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Desiderio Proibito – Sexy Shop


di solstizioal
27.08.2024    |    3.230    |    11 9.7
"“Ma tu ieri sera eri a casa mia?” “Sì, sono uno dei compagni di Mirco ma no gli dica nulla per cortesia..."
Fine luglio, caldo.
Ad un anno dal diploma liceale organizziamo una cena a casa di uno dei compagni di classe, Mirco.
Mirco è stato mio compagno di classe solo in quinta, anno del diploma, perché ripetente causa problemi famigliari dell'anno precedente.
Simpatico, accentratore, casinista.
Girava voce che il padre avesse un negozio di oggettistica erotica, un sexyshop e tutti i compagni gli ronzavano intorno per scroccare qualche giornaletto con foto di donnine nude a cosce palancate.
Io no.
Io ero ben consapevole dei miei gusti sessuali già da qualche anno e avevo sperimentato in casa giocando con il mio lato “B” le emozioni che ne derivavano ma il mio aspetto assolutamente maschile non aveva fatto insospettire nessuno a scuola dei miei gusti per cui ero riuscito a vivere quegli anni in apparente tranquillità. Apparente soltanto perché dentro di me gli ormoni impazziti mi facevano desiderare parecchi ragazzi dell'istituto e le mie seghe erano sempre più spesso accompagnate da un oggetto ben inserito nel mio intestino.
Oggetto che man mano diventava sempre più grosso aumentando il mio piacere.
A quasi vent'anni il mio orifizio era allenato ad una bella dilatazione di alcuni centimetri, ma le prime esperienze con un maschio in carne ed ossa erano iniziate solo l'estate precedente, subito dopo il diploma mentre parecchi dei miei compagni già durante gli anni del liceo avevano fidanzatine consenzienti...
Quindi, venerdì sera di fine luglio, caldo afoso soffocante indosso i miei jeans scoloriti preferiti ed una camicia di lino blu ed entro alla festa contento di rivedere qualche vecchio amico e pronto a raccontare del primo anno di università.
Villetta su più piani con un discreto giardino stracolmo di persone che mangiano e bevono, forse più bevono che mangiano in un bel clima rilassato. Alcuni adulti sconosciuti e tra ex compagni solite battute sceme che man mano aumenta il bere aumenta di conseguenza la sana stupidità.
Discorsi sulle vacanze che quasi tutti avrebbero iniziato nei giorni successivi e Mirco che racconta ad alta voce che il giorno successivo sarebbe iniziato il suo viaggio in giro per l'Italia con la madre e poi lui, Augusto, il padre di Mirco: maschio che ha da poco superato i cinquantacinque anni, vestito uguale a me ma la sua camicia a maniche lunghe rimboccate mostra avambracci forti e ricoperti di pelo nero e dai bottoni lasciati aperti fino allo sterno esce una gran quantità di pelo altrettanto nero e lungo con qualche filo bianco, a cornice di questa visione celestiale due baffoni ricurvi stile camionista anni '70.
Il mio sguardo è rimasto folgorato e le mie pupille incollate a quel ben-di-dio finché gironzolava tra gli ospiti in modo molto discreto.
Cerco di distrarmi parlando un po' in giro ma mi rendo conto che lo cerco sempre con gli occhi.
Entro in casa cercando il bagno e vedo affisso un un angolo del corridoio un calendario pubblicitario del suo negozio “Desiderio Proibito Sexy Shop” e ne memorizzo immediatamente l'indirizzo e poi torno alla festa.
Sarà stato l'alcool, sarà stato il caldo o sarà stata l'immagine di Augusto fatto sta che trascorro le poche ore che separano dal mattino ad occhi aperti steso sul mio letto.
Decido, di colpo, senza ripensamenti.
Mirco è partito e conseguentemente non potrà essere nel negozio del padre anche se non so se ci lavoricchia o se non se ne occupa per nulla ma è comunque un problema risolto.
Mi lavo con cura anche dentro faticando a tenere a bada la mi erezione che come uno spadino tende l'accappatoio.
Bermuda leggeri e magliettina altrettanto sottile, due caffè, occhiali da sole e mentre rintoccano le campane del mezzogiorno trilla il campanello d'ingresso del negozio.
Tre clienti, due uomini sulla trentina ed un vecchio porco con lo sguardo allucinato che osserva i DVD.
Entro con circospezione, è la prima volta che metto piede in un sexyshop e mi guardo intorno.
Gironzolo tra gli scaffali mente Augusto molto compito batte gli scontrini ed insacchetta in buste ovviamente anonime gli acquisti.
Resto fermo ad osservare il reparto dei dildos pensando a quanti oggetti di casa mia sono entrati nel mio budello da quando avevo quindici anni sorridendo tra me e me.
“Posso aiutarti?”
Respiro per darmi coraggio “Stavo guardando uno di questi ma non so quale scegliere”
“Questi sono morbidi e realistici, altri sono a forma cilindrica con solo la punta arrotondata, ecco questi qui vibrano anche...” mi risponde con tono professionale.
“Forse mi serve qualcosa di più grande”
“Per iniziare è meglio non esagerare...”
“Ecco, forse questo plug va bene, vediamo...alla base ha diametro di otto centimetri...ahhhh è gonfiabile ed arriva addirittura a dodici centimetri, questo va bene!”
Mi guarda sorpreso “Sei sicuro? È un oggetto impegnativo, stai attento a non farti male”
“Adesso riesco a prendere un diametro di sei con facilità, volevo aumentare un po', non tanto la profondità quanto la larghezza...” e lascio la frase a metà...
“Ma tu ieri sera eri a casa mia?”
“Sì, sono uno dei compagni di Mirco ma no gli dica nulla per cortesia...”
“Eri vestito come me ieri sera, è corretto?”
“Sì” i battiti cardiaci aumentano: lui mi ha notato, tra tutti quanti mi ha notato....
“Vieni che ti faccio un super sconto e ti omaggio di qualcosa”
Alla cassa mi riempie una busta di non so quali gadget e mi presenta un conto ridicolo
“Grazie...”
“Stai attento e soprattutto divertiti, e stai tranquillo che chi entra nel mio negozio al di fuori di esso è uno sconosciuto, Mirco non saprà nulla”
“Grazie davvero”
“E se ti servisse una mano per inserire i giocattoli chiamami ché sarò ben felice di aiutarti” mi dice con un sorriso sornione di chi capisce le cose senza bisogno di spiegazioni e ne ha viste di tutti i colori.
Mi butto, o adesso o non avrò mai il coraggio di telefonargli..
“Se mi aiuta mi fa davvero un grosso piacere...”
“Aspetta che devo chiudere...”
Siamo chiusi dentro al negozio, le vetrine oscurate e le serrande abbassate creano una luminosità diffusa e soffusa. Gli racconto a ruota libera di cosa mi piace di quanto mi eccita inserire oggetti nel mio culetto e che man mano sono arrivato ad una dilatazione di sei centimetri di diametro.
“Vuoi provare subito il nuovo plug? Quello nel sacchetto portalo a casa nella confezione, se vuoi te ne faccio provare uno di quelli in esposizione, vieni, mettiamoci qui di lato”
Improvvisamente non ho più imbarazzo di nulla.
Poso il sacchetto e mi spoglio restando nudo davanti a lui con il cazzo già duro.
“Lei non si spoglia?”
Mi guarda, sorride compiaciuto
E' sufficiente che si levi la camicia perché un nuovo fiotto si sangue mi irrori il cazzo
Lui nudo è una visione celestiale; peli ovunque folti e lunghi ed un cazzo bello grosso che ancora mollo è già ben più grande del mio duro.
“Oltre ad aprirti il culo cos'altro ti piace?”
“Gli uomini pelosi...”
“Vieni mettiti a quattro zampe su questo tappeto, al resto penso tutto io, prendo qualche oggetto per iniziare piano piano”
Obbedisco ed inarco la schiena.
Le sue dita mi ungono il buco sapientemente e scivolano dentro con calma uno, due, tre
“Ti apri con facilità, non pensare a nulla, rilassati e pensa solo a godere, ok?”
“Ok”
Sento che appoggia qualcosa di gomma al mio ano e scivola dentro senza nessuna fatica, lo muove e mi scopa il culo con movimenti sempre più veloci facendomi gemere di piacere assoluto.
Lo sfila e ne inserisce un altro più grosso che comunque si fa strada senza intoppi; lo tiene dentro e infila anche il primo, adesso sento stirare lo sfintere, con due cazzi finti la sensazione è bella intensa e piacevole
“C'è ancora spazio qui dentro sai?” ed un suo dito si unisce ai due giocattoli
“Ohhhh sììì che bello...” sospiro godutissimo
“Ti piace eh? Sei proprio elastico, giovane e già tanto aperto, bene”
Mi scopa alternando vari oggetti e poi arriva il gemello del mio plug. Lo infila e lo spinge fino a quando il mio ano fa resistenza, toglie infila spinge.
“Lo appoggio a terra e tu siediti sopra e spingi da solo”
Eseguo con movimenti che ben conosco perché son quelli che ho sempre fatto a casa
Il lubrificante professionale ha una qualità non paragonabile con la crema da mani che ho usato finora e sento che entra, mi scivola dentro ben bene e con poco sforzo sparisce al mio interno
“Sei molto bravo, resta fermo così, abituati agli otto centimetri”
Il mio cazzo si è smociato, lui mi accarezza le palle, il petto liscio, mi strizza i capezzoli e scende sul mio cazzetto. In piedi mi sovrasta totalmente, la sue erezione adesso è evidente. No serve parlare, apro la bocca e succhio la cappella che generosamente mi offre, spinge un poco ma senza forzare, lascia che sia io a succhiare e leccare la sua asta durissima e le sue palle sudate.
Sfrega la cappella sulle mie guance lasciando un filo di bava come se ci fosse passata una lumaca mentre con la testa reclinata all'indietro i miei occhi sono beatamente pieni della visione del suo corpo.
“Tienilo dentro e mettiti di nuovo a quattro zampe”
Mi giro in posizione inarcando la schiena più di prima, gli offro il mio culo
Afferra la pompetta ed inizia a far entrare aria una premuta e si ferma, preme e si ferma. Sento l'ano che si stira e cede colpo dopo colpo. Va avanti un po', poi aziona la valvola e lo sgonfia completamente per ricominciare e gonfiarlo
“Ommioddio è bellissimo”
“Godi piccolo, godi che t'insegno io a sfondarti sto culetto”
Fa questo gioco parecchie volte poi lo estrae gonfio e lo rinfila con il diametro maggiorato, toglie e mette e mi scopa con quello.
Vedo che lo appoggia a terra, si posiziona ed il suo cazzo mi entra con una unica spinta sino a sentire i peli pubici contro al mio ano
“Un cazzo vero è meglio di quelli finti, no? Certo non ti dilata come il plug ma vedrei che godi lo stesso....heheheheh scopare un maschietto a pecorina mi è sempre piaciuto”
“Ohhh sì è molto meglio il suo cazzone”
Il lavoro fatto finora con i giocattoli mi ha dilatato tanto che il suo gran cazzone lo sento scorrere senza attrito, è caldo e duro e mi piace da impazzire sentire i suo pube sbattermi contro.
Mi afferra alle spalle e spinge come un treno senza sosta fino a schizzarmi dentro con un grugnito di soddisfazione tra i miei gemiti di estasi.
Resta dentro per godersi fino all'ultimo il mio culetto mentre il cazzo smorza la sua tensione e scivola fuori.
In piedi ancora nudi lo abbraccio e sfrego il viso sul suo petto tra il suo pelo.
“Grazie, grazie di tutto”
“E' stato un piacere piccolo, quando vuoi ripetiamo”
Non voglio staccarmi da quell'abbraccio, resterei così per sempre mentre gli sbaciucchio il torace
“Io stasera non ho impegni...”
“Allora vieni da me alle 20,30 vedrai che qualcosa di bello lo facciamo”
Alle 20,20 son già parcheggiato davanti a casa sua.
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