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Lui & Lei

La salumiera toscana (Terza Parte) Una serata ad alto tasso erotico


di oralsex
08.03.2019    |    413    |    0 6.0
"Esco dal suo corpo e mi sdraio sul letto, guardo l'orologio e sono già le undici di sera..."
Mercoledì. Mi alzo alzo alle sette e trenta. E' una bellissima giornata, guardo fuori dalla finestra e vedo che il mare è piatto come una tavola. Scendo nella sala delle colazioni e vengo servito da una nuova cameriera, bionda, molto carina. E' la prima volta che la vedo , ma mi pare di averla già incontrata o vista da qualche parte...
Si avvicina e mi dice -Buongiorno ispettore, che cosa le posso portare?-
-Un caffè espresso ,grazie. Mi scusi ma dove ci siamo già incontrati? Come fa a sapere che sono un ispettore?-
-Io so molte cose di lei...Ad esempio che questa sera ha un appuntamento con una signora di nome Maria...-
-Posso sapere come fa lei a sapere tutte queste cose?-
-Beh, intanto mi presento... Io sono Monica , lei, probabilmente non si ricorda di me... Lavoro al ipermercato, insieme a Maria-
-Ecco dove l' avevo vista... Solo che con il camicione a righe, il grembiule di plastica e la cuffietta era decisamente diversa da come è adesso che indossa un pantalone attillato nero ,una camicetta bianca e i capelli lunghi raccolti a coda di cavallo.
-Signora Monica, ma come mai lavora in hotel a servire le colazioni?-
-Lo sà ispettore che al iper sono assunta con un contratto part- time? Così dalle sei alle undici
per tre volte alla settimana vengo qui a servire le colazioni-
-Certo, una vita dura per portare a casa un reddito decente...-
-Oramai sono abituata, e riesco anche a ritagliarmi degli spazi per me stessa -
-Allora lei... è la Monica che questa sera andrà a teatro con Maria...-
-Si, quando abbiamo bisogno ci copriamo a vicenda. Per non far destare sospetti nei nostri mariti.-
Mi è simpatica questa Monica... Oltre a piacermi fisicamente... E' una gran bella fighetta.
Finisco di fare la colazione ed esco. Devo andare a Massa per risolvere qualche problema e poi sono libero per tutta la giornata.
Alle undici e trenta ricevo un sms da Maria che mi dice di essere in pausa e che la sera alle venti ci dobbiamo incontrare in una via di Antignano , vicino all' Hotel dove alloggio io e di passare in farmacia a rifornirmi di Viagra... Questa donna è proprio un demonio
La giornata passa tra alti e bassi. La mia visita a Massa si protrae fino alle 13,30, sempre in mezzo alle donne che con il caldo incominciano a utilizzare un abbigliamento leggero, che nasconde veramente poco. Sarà una mia impressione, ma alle donne toscane piace ,mostrare le loro grazie.
Ogni tanto mi ritorna in mente Monica. E' veramente una bella donna...Avrà all' incirca trentacinque anni, un bel ovale, piccolina ma con tutte le forme al loro posto. La mattina avendola vista con quei pantaloni neri attillati che mostravano le sue natiche ben delineate, non nego che un pensierino porco su di lei l' ho fatto ... Mi piacerebbe sapere come è a fare sesso...Oltretutto sapendo per sua stessa ammissione che qualche libertà se la prende volentieri.
Pranzo a Massa e poi rientro a Livorno. Vado in hotel e trasmetto rapporto all'azienda. Mi riposo fino alle 18,00 ,mi faccio una doccia, mi cambio cazzeggiando un po' e alle 19,30 esco per andare a trovare la via del appuntamento. Non è distante, e allora mi siedo nel dehor di un bar ad aspettare.
Alle 20,00 in punto vedo arrivare una Lancia Ypsilon che cerca un parcheggio. Intuendo che si tratta dell' auto di Maria, mi alzo e le vado incontro. Dalla macchina scende una signora con un vestitino nero, con i capelli castani mossi e una scollatura che fa intravedere un seno importante. Ai piedi un paio di sandali con il tacco. E' lei...Mi avvicino e le dico
-Non ti stavo riconoscendo...Sei semplicemente stupenda-
-Grazie, sei galante...Ma adesso offrimi un aperitivo-
-Dimmi dove possiamo andare, possibilmente in un posto che per tua tranquillità non ti conosce nessuno...-
-Và benissimo nel bar del tuo hotel, a meno che tu non voglia andare a cena...-
Adesso non ho fame , magari dopo...-
-Si, è meglio dopo, tanto mio marito sa che lo spettacolo finisce a mezzanotte e solitamente con...Monica...Andiamo a mangiare una pizza. Per cui posso rimanere fino al una e un quarto ,una e mezza-
Ci avviamo verso il bar del hotel e ci accomodiamo nel giardino dove c'è la piscina. Ordino due Aperol Spritz e incominciamo a conversare.
-Ti piace come sono vestita?-
-Sì, bello questo vestitino nero, valorizza molto il tuo fisico, oltretutto quella scollatura da la impressione che tu non abbia il reggiseno...-
-E' vero non lo porto, e a dire la verità non ho neanche le mutandine...-
-Bah, non ci credo...-
Lei essendo seduta di fronte a me su un divanetto, allarga leggermente le gambe e mi dice di guardare. Effettivamente non porta le mutandine e a quella vista il mio membro incomincia a indurirsi e glielo dico.
-Invece io incomincio a sentirmi umida...forse e meglio andare in camera tua a rinfrescarci...-
Prendiamo l' ascensore e saliamo al terzo piano. Entriamo in camera e lei mi chiede se voglio che vada a rinfrescarsi, visto che è sudata, sopratutto in mezzo alle gambe, nonostante che abbia fatto la doccia prima di uscire di casa.
Le rispondo che se a lei non dà fastidio, a me piace l' odore del sudore pulito.
La prendo tra le braccia e incomincio a baciarla sul collo , sulla bocca. Le infilo una mano sotto il vestito e ...sorpresa ,sento al tatto un pube con molto pelo. Le infilo un dito nella vagina e lo ritiro completamente fradicio. Le prendo il vestito e glielo sfilo, lasciandola completamente nuda in tutto il suo splendore. Una quarta di seno svetta sul suo busto, due capezzoli che solamente a guardarli viene voglia di succhiarli. Ma la parte più interessante si trova sul pube...Un cespuglio di peli morbidi coprono interamente il suo monte di Venere e incorniciano le grandi labbra, e in parte l'ano. La spingo sul letto, incominciando a succhiarle i capezzoli che ormai si sono inturgiditi sotto le mie stimolazioni sia orali che manuali. Mi inginocchio e le lecco l' interno cosce per poi salire sulla sua vulva. Lei mi facilita aprendosi con le mani e così facendo scoperchia il suo clitoride che ha le dimensioni dell' ultima falange di un dito mignolo. Lo succhio avidamente e intanto le infilo il dito pollice nell' ano. Incomincio a sentirla ansimare sempre più forte. Mi prende la testa e me la spinge sul suo sesso e io continuo a succhiare quel clitoride che sembra un cazzetto. All' improvviso mi stacca la bocca dal clitoride e continuando a succhiarle la vulva mi sento riempire la bocca con i suoi umori. Le contrazioni del suo ano si fanno sempre più veloci e esplode in un orgasmo infinito.
Ho il membro che sta per esplodere. Lei mi fa alzare in piedi e da seduta sul letto mi slaccia la cintura, mi abbassa i pantaloni e mi prende il cazzo in bocca. Mi succhia furiosamente e io non resisto a lungo, le scarico la mia lava bollente in bocca, che lei riceve e ingoia. Stremato mi accascio sul letto vicino a lei. Restiamo una decina di minuti uno accanto all' altra a recuperare le forze senza dire una parola. Lei incomincia a massaggiarmi i testicoli , sussurrandomi nell'orecchio delle parole di fuoco
-Ti piace il sapore della mia figa? E l'odore? Lo sento sulle tue labbra. Mi piace il sapore della tua sborra-
Io mi godo quel massaggio e quelle sconcezze che mi stanno risvegliando la voglia di prenderla.
Mi rianimo e la faccio inginocchiare, le allargo le natiche e incomincio a leccarle l'ano. Le spingo la lingua nel buco che si allarga sotto la pressione che esercito. Mi alzo e le punto il membro contro la vagina fradicia che si apre e mi accoglie fino in fondo. La pompo con forza e lei mi dà i contraccolpi giusti. Dopo un po' di tempo,mi urla di metterglielo nel culo perchè lei gode solamente così con la penetrazione. Sfilo il cazzo dalla figa e lo punto sul buco del culo, lei lo prende e se lo infila dicendomi di spingere con decisione e così faccio. Incomincio a muovermi dentro di lei, accompagnato dalle sue urla di piacere. Inculandola riesco a massaggiarle il clitoride. Quattro o cinque minuti di quel movimento e mi prega di venire perchè anche lei è sul punto di cedere. Le inondo l' intestino facilitato dalle contrazioni del suo ano. I suoi gemiti accompagnati da parole sconce ad alta voce mi preoccupano pensando che qualcuno potrebbe sentire. Esco dal suo corpo e
mi sdraio sul letto, guardo l'orologio e sono già le undici di sera. Abbiamo fatto sesso per più di due ore consecutive. Incominciamo a conversare,
-Mi è piaciuto fare sesso con te... come mi piace terribilmente come mi lecchi la figa. La lecchi bene quasi come lo fa la mia amica Monica che tu conosci, visto che questa mattina a colazione te la stavi mangiando con gli occhi...-
Trasecolo...
-Cosa intendi con la lecchi bene quasi come lo fa Monica?-
-Sai caro, ogni tanto io e Monica facciamo sesso insieme...Sarai mica un uomo con dei pregiudizi?-
No assolutamente, ma sai non e consueto che una donna ammetta candidamente di avere esperienze omosessuali...-
-Ma che omosessuali , sia a me che a Monica piacciono gli uomini e anche molto.,solo che ogni tanto quando usciamo insieme , magari con degli uomini, quando si arriva al dunque, a volte facciamo sesso tutti insieme e quando ci troviamo lì...una lesbicata ci scappa...-
Cerco di capire se sono ancora sveglio o se stò già sognando...
Vedendomi perplesso, Maria mi dice
-Senti, io sono una donna che ha scoperto i piaceri del sesso fin da ragazzina. Pensa che il primo orgasmo me lo ha donato il sellino della bicicletta a undici anni, e da a quel giorno non ho mai più smesso di andare alla ricerca del piacere. In tutte le sue forme... A tredici anni, ero oramai una ragazza matura fisicamente. Avevo una terza di seno, e tutti i peli sulla passera e naturalmente ogni mese avevo il ciclo mestruale. Alla fine dell' ultimo anno delle scuole medie,avevo ormai compiuto quattordici anni e durante una gita scolastica in Trentino, un cameriere sui quarantanni dell' albergo dove alloggiavamo mi sverginò nel deposito dove tenevano le casse dell' acqua minerale. La maggior parte delle donne si sentirebbe traumatizzata a subire violenza in quel modo, invece io provai un piacere immenso. Lui era un bel uomo,io lo avevo adocchiato fin dal giorno del nostro arrivo e mi ero già sditalinata parecchie volte pensando a lui. Un pomeriggio che pioveva e non potevamo uscire dall' albergo, intorno alle quattro scesi nella hall per prendere una bottiglia di acqua. Al bar c'era Raimondo. Ne fui contenta, le chiesi una bottiglia di acqua non di frigorifero, e lui mi disse che doveva andare sotto nel deposito a prenderla, perché lì aveva solo bottiglie nel frigorifero. Ero scesa Indossando solamente un pigiama, senza biancheria intima , si vedevano perfettamente i miei seni che, muovendomi, ondeggiavano sotto la stoffa. I suoi occhi erano praticamente incollati sulle mie forme. Mi guardai intorno e vedendo che non c' era nessuno oltre a noi due, mi alzai la maglia del pigiama e gli mostrai per un attimo le mie tette nude. Le chiesi se le piacevano, lui strabuzzò gli occhi e mi disse di seguirlo nel deposito. Ne fui contenta perchè così sarei riuscita a rubargli qualche bacio. Quando fummo nel deposito, mi strinse e mi baciò sulla bocca e le sue mani incominciarono a esplorare il mio corpo. Sembrava avesse mille tentacoli, le sentivo in ogni dove, sui seni,tra le natiche ,sulla passera... le toccai il cazzo che sembrava esplodere da un momento all' altro. Era decisamente grande, molto più grande dei cazzetti dei miei compagni di classe ai quali facevo le seghe. Gli abbassai la cerniera dei pantaloni e intrufolai le mano dentro alle sue mutande e gli tirai fuori il membro. Era un cazzo spettacolare, come quello dei giornaletti pornografici che rubavo a mio fratello per guardarli e masturbarmi. Mi abbassai e gli diedi un bacio sulla cappella. Lui mi prese la testa e me la spinse contro il cazzo obbligandomi a prenderlo in bocca. Non avevo mai fatto un pompino, ma la cosa mi eccitò molto. Avevo la figa completamente fradicia. Lui mi prese, mi alzò, mi sfilò una gamba dai pantaloni del pigiama e mi fece sedere su una pila di tre casse di birra girate al contrario che fungevano da sedile. Si inchino e mi diede un bacio in mezzo alle gambe. In quella posizione arrivavo giusta con il mio bacino all' altezza del suo membro. Mi alzo le gambe e mi puntò il cazzo contro la figa. Spinse con decisione e sentii una scossa di dolore che lasciò immediatamente il posto ad un piacere intenso, mai provato fino allora, neanche con la masturbazione. Mi sentivo il ventre completamente pieno da quell' arnese. Peccato che durò poco. Lui dopo una decina di colpi si sfilò dal mio corpo e mi sborrò sulla pancia. Era sperma mista al sangue della mia perduta verginità. Quando Raimondo si riprese quasi piangendo mi disse che aveva perso la testa, che non voleva farmi del male e mi chiese di non dire niente a nessuno, altrimenti sarebbe andato a finire in galera. Lo rassicurai dicendole che anche io avevo perso la testa e che lo desideravo quanto lui e forse più di lui visto che non lo avevo mai fatto. Che mi era piaciuto e che ero contenta di aver perso la verginità con lui.-
Il suo racconto mi eccita al punto di ritrovarmi con il membro duro ,le salgo sopra e la penetro con dolcezza . Mi godo la sensazioni che arrivano dalle carezze che la sua vagina imprime al mio membro. Dopo un quarto d'ora sento che stò per venire e lo dico. Lei mi chiede di venirle dentro perchè vuole sentire il mio seme caldo inondargli la figa. Esplodo con lei che mi avvinghia con le gambe sui fianchi e accompagna il mio ritmo.
Ci alziamo dal letto che oramai è mezzanotte e mezzo. Altro che cena... Ci rimane il tempo per farci una doccia e scendere. Decidiamo di docciarci insieme per risparmiare tempo. Sotto la doccia lei insapona me e io lei. Mi prende una mano e me la mette tra le sue gambe, e sorpresa, mi fa la pipì sopra. Sento il suo fiotto caldo inondarmi la mano. Non nego che la cosa mi piace parecchio. Lei mi dice – La prossima volta mi devi pisciare tu... Sul buco del culo-
Con quella frase ho la certezza che ci sarà una prossima volta. Scendiamo, e passando davanti alla reception, il portiere di notte dice- Buona serata signore , buona notte Maria...- Lei risponde
-Grazie Filippo , buon lavoro a te...-
Mi sa tanto che non è la prima volta che viene in questo hotel... L'accompagno alla macchina e congedandomi da lei , le dico che sarò di nuovo a Livorno fra un mesetto circa-
-Bene ispettore, la prossima volta ti organizzo io un paio di serate hot-
Risalgo in camera. Tra un paio di ore devo partire Per Rimini. Spero che Maria mantenga la sua promessa quando ritornerò...
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