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Alcune cose che ho imparato sulle donne (e sulle singole)


di Membro VIP di Annunci69.it LucasFromParis
19.04.2021    |    3.928    |    11 8.0
"Pensiamo a esporre i nostri “gioielli” credendo davvero che siano la chiave per attrarre le donne..."
https://isentieridiunlibertino.blog/


Vorrei riprendere il mio ultimo contenuto “a proposito dei singoli” pubblicato qualche giorno fa.
Spostare il mio angolo di visuale sull’altra metà del cielo: le donne. Condividerò quindi riflessioni in libertà.
Non ho titoli particolari; non sono psicologo né sociologo. Sono però un uomo che da tutta la vita ama l’universo femminile a trecentosessanta gradi. Lo indaga, lo vive, cerca di penetrarne la più intima essenza. Lo studia.
Ho avuto il privilegio negli anni di parlare liberamente e apertamente con moltissime donne di ogni cultura, paese, età. Sono infine un uomo che in questi ultimi anni, grazie a un percorso di crescita, ha acquisito strumenti di comprensione e consapevolezza nuovi. (Grazie a tutto questo oggi esercito la professione di Life&Relationship Coach).

“Gli uomini sono semplici/vengono da Marte”
“Le donne sono complicate/vengono da Venere”

Quante volte ho sentito queste frasi e altre dello stesso tenore! Ci ho creduto per anni. Per anni ho integrato l’idea che ci fosse un muro di incomunicabilità fra i sessi. Ho accettato che appartenessimo, per così dire, a pianeti o addirittura galassie diverse. Ho ritenuto che non fosse realmente possibile condividere le sensazioni più profonde l’uno dell’altro. Neppure con la propria donna.

Un altro mantra spesso ripetuto afferma infatti che sia “più facile parlare con un’amica/amico dello stesso sesso piuttosto con il partner, il fidanzato, il marito”. Si alimenta vieppiù il concetto che non ci possa comprendere fino in fondo. Un’estensione ancora più insidiosa e distruttiva di questa idea è il concetto che mentre le donne capiscano gli uomini, il contrario non sia possibile. La visione sottostante considera gli uomini una sorta di esseri primitivi, con un solo chiodo fisso in testa mentre le donne sarebbe esseri ricche, sfaccettate e misteriose; parte del loro fascino risiederebbe quindi nel loro non essere mai del tutto raggiungibili alla “povera” sensibilità maschile.
Ho lungamente creduto in tutto questo. L’ho considerato un dato di natura.

Mi sbagliavo come forse altri di noi sbagliano, e lo voglio riassumere in modo anche provocatorio.

Gli uomini sono molto semplici; le donne altrettanto.

La differenza è che (generalizzo com’è ovvio) le donne si interessano agli uomini e fanno lo sforzo di comprenderli. Osservo che le donne hanno nella loro natura una maggiore predisposizione all’accoglienza, all’amore e all’ascolto. I maschi, sovente, non compiono il medesimo sforzo che a loro costa maggiore impegno.
Così preferiscono considerare le donne un mistero insondabile piuttosto che ascoltarle. Da qui nasce il famoso fraintendimento. Nei paesi latini, in cui la figura della Grande Madre è dominante, la difficoltà si acuisce perché genera il famoso dilemma “santa o puttana”. Forse non è neppure esatto dire che non vogliamo fare lo sforzo perché nasciamo con un bias mentale.
Non siamo capaci di mettere a fuoco la Donna perché indossiamo degli occhiali deformanti che è complesso togliere. Complesso ma non impossibile, evidentemente.

Provo a spiegarmi.

La donna può venir messa su un piedistallo. È una dea irraggiungibile, che dobbiamo meritare, esaltare, onorare. È altro da noi. Eterea, spirituale.

All’opposto la donna è la cagna, la puttana. Un corpo da usare a nostro piacimento, una bambola di carne senza sentimenti né emozioni. Siamo noi sul piedistallo. La disprezziamo segretamente (non tanto segretamente, le donne lo avvertono). Le giudichiamo. Ancora una volta la donna è altro da noi.

Non sappiamo cosa perdiamo! Non sappiamo fino a che punto potremmo uscire arricchiti e rafforzati da una vera conoscenza. Ma per conoscere per prima cosa dobbiamo toglierci quei maledetti occhiali e vederle le donne come sono.
Uguali a noi nella loro differenza.
Esseri che hanno in loro tutte le componenti dell’essere umano. Carne e spirito. Sangue ed emozioni. La santa e la puttana coesistono nella stessa persona. Completa. Non più bassorilievo che possiede un solo lato, bensì statua da guardare a tutto tondo

E sapete una cosa buffa? I maschi che rimangono ancorati a una visione primitiva perdono tante, tante occasioni di fare buon sesso! Non è questa da sola una motivazione sufficiente per chi frequenta questa comunità per evolverci? Pensiamo solo al loro corpo caldo e perdiamo la e la fusione che potremmo vivere e di cui potremmo godere.

Pensiamo a esporre i nostri “gioielli” credendo davvero che siano la chiave per attrarre le donne. Nonostante il fatto che 90% delle coppie e singole dichiari di NON essere interessati a tale dettaglio, almeno di primo acchito. Esistono poi numerose amanti di calibri XL che invece ne fanno un elemento di scelta. Fidatevi, sono una minoranza.

TUTTE le donne con cui ho parlato mi dicono quanto le annoi la infinita galleria di membri maschili che ricevono. Di ogni forma, colore e dimensione: a fungo, a cuneo, bitorzoluti, lisci, rasati, pelosi, con ogni sorta di curvatura oppure dritti come fusi. Le annoia. Tutte le mie amiche ritengono molto più erotico e interessante uno sguardo, un sorriso; o anche un paio di spalle imponenti o un bel sedere tonico.

Qualcuno una volta mi ha detto (non ho mai verificato) che sulla nostra comunità ci sono 700 singole e…. 25.000 singoli. Le singole sono poche per moltissimi motivi. Occorre esperienza, sicurezza in sé stesse e un pizzico di audace incoscienza per giocare come singola.

Se la nostra vita di singoli è durissima (sì, lo è!) la loro non è necessariamente più semplice.
Le nostre e le loro dinamiche sono completamente diverse. Le nostre difficoltà sono speculari in modo quasi buffo. Potrei scrivere non un racconto, ma un libro con tutti gli episodi assurdi, ridicoli, spaventosi o disgustosi che mi hanno raccontato negli anni.

Già, le singole sono poche. Le singole disposte a giocare con coppie sono poi talmente rare da essere significativamente definite “unicorni”. Perché le cose stanno così? Non sarebbe bello (parlo da uomo) se potesse esservi lo stesso numero di uomini e donne nel nostro mondo?
Le donne esistono, lo sappiamo nella nostra vita reale. Le vediamo per strada, nei bar, al lavoro, sui mezzi. Sono vere. Sono reali. Hanno un corpo: bocche da baciare, pelli profumate da leccare, curve attraenti da accarezzare. Perfino capelli da afferrare brutalmente nel sesso.
Esistono.
Eppure non partecipano se non in piccola misura al nostro mondo libertino.

Pensiamo che siano meno desiderose di sesso rispetto a noi?
Pensiamo che non abbiano fantasie spinte quanto le nostre?
Pensiamo che non si masturbino davanti ai peggiori video in rete?
Le pensiamo come esseri angelicati quanto la Beatrice di Dante, esseri di puro spirito e amore?
Pensiamo che non si annoino quanto e più di noi nella routine?
Pensiamo che siano tutte in cerca del principe azzurro casto e soprattutto monogamo?

Io credo che in questa fase di evoluzione storica non sia possibile che nel mondo libertino si raggiunga il bilanciamento perfetto uomo-donna. I motivi sono numerosi e sarebbe troppo lungo qui trattarne. Resta però che potrebbero essere molte di più, ne sono certo.

Come sono le donne che non frequentano il nostro mondo?
Come quelle che ne fanno parte. Né più né meno.
Hanno anche loro fantasie e desideri e quando sono davvero a loro agio le confessano volentieri pur arrossendo. Certo, molte di loro non sono disposte a rimettersi in gioco e superare tabù, vergogna e paure.
Per molte i blocchi sono semplicemente troppo forti per smuoverli. Un invisibile tappo non permette alla loro natura segreta di emergere. Niente e nessuno le potrà fare cambiare.
Molte altre invece sono pronte anche quando non lo sanno.

Le donne, lo ripeto, sono semplici. Maledettamente semplici. Quando si arriva al loro essere profondo hanno tutte le stesse voglie pur nelle infinite sfumature individuali che certamente esistono.

Hanno soprattutto le stesse paure. Paure, dubbi, incertezze.
Paura di non piacere, paura di non essere all’altezza.
Paura di deludere.
Paura di non sapere come e cosa fare.
Paura dei loro stessi desideri.
Paura di non essere comprese.
Paura di incontrare maschi egoisti, rozzi o addirittura violenti.
Paura di fare brutti incontri perché, non dimentichiamolo mai, la donna ha sempre la coscienza di quanto un uomo sia più forte fisicamente di lei e del “rischio” potenziale che corre. Questo timore va accolto e compreso.
La prima regola affinché la donna si abbandoni è farla sentire sicura della sua incolumità.

Nessuno lo dice apertamente; lo dico io.

Dopo quella relativa alla sua sicurezza, la vera grande paura nelle donne che ho conosciuto che non avevano ancora percorso un cammino di consapevolezza è il Giudizio.

Viviamo tutti in una società giudicante: “questo è bene, questo è sbagliato, questo si fa, questo non si fa”. Siamo talmente immersi in questa nebbia tossica da non rendercene neppure conto. Nel Regno del Giudizio (contrapposto al Regno della Libertà nella quale io cerco di vivere consapevolmente) tutto è valutato e soppesato in modo implacabile. Lo stigma più violento, nonostante tutte le rivoluzioni sociali, è quello relativo alla sessualità.

Credete che sia bello per una donna sentirsi giudicata per la sua libertà (anche sessuale)? Ho ascoltato con le mie orecchie uomini vantarsi delle loro conquiste; il sottofondo di disprezzo delle loro parole (“era solo una troia”) mi faceva letteralmente venire i conati. La doppia morale: ciò che è permesso agli uomini ed è anzi motivo di orgoglio viene proibito (ufficialmente) alle donne.

Il Giudizio è un veleno sottile che scorre nelle vene della società assieme al suo grande alleato, l’Ipocrisia. La inquina. Rende i rapporti umani aridi e vuoti. Sulla donno uno dei suoi effetti è reprimere la sua energia sessuale.

La donna è un essere di emozioni e di energia. Tutte le donne vogliono esprimere la loro energia e libertà (anche) nel sesso. Ci sono molti modi di interpretare questa libertà, ma sta a loro e solamente a loro scegliere quello giusto per ognuna.

Di cosa ha bisogno in ultima analisi (sempre a mio avviso) una donna per entrare nel mondo libertino?

Sentirsi sicura e non sentirsi giudicata.

È proprio per questo che adorano trovarsi a chiacchierare e fare amicizia con altre donne libertine! Lì e forse solo lì sono a proprio agio e si mostrano come mai oserebbero mostrarsi negli altri ambiti della loro vita, neppure con le altre amiche che ne ignorano il segreto.

Il Giudizio altrui spesso non è altro che il riflesso del giudizio che una donna dà su sé stessa. Perchè ha talmente assorbito il veleno da non distinguere più ciò che viene da fuori rispetto a ciò che viene da dentro.

Sono sempre partito da qui.

Permetto loro di guardarsi dentro con onestà e vedersi per ciò che sono senza menzogne. Abbatto senza pietà i loro blocchi emotivi per aiutarle a essere VERE.
E ammettere apertamente a sé stesse (qualora non l’abbiano ancora fatto) i suoi desideri e bisogni sessuali.
Il secondo passo è più difficile; le porto a riconoscere che non c’è nulla di sbagliato, di strano né di malato nei loro desideri. Insegno loro a non giudicarsi.

È come dare fuoco alle polveri e il risultato sorprende spesso la donna per prima. Il femminile, l’ho scritto sopra, è pura energia mentre il maschile è Consapevolezza. La donna esplode, l’uomo contiene e supporta. Nessun uomo potrà mai sperare di competere con la selvaggia e primordiale energia sessuale di una donna; non a caso una donna può facilmente soddisfare più maschi assieme mentre il contrario è assai improbabile.

L’uomo ha un ruolo diverso e complementare. Dare una cornice di riferimento, un limite all’interno del quale la donna si senta appunto libera di essere. Semplicemente di essere.
Questo è il mio modo di vivere la relazione fra maschile e femminile. Così ho fatto nella mia vita per anni. Così ho “aiutato” (spero non suoni troppo arrogante, ma è così) tante donne che sono state compagne, fidanzate, amiche.
Oggi nella mia vita sono circondato di amore, in cui l’intimità sessuale non è che un naturale completamente e mezzo di comunicazione.
Mezzo e non fine.
Sono convinto che, nel mondo del gioco, sia la chiave giusta. Mi ha donato amicizie e una ricchezza umana per la quale sono grato all’Universo ogni giorno.



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