Andrè

Oscar Wilde diceva: " Tutti i desideri che cerchiamo di soffocare covano nel nostro animo e lo avvelenano. L’ unico modo per liberarsi da una tentazione è cedervi. “
Tutto ebbe inizio da questo aforisma o , potrei dire, fu l’ inizio della tentazione . Era un periodo confuso e di stallo, uno di quei momenti della vita che ti rendono immobile in attesa di qualcosa che, sembrava non avvenire mai. Quel giorno, tra i tanti messaggi ne ricevetti uno che conteneva questa frase di Wilde. La lessi ma non risposi. A questo messaggio ne seguirono altri quattro e fu solo allora che fui catturata dalla curiosità di scoprire chi ci fosse dietro a quei messaggi. Sbirciai il profilo, c’ erano poche foto ma tutte mi colpirono, in particolare una ,nella quale si intravedeva una barbetta brizzolata. Rilessi con attenzione i 5 messaggi ai quali non avevo dato molto peso e, rimasi ancora più incuriosita. Decisi allora di rispondere . Andrè, aveva molte cose che mi attiravano: oltre alla barbetta, l’ altezza, la cultura e la capacità di trascinarti , di coinvolgerti. La sua decisione, il suo essere sicuro, mi travolgevano aumentando , giorno dopo giorno, la curiosità di conoscerlo di persona. Decisi di non volere foto del suo viso, avevo paura di rovinare quella curiosità che abitava in me. Mi piaceva immaginarlo, pensavo a come potesse essere di persona , mi chiedevo se l’ avessi riconosciuto solo da quella barbetta. Un giorno mi fece una richiesta insolita: mi chiese se mi andava di non incontrare nessun altro uomo prima del nostro incontro. Questa sua richiesta mi colpì molto, non so neanche io per quale motivo ma, accettai subito e , avrei mantenuto la mia parola con tutto il mio impegno. Passarono settimane e , finalmente, arrivò il giorno del nostro incontro. Ero emozionata , ormai la curiosità di conoscerlo non poteva più essere contenuta ma, nello stesso tempo, avevo una paura folle di incontrarlo. E se fosse stato brutto ? Se non mi fosse piaciuto ? Avevo il cuore a mille . Mi preparai per l’ occasione: vestitino svolazzante , sandalo con un bel tacco, una sottoveste nera con pizzo…
L’ incontro era in un luogo romantico, con un paesaggio mozzafiato. Arrivai e vidi la sua macchina, il cuore andava all’ impazzata, lo vedi ; per un attimo ci guardammo. Feci un sospiro di sollievo e ricomincia a respirare senza il nodo alla gola. Non era l’ orco verde! Era un bellissimo uomo. Parcheggiai , scesi dalla macchina e ci salutammo. Sentii il calore del suo corpo , il suo profumo e il suo fascino travolgente. I muscoli pettorali e le spalle scolpite erano evidenziate dalla camicia bianca aderente. Ci incamminammo verso la staccionata e iniziammo a chiacchierare. Il mare era calmo, trasparente, limpido, dalle sfumature azzurre- celesti. L’ aria era calda , sembrava estate anche se era già autunno inoltrato. Eravamo solo noi lì, ogni tanto, qualche turista si apprestava ad immortalare il paesaggio spettacolare. Improvvisamente sentii le sue labbra sulle mie, le nostre lingue si cercavano con avidità , si erano desiderate così tanto ed io volevo che non si staccassero mai dalle mie. Il suo corpo premeva sul mio, mi teneva stretta e sentivo la patta dei pantaloni gonfiarsi. Era tutto così perfetto, lui , Andrè un uomo affascinante e carismatico. Decidemmo di mangiare qualcosa e, complice , una bottiglia di vino, ogni imbarazzo svanì, fu annientato. Se fossimo stati da soli gli avrei sbottonato la patta dei pantaloni e glielo avrei tirato fuori. Avevo un desiderio che non potevo più controllare, volevo essere sua. Quelle labbra carnose mi chiamavano, mi attiravano come una potente calamita. Avevo fame di lui, lo desideravo da morire. Arrivammo alla macchina e il tragitto che impiegammo per arrivare al nostro “ rifugio” fece aumentare ancora di più la voglia. Ero bagnatissima, mi sentivo pulsare e non vedevo l’ora di arrivare. Quando aprimmo la porta, esistevamo solo noi due, i vestiti caddero ai nostri piedi uno dopo l’ altro mentre le nostre bocche erano affamate. Volevo le sue mani, volevo il suo corpo sul mio, il suo respiro, i suoi occhi su di me mentre mi spogliava. Finalmente era nudo davanti a me, mi inginocchiai e iniziai a leccargli il cazzo mentre lo guardavo. Volevo vedere la sua espressione mentre godeva della mia lingua. I nostri corpi si desideravano da morire , avevamo fame di noi. Sentire la sua lingua su di me, tra le mie cosce, ogni tocco mi faceva vibrare. Mi piaceva sentirla sul mio clitoride ormai gonfio, le sue dita dentro di me che si muovevano in un modo da farmi girare la testa. Così abili, così delicate ma decise, sapevano donarmi un piacere profondo e intenso. Lo volevo dentro. Non resistevo più. Lo sentii scivolare dentro di me e lo stringevo per tenerlo tutto per me, tutto dentro mentre si muoveva. Sentivo di essere sua e questa cosa mi eccitava ancora di più. Una spinta dopo l’ altra, più era dentro e più lo desideravo. Avevamo lo stesso ritmo, come se lo avessimo già fatto altre volte invece era la nostra prima volta… Mi girai, mi appoggiai ai braccioli del divano e con le braccia mi fermai sui cuscini , gli diedi la possibilità di decidere come prendermi ...
Lo sentii spingere, lo sentii scivolare piano nel culo. Mi piaceva da morire tenerlo dentro mentre mi sentivo dilatare. I colpi si fecero sempre più veloci, lo sentivo esplodere ed io ero eccitatissima. Mi sentivo bagnata, quella posizione mi faceva impazzire. Ancora più forte, il ritmo sempre più veloce e il nostro piacere ci invase contemporaneamente facendoci venire insieme . Non c’ era stato un minimo di imbarazzo, solo un desiderio irrefrenabile di noi. Andrè, sei stato una gran bella tentazione, impossibile non cedere alle tue armi di abile seduttore…