orge
Tre Donne e un Lupo: orgia sfrenata
di LucasFromParis
12.01.2023 |
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"A questo gioco non si può barare..."
https://isentieridiunlibertino.blog/Premessa: questo paragrafo iniziale non vuole assolutamente essere una autocelebrazione. Sono convinto che l’umiltà sia una delle qualità fondamentali nella via e cerco di coltivarla quanto posso. Le righe che seguono sono però funzionali allo sviluppo della mia riflessione.
Mi è stato chiesto, o più spesso è stato chiesto alla mie amiche: “Ma come fai? Ma come fa?”. Chi lo chiede sono altri uomini evidentemente stupiti dal numero delle mie recensioni oppure dalla varietà dei piccoli racconti che pubblico. Qual è questo segreto? Qual è questa pozione magica che tante volte, anche se non sempre, ha “funzionato”? Sono particolarmente bello? Non direi; sono considerato un uomo piacente ma di certo non uno di quelli che Anastasia definisce “turbofregni”, uno di quello che fanno girare le donne a guardarli. Ho fisico eccezionale? Neppure questo; mi tengo in forma e possiedo un corpo tonico e gradevole. Ma vedo decine di singoli con fisici più belli, più muscolosi, più giovani, più definiti. Ho qualità particolari a letto oppure misure fuori dal comune? Proprio no! Ho esperienza, so come toccare il corpo di una donna, so esattamente come darle piacere. Ma come me, meglio di me, ce ne sono ancora una volta molti. Non sono neppure uno stallone infaticabile come altri singoli amano descriversi; anzi le mie amiche mi prendono bonariamente in giro chiamandomi “signor monocolpo”.
E allora? La risposta è contemporaneamente semplice e complessa. Io non amo la "figa", amo le donne, amo l’Energia del Femminile. Tanti scrivono di essere “mentali”, o di mettere “il piacere della donna al centro”. A mio avviso sono fuoristrada. Il mio modo di essere è un altro: sono un uomo che “sente” le donne. Per farlo, credetemi, il cervello non serve. Anzi porta fuoristrada. Le sento con la pancia, con le emozioni. Il cervello porta a pensare, ma un a pensare a vuoto. Il cervello inventa tecniche, frasi fatte. Ma l’incontro con la donna non è un incontro di menti. E’ un incontro di emozioni. Empatia. Una empatia che non si può insegnare poiché appunto non è una tecnica. E’ un modo di avvertire le cose. Si tratta però una dote che, come qualsiasi altra, si può coltivare. Non esistono scorciatoie, è un sentiero lungo e faticoso che prima di tutto deve insegnare ad ascoltare noi stessi. Quando riuscite a vibrare alle stesse frequenze della donna che avete di fronte; quando avvertite in voi le sue sensazioni e paure il resto è semplicemente una conseguenza. La donna, ma in realtà chiunque, si deve sentire prima di tutto “vista” e “accolta”. Accolta nella sua totalità.
A questo gioco non si può barare. Non si può fingere. La donna in genere ha una sensibilità più acuta della nostra e veniamo subito scoperti. Per lo stesso motivo per cui non ci si può presentare come “dominanti” se non fa parte della nostra natura. Si viene immediatamente smascherati. Non vi sono alternative, per me, al presentarsi come si è. Con la nostra verità, con la nostra differenza. Anche con i nostri limiti. Quando poi accade, perché accade, che semplicemente questa sintonia non si trova, è inutile (e triste) insistere. La figa non è un servizio sociale, ricordiamocelo sempre. Anche qui cito Anastasia!
E’ così, semplicemente così, assieme a una dose di fortuna, che ho avuto il privilegio di vivere tante esperienze diverse, uniche, particolari negli anni. Non ne sono ancora sazio: ogni volta è un ricominciare, un’emozione, un batticuore. L’avventura di cui voglio parlare oggi era nuova anche per me.
Nel nostro mondo sono abbastanza frequenti le gang, o comunque situazioni in cui il numero degli uomini supera quello delle donne. Ne ho vissute numerose ma come ho già avuto modo in passato di scrivere tendo a non farne più. Cerco i numeri pari o quando vi sono riuscito ho realizzato la classica fantasia del trio assieme a due ragazze. Questa volta però le ragazze erano… tre!!! Dopo quello che ho scritto appare chiaro non sono stato lo stallone della situazione e non racconterò di come le abbia scopate e soddisfatte tutte come se fossi un porno attore versione casalinga. Non sarei credibile. Non sarei io. Quello che ho fatto è creare, organizzare e catalizzare una fantasia, uno scenario in cui tutti hanno trovato il loro ruolo. Quello di cui sono orgoglioso è stato dare vita a un’energia morbida, leggera, accogliente. Sono fiero di aver materializzato una bolla magica in cui la citazione che campeggia sul muro di casa mia (“l’unica vera Legge è quella che conduce alla Libertà”) ha assunto il suo significato per me più vero e profondo.
Asia, che avevo conosciuto da poche settimane, era avida di esperienze. Avida ma ancora inesperta. Mi disse che da sempre aveva la fantasia di giocare con una donna, ma che non aveva ancora mai avuto l’occasione di farlo. Aveva ricevuto la proposta da molti, eppure aveva scelto me. Non perché fossi il più bello né il più dotato. Neppure il più performante (che parola orrenda “prestazione”!) Ma semplicemente perché avevo saputo instaurare in brevissimo tempo una relazione di fiducia. Asia si fidava di me, perché appunto si era subito sentita vista e accolta. Vista, accolta e soprattutto non giudicata, lei che faceva e fa ancora fatica a districarsi fra la sua vita pubblica e le sue pulsioni segrete.
Chiesi quindi ad Anastasia se volesse essere la mia complice; se volesse aiutarmi a far vivere ad Asia questa sua prima esperienza fra donne. Accettò. Accettò subito. Benché sia giovane, io trovo stupefacente il suo livello di consapevolezza, la sua conoscenza dei meccanismi segreti che regolano il nostro mondo. Quello che amo più di tutto in lei è vedere fino a che punto condividiamo un’idea di gioco che non appartiene a tutti. Un gioco appunto che trascende la pura fisicità e che soprattutto che rende il sesso mezzo per raggiungere un’intimità alta con noi stessi e mai (quasi mai!) un fine in sé. E’ questo ad avermi conquistato in lei; oso sperare che valga anche il contrario.
Da qualche sorgente misteriosa nascosta in me era sgorgato uno scenario preciso, che proposi e che venne accettato. Le due donne non si conoscevano. Avrebbero dovuto incontrarsi a poca distanza dalla mia tana, per avere un primo contatto al femminile, senza che ci fosse la mia interferenza. Desideravo infatti che si creasse quella misteriosa complicità femminile, da cui noi uomini siamo esclusi, unicamente fra di loro. Le situazioni di trio Donna-Donna-Uomo funzionano infatti solo su questa inderogabile premessa. Scordatevi il porno finto e patinato in cui il delirio di onnipotenza maschile ci fa credere di avere forze inesauribili per sfiancarle tutte. Nella vita non succede. Perlomeno non succede a me. Mi eccitava immaginare l’imbarazzo di Asia nell’incontrare la sua complice. Pensavo al suo sorriso intimidito, il loro primo saluto. D’altra parte sapevo che Anastasia sarebbe stata perfetta nella parte che le avevo assegnato. Lei non si mette mai in competizione con le altre donne; anzi sapevo che avrebbe fatto di tutto per rassicurare l’altra. Eravamo d’accordo che avremmo reso speciale la prima volta di Asia. So quanto la prima esperienza possa segnare in un senso o nell’altro. La sua energia è un fiume tranquillo che scorre nascosto nelle profondità. Avrebbero dovuto prendere un caffè assieme e dopo poco avviarsi a casa mia.
Non ero solo ad aspettarle.
Stavo trepidando. Avrei voluto essere una formichina per ascoltare la loro conversazione, ero certo che si fossero piaciute. Intanto perché banalmente erano due bellissime donne. Ma anche e soprattutto perché quando organizzo questi incontri più complessi pongo una particolare attenzione nel combinare le persone giuste. Persone che immagino essere compatibili. Posso sbagliare. Ma sbaglio assai di rado. Infine perché semplicemente noi attiriamo persone che, per quanto differenti fra loro, sono il riflesso e l’emanazione di quello che noi stessi emaniamo. Attraggo un certo tipo di donna e viceversa ne sono attratto. Semplicità, apertura mentale, accoglienza, spontaneità. Posso dire che queste caratteristiche accumunano tutte le amiche del mio inner circle. Non c’era alcun motivo di dubitare del fatto che la chimica fra loro avrebbe funzionato. Ne ebbi la prova quando provai a chiamarle un paio di volte e non risposero. Ero certo che fossero divertite dal fatto di tenermi a loro volta in sospeso. Come se mi volessero dire che il mio essere “il capo” fosse dopotutto solo una gioiosa finzione. Come infatti era. Infine vidi nel video citofono l’elegante cappotto bianco di Asia, e aprii mentre il mio misterioso complice si dileguava non visto nella cameretta.
Uscii sul ballatoio e le vidi salire le scale. Pochi passi ancora e furono entrambe di fronte a me; i loro sorrisetti mi diedero subito conferma di quanto avevo immaginato. Erano pronte. Erano già divertite. Pregustavano entrambe quel che sarebbe seguito. Anastasia con il suo sorriso un po’ beffardo era almeno in apparenza in pieno controllo, come suo solito. Il sorriso di Asia tradiva invece una trepidazione. Le Fiamme, quelle che avevo già imparato a conoscere, ardevano più forte che mai. Per tutti noi sarebbe stato un momento speciale. Ma forse per lei lo sarebbe stato ancor di più. Tutti noi avremmo fatto del nostro meglio per rendere la sua prima volta indimenticabile e all’altezza di quello su cui aveva fantasticato così a lungo. Le baciai entrambe, un bacio breve che però non aveva nulla di amichevole e che costituiva il preludio. Erano loro, in questo momento, le vere protagoniste. Io mi sedetti sul divano, ben deciso a non perdere un solo istante dello spettacolo superbo a cui le due stavano per dare vita.
Eccole in piedi, una di fronte all’altra, dopo essersi tolte i cappotti. Sono entrambe donne alte e il loro viso era alla stessa altezza. Si guardavano con intensità, attendendo le mie parole. Chiesi ad Asia: “allora ti piace Anastasia?”. “Molto!” rispose lei. “E tu cosa pensi di Asia?”. “E’ una donna bellissima...”. Chiesi poi ad Asia se avesse voglia di baciare la sua nuova amica. La tensione erotica era salita all’improvviso, come una colonnina di mercurio impazzita. Poi le vidi. Vivi le loro bocche allacciarsi con passione. Non riuscirò mai ad abituarmi a questa emozione violenta. So quanto questo pensiero sia banale, ma non ho mai trovato uno spettacolo più erotico che vedere due donne baciarsi con quel misto di dolcezza e brama. Non stavano fingendo, non stavano cercando semplicemente di sedurmi. Certo il mio sguardo su di loro aggiungeva ulteriore benzina al fuoco che iniziava a divampare, ma le due donne erano semplicemente prese una dall’altra. Senza che dovessi aggiungere altro iniziarono a esplorarsi con le mani in una danza lasciva. Quelle di Asia percorsero la schiena dell’altra per posarsi sul suo culo, toccandolo e stringendolo mentre Anastasia più morbidamente le accarezzava le spalle e i fianchi. Poi iniziarono a toccarsi il seno a vicenda, complimentandosi una con l’altra. “Le vuoi leccare il seno? Dai spogliala!” invitai Asia. Non se lo fece ripetere due volte; dita impazienti facevano scivolare a terra pantaloni e maglie, infine reggiseni. Anastasia cercò la cerniera del vestito della sua amica e lo tolse. Avevo ora di fronte le due stupende ragazze più sensuali che mai. In perizoma, autoreggenti. Lasciai loro tutto il tempo di esplorarsi a vicenda, sempre in piedi di fronte a me. La bocca dell’una sui capezzoli dell’altra per poi tornare baciarsi con passione e desiderio crescenti.
“Secondo te Asia è già eccitata? Controlla…”. Vidi la sua mano infilarsi nel perizoma e un dito lucido di umori, che chiesi di poter leccare che venne infilato nella mia bocca; il gioco si ripeté con Anastasia. Due sapori diversi e ugualmente eccitanti. Sapori di femmina eccitata. Ero ancora del tutto vestito quando mi alzai e finalmente iniziai a godermi le loro bocche in un interminabile bacio in tre, un intreccio umido di lingue e labbra avide. Ma il gioco doveva proseguire. Le due ragazze vennero accuratamente bendate. Il loro polsi legati e uniti fra loro, infine sollevato per essere attaccati alla catena che pendeva dal soffitto. Erano una di fronte all’altra, inermi e offerte. Iniziai con qualche sculacciata, prima di prendere la frusta. Dovevano contare ad alta voce. Quando una pronunciava un numero (“uno”, “due” e così via) era l’altra a ricevere la frustata. Conoscevo già bene i limiti e preferenze di ciascuna, e dosai con attenzione i colpi.
Quando chiamai, si udì una nuova persona entrare nella stanza. Avvertii Anastasia irrigidirsi, mentre Asia viceversa appariva curiosa. Dissi loro che avevo invitato il mio fantomatico amico Andrea, un super dotato che le avrebbe sfondate ed evocai vagamente altri ragazzi che stavano arrivando. Erano forse cadute, le due innocenti ragazze, in una trappola astutamente ordita ai loro danni? Stavano per essere offerte alla mercé di sconosciuti? Il sedicente “Andrea” non parlava. Non diceva nulla ma girava intorno alle due. Le sculacciava, le toccava. Sfilò loro anche il perizoma lasciandole nude. Ma i suoi modi non erano troppo brutali, e le sue mani erano un po’ troppo piccole per appartenere a un uomo! Si trattava infatti di Akira, che veniva a così a comporre un terzetto infernale, debitamente attrezzata con il suo strapon. Prendeva così vita la famosa fantasia: tre donne e un lupo!!
Slegammo le due e ci trovammo tutti sul letto. Assunsi nuovamente il ruolo di regista spettatore. Mi tolsi anche io i vestiti e presi comodamente posto in un angolo. Asia non chiedeva di meglio che assaggiare intimamente una donna per la prima volta. Avevo il viso di Anastasia vicino al mio. Era così bella e cosi rassicurante. La guardavo, ammiravo le espressioni del suo viso, la baciavo e le baciavo quei capezzolo adolescenziali. Si stava concentrando e sentiva il piacere crescere in lei mentre sussurrava suggerimenti, finché la vidi chiudere con forza le cosce una contro l’altra. Sapevo che questo era il segnale inconfondibile del suo primo orgasmo. Nel frattempo Akira aveva reso più difficile il lavoro di Asia! Era infatti dietro di lei, con il nostro vibratore la faceva impazzire a sua volta. Un vero circo di godimento al femminile era iniziato! Non controllavo e non volevo controllare più nulla. Avevo, per così dire, accatastato la legna giusta e acceso il fuoco; questo si stava ora espandendo con un ritmo e una dinamica sua. Da quel momento eravamo entrati nella dimensione magica in cui tutto fluisce. In cui tutte le tessere del puzzle vanno al loro posto. Non c’è nulla da “fare”, c’è solo un’armonia quasi musicale a cui abbandonarsi. Nulla da dimostrare. Solo poter essere sé stessi ed esprimersi.
Fu poi il turno di Anastasia di sdraiarsi fra le cosce aperte e fradicie di Asia; la mia complice era giovane, ma certamente non timida né inesperta. Chissà cosa provò Asia a quel primo contatto con tocco femminile, delicato ma anche sicuro. Così differente da quello maschile che aveva sperimentato fin qui nella sua vita. Si abbandonò senza riserve a quel piacere nuovo e per lei fu rapido giungere a sua volta a un orgasmo intenso e appagante. I miei ricordi iniziano ad annebbiarsi, e questa non vuole d’altra parte essere un freddo resoconto di posizioni e pratiche. Quindi non so più in quale ordine abbiamo proseguito quel pomeriggio speciale.
Di certo anche Akira si fece leccare da Asia e a sua volta la fece godere; d’altro canto la lingua della mia sorellina è abilissima tanto con le donne che con gli uomini. La novizia ebbe così l’opportunità di provare ben due energie femminili in un solo giorno. Un esordio decisamente scoppiettante! Anche il lupo si prese la sua parte di piacere. Di certo non avrei perso l’occasione di farmi leccare “come un ghiacciolo” (secondo l’espressione che usai) dalla bocche di Asia e Anastasia. Confesso senza ritegno che anche io sono schiavo di questa che è la fantasia più scontata e dozzinale che un uomo possa avere e che realizzai anche in quella circostanza. Le loro lingue percorrevano ogni centimetro del mio petto, prima di ricongiungersi lì, proprio lì. Proprio dove immaginate e dove le aspettavo. Godetti di quel piacere mentale e fisico a un tempo osservando le donne che alternavano le bocce e le lingue, il cazzo e le palle; complici e divertite dall’effetto che producevano su di me. Venne anche il momenti di penetrarle, di farle sentire mie. Non potevo fare altro che alternarmi. Concedermi un istante con ciascuna di loro intimo a due, eppure immersi nella bolla magica che avevamo creato assieme. Asia fu scopata faccia a faccia, le sue gambe sulle mie spalle mentre alternavo i ritmi. Invece da Anastasia volli essere cavalcato. Non staccavo gli occhi dai suoi mentre godevo del suo ondeggiare flessuoso e sensuale. Godevo con il cazzo, e con il cuore.
Ma non pensiate che le altre fossero semplici spettatrici. Akira indossò il suo strapon e si mise a scopare quella che non era impegnata con me; la puttanella aveva quell’espressione golosa e divertita che ben conosco. Non si fece neppure scrupolo a infilare il suo “cazzo” dentro il culo di Asia che, dopo una iniziale difficoltà, si lascio sfondare coma una troia senza battere ciglio. Così come non esitò a provare una doppia penetrazione quando lo strapon passò dai fianchi di Akira a quello di Anastasia. La giovane si sdraiò e subito l’altra le fu addosso impalandosi. Fu relativamente semplice per me penetrare il suo culo già dilatato in precedenza! Quante ne abbiamo fatte. Sempre con il sorriso, senza prenderci troppo sul serio. Infine il lupo chiese anche lui di poter venire, e furono ancora le bocche di Asia e Anastasia a ricevere gli schizzi e baciarsi a lungo con il mio sapore fra le labbra mentre Akira, non ancora sazia, si dava piacere osservandoci.
La magia non finì in quel momento; anzi l’ora che seguì fu emotivamente molto intensa. Tutti e quattro semisdraiati sul letto, a ridere e scherzare. Ancora una volta, come tante volte avevo osservato in passato, il sesso si era rivelato un formidabile strumento per rompere le barriere, i confini, la diffidenza e la timidezza. Quando hai condiviso il piacere del corpo la connessione delle persone, se ben selezionate, non può che essere totale. Non importa chi siamo, cosa facciamo nella vita; quel momento è speciale e nostro. Solo nostro. Solo chi ha provato può capire. In quella particolare circostanza, almeno per me, la prevalenza dell’energia femminile rendeva l’ambiente ancor più morbido e accogliente. Erano tre donne diverse in tutto, che avevano me come punto di contatto e catalizzatore, ma che avevano trovato la loro armonia.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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