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Gay & Bisex

Un'estate Fa, La Storia di noi due


di solstizioal
27.08.2024    |    551    |    1 8.0
"Poco dopo le mani vengono slegate e sempre succhiando riesco a mettermi a pecorella, alzo gli occhi e vedo finalmente a chi appartiene il cazzo che sto..."
Sono sveglio, è quasi l'alba, sento il suo respiro costante di chi dorme sereno ed appagato. Il suo corpo è sopra alla mia schiena ...ancora sopra alla schiena, per metà.
Sento il bagnato nel culo e sulle palle segno che la sua sborra è colata dal mio budello mentre il suo cazzo si è finalmente ammosciato scivolando fuori dall'ano.
Ho abbracciato il cuscino e me lo tengo stretto come se potesse confortarmi.
Non ho bisogno di conforto in realtà, son stato bene questa notte, non è successo nulla che io non volessi o che non abbia io stesso provocato, incitato e richiesto ma tra poco ci guarderemo in viso e forse daremo una definizione, un nome, a questa notte appena trascorsa.
Massimo, Max, è il compagno di classe con cui son diventato più amico in questi anni di liceo appena terminati: abbiamo studiato fianco a fianco gli ultimi mesi di scuola e l'esame ci ha reso giustizia con votazioni alte.
Amici?
Forse siamo amici, diciamo di sì. Anche se gli amici si confidano i propri pensieri e noi fino alla notte appena trascorsa non lo avevamo mai fatto in modo così sincero, forse adesso, avendo trascorso una intera notte a fare sesso siamo amici, sì.
Prequel
Subito dopo il diploma son partito per il mare a fare la guardia (o a farmi fare la guardia) ai nonni che se ne son stati bellamente per tutta l'estate sotto al chiosco della spiaggia giocando a carte ed a bocce e chiacchierando con i loro amici di sempre senza nessuna necessità di essere aiutati così io mi facevo i fatti miei in spiaggia.
Avevo deciso che quella sarebbe stata l'estate in cui avrei perso la verginità, la verginità anale ovviamente, di infilare il cazzo in qualche buco non mi interessava. Verginità intesa come riuscire a farmi scopare da un maschio poiché il mio buco era già anni che veniva visitato da ogni oggetto di forma fallica presente in casa ed avevo trovato il modo di fabbricarmi un simil-dildo avvolto nella pellicola per alimenti con cui sperimentavo la capacità di dilatazione del mio sfintere e la profondità di recezione.
Se ben ricordo la prima volta che mi son infilato qualcosa nel buchetto avevo quattordici anni, forse tredici..
Da quel momento ho sperimentato, aumentato le dimensioni e goduto di culo come più mi piaceva ed ho imparato a conoscere le mie reazioni al piacere, ma per timidezza e paura non avevo ancora fatto nulla con un ragazzo, solo tanta masturbazione anale e del mio cazzo, ovviamente.
Sentire l'oggetto man mano più grosso entrarmi dentro con quell'accenno di dolore era un piacere cui mi dedicavo quasi quotidianamente.
Mare, spiaggia, uomini quasi nudi a decine..il mio sogno!
Ho conosciuto Ugo, addetto alla sistemazione della spiaggia, di lettini ed ombrelloni.
Quanto mi piaceva Ugo...! trentenne con indosso sempre un costume nero a pantaloncino e talmente abbronzato da sembrare africano e soprattutto con la caratteristica che sopra ad ogni cosa mi eccita in un maschio: il pelo... ed Ugo ne aveva davvero tanto di pelo soprattutto sul petto.... un pelo nero fitto fitto lungo e soffice che riempiva il torace formando una striscia più folta che scendeva dallo sterno all'ombelico e poi spariva nell'elastico.
Quando l'elastico si spostava un poco vedevo far capolino un pezzetto di pelle bianca ed i miei ormoni ribollivano letteralmente.
“Posso aiutarti, Ugo?”
“Magari! Così finisco prima e poi ti offro una birra per ripagarti!”
E così sera dopo sera mi guadagnavo la birra di cui non mi interessava minimamente ma potevo osservare il mio sogno erotico dalle braccia un poco muscolose ed il corpo super peloso.
Quando alzava le braccia per chiudere gli ombrelloni mostrando il corpo in tutto il suo splendore esponendo le ascelle irsute restavo immobile, imbambolato ad osservarlo. Tenevo sempre gli occhiali da sole per nascondere lo sguardo e non farmi cogliere in fragrante.
“Stasera te la offro io la birra dai, mica puoi sempre pagare tu”
“Affare fatto ma tu offri la seconda, la prima la pago io”
La seconda è diventata poi la terza dandomi il coraggio che mi mancava.
“Posso dirti una cosa Ugo?”
“Spara...”
“A me piacciono i ragazzi, mi piaci tu, vorrei toccarti....”
“In che senso?”
“Scusa, dimentica, perdonami...”
Silenzio.
Io che appoggio il collo della bottiglia alle labbra tanto per far qualcosa ma ho il cuore che scoppia e non riesco a bere e guardo fisso l'orizzonte.
Poi finalmente mi parla.
“Qui in spiaggia non possiamo, anche se è buio non possiamo. Ci vieni a casa mia?”
e mentre butta fuori una boccata di fumo della sua sigaretta trovo il coraggio di girare le testa e guardarlo. Mi sorride facendo l'occhiolino.
“Mi piaci anche tu Marco, sei davvero carino, sai? Dai facciamo due passi e se ti va di vieni da me”
Vive in un bilocale tutto bianco ed azzurro tipico da affittacamere marittimo, pulito ed ordinato.
Ha due PC sul tavolo e molti libri e fotocopie sparse, sta preparando con estremo ritardo la tesi di laurea in lettere.
Mi accarezza il viso, mi sorride e mi bacia.
Amo sentire le sue guance ruvide come carta vetrata; la paura e la vergogna scompaiono e getto su di lui tutte le aspettative i desideri ed i sogni repressi, mi sembra di avere dieci mani per quanto lo tocco e lo accarezzo e lui lascia fare godendosi le mia evidente inesperienza mescolata alla foga e passionalità.
Leccare il suo torace peloso è la sensazione più bella che abbia mai provato, al sua pelle profuma di sole e di dolce crema abbronzante.
“Vieni, mettiamoci comodi” e si stende sul letto sfilandosi da solo i vestiti con la naturalezza di chi sa cosa deve fare ed un po' anche con la disinvoltura dovuta alla consapevolezza di essere un bel maschio che fa bella figura da nudo.
Io lo imito e mi inginocchio e poi mi corico sopra di lui.
Mi bastano pochi minuti per sborrare senza toccarmi tanta è l'eccitazione di strusciare il mio corpo conto al suo.
Mentre riprendo fiato mi tiene il viso tre le mani e mi bacia lievemente le labbra “Adesso che ti sei un po' calmato lascia fare a me”.
Mi sento stupido ed impacciato ma lui sarà il mio maestro, gli è ben chiaro che devo imparare tutto.
La sua bocca sulla mia pelle è oltre il sogno del piacere, tengo le mani sulla sua testa con le dita imprigionate nei suoi capelli un po' lunghi che gli ricadono sulla fronte; quando scende oltre alle mie cosce e mi sfugge di mano resto a braccia larghe come se fossi in croce mentre scende scende fino ai piedi. Risale in una unica lunga leccata fino alla bocca e ci baciamo di nuovo a lungo.
“Girati adesso”
Mi rendo conto che sto per prendere il primo cazzo della mia vita e sono pronto, lo desidero come non ho mai desiderato nulla al mondo.
I brividi sulla mia pelle mentre la sua lingua scende lentissima sulla mia schiena, le sue mani sul mio corpo, mi divarica le natiche e bacia e lecca e qui si sorprende “Hai un bel buchetto aperto, pensavo fossi un verginello invece guarda che bel culo largo hai mmmmm....ti hanno fatto divertire lasciandoti un bel buco dilatato...bello davvero.”
Non voglio dire che mi son aperto da solo...un po' di dignità...faccio finta di essere già un ragazzo di esperienza.... ma la sua lingua che bagna e mi entra per qualche centimetro nel culo spegne i miei pensieri e mi fa solo godere.
Fa una lavoro di lingua sublime per poi appoggiare la cappella che agevolata dalla saliva entra facilmente seguita da tutto il resto del cazzo.
Si assesta ruotando il bacino e quando trova la profondità desiderata inizia a scoparmi il culo arretrando di poco per poi lasciarsi cadere di botto ed ogni volta la parte di cazzo che esce è sempre un po' di più e sempre di botto mi entra fino in fondo.
Gemo. Sibilo.Godo. Lo sento dentro di me.
E' una sensazione bellissima, è dentro....è dentro e mi sta scopando...sono in paradiso.
“Ancora....scopami, scopami ti prego scopami forte forte” sbiascico con la faccia sul cuscino.
Si struscia su di me, mi scopa, entra ed esce, rientra, mi fa allargare ulteriormente la gambe, la sua faccia tra le mie natiche ed ancora il suo bel cazzo durissimo.
“Te lo sfondo anche io sto bel culetto, sei già largo ma ti apro ancora di più!”
Sborra dopo tanti minuti ed io sono contento ma non ancora appagato.
E' coricato sulla schiena mentre riprende fiato dopo l'orgasmo ed io a quattro zampe ricopro senza sosta il suo corpo di baci lievi sfregando il viso sul suo pelo sudato.
Gli basta ripiegare un braccio perché le dita siano alla giusta altezza del mio orifizio e mentre succhio il suo cazzo che sa di sborra e di culo mi masturba il buco.
Non ho più vergogna di nulla, voglio solo godere e spero di far godere anche lui.
“Ti piacciono le dita in culo?”
“Mmmmmmm” mugolo con la sua cappella tra le labbra.
Mi sposta e siamo in posizione di 69 e sento che continua a giocare usando le dita mentre il suo bel cazzone è tornato durissimo.
“Hai due dita di ciascuna mano dentro al culo, sai...? e riusciresti ad aprirti ancora...”
“Mettine ancora una” rispondo in preda alla libidine sfilandomi per un momento la sua spugnosa cappella di bocca.
Mi leva da dosso di colpo, non capisco se ho fatto qualcosa di sbagliato, ha un'espressione tesa sul viso ed è concitato.
“Stai giù”
Sono a pecorella con il viso sul materasso ed il culo in alto, mi fa divaricare maggiormente le gambe ed inizia a scoparmi con quattro dita sempre più velocemente.
Il buco mi brucia e sono felice.
“Che buco di culo hai, mmmmm...bello largo...un piacere fotterti....”
“Mi piace...mi piace...ancora così con le dita per favore!”
Posiziona le mani giunte come un cuneo e riesce ad infilare tre dita di ciascuna mano e poi stira verso l'esterno, sento tutto tirare, vorrei vedere quanto mi sta aprendo, immagino di essere una voragine.
Va avanti un po' e poi infila il cazzo e si sfoga con un'inculata decisa.
Grugnisce quando schizza di nuovo stringendomi i fianchi fino a farmi male per pochi istanti.
Silenzio.
Si corica su di me e mi abbraccia stretto leccandomi il lobo di un orecchio.
“Hai un culo favoloso, io ti scopo tutti i giorni, non osare dirmi di no” ridacchia.
“Non ti dico di no, ti dico solo tanti sì”
Mi bacia dolcemente, gli accarezzo le guance scostando il capelli dal viso “Sei così bello che non mi sembra possibile...”
“Esagerato, non sono poi così bello”
“Lo sei.... lo sei...sei così maschio, così virile, così peloso.... scopami di nuovo per favore, sentirti dentro è troppo bello”
Nella posizione del cucchiaio ho la schiena contro il suo petto, mi abbraccia stretto ed il suo cazzo è spinto fino in fondo.
Si muove lentamente e la terza sborrata arriva dopo quasi un'ora che è dentro di me.
Non ha smesso di sbaciucchiarmi per tutto il tempo ed io di baciare la sua mano.
Entro in casa con il rumore di sottofondo del nonno che russa di gran carriera e mi fiondo in bagno e poi a letto.
Per due settimane ho fatto sesso con Ugo, ogni sera, non ero mai sazio, forse avrei potuto innamorarmi, per lui immagino di esser stato solo un generoso e super disponibile culetto in cui sfogarsi.
L'ennesima sera in cui mi stava inculando mezzo steso sul tavolo mentre avevo un piede a terra e l'altra gamba sul tavolo in modo da essere ben aperto mi disse:
“Sarebbe bello che mentre ti scopo il culo tu avessi un bel cazzo da succhiare, no? Pensa: uno che ti scopa in bocca mentre l'altro ti fotte in culo mmmmm mi eccita già sta cosa mmmmm senti che mi è diventato ancora più duro? che culo largo hai! Sai? messo così ti sei aperto ancora di più...ci balla il mio cazzo nel tuo buco...”
“Non so....” rispondo mentre con la mani afferro i bordi del tavolo per stare in equilibrio.
“Sì che lo sai. Pensa che bello, due bei cazzi tutti per te che te li puoi ciucciare quanto vuoi e poi ti entrano in culo assieme, non ti piacerebbe?”
“Sì”
E' vero, è un desiderio proibito che mi stupisco di aver confessato così facilmente....ma ormai è fatta. Ogni volta che a casa da solo mi inserivo un oggetto di dimensione maggiore della precedente pensavo a come sarebbe stato ad avere un cazzo vero dentro e poi due cazzi insieme... misuravo la circonferenza del mio dildo casareccio e fantasticavo sulla mia dilatazione...
I giorni passano, Ugo mi martella sempre di gran lena almeno due volte durante la serata e tra una monta e l'altra lascia che le mie mani e la mia bocca e lingua si inebrino di piacere a contatto con il suo corpo super irsuto ridacchiando della mia smodata passione per il pelo.
Sono momenti di assoluta dolcezza, immagino siano la cosa più vicina al fare all'amore che esista; dopo l'orgasmo il suo corpo adagiato è tutto per me e le sue parole e le sue carezze che mi rivolge sono tenerissime.
Poi torna duro ed eccitato ed io mi metto a pecorella chiedendogli di sfondarmi...e lui mi accontenta.
Domenica sera, tipica giornata di cambio dei villeggianti, ho aiutato Ugo a sistemare tutta la spiaggia e possiamo andare a casa sua.
Vedo che parla al cellulare per buona parte del tragitto ma poi tutto procede come sempre: entriamo, io mi faccio la doccia per primo mentre lui magari tira fuori dal frigo qualcosa.
Esco nudo, asciutto, pulito fuori e dentro.
E' il suo turno e mentre lo aspetto sul letto guardando qualcosa in TV inizio a giocherellare con il mio buchetto.
“Facciamo un gioco stasera, vuoi?”
E senza che possa accettare o negare il mio consenso sono a pecorella con la faccia sul materasso ed i polsi legati insieme alle caviglie.
“Hai un culo stupendo, dico davvero” ed affonda la faccia tra le natiche mangiandomi il buco; avrei voglia di segarmi ma sono impossibilitato ovviamente.
“Ho invitato un amico così stasera ti scopiamo in due, ok?”
“Non scherzare...”
“Non sto scherzando, ti piacerà vedrai...”
“No dai non voglio .... chi è?” passa qualche istante tra la mia affermazione 'No dai non voglio' alla domanda successiva 'chi è?' perché Ugo ha infilato tre dita nel mio culetto e mi sta facendo un godurioso super ditalino che mi eccita da impazzire e forse, dico forse, un secondo cazzo stasera lo voglio davvero anch'io...
“Sì ché lo vuoi, ti piacerà tanto, fidati di me.....”
Continua a ravanarmi dando piccoli baci alle mie chiappe ed alla mia schiena
“Lo vuoi un altro bel cazzo ?”
“Sìììì lo voglio...ma tu non smettere di aprirmi con le dita ti prego..lo voglio adesso...”
“Allora apri la bocca e succhia questo cazzo”
Il materasso cede segno che qualcuno è salito sopra ma non riesco a vedere bene, una mano sulla mia testa ed una cappella che già si strofina sulle mie labbra che apro ed accolgo.
Vorrei sapere a chi appartiene ma il cazzo in bocca inizia a muoversi e le dita di Ugo continuano imperterrite a frugarmi e lascio che gli eventi mi travolgano.
Poco dopo le mani vengono slegate e sempre succhiando riesco a mettermi a pecorella, alzo gli occhi e vedo finalmente a chi appartiene il cazzo che sto ciucciando da più di dieci minuti.
Non conosco il suo nome ma è un ragazzo che vedo spesso in spiaggia.
E' un bel ragazzo, quasi biondo, buona dose di pelo sulle gambe e sul petto ma nulla rispetto ad Ugo che mi sorride ed aumentando gli affondi si complimenta.
“Adesso voglio anche il tuo bel culetto, Ugo dice che sei tanto largo..io impazzisco per i bei culetti sfondati”
Riprendo fiato e lui si sposta dietro e scivola tutto di botto. Lo sento, certo, ma se si immaginava un mio lamento per la sua intrusione beh...rimane certamente deluso dato che sibilo solo un lungo sììììììììì
“E' davvero largo, che bello cazzo, largo e gocciolante, un ragazzino bellissimo”
Penso che abbia pochi anni più di me ma si tratta come se fossi un ragazzino, certamente lui ha più esperienza ed è padrone delle proprie emozioni.
Ha un bel cazzo di dimensione media bello spesso.
Ugo mi accarezza la testa, si avvicina all'orecchio e mi sussurra “Bravo piccolo mio, prendilo tutto lasciati andare” e spinge con la mano fino a farmi appoggiare di nuovo la testa sul materasso.
Non capisco bene cosa stia facendo ma poi intuisco che si è messo anche lui dietro di me e sta spingendo il suo cazzo contro al mio sfintere per entrarci da sopra insieme all'altro, sento il fresco del lubrificante sulla mucosa che si tende si tende si tende e lascia entrare il secondo intruso.
Un gemito di tutti è segno che l'operazione è compiuta al meglio.
Ho due cazzi in culo, avverto che tutto è in tensione ma non mi provoca dolore, nessun dolore e questa strana assenza fa sì che mi rilassi ancora di più in un'ulteriore apertura.
Mi montano così per un po', poi mi girano e rigirano davanti e dietro sempre infilandoli assieme, ormai è il gioco della serata e non si cambia.
Un orgasmo ci trova con Ugo coricato sul materasso, io sopra con la schiena appoggiata al suo petto e Gigi che ha appena sborrato e sfilato il uso cazzo dal mio culo e sta seduto accanto a noi riprendendo fiato.
Fa scorrere una mano dalla mia guancia sul mio petto per arrivare al mio cazzo con cui inizia a giocherellare.
“Mi piace il tuo pisellino tutto depilato è così morbido. Certo che è un po' piccino per infilarlo da qualche parte.... ma compensi con il culo... cazzo che culo che hai ragazzino...fantastico, è ancora largo come una fighetta”.
Ed inserisce due dita facendole scorrere sul cazzo di Ugo ormai mezzo moscio ma ancora dentro e stira lo sfintere per guardarlo aprirsi “Bellissimo, cazzo hai un buco bellissimo, voglio rientrarci”
“Fai piano che mi avete rotto il culo stasera”
“Piano piano piano” ripete mentre si fa strada fino alla base della sua asta e solo allora si abbassa e per la prima volta della serata mi infila la lingua in bocca, poi si avvicina ad Ugo e si baciano per poi tornare a me.
Questo gioco di lingue fa intostare nuovamente Ugo ed il gioco riprende.
“Fate piano per favore, son tutto aperto...”
“Sì piano” mi dice mentre in realtà aumenta il ritmo e mi monta duramente.
Ho il culo rotto, mi brucia.
Sono contento. Ho vissuto questa esperienza intensissima godendomela appieno senza più vergogna.
Da quella sera spesso Gigi ha partecipato alle serate di sesso a casa di Ugo per tutto il periodo della vacanza.
Sono rientrato in città con molte consapevolezze nuove su di me, cresciuto, felice.
Così pochi giorni dopo al mio rientro incontro gli amici al centro per una serata come tante e rivedo Max.
Mi riaccompagna a casa in auto parlando superficialmente della sua estate e del lavoro che forse accetterà in alternativa all'università.
“Perché non sali? Dai ci sistemiamo in mansarda e resti a dormire come prima degli esami, ti va?”
“Ok”
Informo mia mamma che abbiamo l'ospite, lui lo scrive alla sua e saliamo nella stanza che ci ha visti chini sui libri per ore ed ore nei mesi passati.
Tolgo la maglietta e spalanco le finestre per far entrare aria
“cristosanto che caldo qui dentro, stanotte ci sciogliamo se non apro un po'”
Giro per la stanza solo in boxer, lui mi guarda stravaccato sul vecchio divano.
“Allora?? come sei stato questa estate?”
“Te l'ho detto: la maggior parte del tempo qui in città e qualche giorno via con i miei e qualche volta in piscina...”
“Tu non ti sei annoiato tutto sto tempo al mare?”
Lo guardo con occhi diversi, perché io sono diverso: Ugo e Gigi mi hanno cambiato la vita, mi sento grande, so quello che voglio, so come sono.
Prendo una sedia e mi sistemo di fronte a lui a pochi centimetri guardandolo fisso in viso; le parole mi escono fluide, calme; con una naturalezza impensabile fino a tre mesi fa gli parlo.
“Ho fatto sesso per quasi tre mesi, tutti i giorni, più di una volta al giorno. Con un ragazzo. E' stato bellissimo. Sono gay. I miei ancora non lo sanno ma glielo dirò presto. Ho sempre saputo di essere gay e questa estate mi sono tolto tutte le paure, sto così bene che non ci credo nemmeno io”
E gli racconto tutto quanto sia di Ugo sia di Gigi, del sesso a tre e delle doppia inculate che mi hanno spaccato il culo facendomi godere da impazzire.
Max sgrana gli occhi, si siede in modo composto sul divano, mi afferra una mano e sento che la sua è fredda e sudata.
“Anche io”
“Anche tu....?”
“Posso darti un bacio? ti prego...” la voce gli esce a fatica è quasi un sussurro, una preghiera.
Gli sfioro le labbra e lo abbraccio stretto stretto perché in questo momento è ciò di cui ha bisogno.
Ricambia stringendo ancora più forte. Sento il battito del suo cuore impazzito contro al mio petto.
Gli bacio il collo mentre gli accarezzo la testa. Ha lasciato crescere un po' i capelli, passo le dita da di essi giocandoci.
Passiamo così alcuni minuti poi la stretta si allenta, appoggio la fronte sulla sua e le labbra sulle sue e ci scambiamo il bacio desiderato.
Dolce. Tenero.
Le lingue si toccano ed interagiscono.
Che dolcezza Max!
E' bello sentire la sua guancia ruvida di barba contro alla mia.
Tutt'altro che 'tenero' è il suo cazzo che sento premere sul mio culo.
Mi alzo e chiudo a chiave la porta anche se sono sicuro che nessuno verrà a disturbare ma è meglio essere prudenti.
Max è rimasto immobile.
Torno da lui, gli sfilo la maglietta e torno a baciargli il collo, le spalle e scendo sul petto dove parecchi peletti neri fanno bella mostra di sé nella tipica forma a T ombreggiando il torace ed un filo sottile scende all'ombelico circondandolo.
Quando imbocco un capezzolo ed indizio a mordicchiarlo geme e trema “Cazzo sborro... sborro... sborro....merda....”
Ha inzuppato le mutande e prima che si bagnino i jeans lo faccio spogliare.
Siamo nudi uno di fronte all'altro, ridiamo come due scemi.
“Ti do un paio delle mie mutande, non ti preoccupare” e mi accovaccio e mi prendo in bocca il suo cazzo bagnato che torna subito durissimo.
Ha davvero un gran bel palo tra le gambe lungo e spesso, chi se lo immaginava.... e due coglioni in un sacchetto bello allungato pieno di peli neri, anche le gambe noto che sono belle nere di peli, sarà una fissa la mia ma il pelo mi eccita pazzamente non posso farci nulla...
“Lascia fare a me, son diventato bravo”
Poi mi confesserà che era il primo pompino che riceveva in vita sua: se io ero riservato behhh lui vince il campionato di timidezza.
“Voglio che me lo metti nel culo questo tuo bel cazzone, stanotte non pensare a nulla se non a me”
Il divano si trasforma in letto con una sola manovra, prendo una bustina di lubrificante ed un preservativo; è durissimo, bello grosso, stupendo. Mi corico pancia sotto, spalmo il gel sul buco e mi apro le natiche con le mani.
La timidezza è passata.
Sento la sua cappella appoggiata sul buco ed entra tutto con una sola spinta.
“Sìììì così così, scopami il culo, scopami dai”
Spinge con forza dandomi piacere attraverso il mio buco largo che si bagna e sbroda da solo.
Pochi minuti e sborra di nuovo.
Esce e sfila il preservativo bello pieno.
“Torna dentro prima che diventi mollo, dai sbrigati”
La cappellona si fa strada per arrivare in profondità ed il buio della stanza si riempie man mano dei nostri gemiti sommessi.
“Continua così che mi fai godere, hai un gran cazzone sai? Adoro prenderlo in culo, dai così così spingi, spingi forte mmmmm”
“Bellissimo, bellissimo...” ripete solo questa parola mente mi stantuffa senza fermarsi.
“Se avessi saputo prima che hai un cazzo così bello grosso ti averi dato il culo già mesi fa...” ridacchio
“E' bellissimo scoparti, mi piaci tanto”
Mi piace sentire il peso del suo corpo sopra di me, mi incula, gode, sborra nel mio intestino e resta dentro, ci addormentiamo un po' poi il primo che si sveglia ricomincia a muoversi per godere ed il gioco riprende.
Gli ho prosciugato le palle provocandogli sei orgasmi, roba da record.
Il culo mi brucia un po'.
Sono sveglio, è quasi l'alba, sento il suo respiro costante di chi dorme sereno ed appagato.
Sento l'odore lieve del suo sudore ed odore di sperma.
Il suo corpo è sopra alla mia schiena ...ancora sopra alla schiena, per metà.
Abbraccio il mio cuscino, non sono più la stessa persona di tre mesi fa; tra poco, al risveglio, capiremo che piega prenderà la nostra amicizia.

[sono tornato su A69 con un nuovo NIK, pubblico i miei vecchi racconti]
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