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Prime Esperienze

Facciamo un gioco?


di Lucacrazy93
11.02.2025    |    4.756    |    5 9.5
"Chiacchieravamo e ridevamo molto..."
Ricordo un inverno di qualche anno fa, avevo 22 anni.
Ero al college e avevo deciso di non rientrare in Italia per le vacanze di Natale, a causa dello studio.
Non ero certo l’unico ad avere deciso così e fu una bella occasione per conoscere altre persone che nel marasma delle lezioni non avevo avuto l’opportunità di incontrare.
Fui particolarmente interessato a due ragazze spagnole, Blanca ed Estrella.
Si erano conosciute lì ed in poco tempo erano diventate molto amiche, tanto che in un primo momento pensai fossero una coppia, ma non era così.
Passammo intere giornate a studiare nella stessa stanza con deliziose pause a base di crema catalana e churros che loro preparavano con molta maestria.
Chiacchieravamo e ridevamo molto. Loro erano molto naturali e ben disposte a svelare i loro pensieri più intimi e così a poco a poco le nostre conversazioni diventavano sempre più interessanti.
Una sera, un po’ annoiati dalla solita routine quotidiana, decidemmo di fare un gioco.
Altre volte avevamo fatto dei giochi di società ma quella sera avevamo voglia di qualcosa di diverso.
Estrella ebbe l’idea ed insieme la perfezionammo.
Per tre sere di fila ognuno di noi avrebbe letto agli altri uno scritto da lui redatto in cui ci poteva mettere qualunque cosa avesse piacere di dire. Gli altri due avrebbero ascoltato senza commentare e alla fine della lettura ognuno degli ascoltatori avrebbe dovuto fare una cosa, ed una soltanto, che a suo giudizio sarebbe stata apprezzata dallo scrittore, ovvero una cosa che fosse in sintonia con quello che aveva appena ascoltato.
A spiegarlo sembra complicato ma di fatto non lo era.
Tirammo a sorte chi doveva iniziare e venne fuori Blanca, la più timida dei tre, poi sarebbe stato il mio turno ed infine quello di Estrella.
La sera dopo ci ritrovammo in camera mia pronti a cominciare, pieni di aspettativa.
La cosa poteva rivelarsi poco più che una ragazzata oppure, se tutti fossimo stati sulla stessa lunghezza d’onda, qualcosa di molto emozionante.
Ci accomodammo sul divano, Blanca si mise in piedi davanti a noi, tirò fuori un foglio e cominciò a leggere:
“Mi piace baciare. E’ una delle cose che mi piace più fare. Quando ne ho l’occasione lo faccio, con trasporto.
Vorrei inventare un sito di incontri per baci e nulla più. Foto e foto di labbra tra cui scegliere, innumerevoli gradazioni di rosa , foto di sorrisi, di lingue che fanno capolino tra le labbra, tentatrici, labbra carnose, labbra birichine, labbra vogliose, atteggiate a baci, bocche con denti normali oppure di un bianco abbagliante, pronti a mordicchiare e a scatenare brividi di piacere. Non ho mai baciato una donna, per pudore, ma immagino sarebbe delizioso. Mi piace toccare le labbra altrui e se mi passano il pollice sulle labbra non posso fare a meno di leccarlo e poi di succhiarlo, golosa. E’ la cosa che più desidero in un incontro. Il resto potrebbe anche non esserci. Il problema è che dopo una sequela praticamente infinita di baci è il corpo a richiedere il resto perché i baci hanno acceso un fuoco che deve essere domato. Ma se ci si limita ad un numero adeguato di baci ci si può fermare in tempo e dopo una pausa di raffreddamento……ricominciare!”.

Finì così e noi non potemmo fare a meno di battere le mani entusiasti.
Nessuno dei due commentò come da regolamento ed io feci cenno ad Estrella di cominciare lei a fare la cosa che a suo giudizio Blanca avrebbe apprezzato.
Nel suo caso era scontata. La lettrice lo aveva chiesto indirettamente. Infatti Estrella si avvicinò lentamente e le ragazze si baciarono. Dapprima timidamente e poi con passione crescente. Non fu una sequela quasi infinita ma fu bella lunga. Mi piacque molto guardarle, lo trovai eccitante ma non solo: ebbi l’impressione che un bacio tra donne avesse qualcosa di diverso rispetto a quello tra un uomo e una donna. Non ha senso generalizzare lo so, parlo di maggioranza. Non c’era prevaricazione e i momenti di attesa erano importanti tanto quanto quelli di incontro. Non c’era tensione ed ansia di passare allo step successivo. Credo di avere imparato molto nel guardarle.
Ad un certo punto smisero, probabilmente per riprendere fiato e per fare la famosa pausa di cui sopra. Le guardai in viso e mi accorsi che si erano trasformate. Gli occhi brillavano e la pelle del viso e del collo era arrossata donando loro lucentezza, le labbra erano rosse e gonfie, assolutamente invitanti.
Ora toccava a me e, per quanto lo desiderassi, decisi di non baciare Blanca. Sarebbe sembrata come una competizione con Estrella e non mi andava. Oppure ebbi paura di non essere altrettanto bravo.
Fatto sta che decisi all’improvviso di prendere la mia sciarpa e di mettergliela sugli occhi, coprendole la vista. Poi mi avvicinai e le accarezzai le labbra dolcemente con il pollice. La sua lingua fece capolino, mi umettai il dito contro di essa e lo passai ancora sulle sue labbra. La sentii fremere mentre la sua lingua lo accarezzava e poi se ne impadroniva per portarlo all’interno della bocca e succhiarlo. Feci cenno ad Estrella di avvicinarsi e le feci capire che doveva baciarla. Tolsi il dito e si baciarono, poi Estrella si voltò verso di me e mi baciò a sua volta. Blanca restava bendata, dove aveva intuito cosa stava accadendo e rimaneva in attesa che venisse il suo turno.
Continuammo per parecchio in questo modo, poi Blanca tolse la sciarpa ed allora fu lei a cercare le mie labbra. Ci limitammo a questo, ad uno scambio di baci a tre, ma fu intenso ed estremamente eccitante.
Trovammo la forza di staccarci e di separarci per la notte, forse perché non volevamo accelerare i tempi, dopotutto il gioco era appena iniziato e l'attesa delle sere successive sarebbe stata molto elettrizzante.

La seconda sera ci ritrovammo in camera mia e fu il mio turno:
“ Se devo pensare ad un bel ricordo della mia infanzia penso alla mia tata, Eliana. E’ arrivata in casa nostra che avevo tre o quattro anni. Mia madre lavorava molto e non aveva orari e così era lei che si occupava di tutta la casa e di me.
Uno dei momenti più belli era quello in cui, dopo avermi fatto il bagno, mi asciugava, mi faceva sdraiare nudo sul letto, e mi passava l’olio per bambini sulla pelle. Lenti movimenti circolari. Aveva mani ruvide, da lavoratrice. Se chiudo gli occhi sento ancora il profumo dell'olio e la sua mano che scivola sul mio corpo, prima dietro e poi davanti, giù fino alle dita dei piedi che tirava appena appena facendomi il solletico.
Poi mi avvolgeva in un asciugamano morbido e mi teneva in braccio mentre mi cantava una canzone. Aveva una bella voce e quelle melodie, complici il bagno e il massaggio, si insinuavano nella mia testa, alleggerendola e portandomi nel mondo dei sogni.
Il mattino dopo mi ritrovavo nel mio letto, senza ricordare esattamente come ci fossi arrivato.
Non c’era nulla di erotico nei suoi gesti ed il rito del bagnetto si interruppe molto prima che potessi anche solo pensare a qualcosa di quel genere.
Ma se ci ripenso adesso cambia tutto. Immagino di essere adulto sotto le sue mani di donna. Le immagino ruvide come allora scivolare sulla mia pelle, soffermandosi su parti mai toccate quando ero bambino, indugiandovi a lungo. Immagino che questo tocco possa risvegliare anche le sue voglie, e che lei possa desiderare di fare di me l’oggetto del suo piacere.”.
Alzai gli occhi verso di loro ma nessuna delle due applaudì ed io pensai di avere esagerato.
Non osavo dire nulla anche se la tentazione di rompere quel silenzio scoppiando a ridere e dicendo che avevo scherzato era grande.
Poi si guardarono con fare birichino e senza dire nulla si intesero. Blanca si alzò e in pochi attimi si adoperò per allestire tutto quello che era necessario. Si accorse dell’olio per massaggi che avevo lasciato in bella mostra sulla libreria e poi mi si avvicinò. Dapprima mi tolse i vestiti poi mi fece sdraiare a pancia in giù sull’asciugamano che aveva disteso sul letto. Si arrotolò le maniche e cominciò a spalmare l’olio sul mio corpo. Aveva le mani gelide, al contrario di Eliana che le aveva sempre bollenti. Chiusi gli occhi e mi ritrovai bambino nella mia vecchia casa. Solo che stavolta quelle mani non mi preparavano al sonno; al contrario. desideravo che mi eccitassero fino all'inverosimile.
Le sue piccole mani morbide mi accarezzavano con molto impegno e dedizione. Era concentrata e i suoi movimenti erano efficaci, precisi, ma ahimé per nulla eccitanti. Anche quando si soffermò sui miei glutei e con una pressione della mano mi fece aprire le gambe non avvenne nulla di quello che mi ero immaginato scrivendo il mio monologo.
Diverso fu quando mi girai ed Estrella prese il posto di Bianca. Vidi che si sfilava le mutandine e che si metteva seduta sopra di me. Mi massaggiava il petto senza staccare gli occhi dai miei.Sentivo il suo sesso che si strusciava sul mio cazzo. Bianca si bagnò le mani di olio e la accarezzò tra le gambe provocando in Estrella piccoli gemiti di piacere. Ora eravamo scivolosi ed io sentivo un estremo calore irradiare dal punto in cui i nostri corpi si toccavano. Estrella mi massaggiava il cazzo con le mani e con la figa mentre Blanca si occupava di lei. Le aveva slacciato la camicetta e tolto il reggiseno e con le mani unte le toccava i seni pizzicandole i capezzoli. Io non facevo nulla se non godere di quello che vedevo e sentivo. Estrella era estremamente sollecitata e il suo desiderio aumentava sempre più al punto che decise di scoparmi, infilandosi il mio cazzo dentro e iniziando a muoversi sopra di me. Avrei voluto baciarla o toccarle il seno ma Blanca non me lo permise. Le afferrai i glutei ed iniziai a muovere il mio bacino all’unisono con lei. Mi usò a suo piacimento, proprio come mi ero immaginato e fu spettacolare.
Quando tutto finì eravamo un po’ in imbarazzo ma riuscimmo a riderci sopra e a bere una birra insieme prima di salutarci.
Chiesi loro se volevano terminare il gioco quella sera ma Estrella rifiutò con decisione e Blanca fu dello stesso parere. Sinceramente lo speravo, anche se non immaginavo come sarebbe andata a finire.

La terza sera eravamo tutti e tre su di giri. Ci sistemammo ai nostri posti ed Estrella iniziò a leggere.
“ Mi sono resa conto già fin da piccola di avere un animo maschile. O meglio di avere tratti del carattere simili alle caratteristiche che si attribuiscono ai maschi in generale. Ho lavorato molto sul mio corpo per essere forte, in grado di potermi difendere. Mi piace fare sesso con gli uomini ma non permetto loro di dominarmi, é qualcosa che non riesco a sopportare. In passato mi é capitato di pensare che forse avrei dovuto fare sesso con una donna ma non ci ho mai provato. Da quando ho baciato Blanca non riesco a pensare ad altro. Desidero toccarla, baciarla, leccarla, succhiarla, morderla e infine penetrarla. Mi sono procurata il necessario per farlo. Questi pensieri mi tolgono il fiato e mi eccitano come mai prima".
Fu una lettura veloce e non appena terminò Blanca si precipitò tra le sue braccia e iniziarono a baciarsi, incuranti del sottoscritto.
Sarei potuto restare, ma a che scopo?
Capisco quando sono di troppo e in questi casi preferisco andarmene.
Come immagino capiti a tutti do il meglio di me solo quando sono desiderato e non era questo il caso.
Prima di andarmene però accesi la videocamera. Secondo le regole del gioco dovevo fare una cosa in sintonia con quanto appena ascoltato ed ero certo che anche a loro sarebbe piaciuto guardare quel video. A me di sicuro.

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