suo primo amore e che stavolta intende vivere le cose in piena coscienza e maturità, forse liberando la memoria dal mito che intorno a quegli avvenimenti si è costruita; o, chissà, per il gusto di riviverli.
Gli suggerisce di chiamarla ancora, a notte fonda, perché sarà in grado di dire se i fantasmi sono evaporati o hanno preso corpo; Gigi ha intuito che forse i discorsi fatti hanno aperto una breccia nella fedeltà coniugale e si augura che sia un momento di nostalgico revival; è molto innamorato di sua moglie e si fida di lei ciecamente; un eventuale ‘peccato veniale’ non sarebbe colpa da attribuire, se il matrimonio rimane saldo.
Quando Caio, poco dopo le 21, bussa delicatamente alla porta della camera e lei lo lascia entrare, il disagio è quasi materialmente palpabile, tra i due; nemmeno Lia, che pure è solita affrontare temi delicati coi suoi studenti, è in grado di porsi con serenità di fronte ad un momento fondamentale per il ragazzo, di cui ignora comunque anche il livello di conoscenza in fatto di sesso.
La situazione si sblocca non appena lei decide la prima mossa, un bacio passionale ma delicato, col quale risucchia nella sua la bocca del giovane amante, spingendo la lingua a perlustrare tutta la cavità orale e ‘sfidando’ in certo senso lui a fare altrettanto con la sua; apprende presto, Caio, e in un attimo è lui a dettare movimenti di lingua e succhiate lussuriose che strappano dalla vagina i primi umori di orgasmo.
Mentre si baciano divorandosi le labbra, i corpi si stringono frenetici a cercare il contatto dei sessi più lunghi e forti possibili; lui si struscia contro pube e cosce quasi alla ricerca di un orgasmo; lei gode a sentire l’asta strofinarle grandi labbra e clitoride, al punto che avverte già lievi orgasmi che la deliziano; dopo qualche tempo, si staccano controvoglia e si guardano negli occhi; è Lia a parlare.
“Caio, ti vedo sconvolto; è stato troppo per te? ... Se è la prima volta in assoluto, posso anche capire che certe cose ti sconvolgono; gli anni che ho più di te sono soprattutto esperienza che ho maturato specialmente nei rapporti con l’altro sesso; tu sei un giovane inesperto ed io una donna matura e sposata da molti anni; se ritieni che sia troppo per te, un rapporto così impegnativo, sarà bene fermarci prima che tu perda l’equilibrio dovuto all’età.”
“Non pensavo di apparirti così fragile, anche se sapevo di essere assai sprovveduto, a confronto con una donna della tua classe e della tua cultura; anche questo è conseguenza non solo dell’età ma anche delle situazioni di vita; io so che mi sono innamorato di te e che ti desidero come qualunque maschio con la femmina amata; se devi educarmi al sesso e ti va di farlo, io sarò felice di imparare da te tutto quello che mi servirà nella vita.”
“Aspetta, giovane amore mio; io sono sposata e fedele a mio marito; tu sei l’unica trasgressione che voglio consentirmi e non voglio che diventi una storia, mettendo a rischio il matrimonio; questa sera, stanotte se vorremo e, al massimo, fino a venerdì mattina, tu puoi essere il mio giovane ed io il tuo amore; ma venerdì mattina tutti e due metteremo quello che avviene adesso in una busta e lo seppelliremo tra i ricordi più belli.
Non so cosa posso essere io per te; per me, tu sei la personificazione di un ricordo meraviglioso che mi porto dietro dall’adolescenza; tu rappresenti la riproposizione di me giovane e impacciata che incontravo il grande amore della mia vita, il primo uomo di cui facessi esperienza e che avrebbe condizionato tutte le mie scelte; se ti offende essere l’ipostasi di un ricordo mitico, vai via adesso; se ti basta, possiamo vivere un sogno inaccessibile a chiunque.”
“Lia, sapevo bene che sei sposata, non so quanto serenamente, se devo giudicare da quello che vedo in casa mia; hai molti anni più di me, non so dire quanti; sei matura ed esperta; sono rimasto affascinato, ti ho amato e mi trovo coinvolto fino a questo punto; non penso neanche per errore a tornare indietro; se mi concedi il tuo amore fino a venerdì, userò tutto il mio tempo; se posso essere il tuo amore per questo periodo, sono già felice.
No so perché mi sono perso nella tua bellezza; tu hai chiaro cosa rappresento per te; io non so dirti se sei la materializzazione di un mio inconscio desiderio di incesto, se la mia ammirazione è sfociata o è stata scambiata per amore; so che pendo dalle tue labbra e dall’esperienza che voglio rubarti, tutta in una sera; ti va di rischiare con me un amore a termine, sapendo che è solo un sogno che si materializza?”
Non gli risponde e lo avvolge ancora in un bacio asfissiante , da boa constrictor; quasi gli spezza il fiato per quanto lo stringe e lo divora nella bocca vogliosa; la sua smania di ‘guardarsi’ mentre, sedicenne, ama li ‘suo’ uomo le da una forza e una voglia che nemmeno avrebbe immaginato; le mani corrono su tutto il corpo e titillano tutto quello che toccano, dai capezzoli evidenti sotto la maglietta al sesso che rischia di esplodere nel pantalone di lino.
In quel momento, in quella camera, ci sono Gigi ventenne e lei adolescente che si cercano, ma non sono, come avvenne anni prima, impacciati e timorosi; ora lei sa cosa vuole e come ottenerlo; quel ragazzo che stringe tra le braccia, che bacia appassionatamente, che carezza, tocca, titilla, succhia e morde all’impazzata è suo e lei può dargli tutto l’amore che ha in serbo e può prendersi tutto il piacere che il cuore e il sesso le suggeriscono.
Ora vuole assaporare quella mazza nel corpo, ma prima ancora nella bocca, per cibarsi della sua mascolinità, del sapore del suo seme; e vuole che anche lui impari a cibarsi di lei, del suo amore e dei suoi umori; siede sul bordo del letto, cattura a se il giovane amante e gli sfila i pantaloni tirando via, insieme, lo slip; l’asta sembra esploderle sul volto, ma lei ha grande dimestichezza con la fellazione e non ha problemi con la stazza; si ferma un attimo incerta.
“Caio, se qualcosa dovesse infastidirti o nausearti; insomma, se qualcosa ti dovesse turbare, dimmelo subito; smetto immediatamente; ci sono cose che alcune condizioni educative rendono impure e inaccettabili ... “
“Lia, abbiamo fissato un impegno; fino a venerdì siamo l’amore; io fino ad allora amo di te tutto, anche le scorie fisiche e i rifiuti corporali; non farti problemi; insegnami ad amarti totalmente; forse un giorno dovrò farlo con un’altra e ti dovremo ringraziare, io e lei, perché me l’ha insegnato!”
“Questo è il mio senso di colpa più grave; tu stai facendo forse esperienze che ti portano lontano dall’armonia coi tuoi coetanei; spero che incontrerai ragazze in grado di seguirti, dopo questi avvenimenti.”
Non può continuare a parlare perché la sua bocca ora è impegnata a percorrere con la lingua l’asta dai testicoli fino alla cappella; subito dopo, la cattura dentro le labbra chiuse a cuoricino per accentuare il senso di penetrazione in una vagina vergine; lui spinge col bacino e penetra in profondità; Lia prende in mano la parte fuori dalle labbra e regola la penetrazione, mentre manipola il sesso.
Guida con la lingua l’asta lungo le gote e il palato facendola affondare fin oltre l’ugola; è la fellazione più dolce e appassionata, quella che sta facendo al suo grande amore giovane reincarnatosi in questo ragazzo sconosciuto fino a domenica sera; l’ambiguità tra il grande amore di sempre e questo giovane presente e vivo la eccita e la fa godere doppiamente; forse amerebbe che ci fosse proprio Gigi; ma lui non solo è lontano, è anche troppo maturo e cresciuto per quel ruolo.
Si dedica allora a Caio con tutta la passione che sente premere dal cuore, dal cervello e dalla vagina; quando si accorge che l’amante è ormai al limite della resistenza di cui è capace, interrompe la fellazione, si rovescia supina sul letto, tira su i piedi, li appoggia sul letto divaricando al massimo le ginocchia e invita con le mani Caio a calarsi sul suo ventre per leccarla; lui coglie l’invito al cunnilinguo e si precipita.
Impara presto, il ragazzo, e a Lia bastano poche indicazioni perché riesca a cogliere a pieno quello che deve fare per dare e ricevere il massimo piacere con la lingua che gioca col clitoride, penetra in vagina e ne esce come un piccolo fallo; con le dita che stimolano ano e vulva, coi denti che mordicchiano clitoride e piccole labbra; lei gode molto, soprattutto per l’ingenuità che fa crescere il piacere del quid di imprevedibile che i movimenti incerti provocano.
Caio succhia e lecca, titilla e mordicchia senza fermarsi; la sua erezione è insostenibile; il sesso gli duole, ansioso ormai di scaricare il peso dello sperma che preme dalla prostata, ma mentalmente è tutto perduto in quella vagina da cui si sente catturato e che sente appartenergli, almeno per quei momenti indicibili; si perde per lungo tempo nel titillamento con la bocca e sente gli orgasmi di lei squassare il ventre in continuazione; è l’eden, per lui.
Finalmente Lia si rende conto che stanno svuotandosi fino a illanguidirsi e lo blocca; completa la svestizione di lui e si denuda, offrendosi completamente all’amante che non sa se è casuale o recuperato dai precordi della mente, tanto è vivo in lei il piacere di sentirsi posseduta dal ragazzo che le fece provare i primi palpiti di passione, il primo vero piacere sessuale; in quel momento Caio e Gigi si sovrappongono e ama suo marito mentre gode col giovane amante.
E’ il momento di fare sul serio; ma non sa se sia giusto far sperimentare al ragazzo tutti i modi di godere di un uomo con una donna; forse una copula classica, alla missionaria, potrebbe traumatizzare di meno Caio; ma le piacerebbe goderselo dovunque e in ogni modo; non può fare altro che affrontare direttamente con lui il problema e parlargli a cuore aperto, come farebbe con Gigi.
“Senti, giovane amore mio; io voglio fare l’amore con te e lo vorrei fare in tutte le varianti possibili del piacere; ma non so se la tua cultura sia tale da affrontare certe trasgressioni ... “
“Lia, mi pare che stiamo filosofeggiando un po’ troppo e che ti preoccupi eccessivamente; lo so, che la differenza di età ti porta a credere che hai davanti un bamboccio imbranato e incapace; ma forse non consideri che oggi gli strumenti di conoscenza consentono di apprendere tutto, spesso troppo; non ho fatto sesso, prima di adesso, soprattutto con una donna della tua classe ed esperienza, ma so cosa sono la spagnola, il sessantanove, il coito anale o le altre pratiche sessuali.
Mi hai promesso di essere l’amore mio fino a venerdì a pranzo; posso chiederti di esserlo totalmente, senza problemi per il mio equilibrio mentale che è stabilissimo? Mi hai anche chiesto di essere il tuo amore, fino a venerdì; mi consenti, per favore, di esserlo in maniera completa, senza limiti o paletti? Puoi fare quello che il cuore ti detta, mettendo un poco all’angolo il buonsenso? Non credi che sia ipocrita venire a fare l’amore e preoccuparci dei particolari?”
“Touché; ho ecceduto in prudenza; allora vuol dire che sarò la tua perversa amante e ti insegnerò tutto quello che so; starà a te poi scegliere cosa usare in futuro, con le ragazzine imbranate che incontrerai; sappi comunque che, anche oltre venerdì, mi sarai sempre molto caro e che è stato l’istinto materno a impormi di parlare, prima di agire; da questo momento saremo gli amanti più perversi che potresti mai immaginare; non ti meravigliare di niente!”
Lo fa stendere supino sul letto e gli monta sopra a contrasto, offrendo allo sguardo e alla bocca la vagina ormai grondante e il sedere fremente di desiderio; succhia e lecca l‘asta più volte e a lungo, mentre blocca con le cosce la testa di lui che grufola nel sesso; quando allenta la presa e ferma l’andirivieni in bocca, è lui a scatenarsi succhiando, leccando e titillando ano e vagina; ha colto subito l’opportunità di alternare le funzioni della fellazione e del cunnilinguo.
Copulano alla missionaria, lei sdraiata supina e lui prono su di lei a penetrarla con foga ed entusiasmo fino all’utero; poi lei si sistema carponi sul letto e lo invita a leccare da dietro ano e vagina; trova un amante prezioso e delicato che percorre il perineo dal pube all’osso sacro, quasi con devozione, con una lingua larga e pastosa che la inebria; porta con una mano l’asta a penetrare in vagina da dietro, fino a sentire una spinta quasi dolorosa sull’utero.
Quando sposta la cappella all’ano, il ragazzo si ferma esitante; le chiede se non sia pericolosa e dolorosa quella penetrazione; per rassicurarlo, prende dal bagno il tubo del gel che usa per il coito anale e glielo passa; ci mette niente a capire e la lubrifica bene prima di penetrarla profondamente; gli fa variare tutte le posizioni nella copula anale e ne gode la mazza da tutte le angolazioni del corpo; gli suggerisce di eiaculare nel retto; è comunque più sicuro che farlo in vagina.
L’ultimo suggerimento glielo da quando, riposato dall’ultima eiaculazione, lo fa sedere sul suo stomaco, appoggia il sesso tra i seni e gli avvolge intorno i globi carnosi e magnetici; colto che è la classica ’spagnola’, lui si attiva per titillarsi nel movimento tra le tette; poiché la sua mazza lo consente, lei abbassa la testa finché la cappella giunge alla bocca; unisce alla spagnola una fellazione straordinaria che provoca nel ragazzo un’eiaculazione mastodontica.
E’ ormai mezzanotte quando gracchia il telefonino di Lia; sa che è suo marito; mette il vivavoce ed impone a Caio il silenzio;il marito le ricorda che gli ha indicato la ‘notte fonda’ per avere notizie precise; quella è ‘notte fonda”
“Sì, Gigi, è giusto; volevo solo dirti che tu, come eri alle origini del nostro amore, sei qui a letto con me; ma, non potendo esserci col corpo, ti sei materializzato in un giovane innamorato che mi ha riportato a quel momento!”
“Un modo poetico per comunicarmi che hai fatto o stai facendo l’amore con un giovane che nella tua fantasia ospita la memoria di quel che ero quando ti ti ho conosciuto?”
“Sì, proprio così; in queste ore lui è il mio amore e io sono il suo; se la cosa ti turba, non farò obiezioni quando chiederai il divorzio; se invece riesci a entrare in sintonia col mio sogno mi farò perdonare appena possibile.”
“Senti, adultera sognatrice, io ti amo da quei momenti fino ad ora e sempre con la stessa intensità; io amo tutto di te, le grandezze e le miserie, la genialità e la povertà di spirito, gli errori e le scelte straordinarie; io ti amo per quella che sei; abbiamo già detto che i peccati veniali vengono assolti; questo tuo nuovo, strano e improvviso giovane amore mette in discussione la nostra armonia, la nostra convivenza, il matrimonio? ... No?! Allora non è successo niente.
Ci vediamo venerdì dopo pranzo; questa è l’ultima volta che vengo per il fine settimana; la prossima è quella di ferragosto ed io mi posso sdraiare finalmente al sole; avremo tutto il tempo per chiedere e concedere perdoni, per spiegare il significato di certi passaggi ambigui; l’importante è che io raggiungo mia moglie, anzi il mio unico grande amore, per tornare con lei a casa, a fine settimana.”
“Non hai nessun motivo per dubitare; ti amo profondamente, come allora, come sempre. Ti aspetto.”
Caio è decisamente strabiliato.
“Lia, questo è tuo marito, l’uomo che io pensavo tu avessi tradito? Innamorati così penso che ce ne siano pochi, al mondo; vorrei essere forte come te, ma forse dovrei cercare di essere lucido come lui ... “
“Gigi è inarrivabile; anche per questo lo amo senza riserve da sempre; si può anche arrivare a quella sua grandezza, ma bisogna sapere gestire le proprie capacità e, soprattutto, essere sempre chiari e presenti a se stessi; ricorda che venerdì ho il dovere non rinviabile di parlargli col cuore in mano e dirgli proprio tutto, forse di rivelare anche la tua identità; fino ad allora, puoi essere il mio amore; da quel momento, ti dimenticherò; adesso vuoi ancora darmi e prendere amore o mi saluti?”
“Io vado via solo in ambulanza, quando il tuo amore mi avrà svuotato dell’ultimo anelito di vita; altrimenti sto qui con te e ti amo fino alla fine, fino a quando il tuo amore vero te lo consente.”
Quel mercoledì mattina, Lia si crogiola a lungo nel letto; certamente la kermesse di amore e sesso, durata fino alle luci dell’alba, non ha favorito il sonno ristoratore a cui è abituata; Caio invece è dalle otto che se ne sta seduto sotto l’ombrellone; poiché è tornato all’alba, dalla festa in discoteca a cui aveva annunciato che avrebbe partecipato, sua madre Vera è alquanto preoccupata, anche perché negli ultimi due giorni lo ha visto davvero strano.
Le è sembrato che sbavasse dietro la professoressa dell’ombrellone a fianco, quella Lia che da anni è abituata a vedere nella stessa postazione, col marito, un figo tutto da ammirare, avvocato assai noto negli ambienti cittadini, che si è occupato in certe occasioni anche di problemi che avevano interessato suo marito, un imprenditore edile che si era fatto da se, con poca cultura e molto lavoro, forse un po’ rozzo ma in fondo buon marito e padre.
Lia è bella da suscitare la sua invidia; è più ‘vecchia’ di lei di qualche anno; lei ne ha trentotto con un figlio di diciotto, l’altra ha sicuramente superato i quaranta ma si propone con una freschezza ed un piglio che la ‘catalogano’ trentenne decisamente appetibile, forse più delle sue alunne ed ex alunne che sciamano per la spiaggia proponendosi con costumi ridotti a cui la ‘professoressa’ risponde con bikini ancora più striminziti che la rendono magnetica anche ad adolescenti in tempesta di ormoni.
Negli ultimi due giorni, suo figlio Caio, la luce dei suoi occhi, l’unico motivo di vita per lei, sembra perduto dietro quella donna che lei ammira e stima ma che le fa temere per gli equilibri del suo ‘ragazzo’; stamattina, addirittura, è uscito assai per tempo, dopo essere tornato solo all’alba dalla festa; adesso se ne sta fermo sotto l’ombrellone con lo sguardo fisso all’hotel da dove dovrebbe uscire Lia, forse aspettando solo di vederla comparire.
Sono le dieci passate, quando lei appare, bella come sempre, solo leggermente appannata, forse perché ha avuto una notte difficile; lo sguardo di Caio si accende all’improvviso e quasi scatta per andarle incontro come spinto da una molla; Vera avverte come una fitta al cuore; teme che sia gelosia, la sua; mai, in vita sua, aveva provato un sentimento come quello, quasi un desiderio di possesso totale e assoluto su una creatura ‘sua’, una voglia fisica che già l’ha tormentata talvolta.
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