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saluto speciale


di javecla
10.01.2020    |    9.836    |    4 9.6
"- mamma che paura – dice subito Caterina - scusateci abbiamo un problema alla macchina – interviene Cofanetto - e …..."
Il saluto speciale di Cofanetto


Anche quest’anno come lo scorso anno è arrivato l’inverno e noi si parte per svernare un paio di mesi in florida, nostra nuova residenza dalla fine del 2017 anno in cui abbiamo venduto tutto (tranne la casa di Venezia) e abbiamo iniziato la nostra nuova vita da “pensionati”

Siano alla fine di ottobre ed è già tutto pronto, valige già spedite, biglietti pronti, spiritualmente siamo preparati.

Quest’anno abbiamo anticipato di qualche giorno la solita pizza con gli amici e all’insaputa di Caterina con il nostro amico Cofanetto stiamo organizzando un saluto speciale.

Innanzitutto a Caterina non abbiamo detto il vero, il volo non è alle 11 di sera ma alle 14 del giorno dopo da Malpensa così alle 4 del fatidico giorno è pronta.

Siamo a piazzale Roma in attesa che arrivi a prenderci per portarci a Milano il nostro amico Cofanetto, lei si è messa comoda per il viaggio, complice anche il periodo assolutamente non invernale, ovvero pronta ad atterrare a 26 gradi, indossa infatti una gonna molto semplice a metà coscia e anche abbastanza larga, una camicia a maniche corte con sopra un Golf di lana, da riporre subito in trolley al nostro arrivo, e un decoltè leggero con 6 cm di tacco (per lei come ciabatte) .

Arriva Cofanetto in perfetto orario, io ripongo i nostri trolley in portabagagli mentre Caterina si siede dietro, io a fianco del mitico amico.

Siamo partiti anche un po’ in anticipo ma non si sa mai se poi troviamo traffico o che, meglio non rischiare.

Durante il viaggio Caterina si posiziona tra i due sedili per poter parlare meglio con entrambi, anche perché i discorsi, e non poteva essere diversamente, vanno alle nostra avventure estive, in molte delle quali c’è anche cofanetto. Verso Verona ho notato che cofanetto guarda molto spesso lo specchietto ed infatti Caterina d’un tratto esclama

- caro mio, la vedi? Beh ricordatela perché fino a natale non la vedi

- certo che sei una grandissima troia, scusa sai Giovanni ma quando ci vuole ci vuole – dice Cofanetto – ma ti pare io sono qui triste ed avvilito perché voi partite e lei che fai me la mostra così! sapendo che poi non posso

io mi guardo la scena, e non posso aggiungere altro, Cofanetto ha ragione, ma io so quello che lei non sa.

Allora Caterina si gira alza la gonna e sposta il filo del perizoma

- neppure questo lo puoi avere, il culo che ti piace tanto, devi sognartelo, anzi guardalo che poi te lo devi dimenticare per un bel pezzo

- ma allora si proprio cattiva con me

poi Caterina si ricompone e tra noi si ride.

Verso peschiera decidiamo di andare a prendere qualcosa fuori dall’autostrada, visto che siamo in anticipo, cofanetto sa dove ci dice, sono dieci minuti di strada.

Fatti un paio di km, l’auto ha un sussulto

- che succede – dice allarmata Caterina

- che ne so – dice cofanetto mentre l’auto singhiozza

- ma che hai finito la benzina

- no no di quella ne abbiamo a sufficienza scherzi

In quella Cofanetto si guarda attorno, intravede sulla destra uno svincolo, gira su una strada che dopo pochi metri non è più asfaltata, passata una siepe ci si ferma subito perché ci troviamo di botto su un cortile di una vecchia casa, meglio dire casale di pietra.

Scendiamo dall’auto cofanetto alza il cofano e si mette a guardare il motore, tocca qualche cosa

- cazzo che sfiga – mi dice Caterina che scesa si è appoggiata al tettuccio dell’auto – che facciamo ora?

- che ne so Caterina sentiamo cosa ci dice Cofanetto dai

ci spostiamo entrambi al suo fianco aspettando che lui ci dica qualcosa, sapendo tutto io sono tranquillo, cofanetto finge di cercare il guasto, Caterina mi sembra abbastanza nervosa anche perché sono le sei ed è da poco cambiata l’ora, inizia a fare scuro.

- Fate cosa voi qui – una voce rompe il silenzio, ci giriamo e dinnanzi a noi vediamo due signori non troppo alti, vestiti come da pecorai, con occhiali scuri e il tipico cappello o per meglio dire basco.

- mamma che paura – dice subito Caterina

- scusateci abbiamo un problema alla macchina – interviene Cofanetto - e …..

- e….. un corno – dice quello con il fucile – ho avuto pure io un guasto all’auto tempo fa ma non sono venuto a casa vostra.

- ok ce ne andiamo subito – dice cofanetto . che sale in auto – porca puttana – esclama – ma è morta la batteria? Cazzo che figura di merda – in quello scende e con molta calma fingendosi disperato ed allargando le braccia guardando verso di noi dice

- mi date una spinta per cortesia

- signora si sposti li – dice quello di prima – mica vorrà salire vero? Aspetti che la spingiamo noi

- Caterina si sposta vicino al casolare noi tre spingiamo e Cofanetto va alla guida

- mi raccomando con la seconda provi – dice sempre il pastore?

In quella un grido, poi il silenzio. Noi ci si gira e non vediamo più Caterina

Ok il piano ha funzionato, Cofanetto scende e con gli altri due ci avviciniamo alla porta della casa senza entrare. Sentiamo la voce di Caterina

- Ok Ok scusateci abb – sta dicendo Caterina quando viene interrotta

- lo vedi questo? Questo è un fucile ed ora tu stai ferma li e ti siedi capito – una voce maschile ordina a mia moglie

- mah non abbia…. - nuovamente interrotta

- zitta seduta stai!.

cala il silenzio, alcuni rumori e poi ancora la voce urla

- allora non hai capito io non sto scherzando ferma, le mani dammi! Allora non fare resistenza.

Tutto è andato come previsto, per fortuna Caterina non ha reagito altrimenti avremo dovuto interrompere la messa in scena, da questo momento io e Cofanetto non apriamo più bocca, entriamo tutti e quattro nella stanza dove da una parte c’è un materasso su una rete sgangherata con al fianco delle panche sulle due pareti , poi una porta chiusa e al centro c’è la sedia di legno dove Caterina è stata fatta sedere bendata, con le mani legate allo schienale e un tizio le sta legando le caviglie.

- allora picchio, cosa ti sembra della signora?

- ma chi sta parlando Giovanniiii – urla mia moglie

- signora suo marito e l’autista se ne sono andati ad aggiustare la macchina torneranno a prenderla intanto lei resta qui come pegno dovete pagare l’intrusione, inutile che lei gridi capito mi ha?, se lei fa la brava non le faremo del male, anzi forse alla fine non è detto che una volta tornato ti riprenda hahahahahah

dice il pastore, che mentre parla, guarda noi facendoci segno di sederci e stare zitti

- ma no io non ha sentito la macchina e poi mio marito non mi lascerebbe mai qui

- certo lei la macchina non l’ha sentita hahahaha che è diventata sorda, se ne sono andati e basta chiaro. Allora da questo momento, e non lo ripeto più lei la bocca la deve usare solo quando lo diremo noi e se le va bene così altrimenti

riecheggia uno scrocchio di una frusta, Caterina ha un sussulto, non è stata colpita ma il suono l’ha impaurita, abbassa il capo.

Quello che l’ha legata le si è avvicinato e le ha aperto la camicetta facendo fuoriuscire gli abbondanti seni di Caterina

- guarda questa, abbondante si ma che belle tette che ha, fammi sentire.

Tutti e tre, il pastore, picchio e l’altro, che chiameremo il muto perché non ha mai aperto bocca, si avvicinano ed inizia a toccare i seni di mia moglie che cerca subito di ritrarsi ma si ferma immediatamente, uno le prende il capezzolo

- io questo te lo strappa se non partecipi hai capito.

Poi con una forbice le tagliano la gonna

- guarda qui la puttana, hai visto che mutandina del cazzo mi porta, anzi no è un perizoma, ma allora dove stavi andando in qualche privè a fare cornuto tuo marito vero, magari con l’autista vero.

Caterina non parla, neppure quando a forza le strappano il perizoma.

Caterina si sente qualcosa di freddo sulla guancia, è la canna del fucile

- ora vedi di farci a tutti un bel bocchino altrimenti hai capito vero

Caterina annuisce con la testa, il fucile viene appoggiato per terra mentre tre cazzi le si appoggiano sulla faccia, due dono già in tiro mentre uno, pur di ottime dimensioni, è ancora abbastanza mollo.

- hai visto – dice uno agli altri – e guardando anche noi con un sorriso – brava la signora senti come ciuccia.

- la battezziamo bocca d’ora – dice il pastore – questa di cazzi ne deve aver presso a iosa, state fermi un po voi due che me la scopo in bocca visto che non lo ho ancora duro ce lo faccio scendere fino in gola.

E così dicendo prende la nuca di mia moglie con entrambe le mani e inizia a scoparla premendo fino a che non sente il naso di mia moglie sbattere sul pube- Un paio di colpi e Caterina ha dei conati di vomito perché il cazzo ha preso subito consistenza scoperchiando una cappella gonfia e violacea.

- brava bocca d’oro, vedi che uccellone mi hai fatto venire, dai fai lo stesso servizio ai miei amici.

Io e Cofanetto siamo seduti sulla panca e stiamo osservando mia moglie che stà facendo un servizio di bocca ai tre, noto che non riesce a dare il suo meglio perché è legata ma la cosa secondo me la stà eccitando, a confermare che il mio pensiero è giusto interviene il picchio che la stà toccando in mezzo alle gambe

- senti che roba sta puttanona, altro che bocca d’oro – questa deve aver goduto in silenzio, è tutta bagnata, secondo me gli piace essere presa di forza

- sono due le cose – replica il pastore – o ha goduto perché ha sentito il mio cazzo crescerle in gola ed è tipico delle puttane o ha goduto perché ho indovinato che andava ad un privé a fare cornuto il marito e questo gli ha fatto tornare in mente qualche sua orgia hahahahahaha

- vero – risponde picchio – ne conosco di mogli che godono solo al pensiero di fare cornuto il marito

e mentre parla slega piedi e mani a mia moglie, la accompagnano al materasso, e la distendono sopra dopo avergli tolto la camicia. Prendono le mani e le legano al letto sopra la testa.

Il pastore le alza le gambe e dopo averle strofinato la cappella sulle grandi labbra la penetra.

Caterina inarca un attimo la schiena poi si rilassa

- ora ti faccio godere come le puttane e poi ti farò godere come una pecora

a questo punto io e cofanetto siamo al suo fianco che le alterniamo i nostri cazzi in bocca,

- brava bocca d’oro – dice il picchio – se sai contare hai capito che siamo in cinque e pertanto avrai cazzi a mazzi per tutta la notte, ti rimandiamo a casa, sempre che ti rimandiamo, aperta come una cozza.

- ma che rimandarla a casa – dice il pastore – ce la portiamo con noi questa sa fare benissimo la pecora, sai che trombate che gli daremo.

Il pastore ha un uccello di notevoli dimensioni ma quello che impressiona è la sua cappella violacea e molto più grossa dell’asta.

Mentre Caterina mi succhia il cazzo sento che sta godendo, se ne è accorto anche il pastore che tutto contento si toglie lasciando il posto al muto.

- ti ho sentito che hai goduto sai puttana, con me godono tutte come le puttane

Il muto ci da dentro molto forte, io mi tolgo per fare posto al picchio mentre cofanetto non resiste e gode in faccia a mia moglie.

- proprio una puttana – dice picchio – guarda come lecca la cappella mentre gli sborrano in faccia.

Noto in quel momento una specie di sorriso di mia moglie, sorriso subito interrotto dal pastore che preso il posto di cofanetto le ricaccia il cazzo in bocca

- poi rivolgendosi a Cofanetto gli dice

- quando godi in bocca ad una troia o le tieni ferma la testa e le scarichi tutto in gola o le tappi il naso altrimenti vedi che casino ha tutta la faccia piena di sborra sta scrofa.

Tutto su un colpo il muto smette di trombarla, scende e si avvicina alla bocca di Caterina con il cazzo stretto alla base, spinge via il pastore, le pianta la cappella in bocca e gode.

I primi due schizzi riempiono la bocca di Caterina che nonostante sia tenuta ferma riesce comunque a far uscire la sborra dagli angoli della bocca

- visto – dice il picchio al pastore – una quando è troia è troia guarda non ha ingoiato neppure questa

- vedo vedo – dice il pastore – questa fa film porno altro che.

Ora mia moglie viene girata e messa alla pecorina con le mani legate dietro la schiena. Così ha la faccia appoggiata al materasso, io mi posiziono dietro e inizio a scoparla mentre il pastore le si siede davanti e la costringe a prendersi il cazzo in bocca. Così facendo è prona ancora di più sulle gambe per non cadere, ma anche non volendo il cazzone che ha davanti agli occhi la penetra profondamente in gola.

Io non resisto sento Caterina godere e le sborro in figa mentre il pastore sentendo anche lui che mia moglie sta godendo la trattiene e le sborra in bocca.

- godi vaccona prenditi questa doppia sborrata – dice il pastore

- sei fortunata che ad occhio non sei più fertile altrimenti il mio amico ti avrebbe sicuramente ingravidata

dice il picchio che quando mi sposto mi sostituisce ma invece di fotterla in figa le appoggia la cappella sullo sfintere e spinge, piano ma senza fermarsi.

Caterina si irrigidisce perché è anche alle prese con i suoi fremiti e con il pastore che le ha ordinato di pulirgli bene il cazzo, ma cede subito sotto la spinta del picchio. le sta ficcando il cazzo nel culo senza fermarsi un attimo e quando ha tutto il cazzo nel culo esclama

- ora ti preparo il culo per questa notte da troia

ed inizia ad uscire lentamente, fino alla cappella e poi rientra, sempre lentamente. Quando il culo è rilassato ed aperto per bene aumenta il ritmo ma sempre andando su e giù per tutta la lunghezza del cazzo. Caterina non resiste ed inizia a muoversi presa da una forte goduta, asseconda sempre più i movimenti ed il picchio esplode.

- visto che questa è una troia, senti come gli piace sentirsi le budella riempite da un cazzo. Ora ti riempio il culo di sborraaaaaa troiaaaaaaaa

un paio di colpi forti tenendola per i fianchi e poi si inarca ed inizia a fremere

- eccoti servita troia senti come ti riempio le budella vaccona

poi si toglie e lascia mia moglie distesa sul letto.

Il pastore si avvicina apre le chiappe di mia moglie, l’ano è intriso di sborra

- dobbiamo fare meglio caro mio – se poi me la devo inculare questa bisogna aprirla meglio

approfittando che è stesa rilassata e con il culo tutto sborrato le infila tre dita nel culo e poi sentendo resistenza ne infila anche il quarto.

- sei una rotta in culo, ma poi dopo che ti avrò usata io ti chiameranno “culo spaccato” hahahahaha

Nel frattempo il muto ha appoggiato delle birre sulle panche e anche delle bottiglie di acqua minerale, noi si beve mentre Caterina è stesa su di un fianco

- posso andare in bagno?

- picchio – dice il pastore – portala in bagno ma non toglierle la benda per nessun motivo.

Noi quattro si rimane di la a bere e dopo un paio di minuti arriva Caterina, sempre scortata dal picchio, che la accompagna vicino al letto e la fa sedere a cavalcioni dell’altra panca. Apre una valigia che c’è li vicino ed estrae un vibratore a ventosa, lo unge un pochettino e poi ordina a mia moglie di pronarsi così lui le infila il dildo nel culo fino alla base e poi le fa rialzare il busto. Caterina così è seduta sul vibratore tutto piantato nel suo culo ed il picchio le attiva la vibrazione.

- prova solo a muoverti che mi incazzo - dice a mia moglie

Caterina la conosco, in questi casi può anche provare a non muoversi ma dopo un paio di minuti con un vibratore nel culo inizia a godere Caterina infatti seduta a cavalcioni della panca è presa da godimento e muove il bacino mentre con le mani, ancora legate, si sta menando la figa, uno spettacolo da vera attrice porno, noi infatti in silenzio ci godiamo lo spettacolo

- guarda come gode la troia – dice il pastore che si sta già menando l’uccello, le si avvicina di fronte e le pianta l’uccello in mezzo alle tette per farsi una spagnola

- olè – dice il pastore.

Mia mogli sorprende nuovamente un po’ tutti e chinando il viso ed allungando la lingua in cerca della cappella del pastore che, sorpreso agevola la cosa

- è proprio una zoccola, ha riconosciuto il cazzo con la C maiuscola e non se lo vuole lasciare scappare, ne vuole a iosa, e noi la accontenteremo a questa zoccola

a quel punto tutti siamo attorno a mia moglie che dopo un po’ si ritrova sul materasso messa a pecora con il muto che la incula. Lei ha le mani legate davanti è appoggiata ai gomiti così due per volta possiamo offrire il cazzo alla sua bocca.

Ci si alterna un paio di volte a testa nel culo di Caterina fino al momento del pastore che fatica un po’ all’inizio ma poi penetra mia moglie che pare non aspettare altro, inizia a godere mentre il pastore è tutto nel suo culo e inizia la danza del dentro e fuori, prima piano poi veloce, poi piano ancora e poi veloce, poi tutto e poi metà quando mia moglie è all’apice ci da dentro tutto, picchiando talmente forte che Caterina si accascia stesa sul letto ma tiene il culo schienato per prendersi tutto il cazzo del pastore nel culo.

Noi tutti ci spostiamo per lasciare spazio al pastore e a goderci la scena di mia moglie ansimante godere e del pastore che le esce ed entra nel culo mentre sembra fare flessioni sopra di lei e continua a picchiare duro

- senti come ti apro “culo spaccato” sento che ti piace da matti stai godendo come una troia tho tho tho

Caterina apre anche le gambe sempre per favorire la scopata fino a quando il pastore se ne esce dal culo e le si posiziona davanti al viso con il cazzo in tiro. Caterina capisce e seppur con le mani legate gli prende in mano l’asta ed inizia a menarlo tenendo in bocca la cappella.

- godooooo – quasi soffocato dice il pastore mentre mia moglie continua a menarlo e a tenere in bocca la cappella accogliendo gli schizzi e facendo fuoriuscire la sborra un po’ alla volta dai fianco delle labbra.

Il picchio non resiste e mentre il pastore è alla fine della sborrata e si sta facendo godendo la scena di mia moglie che gli sta pulendo l’uccello con la lingua, ne approfitta per inculare mia moglie lo fa stando sul bordo del letto tirando a se il culo di Caterina che è di stesa su di un fianco, quando il pastore si toglie il muto si stende sul materasso e fa salire mia moglie sopra di lui, di schiena e se la incula

- cazzo me la stavo inculando io

- non litigate – esclama il pastore – dove sono passato io ce ne stanno due

e così il picchio che lo aveva infilato in figa si sfila e con pazienza infila il cazzo nel culo, l’operazione deve essere ripetuta un paio di volte perché non c’è coordinazione tra i due ma alla fine il tutto riesce, riesce talmente bene che Caterina ha subito un orgasmo spasmodico.

E mentre i due se la scopano nel culo la si sente mugugnare per un paio di minuti, poi uno alla volta godono, il muto nel culo mentre il picchio le sborra sulla pancia e sulle tette.

Ora tocca a me e a cofanetto che invece di fare la solita doppia le facciamo fare una doppia in figa, io sotto mia moglie sopra di me di schiena, ed anche in questa occasione Caterina ci fa sentire che gode scatenando il pastore

- questa è una vacca di prima categoria gode a ripetizione, sono due le cose o è abituata a prenderne a pacchi di cazzi o ha un arretrato pazzesco

- per me – gli risponde il picchio – questa è abituata a prenderne a camionate di uccelli altro che

alla fine cofanetto si sfila e le pianta il cazzo nella bocca mentre io esco dalla figa e me la inculo.

Si sente l’urlo strozzato di Cofanetto che le sta riempiendo la bocca io per non essere da meno le sto riempiendo gli intestini sborrandole nel culo.

Noi siamo seduti sulle panche zitti con i cazzi a penzoloni esausti, Caterina dopo un paio di minuti si siede sul letto

- allora, voi siete in cinque, tre non li conosco, ma gli ultimi due sono mio marito e cofanetto – detto questo si toglie la benda che copre gli occhi.

- visto! ma secondo voi noi donne siamo sceme, già sapevo che qualcosa doveva succedere (avevo controllato i biglietti e le date) e poi non avevo sentito l’auto partire e ne ho avuto la conferma piena quando Cofanetto mi ha sborrato la prima volta in bocca, ma secondo voi una donna non vi riconosce oltre che dall’odore anche dal sapore?

Mentre noi si ride

- allora bello scherzo ben fatto, ma vi avverto, avete minacciato di trombarmi tutta la notte e qui è appena passata la sera ora la mia figa reclama cazzi avanti, datevi da fare ora rido io hahahahaha
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