trio
Mai dire mai 2
di vintage69
22.04.2010 |
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"Mai dire mai 2
Ecco una vicenda che conferma, se ce ne fosse bisogno, il detto “Mai dire mai”..."
Mai dire mai 2Ecco una vicenda che conferma, se ce ne fosse bisogno, il detto “Mai dire mai”.
Dopo l’esperienza, splendida esperienza, con mio nipote Luca il caso mi ha portato a vivere una nuova, incredibile, per me, esperienza.
Come al solito Luca era a casa mia a studiare. Stavolta c’era con lui un compagno di scuola che conoscevo di vista.
“Ciao zietta, caspita che eleganza”
"Ciao ragazzi, beh, sono stata al vernissage di una mostra di pittura”
“Prof” disse il ragazzo che si chiamava Roberto “Sicuramente avranno guardato più lei che i dipinti” “Oh oh che complimento, ma non ti sembra di esagerare?”. Mi rispose che avevo l’aspetto di una modella, molto elegante e molto di classe. Rimasi compiaciuta ovviamente e mi misi lì, nello studio, a parlare con i ragazzi. Sentivo i loro occhi addosso come mani che perlustravano il mio corpo cm per cm fermandosi sulla scollatura e all’incrocio delle cosce . Dal PC usciva una musica dolce e sensuale.Mi mossi un po’ al ritmo della musica e Luca disse “Zietta vuoi ballare?“. Si avvicinò mi porse il braccio e “Ma sì, perché no, è un brano adatto ad una vecchietta come me” [io 32 anni, loro sui 18]. “Beh se tutte le vecchiette fossero come lei prof, andrei ad abitare in un ospizio”. Ridemmo alla battuta e cominciai a ballare con Luca.
Dalla nostra prima esperienza non avevamo più avuto contatti intimi e mi fece veramente piacere abbracciare il mio caro Luchino. Dopo un po’ il suo abbraccio si fece più stretto. Avvicinò il suo ventre al mio e sentii chiaramente la sua eccitazione. Avrei voluto ritrarmi ma…
L’atmosfera si fece più calda e Luca invitò Roberto ad unirsi al ballo. Stavo per protestare ma Roberto era già accanto a noi. Al principio si tenne di lato un po’ intimidito dal fatto che ero una professoressa della sua scuola, poi Luca gli lasciò il posto. Continuai a ballare con Roberto che pian piano stringeva sempre più. Luca mi si piazzò dietro e mi strinsero tra i loro corpi, prima con discrezione poi sempre più sfacciatamente. Volevo smetterla lì, avevo mille remore ma… sentire le mani di Luca stringermi all’improvviso i seni da dietro troncò qualsiasi protesta. Mi strinsero ancora di più e sentii chiaramente i loro cazzi duri premere sul culo e sulla fica. Luca cominciò a baciarmi sul collo e io cominciai a bagnarmi. Roberto mi baciava sfiorandomi appena le labbra mentre con una mano mi accarezzava una coscia poi un fianco fermandosi e premendomi sul pube. Ormai ogni freno inibitorio era sbloccato. Luca abbassò la lampo del vestito e Roberto fece scendere le spalline. Il vestito scivolò sui fianchi e rimasi in reggiseno. “Aspettate”. Si staccarono incerti, finii di togliermi il vestito rimanendo in reggiseno e mutandine e mi avviai fuori della stanza. Rimasero delusi vedendomi andare via finchè non dissi “Beh, vado in camera mia, voi non venite?”. Si riscossero immediatamente e mi seguirono. In camera accesi una lampada dalla tenue luce gialla, mi distesi languidamente sul letto aspettando le loro mosse.
Mentre si avvicinavano alla camera da letto avevano iniziato a spogliarsi e ora indossavano entrambi solamente i boxer. Luca salì sul letto si sdraiò accanto a me e cominciò ad accarezzarmi togliendomi il reggiseno. Roberto, in ginocchio ai piedi del letto mi sfilò le mutandine. La mano di Luca posata sul ventre salì fino al seno che accarezzò dolcemente prima di cominciare a baciarlo. Passava da una mammella all’altra fermandosi a succhiare i capezzoli. Mi piaceva da morire essere baciata sui seni e ormai Luca lo sapeva.
Roberto mi tolse delicatamente le scarpe e cominciò a baciarmi i piedi. Mi eccitai moltissimo. Poi, sempre con piccoli baci, salì su per la gamba, poi la coscia continuando verso la parte interna fino a fermarsi sul pube. Ero stupita che un ragazzo giovane come Roberto avesse tanta fantasia erotica. Ad un tratto disse “torno subito”. Andò in studio e ritornò con un pennellino che usavo per spolverare la tastiera del PC. Mi venne accanto e cominciò a passare il pennellino su un capezzolo. Mamma mia che sensazione. Sentivo brividi di piacere attraversarmi tutto il corpo, dal capezzolo fino alla fica, giù dentro, nel profondo della vagina. Poi all’improvviso si avvicinò al seno e cominciò a baciarlo. Anche Luca mi stava baciando e succhiando un seno. Essere baciata sui seni e sentirsi succhiare i capezzoli di entrambe le tette nello stesso momento fu una sensazione fantastica. Mi sentivo gli umori della fica fluire lungo le cosce. Io carezzavo le loro teste intente a suggere capezzoli come calabroni sui fiori, le loro spalle forti nell’attesa che cambiassero posizione per afferrare il loro bei cazzoni duri. Roberto si staccò dal seno e, sempre continuando a dare piccoli, dolci, eccitanti baci, scese sul ventre, sui peli del pube e, finalmente, sulla fica ardente. Allargai le cosce pre accoglierlo al meglio. “Che bei peli rossi, prof. ”Mi leccava la fica nonostante fosse “allagata” dalla mia libidine e quando si dedicò al clitoride, venni.
Riuscii finalmente a impugnare il cazzo di Roberto. Lo strinsi con forza e lo sentii gemere. Luca, nel frattempo cambiò posizione e avvicinò il cazzo, il suo enorme cazzo, alla mia bocca. Cominciai a leccare quella rossa cappella che sapeva di mare. Piccole gocce ,leggermente salate e dense, uscivano dal forellino anzi da quella buffa fessurina che sta in cima al glande. Poi lo feci entrare fin dove fu possibile.
Eccitata, ingorda di sesso, tenendolo per il cazzo che ancora stringevo in mano, attirai Roberto verso di me. Lo volevo dentro.
Si posizionò tra le mie cosce aperte e dopo, un paio di goffi tentativi, finalmente mi penetrò.
Mai avrei immaginato di avere due cazzi in corpo, uno in bocca e uno nella fica. Era una sensazione strana, mi sentivo contemporaneamente la regina del sesso e una vera puttana.
“Ragazzi, mi sto comportando come una puttana” dissi appena lasciai l’uccello di Luca. Protestarono insieme dicendo che ero la lora dea del sesso e non una puttana, che ero bellissima e tanti altri complimenti. Ripresi a ciucciare il cazzone di Luca finchè uscì di scatto per innaffiarmi il petto con caldi getti di sperma. Anche Roberto uscì dalla fica e sparse il suo seme sul mio pube.
“Zietta ma tu hai goduto?” “No adesso no” Allora Luca il cui cazzo era rimasto eretto mi girò di fianco e me lo mise dentro. Roberto riprese a giocare con le mie tette succhiando e usando di nuovo il pennellino. Non ci misi molto ad avere un orgasmo lungo e estenuante. Vibravo come un diapason, mugolai un po’ poi finalmente mi distesi.
Rimanemmo languidamente sul letto. Loro mi carezzavano dolcemente. Le gambe, i fianchi, poi il ventre, le natiche. Era veramente bello essere soggetto di così piacevoli attenzioni. Poi tornò l’eccitazione; quella che spinge verso attenzioni più decise. Le mani, salendo su per le cosce, vennero a frugare tra le grandi labbra ancora gonfie di piacere; le dita si intrufolarono nella fica titillando il clitoride di nuovo indurito. Piena di voglia mi girai e mi misi carponi offrendo le natiche alla loro vista. “Mamma mia che gran bel culo” esplose Roberto. Poi si avvicinò deciso, mi prese forte per i fianchi e spinse il cazzo fino in fondo alla fica. Mi scopò con violenza, eccitato al massimo. Mi fece anche un po’ male ma ero eccitata come mai prima. Luca si mise a giocare con le mie mammelle che ondeggiavano ad ogni spinta di Roberto. Ad ogni passaggio, i capezzoli strusciavano sulle mani di Luca mandando scosse elettriche dai seni fino alla vagina che contraevo stringendo il cazzo di Roberto.
Roberto si staccò da me per vedermi ancora il “fondo schiena” come disse lui. Luca ne approfittò per sdraiarsi sotto di me e farmi impalare sul suo grosso e nodoso pene.
Abbassai il bacino e sentii quel gran cazzo entrare nel più intimo e profondo del mio corpo. Non mi era mai capitato di scopare stando io sopra. Una sensazione nuova che mi permetteva anche di guidare io l’azione. Potevo controllare la penetrazione con i movimenti del mio bacino; una sensazione eccitante.
Risentii le mani di Roberto sui miei fianchi; mi accarezzava il culo soffermandosi con un dito proprio sul buchino. Piacevole, assai piacevole. Forse volevo essere inculata ma avevo nello stesso tempo paura che potesse succedere. Un contrasto di sensazioni che Roberto dissipò subito dopo. Mi strinse forte i fianchi e sentii la sua verga forzareil buchino del culo. Dissi di no, cercai di sottrarmi ma Luca, molto eccitato, mi trattenne spingendo il suo cazzo ancora più in fondo. Sentii lo sfintere dilatarsi, il cazzo di Roberto si stava facendo strada nelle mie budella. Non volevo ma più il cazzo affondava e più mi eccitavo, anche sentendo un forte dolore. Forse capirono il mio stato d’animo, la mia paura perché i ragazzi presero, contemporaneamente, ad accarezzarmi dolcemente. Sentivo entrambi i cazzi dentro di me, come se fossero in un solo enorme buco. Sentivo che la leggera membrana che li separava permetteva loro di toccarsi quasi e di muoversi all’unisono. Mi sentivo scoppiare, mi si contraeva lo stomaco.” No ragazzi, così mi spaccate, no fermi, fermi, sì oh sì sììììììì” . Poi un calore , un languido calore sembrò formarsi sui seni stretti dalle mani di Roberto e scendere fino alla fica riempita da Luca e nel culo aperto dal cazzo di Roberto.
L’eccitazione crebbe in tutti e tre e i movimenti si fecero più frenetici, più dolorosi per me ma anche tremendamente eccitanti fino ad esplodere in un orgasmo dirompente, sfinente. Sentivo i loro getti di sperma inondarmi fica e culo. Credo anche che gridai e forte.
Sfilati che furono i due bastoni di carne mi alzai e, andando verso il bagno sentii i loro caldi fluidi uscire dalle mie aperture deliziosamente profanate.
Mai avrei pensato di avere contemporaneamente un cazzo in culo e uno in fica. E di goderne anche assai.
Mai dire mai
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