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Gay & Bisex

Cuccetta a tre piazze


di Membro VIP di Annunci69.it orsonaked
13.02.2017    |    17.986    |    4 9.4
"Mi coricai, dopo essermi spogliato completamente, a parte le mutande, per via del caldo, cercando di non pensare più a niente e cullato dal rumore delle..."
Erano passati davvero molti anni dall'ultima volta che avevo viaggiato in treno di notte, in cuccetta. Ero un ragazzo e andavo a sud a trovare i parenti; ricordo ancora quel viaggio, caldo allucinante e tutti e sei i posti occupati, puzza di piedi insopportabile, scorregge e uno dei "compagni" di viaggio che russava come un orso: insomma un'esperienza allucinante!
Però il matrimonio di mio nipote era un appuntamento irrinunciabile, per cui mi feci coraggio e mi recai alla biglietteria di Trenitalia, essendo terrorizzato solo all'idea di dover prendere un aereo.

- "Mi spiace ma a quell'ora le Frecce non hanno posti disponibili, perchè non viaggia di notte? Prende un bell'intercity notte e arriva comodamente a Bari il mattino dopo, fresco e riposato come una rosa" disse l'addetta di Trenitalia, con una voce piatta e annoiata.
- "Signore? Signore?? allora che faccio? Guardi che c'è coda dietro di lei!"
- "Scusate...scusatemi tutti...ma non saprei" mormorai rosso in viso, totalmente indeciso.
- "Ok, facciamo cosi: le prenoto un posto in vagone letto. Di sicuro molto meglio, più confort e al massimo potreste essere in tre." disse l'addetta riprendendo un po' di vigore e spegnendo il mormorio di disapprovazione formatosi alle mie spalle.

La sera dopo, arrivai in stazione con largo anticipo; pensai che almeno avevo tutto il tempo di prendere posto nel vagone sperando di dividerlo con al massimo una sola persona.
- "Prego, il suo è lo scompartimento numero 5" disse un bel giovane, vestito elegantemente nella divisa da controllore "Dividerà lo scompartimento con altre due persone" aggiunse cancellando tutte le mie speranze.
Una volta seduto sul mio letto, mentre il treno cominciava a prendere velocità mi guardavo intorno, ripensando all'addetta alla biglietteria che mi parlava di "tutti i confort": evidentemente per lei, viaggiare e dormire all'interno di uno sgabuzzino era confortevole! Non era molto diverso da quello dove ricordavo di aver viagiato in gioventù, l'unica differenza era davvero solo il numero di persone che poteva dormirci. Mi coricai, dopo essermi spogliato completamente, a parte le mutande, per via del caldo, cercando di non pensare più a niente e cullato dal rumore delle ruote sui binari, mi addormentai velocemente. Non so quanto tempo era passato da quando mi ero addormentato ma venni svegliato dalla porta aperta dello scompartimento e dal parlottare delle persone che camminavano in corridoio, cosi vidi i miei compagni di viaggio: mi alzai di scatto dal mio lettino visibilmente accigliato e arruffato, mi ero addormentato proprio come un sasso e non ero di sicuro amichevole.
- "Ci scusi se l'abbiamo svegliata" disse un giovane sui 35 anni, pelato con barbetta e baffi curati, con un sorrisone, seguito da un omone che entrò a fatica, capelli scompigliati sale e pepe e barba foltissima; con un mezzo ruggito fece passare panza e valigia dall'angusta apertura e mi riportò di buon umore:
- "Per nulla comodi sti treni, vero?" esclamai con un sorriso
- "Se decidesse di mettersi a dieta, avrebbe meno problemi" aggiunse il ragazzo ridendo
- "Gioventù irriverente" boffonchiò l'omone proseguendo con una risatina poco convinta.
Li lasciai sistemarsi con comodo e mi accomiatai sdraiandomi nuovamente sul mio letto dove per via della stanchezza e del rollio del treno mi assopii ma con un sonno sicuramente più leggero, per cui li sentivo parlottare e ridere, anche se non ne capivo il motivo; poi mi tornò in mente che mi ero alzato a salutarli solo con le mutande addosso!
- "Dio che figuraccia! Hanno si di che ridere" pensai prima di riaddormentarmi profondamente.
Un rumore insolito, diverso dallo stridere del ferro contro ferro mi risvegliò non saprei dire dopo quanto tempo: sembrava uno schiocco di labbra ma non potevo esserne sicuro:
- "Aspetta e se ci vede?" bisbigliò una delle voci ridacchiando
- "Non preoccuparti, dorme della grossa, non senti come russa? E poi anche se ci vede non mi frega un cazzo: se gli piace partecipa, altrimenti tante scuse e torniamo sui nostri letti" rispose l'altra voce.
Rimasi immobile, a questo punto davvero incuriosito cercando di capire cosa stessero facendo. Aprii gli occhi a fessura, giusto per poter intravedere ciò che succedeva ma dando l'impressione di dormire e ciò che mi si palesò davanti fu incredibile: i miei due compagni di viaggio erano completamente nudi e si strofinavano l'uno contro l'altro in modo molto eccitante ed erano vicinissimi a me, visto che tra i letti e la parete che separa le due cabine, lo spazio è devvero ridottissimo; l'omone, quello più anziano si rivelò uno stupendo orsone pelosissimo con un bel cazzo, tozzo ma largo, la cappella era davvero voluminosa, barzotto per via dello strofinamento contro il cazzo del giovane che invece era durissimo e scappellato, reso lucido da abbondanti gocce di precum. Molto meno peloso ma ugualmente godibile, con i muscoli leggermente in evidenza. Mi eccitai subito all'idea di vederli scopare ma decisi di essere un po' bastardello: rimanendo ad occhi chiusi feci due forti colpi di tosse. Questo li fece trasalire e arrampicare velocemente sui rispettivi letti in modo precipitoso. Trattenendo a stento le risa, per la goffaggine messa in mostra dall'orsone in fase di risalita verso il suo letto, di nuovo con gli occhi a fessura attendevo svilppi; di fronte a me vidi che vi era anche uno specchio incollato alla parete e nell'immagine riflessa riuscivo solo a vedere uno di loro, sdraiato sul letto a far finta di leggere qualcosa mentre il terzo rimaneva fuori dalla visuale. Dopo lunghi minuti di silenzio sentii un fruscio provenire dal letto sopra:
- "Dorme?" sibilò una voce
- "Sembra di si, non si è più mosso" rispose l'altro
-"Ok non sto dormendo ma piuttosto mi chiedevo come poter partecipare alla festa!!" dissi divertito
- "Ma basta chiedere amico: per noi molto volentieri" disse l'orsone saltando giù dal letto di mezzo.
Il giovane toccò terra per ultimo e si inginocchiò, prendendo tra le mani il cazzo dell'amico che cominciò a leccare e succhiare con impegno e voglia, procurandogli gemiti soffocati e sospiri marcati. Ne ingoiava la cappella con vera maestria, lavorandola con le labbra e con la lingua, succhiando con gusto e umettandola meravigliosamente menando la pelle dell'asta con la mano facendo diventare il cazzo dell'orsone durissimo. A sua volta, indurito, con la mano libera si menava il cazzo; Lo sguardo rivolto verso il volto dell'amico mentre con la lingua lavorava le palle, leccandole e succhiando la pelle dello scroto per poi tornare a torturare il prepuzio e i bordi della cappellona ormai davvero notevole dell'orsone. Io stavo dall'altro lato, vicino alla porta, con il cazzo ormai durissimo e puntato verso il viso del giovane:
- "Bravo lecca cosi, ti piace il mio cazzo, eh? Mormorava l'orsone mentre il giovane, aveva appoggiato la lingua aperta sotto la cappella, oramai davvero grossa e dura di un color rosso scuro muovendola piano e procurando un sicuro piacere intenso.
- "Dai il benvenuto anche al nostro nuovo amico, che aspetti?" disse l'orsone al giovane che lasciò il suo cazzo e girandosi verso di me, iniziò a ingoiare il mio insalivando alla perfezione la mia cappella turgidissima. Con una mano accarezzava i voluminosi coglioni del suo amico mentre con l'altra si occupava dei miei.
- "Vieni su che ti scopo" disse improvvisamente l'orsone, facendo alzare l'amico da terra, tirandolo per un braccio e facendolo appoggiare con le mani al piccolo lavandino situato al fondo dei letti:
_ "Ahh aspetta...no che fai..." mormorò il giovane come una "troietta" mentre piegato a novanta, l'omone gli allargava le gambe e tuffata la faccia tra le chiappe del ragazzo comincio' a leccare e succhiargli buchetto con foga; infilava la lingua all'interno dell'orifizio roteandola e succhiando tutto l'umore anale del giovane che sospirava e mugolava davvero forte contorcendosi di brutto:
- "Cazzo siete formidabili ma giralo verso di me cosi ne assapora due di cazzi!" dissi all'orsone che prontamente fece girare il giovane con la faccia verso il mio cazzo, il quale ricominciò a ingoiarmelo mentre l'omone, dopo essersi sputato della saliva sulle dita prese ad umettare il buco al ragazzo per poi appoggiarvi il suo cazzo duro e con un bel colpo impalarlo facendogli emettere un grido:
- "Shhhh, vuoi svegliare tutto il treno, pirla?" disse l'orsone
- "Mi hai sfondato, cazzo" sospirò il giovane piagnucolando mentre l'altro cominciava a pompare con decisione, tenendolo saldamente per i fianchi. Il giovane iniziò a gemere davvero forte, era chiaro che quella cappella cosi grossa gli stava dilatando per bene lo sfintere e riempiendo l'intestino! Pensai che se continuava a gridare cosi in poco tempo sarebbero venuti tutti a vedere quale fosse il problema.
- "Aspetta, tu vieni qui in mezzo a noi" esclamò l'orsone guardandomi e uscendo dal culo del ragazzo, facendomi mettere in mezzo:
-"Tu inculi lui e io inculo te: facciamo un bel trenino" boffonchiò ridendo di gusto e cosi, dopo aver appoggiato la mia cappella sul buco del giovane, già lubrificato, entrai con un colpo deciso che lo fece gridare nuovamente:
- "Metti una mano sulla bocca di sto coglione o tra poco avremo anche i Carabinieri, qua dentro" mi disse l'omone mentre cominciava a lavorarmi il buco. Dopo averlo allargato con due dita, per un po' appoggiò il cazzo ed entrò deciso facendo urlare me stavolta.
- "Ma che cazzo me ne frega, se arriva qualcuno datele voi due le spiegazioni" disse l'orsone contrariato, cominciando a pomparmi di brutto, prendendo tra le dita i miei capezzoli durissimi. Come mi si sfiorano i capezzoli perdo la ragione ed avere le dita callose e possenti dell'omone su entrambi a lavorarmeli mi mandò totalmente in visibilio, cominciando a mugolare davvero forte. Afferrai cosi il giovane per i fianchi saldamente impalandolo furiosamente: una serie di grida acute, mie e del ragazzo riempìrono la cabina, talmente alte da non renderci conto che dopo aver ripetutamente bussato, qualcuno stava aprendo la porta.
- "Ma che diavolo succede qui??" esclamò il controllore, visibilmente contrariato
- "Ci scusi...noi...ecco" balbettò l'orsone mentre usciva dal mio culo, cercando di ricomporsi, cosa decisamente difficile avendo la mazza durissima e svettante. Io e il ragazzo invece, rimanemmo immobili senza avere il coraggio di profferire parola.
- "Che scandalo, siete impazziti?" disse il controllore nel corridoio guardandosi attorno, per poi entrare, richiudere la porta dietro di se e con tono di voce diverso esclamare:
_ "Ma come? C'è una festa e non vengo invitato?" disse chinandosi e cominciando a succhiare il cazzo dell'orsone, mentre si liberava della giacca e della camicia rimanendo a petto nudo, mostrando la sua bella pelliccia. Piacevolmente sorpresi ci mettemmo tutti e tre davandi a lui, dandogli modo di mostrarci la propria abilità linguistica e dopo un'abbondante quindicina di minuti, ci apprestammo a venire all'unisono, facendo provare al controllore l'ebbrezza bukkake.
Fiotti densi, cremosi e caldissimi colpirono a ripetizione il controllore che ansimando forte fu riempito ovunque: viso, capelli, bocca, occhi e tutto ciò che non riuscì a bere, colò sull'abbondante pelo presente sul petto. Una volta finito, a turno pulì le nostre cappelle, lustrandole abilmente con bocca e lingua lasciandole perfettamente pulite e lucide.
- "Scusatemi ma ho ancora parecchie cose da fare, grazie per l'abbondante sborrata" ci disse dopo essersi rivestito e aver riguadagnato velocemente l'uscita.
- "Facciamo un riposino cosi ci riprendiamo: il viaggio è lungo e possiamo divertirci ancora!" disse l'orsone. Una fragorosa risata collettia riempì lo scompartimento, ben presto sostituita dal forte russare di tutti gli occupanti.
.......continua........

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