orge
Capodanno 2019: l’Ultima Lupa
di LucasFromParis
07.01.2020 |
6.984 |
4
"La sorpresa (si può chiamare sorpresa, viste le premesse) fu la nostra Bijou..."
Provavamo entrambi la stessa, bizzarra sensazione. Quella di conoscerci da una vita. Il suo corpo mi era già familiare. Il suo sorriso e i suoi occhi azzurri scintillanti sembravano fare parte della mia vita da sempre. Ma davvero avevamo passato assieme una sola notte? Veramente avevo fatto l’amore con lei una sola volta? Veramente meritavo le sue attenzioni, la sua gentilezza? È davvero possibile che la fiamma fra due persone arda fin dal primo istante, come se la legna fosse imbevuta di alcol e divampi di colpo, crepitando altissima alla prima scintilla? Può accadere. Lo sapevo ma sapevo anche che questi incontri sono doni rari e preziosi che la vita offre a chi abbia il cuore aperto e la mente pura per accoglierli. Sono energie che si incontrano, non così casualmente come ci farebbe comodo crescere. Via via che la mia sensibilità si affina divengo più consapevole e attento a quello che mi circonda e comprendo che oltre all'apparenza visibile delle cose, nascoste dalla corazza di razionalità con cui ci difendiamo, vi è un mondo. Un mondo fatto di energie, di sensazioni, di emozioni e di Amore. Non ci volevo credere, ma è davvero così: più amo e più attiro amore. Cerco di fare in modo che il mio amore sia sempre pulito e sincero. Da molto non credo più alle convenzioni sociali e vivo come un ribelle, come quel ribelle di cui parla Jung in uno dei suoi libri più intensi, il “Trattato del Ribelle” appunto. L’Amore per me non è, non può essere, quello tradizionale: “vissero felici e contenti”. Ma uno spazio di libertà. Con tutti i miei limiti provo a vivere così.Prima di Natale avevo scovato un’autentica perla rara, un Bijou appunto. Non a caso questo è il nome di battaglia che si è scelta. La chiameremo così, Bijou. La nostra conoscenza virtuale fu rapida. La mia sensazione di poter andare d’accordo, molto d’accordo, con lei fu immediata. Iniziammo subito a scherzare fra noi. Non faceva la principessina, non faceva la sdegnosa. Era spontanea e sincera. Anche attraverso un freddo schermo avvertivo il suo calore del suo cuore. Ben presto chiesi il permesso di chiamarla; già la voce è un passaggio importante nel percorso, intenso ma rapido, della conoscenza. Una voce brillante, quella di Bijou. Confermava esattamente le mie sensazioni. Sapevo che sarebbe stato un bellissimo incontro e non persi tempo. Le diedi direttamente appuntamento per il giorno dopo e mi invitò a casa sua. Le mie intenzioni non avrebbero potuto essere più chiaramente espresse. La desideravo, desideravo entrare subito profondamente in connessione con lei, corpo e anima. Quella sera l’ascensore mi portava al suo piano lentamente, troppo lentamente per i miei gusti. Ma infine arrivò a destinazione. Avevo il cuore che batteva forte forte quando vidi la sua porta socchiusa. Entrai con decisione mi ritrovai davanti un bellissimo paio di occhi chiari che scintillavano. Mi trovai davanti a un corpo minuto e armonioso che invitava al peccato. Ebbene, avrei peccato. Avremmo peccato insieme. Lo sapevamo entrambi. Non vi furono convenevoli, la spinsi con passione direttamente conto la porta di ingresso che ebbe appena il tempo di chiudere. Il Lupo le era addosso con le sue mani e la sua bocca. I suoi baci erano intensi e la pelle delicata e morbida sotto le mie dita. Se avevo ancora le mani fredde non se ne lamentò. In un istante seppi che indossava sensuali autoreggenti ed ero già lì, con le dita ad afferrarle le chiappe minute e tornite, promesse di meraviglia.
La serata fu bellissima e intensa. Non si sottrasse e nulla e non mi negò nulla. Ci fu passione, ci fu sesso crudo, ci fu dolcezza e ci furono coccole. Ci furono, mischiati in proporzioni perfette, tutti gli ingredienti che rendono magici e indimenticabili certe serate, come un cocktail sapientemente preparato in cui ogni ingrediente apporta la sua nota, il suo colore. Come se fossimo amanti di vecchia data mi offrì di restare da lei per la notte. Fu con grande piacere che accettai il suo invito e fra noi l’intimità fu completa. Come sempre, come faccio sempre, giocai la carta della trasparenza fin da subito. Bijou non conosceva il Mondo del Gioco e le dissi chiaramente come vivevo e cosa facevo. Ho scelto una volta per tutte di non mentire più. E di non praticare neppure quella forma sottile insidiosa di menzogna che è l’omissione. Bello o brutto questo sono io oggi. Se una donna sceglie di essermi amica desidero che lo faccia senza nessun inganno da parte mia. Non mi giustifico né mi scuso per ciò che sono. Neppure mi esalto. Sono io basta, con i miei limiti e le mie qualità. Bijou non fece una piega. Non sgranò gli occhi. Non si scandalizzò. Quasi non si stupì. La ragazza era maledettamente sveglia e prima dei lunghi anni di un matrimonio grigio e spento, nel quale la passione e il desiderio mi disse erano stati i grandi assenti aveva avuto delle esperienze che mostravano la sua curiosità e la sua voglia di sperimentarsi.
Non si stupì né si scandalizzò, ma sorrise sorniona ai miei racconti e aneddoti. Dal suo sorriso capii che era pronta. Come moltissime donne aveva fantasie e desideri proibiti. Aspettava solo la persona giusta per traghettarla come Caronte nel girone dei lussuriosi. Quella persona ero io; sarei stato io a farle attraversare la linea d’ombra. Era una nuova Lupa. Era l’ultima Lupa. Ero così maledettamente felice di questa complicità che stava sbocciando improvvisamente. Come un fiore nel deserto dopo una occasionale pioggia. Fu quindi del tutto naturale e istintivo da parte mia invitarla alla festa di Capodanno che stavo organizzando nella mia tana. Saremmo stati in sette. Al mio fianco sarebbero state Bijou e la mia complice e amica storica Akira. Poi invitai altri due amici uomini. Una coppia avrebbe completato l’allegra combriccola che avrebbe festeggiato come piace a noi, fra risate, buon umore e voglia di stare insieme senza tabù. Ognuno portò qualcosa. Tutti si diedero da fare perché la serata fosse un successo. Come sempre in questi casi mi sentivo responsabile. Mi domandai fino all'ultimo se la selezione degli invitati fosse la migliore possibile, se sarebbe scattata la scintilla giusta. Infine, mi dissi di godermi semplicemente il fluire delle cose, e di lasciare che parlassero le energie. Senza più farmi domande. Per l’occasione, avrei anche sfoggiato il mio ultimo acquisto: l’altalena. Saldamente agganciata al soffitto, il suo intersecarsi di cinghie viola avrebbe permesso alle fanciulle di dondolare dolcemente con le cosce aperte.
Quella sera le donne erano eleganti e sensuali, gli uomini sorridevano e tenevano faticosamente a bada la loro voglia di saltare addosso alle ragazze. Come un domatore alle prese con bestie feroci li tenni sulla corda. La mia serata non sarebbe stata uno scannatoio. Il sesso sarebbe stato l’epilogo naturale di una connessione che di stava creando fra brindisi, scherzi, risate e buon cibo. Io guardavo apertamente il seno generoso della lei di coppia che avevo invitato e che si vedeva chiaramente attraverso la trasparenza della sua maglia. Ma il mio orgoglio, il mio vero orgoglio erano le mie lupe da battaglia. Aki era spettacolare, fasciata nel suo vestito color oro. Rideva e scherzava. La gioia di vivere della mia amica le conoscevo da sempre e non avevo il minimo dubbio che si sarebbe trovata benissimo. La sorpresa (si può chiamare sorpresa, viste le premesse) fu la nostra Bijou. Il suo vestito nero era corto, molto corto. Si vedeva chiaramente la fine delle autoreggenti e il suo perizoma rosso. Avevo comprato io l’intimo delle mie amiche a Parigi pochi giorni prima. Uguale. Come una sorta di divisa. L’Ultima Lupa era assolutamente a suo agio e con mio grande piacere entrò subito in confidenza con Akira.
Sembravano vecchie amiche, viaggiavano esattamente sulla stessa lunghezza d’onda.
Iniziammo una versione molto piccante di “Obbligo o Verità” e le penitenze scaldarono velocemente la situazione. Mezzanotte era ormai vicina quando compresi di non poter mantenere oltre il controllo. Iniziarono a sparire i vestiti. Apparvero lunghe cosce, seni morbidi da accarezzare. Apparvero, beh apparvero anche i cazzi. Duri e pronti. Eravamo pronti. Io desideravo più di ogni altra cosa che il battesimo del fuoco di Bijou fosse perfetto. Con la coda dell’occhio non la perdevo di vista, pur catturato a mia volta negli intrighi del gioco. Stavo attento che tutti la rispettassero e fossero attenti prima di tutto al suo piacere. Non avrei permesso a nessuno di mancarle di rispetto. Lei si era fidata totalmente di me e non volevo deludere la sua fiducia. Non vidi disagio nei suoi occhi. Vidi solo una immensa voglia di vita. Mi sorprese la naturalezza con cui si lascio spogliare e iniziò a giocare con i presenti. Ero orgoglioso di lei. Orgoglioso dell’ultima Lupa. Quando l’altalena prese il suo posto al centro della sala fu Akira la prima a salirci sopra. Ne dubitavo forse? Dubitavo della mia amica sempre così pronta a giocare e divertirsi? No, non dubitavo. La vidi presto dondolare sensualmente. Uno degli uomini, mi assicurai con lo sguardo che si fosse protetto, si pose in piedi di fronte a lei e la penetrò nella fighetta, verosimilmente fradicia. Iniziava il caos creativo, iniziava l’orgia. Sospiri e gemiti si susseguivano. Tutto divenne gioiosamente confuso, come è gioiosamente confuso il mio ricordo.
Mi rivedo nella stanza con la lei di coppia. Dietro i suoi occhiali severi era molto porcellina, e il tuo compagno non era da meno. La mia magica accoppiata di amiche aveva catturato tutti. Mentre la prosperosa sconosciuta, dopo avermi fatto gustare le meraviglie della sua bocca ed essere stata a sua volta assaggiata dalla mia bocca avida, salì sopra di me e iniziò a ballare sopra il mio cazzo. La sua espressione diventava sempre più perversa man mano che dalla sua bocca uscivano frasi sempre più oscene. Era una troia, era venuta lì per godere e diversi, e lo stava facendo. Lo scoccare della mezzanotte ci sorprese tutti intenti a dare e ricevere piacere. Ancora risate, ancore auguri reciproci. Eravamo nudi quando facemmo una pausa per brindare ancora una volta assieme, assaggiare le tradizionali lenticchie e poi il dolce. Ma le danze presto ripartirono.
Vidi Bijou che montava sensualmente uno dei maschi. Il richiamo dei suoi fianchi che oscillavano fu per me irresistibile. Mi inginocchiai dietro di lei e comprese subito ciò che stava per succedere. Si abbassò sul petto dell’uomo e si offrì a me. Vedevo la sua figa gocciolante penetrata, e il suo ano in attesa. Era la sua prima doppia, ma fu perfetta. Entrai facilmente in lei. I suoi gemiti ci dissero che le piace molto essere presa in mezzo da due maschi. Progressivamente prese il controllo. Noi restammo fermi, offrendole la durezza dei nostri desideri e fu lei a muoversi a suo piacimento per godere esattamente come desiderava lei. Non era affatto passiva; prendeva ciò di cui aveva voglia. Come era giusto. Il culo di Bijou mi faceva impazzire. La forma era per me perfetta e godemmo a lungo di questa penetrazione così forte. Al nostro fianco risuonavano i gemiti degli altri partecipanti. Anche il culetto di Aki era l’oggetto del desiderio, ma sapevo quanto fosse stretta. L’uomo che cercava di profanarla, pur essendo educato e delicato, le stava facendo male. Decisi quindi di aprire la strada. Un duro lavoro, ma qualcuno deve farlo! E chi lo doveva fare se non il suo vecchio complice? Un centimetro alla volta la penetrai nel culo. Vidi la lei di coppia, inizialmente ritrosa e concedere a sua volta il culetto, guardare affascinata lo spettacolo di me che dilatavo sempre più la mia Lupa. Mi accorsi della sua eccitazione di fronte allo spettacolo e perfidamente la invitai ad avvicinarsi, a gustare la scena in ogni dettaglio provocandola e stuzzicandola finché non cedette al mio desiderio. O meglio, cedette al suo. Aveva lo sguardo nello sguardo del suo uomo mentre entravo in lei. La ritrosia era svanita, sentivo il suo ano rilassarsi sempre più. La stavo finalmente sfondando!
L’ultimo atto si svolse in sala, quando feci salire anche Bijou sulla famosa altalena. Godetti a lungo nel suo corpo. La sua testa era rovesciata indietro e vidi uno dei presenti avvicinarsi e inondarle il viso di schizzi. La stupenda e sensuale ragazza era ormai fuori controllo e godette quell'omaggio caldo e sincero. Sincero perché il corpo non mente. Decisi anche io di godere. Lo feci nel modo che volevo. Nel modo più soddisfacente.
Erano tre le ragazze inginocchiate ai miei piedi. Erano tre le bocche aperte in attesa. Erano tre le lingue che si disputavano selvaggiamente ogni centimetro di pelle. Erano sei gli occhi che guardano ora la mia espressione allucinata ora la cappella che stava per eruttare. Fu davvero come essere il protagonista del mio film privato. Era quello che desideravo. Era quello che avevo chiesto esplicitamente alle tre ragazze. Era quello che stavo per ottenere. La pressione saliva sempre più dentro di me, come una forza invisibile e irresistibile. Il miracolo dell’orgasmo si manifestò ancora una volta. Il formicolio mi annunciò l’inevitabile epilogo. Le loro bocche accolsero il mio piacere disputandosi amichevolmente ogni singola goccia di nettare. Con le gambe ormai tremanti vidi Bijou e Akira baciarsi appassionatamente e scambiarsi piacere e sperma da bocca a bocca. Il 2020 iniziava bene!!!!!
Partiti i presenti, avrei avuto il privilegio di dormire in mezzo a loro due. Cosa mi avrebbe riservato il risveglio del primo Gennaio?
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.