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Prime Esperienze

La linea 51 (Seconda parte)


di oralsex
08.03.2019    |    182    |    0 6.0
"13, 05 esce per abbassare le serrande e mi dice " aspetta che vengo subito"..."
10 giugno e le scuole finirono. Per fortuna fui promosso,nonostante la mia testa era ormai rivolta solamente a Bianca Maria. Dopo il' episodio successo ad aprile, ne seguirono degli altri, sempre con lei che si divertiva a farmi star male ,sfregandosi contro di me. L' ultimo giorno di scuola scendendo al capolinea le dissi" Buon giorno signora, spero di poterla rivedere ad ottobre quando ricominceranno le scuole" Lei mi rispose"Non abbiamo bisogno di aspettare fino ad ottobre, cercami, e se mi troverai ti darò un premio" Io le chiesi" ma come faccio a trovarla, Torino è una grande città" " Se vuoi il premio cercami, se ti impegni mi troverai". Passai un pò di giorni con un tarlo nella testa, come riuscire a trovare questa splendida donna. Una notte dopo averla sognata come al solito ad occhi aperti, mi si illuminarono le idee... Decisi di seguirla senza farmi notare da lei. Ma come fare a salire sull' autobus e a non farmi vedere? Altra idea illuminante... avrei preso l' autobus delle 7,00 e arrivando prima di lei , l'avrei seguita in modo defilato senza farmi vedere.
Una mattina di fine giugno misi in atto la mia strategia. Raccontai ai miei che ero stato invitato da un mio compagno di classe che anche lui suonava in un orchestrina come me, per fare delle prove di un nuovo brano. Avendo molta libertà di movimento i miei non si posero ulteriori domande e alle sette in punto ero alla fermata del 51. Arrivai a Porta Susa in quaranta minuti e mi misi ad aspettare il 51 successivo. mi misi in un punto dove non potevo essere visto. Alle 7,55 ecco arrivare l'autobus. scese un bel pò di gente, ma scorsi subito Bianca Maria, che indossava un abito estivo che lasciava scoperte le gambe fino a metà coscia ,e con un abbondante scollatura.Era semplicemente splendida... Si incamminò per via Cernaia e svoltò in corso Vinzaglio. Decisi di starle dietro ,ma dall' altro lato del corso, in modo che se si fosse voltata indietro non mi avrebbe visto. Arrivata in corso Vittorio Emanuele II ,svoltò a sinistra e dopo trecento metri circa entrò in una famosa pasticceria . Aspettai che uscisse , ma inutilmente. Dopo circa mezz'ora , mi feci coraggio e passai davanti alle vetrine del negozio e con mia grande sorpresa la vidi che stava dietro il bancone con un camice e a quel punto capii tutto. Lavorava come commessa in quest' attività commerciale. Non sapevo cosa fare, ma mi venne in aiuto una vetrina dello stesso esercizio dove si servivano i gelati sfusi . Mi avvicinai e aspettai che mi venissero a servire un cono. Per fortuna si avvicinò Bianca Maria, che appena mi vide scoppiò in una fragorosa risata, e mi disse " ma come hai fatto... Erano giorni che non ti vedevo, credevo avessi rinunciato al premio che ti avevo promesso" Tra me e me pensai," sai che bel premio, adesso mi offre il gelato. Niente di più sbagliato... Bianca Maria mi disse" Adesso devo mantenere la promessa, vieni all' una quando smonto ,aspettami qui fuori"
Erano appena le 9,30 e non sapevo come fare a far passare il tempo fino all' una. Decisi di andare fino alla stazione di Porta Nuova a vedere la gente che arrivava e partiva con i treni. Ma la mia idea fissa era incentrata sul famoso premio che avrei avuto, e chenon avevo idea di cosa si trattasse. Alle 12,45 ero già lì fuori ad aspettarla. 13,05 esce per abbassare le serrande e mi dice " aspetta che vengo subito". Ancora 3/4 minuti e usci sempre con il camice verde a righe e mi chiese di seguirla .Entrammo nel portone di fianco e salimmo con l'ascensore fino all' ultimo piano. mentre stavamo salendo, lei mi accarezzo il viso e mi disse " sai che sei proprio un bel ragazzo". All' ultimo piano , facemmo ancora una rampa di scale e ci ritrovammo al piano mansardato, dove la proprietà della pasticceria aveva messo a disposizione delle mansarde per le dipendenti che venivano da fuori Torino e dove potevano consumare il pasto e riposarsi fino alle cinque di pomeriggio quando avrebbero riaperto il negozio. Entrammo in questa camera molto grande, dove era presente una cucinetta, un frigorifero, un tavolo con 4 sedie e separato da una parete di legno perlinato, un letto ad una piazza e mezza, e sul fondo una porta dove c'era un bagnetto. Tutto molto pulito e ornato con dei quadretti e qualche vaso di fiori.
Bianca Maria mi disse, "Adesso mangiamo qualcosa e poi ti dò il premio che ti ho promesso." Tirò fuori da una busta che aveva portato un contenitore con dell' insalata di riso, e del pane. dal frigo tirò fuori una bottiglia di acqua e una iniziata di vino bianco. Riempi i piatti e ci mettemmo a mangiare. Io riuscii a mangiare solo due forchettate di cibo ,buonissimo tra l'altro. Mi servì mezzo bicchiere di vino che io bevvi. Non essendo abituato a bere alcolici mi sentii un calore strano nella testa. Mi sentivo proprio bene. Lei non finiva di farmi domande sulla mia vita, cosa facevo, oltre ad andare a scuola, se avevo la fidanzatina, se i miei sapevano che ero a Torino.Finito di mangiare fece il caffè con una moka e dopo averlo bevuto mi prese per mano e mi portò nella cameretta. Mi fece sdraiare sul letto vestito e lei si tolse il camice ,restando in reggiseno e mutandine. Si sdraiò vicino a me e incomincio a sbottonarmi la camicia. Io ormai non capivo più niente, il vino, lei mezza nuda vicino a me, mi sembrava di essere in un sogno. Mi slacciò la cintura dei pantaloni e me li sfilò. Dopo averli gettati su di una sedia vicino al letto, si voltò, mi baciò in bocca ,e si voltò dandomi le spalle. si piazzò il mio membro ancora coperto dagli slip ,in mezzo alle sue natiche. Come se fossimo sul 51. Io stavo letteralmente impazzendo, lei si muoveva ritmicamente e gemeva. Dopo almeno dieci minuti di quel gioco, si girò verso di me e mi baciò in bocca , frugandomi con la lingua e succhiando la mie labbra. Sembrava una furia. Lei si rese conto che mi stava mettendo in imbarazzo e allora si calmò e incominciò a chiedermi ,togliendosi il reggiseno, di baciarle il seno e a succhiarle i capezzoli mordicchiandoli. Ogni volta che le mordevo i capezzoli, si dimenava come un ossessa. Ad un certo punto, mi prese la testa, me la spinse in mezzo alle sue gambe. quando mi ritrovai il viso sul cavallo delle sue mutandine, sentii quel profumo ormonale che mi fece impazzire. La annusai tre, quattro e poi ancora e ancora. Ogni sniffata che davo al cavallo delle sue mutandine, il mio membro diventava sempre più duro. Lei si tolse L' ultima barriera che separava la mia bocca dalla sua vulva che a quel punto era fradicia di umori gustosi e profumati. Io come un ossesso leccavo e ingoiavo tutto. Dopo un tempo indefinito che mi bevevo il suo piacere, mi prese, mi sfilò gli slip e mi tirò sopra di lei . Prese il mio membro che era duro come un pezzo di marmo e se lo infilò nella vagina, dettando il ritmo e chiedendomi quasi piangendo che quando stavo per venire, dovevo dirglielo perchè voleva sentire i miei fiotti caldi. Mi disse altresì di non preoccuparmi ,perchè aveva appena finito il ciclo la sera prima, per cui era sicura di non restare incinta.Ero così eccitato che non riuscivo a venire, continuavo ad assestare colpi su colpi dentro a quel corpo che mi accoglieva e che sentivo contrarsi dal piacere. Le lenzuola blu, che erano ormai diventate fradice, testimoniavano il piacere di Bianca Maria. Ad un certo punto lei si mette a pecora e si fà penetrare da dietro,e passando una mano sotto di lei incomincia ad accarezzarmi i testicoli. Ad un certo punto sento come una lama di fuoco che dal mio ventre stava per uscire, e allora dico alla signora che stavo per venire, allora lei fermò i contro colpi che mi stava dando e immobile ricevette gemendo il mio piacere nella sua vagina. Non smettevo più di venire, sentivo le contrazioni della mia uretra che continuavano a versare liquido spermatico nel corpo della mia amante.
Restammo per parecchio tempo abbracciati. Lei piagnucolando mi disse che era una puttana, perchè si era fatta un ragazzo, che aveva 14 anni in meno di lei, che però aveva perso la testa quel giorno che si era trovata incollata involontariamente al mio corpo. Il fatto di sentirsi crescere il membro tra le natiche, le aveva fatto perdere la testa. E che mai si sarebbe immaginata che io riuscissi a trovarla. Alle 16, 50 stavamo uscendo dal nostro nido d' amore, promettendoci che di tanto in tanto, io sarei andato a trovarla. Rientrai a casa, e mi sentivo come se avessi lavorato otto ore facendo il manovale di un muratore.
Ah Bianca Maria...Ancora adesso sento nelle narici, il profumo del tuo sesso, e in bocca il sapore del tuo piacere...


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