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Quando si inizia non si smette più


di solstizioal
12.10.2024    |    6.032    |    8 9.8
"Avevo trascorso un intero ed intenso mese al mare conoscendo due ragazzi che mi avevano scopato in ogni modo tanto che ormai il mio culo era ricettivo ed io..."
L'estate stava terminando ma da lì a pochi giorni sarei partito per la settimana di vacanza con i miei amici.
Avevo trascorso un intero ed intenso mese al mare conoscendo due ragazzi che mi avevano scopato in ogni modo tanto che ormai il mio culo era ricettivo ed io avevo imparato a far godere i maschi. Non solo il mio buchetto era ormai capace di prendere due cazzi con una certa facilità ma ero anche diventato bravo nei pompini, così dicevano loro... e devo ammettere che tornare a casa e non vederli più mi dispiaceva moltissimo.
Ci organizzammo con gli amici e due giorni dopo partimmo per il campeggio.
Tende sistemate, studiato il luogo e fatto un po' di solito casino, i giorni passavano felici.
I miei amici erano andati a fare un'escursione per tutto il giorno ed io che odiavo camminare in montagna, con la scusa di una lieve distorsione alla caviglia presa giocando a pallavolo rimasi al campeggio.
Con un libro ed occhiali da sole mi misi a leggere ed a scrutare un po' la “fauna” maschile che si aggirava nei dintorni del laghetto di pesca sportiva.
Uno dei pescatori si piazzò abbastanza vicino e ci scambiammo un saluto con un cenno del capo.
Il caldo gli fece togliere la maglietta ed il mio interesse aumentò all'istante: avrà avuto circa 45-50 anni, corpo massiccio e sul petto tantissimo pelo castano liscio che sembrava pettinato.
Ebbi un sussulto pensando subito ad Antonio e Massimo, i due amici del mare che mi avevano fatto divertire tanto e tanto tanto sfondato il culetto.
Il mio culo fremeva, i miei occhi erano incollati al suo corpo.
Si avvicinò con un sorriso “Tu non peschi?” “No, non sono capace. I miei amici sono andati a fare una scarpinata, a me fa un po' male la caviglia...tu sei qui da solo?” Ero eccitato e stavo flirtando spudoratamente.
Lui si inginocchiò e mi disse di fargli vedere la caviglia. Così appoggiato il piede sulla sua coscia iniziò a massaggiarmi con entrambi le mani. “Sei bravo, mi fa molto piacere il tuo massaggio” e con l'altro piede gli accarezzavo a mia volta la gamba altrettanto pelosa come il petto.
Con gli occhi ci dicevamo molto di più.
“Sono qui da solo, mi son preso qualche giorni di riposo dall'ufficio...”
Il mio piede libero si spostò sul suo pacco che iniziava a gonfiarsi.
“Vieni con me, vuoi?”
“Sì, certo...”
Nel suo camper chiuse le tendine dei vetri ed io mi strinsi a lui sfregando il viso sul suo torace per sentire il morbido dei peli
“Adoro i maschi pelosi....”
“Ed io i ragazzi gentili...”
Mi abbassai e gli feci scendere pantaloncini e mutande ed un cazzo bello grosso e pieno di pelle balzò fuori già mezzo duro. Lo ingoiai subito ma divenne troppo grosso ed anche se le sue mani spingevano sulla mia nuca non riuscii ad attivare in fondo.
“E' troppo grosso per la mia bocca...mi fai soffocare...ma per il mio culo va bene, sono bravo di culo..”
E senza dire altro mi misi a pecorella lì sul pavimento con la faccia a terra ed allargando le natiche con le mani.
Le sue dita sullo spacco “Mmmmmm che bel buco” due sputi e la cappella entrò e con essa tutta l'asta.
"Te lo sei preso subito tutto fino alla base...hai un gran bel culetto rotto, sai? adesso ti monto come piace a me!"
Mi inculava restando accucciato con i piedi ai mie lati per spingere dentro con tutto il suo peso ed io mi aprivo sempre di più. Forse non si aspettava che fossi così ricettivo e che dalla mia bocca uscissero solo sommessi gemiti di piacere.
Mi cavalcò per molti minuti e poi sul letto nella classica pecorina diede il suo massimo infilzandomi come un ossesso.
Mi sborrò sulla schiena sporcandomi anche i capelli da quanta ne sparò fuori ma le sue palle erano davvero belle grosse ed immagino che la produzione fosse sempre abbondante.
Mi ripulì con tre fogli di carta scottex. Ci guardammo sorridenti ed appagati.
Gli presi in mano il cazzone segandolo in silenzio.
“I miei amici torneranno nel tardo pomeriggio, se ti va resto ancora un po' con te”
“Sì sì resta che ti scopo ancora”
Gli chiesi di coricarsi sul letto ed io accucciato tra le sue gambe gli succhiavo le palle nel modo migliore che sapevo e sentivo che gemeva mentre il suo bel paletto ritornava duro.
Mi sedetti sopra cavalcandolo lentamente per godere entrambi al massimo, facevo un lento su e giù arrivando sempre ad appoggiare l'ano sul sul pube irsuto per quella sensazione di "pienezza" che tanto mi piace quando ho in culo un gran cazzone ed anche lui era soddisfatto di quel trattamento.
Mi mossi variando la velocità impalandomi mentre con le mani sul sul petto restavo in equilibrio e mi godevo la sensazione tu tutto il suo bellissimo pelo folto.. ma quando decise di sborrare mi fece mettere di nuovo a quattro zampe.
Che pomeriggio fantastico!
Andai alle docce a sistemarmi ed attesi il ritorno degli amici per la cena.....ma il giorno successivo tornai a cercarlo!
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