Racconti Erotici > Gay & Bisex > sabbia rovente
Gay & Bisex

sabbia rovente


di Membro VIP di Annunci69.it orsonaked
04.11.2016    |    4.911    |    2 9.6
""Luca non vieni in doccia?"disse improvvisamente rompendo il silenzio, mentre l'acqua cominciava a scrosciare sul suo meraviglioso corpo..."
Da alcuni anni, affittavo lettino e ombrellone, in uno dei stabilimenti balneari della mia citta'.
Assieme al vicino di ombrellone, condividevamo anche una cabina per dividerci la spesa. La prima settimana del mese di luglio, Stefano (il mio vicino di ombrellone)venne in spiaggia a salutarmi dicendo che partiva con la famiglia per le ferie e di aver trasferito tutti i giochi dei figli in cabina: mi chiese quindi di andare a vedere che non occupassero troppo spazio. Ci congedammo con la promessa che qualsiasi cosa avesse potuto darmi fastidio l'avrei gettata nella spazzatura. Cosi nel pomeriggio del giorno seguente mi recai dentro la cabina per controllare cio' che mi aveva chiesto.
I locali adibiti a cabine di quello stabilimento erano molto particolari in quanto ricavati nelle cantine sotto una palazzina, un condominio in realtà, che fu in passato uno scandalo in quanto abuso edilizio, proprio perché costruito sulla spiaggia ma ormai condonato. La porta di ingresso delle cantine si affacciava quindi sulla zona bar e parte di esse erano state comprate dal gestore dello stabilimento e trasformate in cabine per i clienti della spiaggia..
I oorridoi erano illuminati da una luce fioca e c'era odore di chiuso, tipico dei sotterranei ma una volta aperta la porta della cabina, con gran sorpresa oltre ad avere un parecchio spazio a disposizione, vi era anche una doccia, con l'acqua calda, utilissima per togliersi il salino del mare dalla pelle in tutta tranquillita'.
Controllai quindi che tutto fosse a posto, constatando che di spazio ve ne era ancora a sufficienza e mi tornai a distendere sul mio lettino, dove dopo pochi minuti mi addormentai. Solitamente nelle prime ore del pomeriggio la spiaggia e' pressoche' deserta per via del gran calore e questo rendeva piu' facile il sonno ma ad un certo punto fui svegliato da un leggero trambusto e un sommesso parlottio intorno a me: aprii gli occhi e vidi il bagnino con un uomo a me sconosciuto, aprire il lettino del mio vicino e l'ombrellone. Mi misi a sedere per capire cosa stesse succedendo e il bagnino dopo un gran sorriso e mille scuse per il rumore mi disse: "Hai compagnia oggi".
Una volta allontanatosi prese posto sul lettino l'uomo, dell'età apparente di circa 40/45 anni, calvo con un paio di folti baffoni neri dai quali spuntava qualche pelo bianco, un bel fisico non asciutto ma sodo ed una generosa quantità di pelo su torace, braccia e gambe.
Mi strinse la mano calorosamente presentandosi: "Salve, somi chiamo Mauro, sono un amico di Stefano: mi ha prestato la postazione per qualche giorno finche' non torna dalla vacanza. Spero solo di non darle troppo fastidio" disse con un bel tono cordiale.
Quella stretta vigorosa mi fece sussultarere non poco: non ero per nulla indifferente al fascino maschile e lui era davvero molto affascinante per cui arrossii in modo palese. Dissi lui di non preoccuparsi e mi invitò a prendere un caffe'; parlammo del piu' e del meno, passando quasi subito al "tu".
Aveva una voce profonda e suadente piacevole da ascoltare, due belle labbra carnose su cui ogni tanto passava la lingua, facendomi deglutire e troncandomi il respiro. I suoi occhi nocciola profondi, mi fissavano intensamente e cio' mi imbarazzava ed eccitava allo stesso tempo.
Per non parlare del suo fisico, uno spettacolo da rimirare, con i suoi pettorali ben definiti, il ventre piatto e due larghi capezzoli rosa scuro. E che dire dei suoi genitali, contenuti da un costumino aderente: impossibile evitare che gli occhi vi cadessero sopra.
Dopo circa una mezzora gli proposi di tornare sui lettini ma lui mi chiese cortesemente di poter vedere dove fosse la cabina per potersi fare la doccia e cambiarsi una volta avesse deciso di andare via dalla spiaggia.
Lo accompagnai volentieri e varcata la porta del locale cabine per un caso direi fortuito, la luce dei corridoi non si accese subito, cosa che mi fece fermare di scatto dopo due passi. Lui impreparato a ciò mi colpì in pieno con il suo corpo, caldo e possente: indovinai immediatamente il suo cazzo appoggiarsi sul solco tra le mie chiappe e le sue mani si appoggiarono sui miei fianchi facendomi tremare leggermente.
"Scusami, che sbadato" disse lui mortificato, mantenendo la presa sui miei fianchi, mani grosse e bollenti: lo rassicurai balbettando un po', di nuovo eccitato dalla cosa. Entrati in cabina, gli feci notare che vi era la doccia e gli dissi che se voleva poteva usare il mio bagnoschiuma.
"Dai che figata! Stefano non mi aveva detto che c'era anche la doccia: ne approfitto subito" disse quasi senza prestarmi attenzione, sfilandosi il costume e dirigendosi velocemente sotto l'acqua.
Rimasi a bocca aperta dalla sorpresa e dallo stupore e noi potei distogliere più gli occhi da quell'uccello meraviglioso e quelle palle voluminose che finalmente erano libere di penzolare.
Mi sentivo le guance bollire e il mio cazzo cominciò repentinamente a crescere sempre più, i capezzoli erano diventati durissimi
Imbarazzato, cercavo di non farlo notare ma non riuscivo a fare nulla, nemmeno ad uscire per lasciargli la giusta privacy.
"Luca non vieni in doccia?"disse improvvisamente rompendo il silenzio, mentre l'acqua cominciava a scrosciare sul suo meraviglioso corpo.
"Magari dopo" balbettai ma lui mi incalzò dicendo che era abbastanza larga x tutti e due e poi essendo uomini che problema c'era?!
Convinto da quell'irresistibile invito,mii sfilai il costume: ormai il mio cazzo era completamente inalberato e duro come il cemento armato per cui non sapevo che fare, meno male che era girato di spalle, pensai e lo raggiunsi sotto 'acqua bella calda.
"Dai lavami la schiena che non ci arrivo" disse in modo provocante dandomi le spalle e passandomi il flacone dello shampoo.
Continuavo a deglutire cercando un modo per placare la mia voglia di scoparlo: la sua schiena da nuotatore e quel culo tornito e sodo erano a pochi centimetri da me, dal mio cazzo palpitante e improvvisamente realizzai: come avrei fatto a lavarlo senza entrare con il mio cazzo tra le sue chiappe.
Cominciai a insaponarlo timidamente, cercando di stare attento a non fargli sentire subito il mio cannone ma fu proprio lui a fare un passo indietro, facendo accomodare il mio cazzo sul suo culo.
Non potei resistere oltre: lasciai cadere il flacone di bagnoschiuma, afferrandolo per i fianchi e spingendolo contro la parete della doccia.
" Mmm si cazzo" sospirò forte mentre lo baciavo languidamente il suo collo e puntavo il mio cazzo sul suo buchino rovente.
Spinsi piano allargandogli la rosellina e dopo un lieve grido affondai in modo agevole, segno che ne aveva presi altri di cazzo cominciando a muoversi avanti e indietro, agevolanto il mio completo affondo fino alle palle che aderirono perfettamente alle sue natiche. Era rovente, burroso e ben lubrificato, grazie anche al sapone che colava copioso dalla schiena al suo culo. Girò un poco la testa mettendomi a disposizione la sua bocca che cominciai a mangiare e succhiare furiosamente. Lui rispose con la stessa intensità e le nostre lingue cominciarono ad intrecciarsi in una danza sensuale, avvolgendosi l'una all'altra.
Iniziai a pomparlo con decisione e ad ogni affondo mugolava di piacere puro; la vertigine si era impadronita di me, sentivo che cosi lo avrei iriempito presto con il mio seme, cosa che riuscii a bisbigliargli.
" Aspetta, non ancora sussurro' lui" sfilando il mio cazzo da quel culo portentoso, inginocchiatosi. Lascio' che l'acqua ripulisse il
Mio cazzo dai suoi umori, menandomelo piano per e poi lo ingoio'. La sua bocca era una ventosa bollente e umida, dosava sapientemente i colpi di lingua e le sue labbra facevano succhiabano avidamente la mia cappella facendomi contorcere e ansimare forte per la goduria. Con le mani accarezzava le mie palle soppesandole e massaggiandole, mentre gli tenevo la testa indirizzando nella sua gola il mio tronco nodoso.
"Fermo sennò ti affogo,Tocca a me ora" gli dissi e una volta in piedi lo feci appoggiare alla parete della doccia, mi inginocchiai a mia volta davanti a lui e cominciai a prendermi cura di quello splendido cazzo durissimo e gocciolante.
Baciai delicatamente la cappella violacea e passai la lingua sui bordi carnosi e a ogni passaggio sussultava visibilmente eccitato. Cominciai a lavorarlo con la bocca ingoiandolo sempre di piu' ad ogni colpo e quando vidi che era ormai eccitatissimo prolungai l'ingoio fino ad arrivare ad appoggiare le labbra sulle sue palle.
Il gusto del suo precum era nettare per la gola e per il cervello. La sua voce roca mi incitava a continuate dicendo che non aveva mai provato nulla di simile: del resto anch'io ero travolto da un vortice di sensi mai provati prima.
Mi fece alzare, mi piego' facendomi mettere in mostra il mio buchino e comincio' a leccarlo e succhiarlo con foga: le sue labbra succhiavano tutto il mio umore e la sua lingua saettante dava piccoli colpetti introducendosi appena nell'orifizio, facendomi sussultare e ansimare senza controllo. "Scopami...ti supplico scopamiiii" dissi con voce rotta dalla voglia ormai incontenibile, "Con piacere baby, me ne chiederai ancora e ancora".rispose eccitato.
Prese quindi una bocconata di saliva, la spalmo' bene dul buco ormai dilatato, appoggio' la sua cappella e con un colpo secco affondo' per meta' in me, facendomi gridare; si fermo' sussurrandomi all'orecchio "Sei mio, cazzo" e con altro colpo arrivo' a fondo corsa. Giusto qualche attimo per abituarmi a quell'arnese e comincio' a cadenzare i colpi di reni in modo deciso ma non violento, mentre con i polpastrelli titillava i miei capezzoli in modo esasperante: sentivo la durezza' del suo cazzo, indovinavo la forma della sua cappella muoversi dentro di me e ogni volta che arrivava a penetrarmi totalmente, le sue palle colpivano il mio culo facendo un rumore secco molto eccitante, complice il fatto che fossimo bagnati fradici. Scopammo cosi per un tempo interminabile, intervallato da lunghi momenti in cui si rimaneva fermi mentre le sue dita arruffavano i miei capezzoli insistentemente e le sue labbra insalivavano il mio collo. Improvvisamente sentii che il ritmo aumentava...mentre il respiro divenne affannoso; ad ogni colpo mi scappava un gridolino sempre piu' acuto fino a che gli sentii dire "Vengo cazzo...vengoooo...ti riempiooooo" e potenti schizzi di sborra rovente cominciarono a riempirmi lo sfintere fino a colare fuori in rivoli osceni che percorrevano le mie gambe arrivando ai piedi.
Sfilo' il suo membro ancora duro e inginocchiatosi prese il mio cazzo affondandovi sopra la bocca vogliosa.
Ancora eccitato dalla precedente scopata bastarono pochi affondi e con un ruggito lasciai partire fiotti di crema calda che lo colpirono in volto e che cercò di bere avidamente.
Stanchi, ansimanti ma soddisfatti ci abbracciammo: lui mi offri' le sue labbra ancora imbrattate del mio sperma che ripulii con gioia
Finimmo la doccia per ripulirci dai nostrii umori insaponandoci e risciacquandoci a vicenda, mentre i nostri cazzi ancora barzotti strofinavano uno contro l'altro.
Uscendo dalla doccia alzai lo sguardo verso gli asciugamani, giusto in tempo per notare un'ombra allontanarsi furtiva dalla porta che avevamo lasciata, sbadatamente socchiusa.
"Cazzo c'è qualcuno la fuori" dissi allarmato e ci dirigemmo alla porta a controllare.
Mauro aprii con circospezione, io ero appiccicato a lui, godendo ancora del calore di quel corpo stupendo. Con la mano arrivò all'interruttore delle luci che scattò con un rumore sordo, illuminando i corridoi.
"Nessuno" disse Mauro sorpreso e accigliato
"Chi cazzo c'era? Lo avrei preso a calci in culo volentieri" esclamo' irritato.
Guardando a terra notai copiose tracce di sperma, che gli indicai e lui scuotendo la testa borbotto' qualcosa a me incomprensibile.
Tornati ai lettini trascorremmo una piacevole giornata, divertendoci a cercare di capire chi poteva essere l'ignoto "guardone".
"Cerchiamo di capire se qualcuno ci guarda in modo strano" ridacchio' Mauro ma fu tutto inutile, nessuno si paleso'.
Improvvisamente mi guardò serio e disse: " Io ho di nuovo bisogno di fare una doccia e tu?"
Non potei fare a meno di notare che il suo cazzo stava nuovamente cominciando a crescere, per cui senza dire altro, sorridendo presi il mio asciugamano, precedendolo verso le cabine.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.6
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per sabbia rovente:

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni