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Gay & Bisex

Circo Massimo


di Membro VIP di Annunci69.it orsonaked
24.09.2017    |    9.186    |    6 9.6
"Abbiamo entrambi il respiro corto, lui è ancora appoggiato a me e ora che ha sfilato il suo cazzone ho la sensazione di essere svuotato e sento il suo seme..."
L'odore della polvere, il ruggito delle fiere, il clamore del popolo: questa e' la linfa vitale per un gladiatore! Tu e il tuo nemico, uno di fronte all'altro; il popolo che urla e vuole vedere il sangue scorrere; il Cesare che con il suo dito decreta la vita o la morte: quando potrò sentire tutte queste emozioni assieme? Per ora sono ancora solo uno schiavo a servizio dei gladiatori e per me è già un grande onore...per ora!
Caio Marzio è uno degli ex gladiatori più anziani: combattendo innumerevoli volte nel Circo Massimo ha ottenuto la sua libertà e ha creato una scuola di gladiatori. Le nuove leve vengono comprate al mercato degli schiavi ogni volta che qualcuno ottiene la libertà o che molto più probabilmente muore: io provengo da quel mercato e prima di poter entrare a combattere nel Colosseo ci vorranno parecchi mesi di allenamenti. Nel frattempo devo fare da servitore per i veri gladiatori: portare loro la spada dentro l'arena, tenere le armi pulite e ben efficienti insomma avere cura delle loro cose. Io sono stato assegnato a Lucius e ogni volta che porto i suoi "giocattoli" dentro l'area dei combattimenti mi soffermo un istante a guardare la maestosità del Circo Massimo poi chiudo gli occhi e immagino di sentire l'urlo dei romani che mi incitano ad affondare la lama nella gola del mio avversario ormai a terra: sento che verra' presto il mio momento!
Tutto e sistemato cosi posso scendere nei sotterranei e raggiungere il mio giaciglio dove godermi il meritasto riposo ma passando davanti alla stanza della Vestizione mi soffermo dinnanzi alla porta socchiusa; dall'interno proviene la luce fioca delle lampade ad olio. Sospingo leggermente la porta e vedo un ancella intenta ad asciugare Lucius dopo averlo lavato e curate le sue ferite. Egli e' girato di schiena, posso vedere il suo corpo possente e muscoloso, le sue natiche sode e un brivido mi attraversa visto che non sono insensibile al fascino di un uomo. Quando ero un ragazzo, come tanti miei amici mi recavo alle terme per sollazzare Patrizi e Senatori; cosi ho perso la mia verginita' e cosi riuscii ad entrare nel grande esercito dell'Impero Romano, fino allo sciagurato giorno in cui disertai, per paura di morire durante una cruenta battaglia: non avrei mai dovuto farlo. Fui processato e ridotto al rango di schiavo e oggi sono qui, in procinto di diventare gladiatore: dovrò combattere per riottenere la mia liberta': paradossale, no?
L'ancella dopo aver fatto distendere Lucio sul tavolone prende una ciotola con olio tiepido profumato e si accinge a versarlo su di lui:
- "Tiberio! Entra non aver paura" dice la voce profonda di Lucius e un altro brivido mi attraversa la schiena.
- "Lasciaci" dice in modo imperioso all'ancella e questa dopo aver chinato il capo in segno di obbedienza si allontana velocemente.
- "Allora, ti trovi bene qui da noi?"
- "Si mio signore"
- "Guarda che io non sono Caio Marzio, sono un gladiatore come presto sarai tu, non parlarmi cosi" dice ridacchiando.
Solo in quel momento riesco a trovare il coraggio per alzare lo sguardo da terra e posarlo su di lui e il mio cuore ha un sobbalzo: due occhi nerissimi come carboni mi squadrano con insistenza, incastonati in un volto squadrato dai lineamenti maschi. Il suo petto davvero possente è completamente liscio ornato da due larghi capezzoli scuri e si muove ritmicamente seguendo il respiro. Un'addome incavato scende verso l'inguine e li una pezza ricopre le sue parti intime, fino alle coscie, muscolose e anch'esse pelosisime, attaccate ad un paio di grosse gambe. Due piedoni corposi e massicci completano quello stupendo gladiatore.
- "Ti prego, spalma tu l'olio su di me, ti va?" chiede fissandomi intensamente.
Come trasognato prendo la ciotola con mano tremante e inizio a versare l'olio tiepido sul suo corpo, dove con le mie mani comincio a distenderlo piano con movimenti circolari, massaggiando delicatamente il suoi muscoli. Lucius chiude gli occhi sospirando piano, godendo di ogni singolo istante. Le mie dita corrono sulla sua pelle incredibilmente liscia per essere un uomo e disegnano idealmente i rilievi dei muscoli, duri e tesi che cerco di far rilassare. Improvvisamente la mano di Lucius afferra il bordo della pezza che copre le sue parti intime facendola scivolare a terra; rimango paralizzato, ai miei occhi si palesa un cazzo di dimensioni mai viste prima, adagiado su un paio di soffici palle, tutto circondato da una bella peluria nera riccia. Le mie mani sono come piombo, non scorrono più sulla sua pelle e il mio respiro è diventato affannato; Lucius apre gli occhi e fissandomi intensamente mi dice:
- "Ti spiace passare l'olio anche li? Vuoi?"
Deglutisco a fatica annunendo e avvicino le mie mani a quel cazzo imperiale; ho ancora un attimo di esitazione ma afferrò la ciotola e faccio cadere un rivolo di olio tiepido lungo tutto il bestione e già questo fa mugolare piano il gladiatore. Senza pensarci oltre appoggio la mia mano sulla base del suo cazzo a cui sento fare un leggero guizzo e comincio a muoverla piano verso la cappella: è consistente e liscio, quasi fatico a chiuderlo nel mio palmo. Arrivato alla cappella, larga e a forma di sfera, muovo piano il mio palmo ben unto attorno ad essa, rischiudendola. Lucius sospira forte richiudendo gli occhi e sento il suo cazzone cominciare a gonfiarsi, sempre di più fino a che la mia mano non riesce a contenerlo, diventando davvero mastodontico. Sento la mano di Lucius appoggiarsi ad una mia gamba e risalire piano verso il mio culo: la sensazione è stupenda e una volta entrata sotto la pezza che mi cinge in vita, raggiunge senza troppo sforzo il mio buchino non più vergine. Un dito forza leggermente ed entra con facilità, facendo dipingere un lieve sorriso sul volto di Lucius che comincia una lenta e leggera penetrazione e strappando a me un lamento.
Improvvisamente con i lombi si da una spinta e me lo ritrovo in piedi con una spettacolare erezione; come ipnotizzato cado in ginocchio davanti a lui e afferrò piano, con assoluta devozione il palo che ha in mezzo alle gambe e appoggiando le mie labbra sulla sua cappella, ormai privo di vergogna alcuna. Schiudo la bocca e faccio uscire la mia lingua che prontamente va a cercare i contorni, il filetto, scende lungo la grossa asta ricurva arrivando alla radice e si avvolge attorno ai coglioni saporiti, lappandoli con precisione e insalivandoli abbondantemente per poi risalire di nuovo alla cappellona, iniziando a ingoiarla piano. Lucius mi appoggia una delle sue forti mani sulla nuca e mi aiuta nel non facile ingoio di quel cazzo superbo; sento un gusto strano in bocca, salato e vischioso, non so cosa sia ma spesso capita anche a me quando il mio uccello è duro: uno strano liquido trasparente esce ma non è quello bianco di quando si arriva alla fine di una bella scopata.
A metà mi devo fermare, sto soffocando, il cazzo è cosi grosso che non riesco a respirare ma Lucius mi tiene saldamente la testa senza arretrare di un millimetro fino a quando mugolando disperatamente e afferrando la sua mano gli faccio capire che non ce la faccio più e allora comincia ad arretrare liberando le mie vie respiaratorie.
- " Sei davvero bravo Tiberio" mormora sottovoce mentre finisce di sfilare il suo cazzone dalla mia bocca diventato incredibilmente grosso e pulsante.
- "Vieni, alzati" mi dice afferrandomi le mani e facendomi alzare da terra. Una volta di fronte a lui mi guarda dalla testa ai piedi e io cerco di coprire il mio cazzo che durissimo è uscito dalla pezza ma lui le scosta e con occhi lucidi di voglia strappa via la pezza lasciandomi completamente nudo e afferra il mio uccello menandolo piano, passando la sua mano sulla mia cappella. Il suo corpo possente mi sovrasta e abbracciandomi cinge le mani sulle mie chiappe, spingendomi contro il tavolone; sento il suo cazzo pulsante contro la mai pancia e in pochi istanti il mio corpo è pieno d'olio come il suo. Le dita di Lucius prendono a giocare con il mio buchino, massaggiandolo piano mentre mi tiene abbracciato a se e penetrandolo a sorpresa ma in modo dolce e sensuale, senza violenza, facendomi mugolare forte ogni volta.
Spingendomi oltre il bordo del tavolo mi fa sdraiare con la schiena sullo stesso; appoggio i talloni sul bordo tenendo le gambe piegate e mettendo in mostra il mio buchino: Lucius si inginocchia e dopo alcuni istanti di contemplazione acvvicina le sue labbra al mio fiore cominciando a succhiare e leccare con voluttà. Strizzo gli occhi lasciandomi andare in lamenti mentre il gladiatore impossesatosi del mio cazzo durissimo, comincia a menarlo piano, ungendolo per bene e riducendo la frizione della sua mano su di esso. Mi sento scoppiare e sono incredulo, uno dei gladiatori più forti e acclamati di tutto l'Impero mi sta succhiando! Lucius, abbandonato il mio buchino schiude le labbra e avvolge il mio cazzo, pompandolo piano e a fondo, facendomi ormai rantolare: sono troppo eccitato e lanciando un forte mugolio lascio partire un bel getto di crema che lui ingoia senza battere ciglio. Respiro in modo affannato, ancora scosso dai brividi mentre Lui mi guarda sorridendo; si rialza e prendendomi dai polsi mi fa alzare, mi fa girare di schiena e riappoggiatomi al tavolo sputa sulla sua mano un misto di saliva e del mio seme, con la quale raggiunge il mio buchino ungendolo alla perfezione, dopodichè appoggiate le sua mani ai miei fianchi, vi posiziona il suo grande palo durissimo e comincia a spingere:
- "No Lucius ti prego è troppo grosso! Ho paura mi farai male" dico supplichevole ma lui piegatosi su di me e avvicinatosi al mio orecchio mormora:
- "Un vero gladiatore, deve imparare ad essere indifferente al dolore" e detto questo con un possente colpo di reni affonda il suo cazzone in me.
Un grande urlo si sprigiona dalla mia bocca riempiendo tutta la stanza ma il secondo soffoca nella sua mano che prontamente sale a zittirmi. Il dolore è lacinante e mi sento riempito come da una di quelle grosse colonne di marmo che reggono i templi; lo sento entrare sempre più in me e le lacrime cominciano a solcarmi il volto: vorrei avere la forza di dirgli di uscire ma allo stesso tempo ne vorrei di più. Mi sento la testa girare e sono privo di forza: Lucius dopo alcuni istanti di immobilità comincia a muoversi in me con decisione, il suo enorme cazzo mi sollecita e mi allarga come nessuno prima aveva mai fatto.
Sento le pareti del mio culo allargarsi incredibilmente al passaggio del suo cazzo e restringersi quando lo sfila: è tutto cosi forte e tremendo ma godo come un matto. Per due volte esce completamente da me per rientrarvi repentinamente con un gran colpo di reni e ogni volta caccio un grido acuto, che ormai non viene più soffocato.
Per interminabili minuti Lucius affonda in me ruggendo, tenendo ben salde le sue forti mani sulle mie natiche, fino a che non grida:
- "Non riesco a trattenermi Tiberio, eccola che arrivaaaaaa....ahhhhh" mi grugnisce in un orecchio lasciando partire vari e abbondanti getti di crema che riempiono in un attimo il mio culo: la sento, rovente e abbondante invadermi. Il gladiatore rimane qualche istante fermo, poi ritraendosi e uscendo dal mio culo ha ancora uno spasmo e un ultimo getto cremoso mi riempie il solco e parte della schiena. Abbiamo entrambi il respiro corto, lui è ancora appoggiato a me e ora che ha sfilato il suo cazzone ho la sensazione di essere svuotato e sento il suo seme uscire e colare sulle mie gambe.
- "Va ora, un bagno ti rilasserà!" dice con il suo solito tono imperioso mentre si ridistende sul tavolone. Raggiungo la porta barcollando un po', e per la stanchezza e per il dolore che ancora mi pervade e una volta sull'uscio vengo richiamato dalla sua voce, che mi fa voltare:
- "Tiberio? Benvenuto in squadra!" aggiunge con un bel sorriso
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