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Lui & Lei

La salumiera toscana (Settima parte) L' ingegnere sardo


di oralsex
08.03.2019    |    225    |    0 6.0
"- -Si, effettivamente questa settimana sono di base a Livorno, e mi è abbastanza comodo venire a La Spezia..."
Capitolo 7- L' ingegnere sardo-
Giovedì mattina. Devo andare a La Spezia, per prendere visione di un progetto per la costruzione di un nuovo centro commerciale, dove l'azienda per cui lavoro deve realizzare l' ipermercato. I progettisti hanno bisogno di conoscere alcune modalità per allestire i reparti freddo e super-freddo.
Parto intorno alle 9,30 e considerando che ho appuntamento con l' ingegnere per le 11,30, per fare 100km. circa,il tempo mi basta e ne avanza, considerando che la maggior parte del percorso è in autostrada.
Me la prendo con calma. Alle 10.45 stò parcheggiando nei pressi dello studio dove ho appuntamento. Oggi il caldo è particolarmente opprimente. Fortunatamente nella mia auto ho i sedili in alcantara, così, non mi infradicio la camicia di sudore. In ogni caso nel bagagliaio ho il ricambio, ma non ne ho bisogno.
Entro in un bar elegante e ordino un caffè e un acqua, mi accomodo in un tavolino e mi godo il fresco del condizionatore, ripassando sul portatile le normative che devono essere applicate ai reparti freddo nelle nuove aperture.
Nel mentre ero intento a studiarmi i vari piani, entra nel locale una stra-ultra-mega-favolosa fica, insieme ad un altra bella donna che in confronto alla prima risulta essere una donnina insignificante.
Questa fata, è una stangona sui trentanni, di almeno un metro ottanta di altezza. Per fortuna indossa un paio di sandali alla schiava che gli fasciano i polpacci, altrimenti se avesse una scarpa con il tacco, sfiorerebbe le nuvole. Mora di capelli ,pelle super abbronzata, occhi neri come la brace e forme alla Sabrina Ferilli. Indossa un tubino bianco e attillato che lascia intravedere i capezzoloni sotto la stoffa. Avete presente Valeria Marini?Ecco un soggetto del genere, ma...Dieci volte meglio. Beato chi si tromba questa extraterrestre di donna.
Consumano al banco e escono. Passandomi vicino,uscendo, non posso fare a meno di seguirla con lo sguardo. Ripeto: beato chi se la ritrova nel letto nuda.
Intanto guardo l'orologio e sono già le undici e un quarto. Ritiro il portatile, pago ed esco.
Lo studio dove devo andare è nel palazzo dalla parte opposta della strada dove c'è il bar.
Entro, vedo sulla targa il nome dell' ingegnere che devo incontrare e con sorpresa vedo trattarsi di una donna. Nella mente mi si scatenano i soliti pregiudizi che vogliono le ingegnere donna, delle gran rompi ca..o. Esco dal ascensore e entro nella reception dello studio. Mi presento alla segretaria, che mi dice che la dottoressa è momentaneamente impegnata ,ma che mi riceverà nell' immediato.
E così è. Non sono passati due minuti che la segretaria mi invita ad entrare aprendomi la porta . Mi viene un colpo...L' ingegnere non è altro che la stra-ultra-mega -favolosa figa che ho visto al bar dieci minuti prima.
-Buongiorno ispettore, scusi se non ho potuto riceverla subito...Ma mi scusi , lei non era al bar qui sotto non più tardi di un quarto d'ora fa? Sapendolo le avrei offerto il caffè -
-Si ingegnere ero io, comunque grazie...in ogni caso avrei offerto io, sa sono un uomo di altri tempi-
(risata) ma quali altri tempi ,al massimo avrà quaranta cinque anni...Esagerando-
-Troppo buona...ne ho cinquantatrè compiuti-
-Complimenti davvero. Non li dimostra proprio-
-Grazie, però vorrei avere i suoi anni...Lei si che è veramente giovane-
-Non creda, a dicembre ne compio 34...-
-Complimenti anche a lei pensavo sui ventotto-trenta...-
-Magari... Beh, veniamo a noi. Chiamando la sua azienda per avere dei dettagli tecnici riguardo ai reparti dei freddi e super-freddi. Mi è stato risposto che mi avrebbero mandato il miglior esperto del settore, essendo lei a soli 100 km da qui. Ed eccola qua...-
-Si, effettivamente questa settimana sono di base a Livorno, e mi è abbastanza comodo venire a La Spezia. Mi ponga tranquillamente i quesiti che le interessano. -
Mi fa vedere i progetti e incomincio a tracciare con la matita le zone che le interessano. Le faccio l' elenco delle attrezzature per l'allestimento, etc,etc.
Non ci accorgiamo che sono passate già due ore e non abbiamo ancora finito. Decidiamo di prenderci una pausa per il pranzo. Andiamo in in locale che conosce lei e che si mangia discretamente. A tavola iniziamo a conversare...
-Mi scusi ingegnere, ma sulla targa del suo studio ho letto che si chiama P...u, ed è un tipico cognome sardo. Ha per caso origini Sarde?-
-Ispettore, io non ho origini sarde ...Sono sarda. Io lavoro qui a La Spezia ma sono di Ozieri. Purtroppo dopo essermi laureata al politecnico di Torino, ho dovuto fare la gavetta da un ingegnere a Sassari. Non pagata... Le spese a carico dei miei che si erano già svenati per mantenermi a Torino per cinque anni. Poi un colpo di fortuna... La sorella di mia madre che risiede qui da più di quarantanni, mi ha trovato lavoro in uno studio di progettazione. Cinque anni di sacrifici e di soddisfazioni. Però adesso sono quattro anni che c'è anche il mio nome sulla targa...Posso dire di essere realizzata, anche se il mio desiderio sarebbe quello di rientrare in Sardegna. A proposito io mi chiamo Chiara (nome di fantasia).Se non le dispiace mi chiami con il mio nome, così evitiamo i convenevoli...-
-Bene allora, io mi chiamo A.....o, lasci perdere l' ispettore che ci capiamo meglio.-
-Io finito di mangiare bevo sempre un goccio di mirto ghiacciato,. Lo conosce? Lo assaggi, così si rende conto dei sapori della mia terra-
-Chiara, le devo comunicare che non solo lo conosco, ma lo faccio anche...non ho avuto il tempo di dirle che io risiedo in Sardegna da ben 25 anni, e molto vicino al suo paese...-
-Ma daiiii, ma mi dici sul serio? E di dove sei? Dai raccontami tutto... Scusi se le ho dato del tu...Sa la sorpresa...-
-Dammi pure del tu che mi fa piacere...Sono di T....o ,e il tuo paese lo conosco molto bene, perchè anni fa, lavoravo per una catena italiana di supermercati che aveva un grosso punto vendita a Ozieri. E minimo una volta al mese ero lì. Poi hanno venduto il marchio . La nuova proprietà non era interessata al settore alimentare e io ho accettato la proposta di lavorare per l' azienda attuale,che purtroppo non ha punti vendita nell' isola.,per cui sono sempre in giro per l' Italia. -
-Guarda A.....o, come è piccolo il mondo...Mai mi sarei immaginata che il massimo esperto del settore fosse sardo di adozione. Così Quando ho bisogno di qualche ragguaglio, ti posso chiamare e chiederti lumi.(risata)-
-,Devi farlo entro la fine di questo mese...Poi vado in ferie e a settembre...-
-Dai non mi dire che te ne vai da questa azienda...-
-No, ma cambio mansione, sono stato promosso a ispettore generale. Comunque qualunque cosa tu abbia bisogno chiamami, anche per quel che non riguarda prettamente il reparto del freddo, ma tutto quanto concerne un punto vendita.-
-Allora ti devo dare di nuovo del lei... Dopo che mi hai offerto un altro mirto-
Fortunatamente i bicchieri dove ci servono il mirto sono mignon...
Due marinai che stanno mangiando nel locale , hanno gli occhi puntati addosso a Chiara , se la stanno praticamente scopando con gli occhi. Mi immagino quando questo po' po' di figa va nei cantieri dove ci sono un mucchio di uomini che lavorano, e alcuni, non sono certo dotati di gentilezza ed educazione.
Effettivamente è una gran bella donna e ne è consapevole anche lei di suscitare desideri erotici.
Pago il conto con disappunto da parte sua, perchè voleva pensarci lei .Rientriamo nello studio e ci rimettiamo al lavoro.
Siamo seduti uno accanto all' altra. Stiamo controllando i progetti. Chiara sta facendo degli schizzi sulle planimetrie chiedendomi dove inserire questo, dove mettere quello, come progettare ergonomicamente il banco salumeria. E' un ingegnere molto in gamba. Recepisce immediatamente le informazioni e le traduce in men che si dica in un disegno. E' un piacere lavorare con lei.
Giocherellando con la matita, mi cade a terra e mi inchino per prenderla. Mi ritrovo le cosce di chiara a tre centimetri dal naso, tant' è che sento il profumo inebriante della sua pelle. Vorrei poter accarezzare quelle stupende cosce , ma non mi permetterei mai di farlo. Mi si indurisce il membro. Sono imbarazzato...Mi alzo e vado verso la finestra e mi metto a guardare fuori.
-A.....o , sei stanco? Vuoi che smettiamo? Tanto io ho finito di prendere gli appunti...-
-No, non sono stanco, mi sto solo sgranchiendo le gambe...-
-Posso chiederti una cosa?-
-Dimmi...-
-Perchè questa mattina quando ti sono passata di fianco mi hai guardato in quel modo?-
Deglutisco e arrossisco un po'... Non mi aspettavo quella domanda a tradimento.
-In che modo ti ho guardato?-
-Dai, mi sono accorta che mi hai fatto le radiografie senza le lastre...-
Non so cosa dire...Poi mi riprendo e le dico la verità...
-Chiara, vedendoti questa mattina non ho potuto evitare di pensare che sei una gran bella ragazza, e che qualsiasi uomo vorrebbe poter avere una storia ,anche breve con te-
-Grazie per il complimento, ma ritengo di essere una donna come le altre e come le altre, mi fa piacere suscitare interesse negli uomini. Anche se difficilmente do confidenza-
-Sei fidanzata?-
-Sì, con un ufficiale della marina militare, però è come se fossi single, perchè lui stà fuori nove mesi imbarcato e poi 40 giorni a casa . Non è una bella situazione...-
-Capisco, purtroppo, molte volte bisogna fare sacrifici se si ama una persona...-
-Tu mi hai detto che sei separato da 13 anni e che hai una compagna. Visto che sei sempre fuori vuoi dire che le sei sempre stato fedele? Che qualche sfogo non te lo prendi? Pretendi che lei non guardi nessun altro uomo?-
-Si, hai ragione, non sono un sant'uomo, e ovvio che qualche sfogo come dici tu me lo prendo, poi non pretendo la fedeltà assoluta dalla mia compagna. Importante che non si mettano in discussione i sentimenti e che non ci si ponga il problema dei tradimenti-
-Ti faccio una confidenza...Anche io qualche volta mi prendo qualche libertà...-
Sono le 18,30 e entra la segretaria che dice
-Ingegnere, io vado...chiude lei lo studio?-
-Si, chiudo io ...Intanto abbiamo finito, stavamo scambiando qualche chiacchiera con l' ispettore. Vada pure-
-Si ricordi di inserire l' allarme...-
La segretaria esce e essendo vicino alla finestra, dopo qualche minuto, la vedo salire su una utilitaria e andarsene. Chiara sta ripiegando i suoi progetti e mi dice...
-E si A.....o , vedi oggi è uno di quei giorni dove mi basterebbe bere un mirto in più e mi si allenterebbero i freni inibitori-
-Cavoli, se solo avessi qualche anno in meno, te lo farei bere volentieri io il mirto-(risata)
-Perchè, cosa c'entra l' età? Mica sei decrepito... Sei un bel uomo che piace molto alle donne...Oggi la signora che era con me al bar quando siamo uscite mi ha chiesto se ti avevo notato, visto che sei un uomo affascinante. E io le ho risposto che ti avevo si notato e che concordavo con lei sul fascino. Poi...quando mi hai guardato in quel modo ,mi sono sentita un brivido lungo la schiena-
Dicendo quello, si appoggia alla scrivania e guardandomi, mi dice
-Allora vuoi offrirmelo il mirto?-
Quella frase mi fa ringalluzzire e le dico...
-Vado giù al bar e ne prendo una bottiglia...-
-Vieni qui che non serve il mirto...se mi tocchi ti accorgi che sono già tutta bagnata ...-
Non mi faccio ripetere l' invito,mi avvicino e la bacio ,mentre con una mano le accarezzo il sedere.
La sua lingua mi fruga in bocca, una sua mano mi accarezza il membro che mi sta scoppiando nei pantaloni. Le metto una mano sotto il vestito e la accarezzo intimamente...Sento quel minuscolo pezzo di stoffa, che separa la mia mano dalla sua vulva, tutto bagnato. Penso al buon profumo che ci deve essere in quei paraggi. Le sfilo il tubino e rimane con un perizoma minuscolo che fatica a coprire la sua natura. Le artiglio i seni. Le prendo un capezzolo in bocca che ormai e diventato turgido. Le riservo lo stesso trattamento all' altro capezzolo. Lei sembra impazzire dal piacere e mi infila le unghie sulle spalle. Scendo e annuso il suo perizoma, e così facendo le tocco il clitoride con la punta del naso. Impazzisce. Si strappa letteralmente lo string, lasciando a nudo la vulva depilata, ma con una striscia di pelo nero che sovrasta il pube. A quel punto impazzisco anche io...La siedo sulla scrivania, mi inginocchio a terra e incomincio a leccarla per bere tutto il suo piacere. Le prendo tra le labbra il clitoride e incomincio a succhiarlo ,mordicchiandolo leggermente. Lei emette suoni gutturali...
Le infilo il dito indice nel culo che entra con facilità dato l'abbondante liquido vaginale che esce dalla sua fessura. Le mordicchio nuovamente il clitoride, e le infilo anche il medio nel culo. Lei incomincia a fremere tutta e ad un certo punto dalla vagina le escono quattro o cinque schizzi che mi prendono in pieno la camicia, essendo io ancora vestito. Quando sento le contrazioni del suo culo che diradano,mi alzo, mi slaccio la cintura, mi abbasso i pantaloni e i boxer a mezza coscia e la penetro quasi con violenza. Lei tira la mia testa a se e incomincia a limonarmi. Esplodo dentro di lei e provo un piacere fisico e mentale che mi lascia stremato. Quando il mio membro si ritira dalla sua vagina, Chiara si mette le dita dentro e se le porta alla bocca, una, due, tre volte quasi a voler mangiare tutto il seme che le ho scaricato dentro.
Siamo tutti e due sudati fradici. La mia camicia tra lo squirting che ha ricevuto da Chiara ,e il mio sudore , sembra uscita da una bacinella piena di acqua. Chiara la prende va in bagno la insapona con il sapone liquido e la lava . Dopo averla risciacquata, me la stende sul balconcino. Ritorna e ci sediamo su un divano coccolandoci un po'. Alle venti , andiamo a fare la doccia e ci tocca asciugarci alla bella e meglio con degli asciugamani di carta . La mia camicia e già asciutta. Magari stropicciata ma asciutta. Non importa, tanto in macchina ne ho un 'altra pulita e stirata. Chiara si risistema il trucco e usciamo dallo studio. Andiamo a prendere un Aperol spritz nel bar dove ci siamo incontrati alla mattina.
Accompagno la mia nuova amante alla sua macchina, una Mini Cooper. Non ci possiamo baciare per strada, ma con una scusa quando si siede in macchina, le infilo una mano sotto la gonna e le tocco la vulva, che è libera dal perizoma.
La saluto e le dico che qualsiasi cosa abbia bisogno per il suo progetto, di non esitare a chiamarmi.
Lei mi dice che mi chiamerà non solo per il progetto, ma per passare a trovarla quando sarò in zona.
Strasoddisfatto salgo sulla mia macchina e mi avvio verso l' autostrada per Livorno. Durante tutto il viaggio penso e ripenso alla giornata passata, sopratutto al fatto che di mattina quando avevo visto Chiara in quel bar e mi ero detto “beato chi si tromba una donna così...”
Mi guardo allo specchietto, e mentalmente con un sorriso mi dico
-Tu, sei stato tu il beato ,oggi...-
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