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Gay & Bisex

Gianfranco


di solstizioal
27.08.2024    |    985    |    4 9.6
"Ha giocato con il mio sfintere per molti molti minuti lasciando fuori sono il pollice..."
Era da due mesi che non riuscivo a frequentare la palestra, gli impegni di lavoro e la poca voglia mi avevano fatto fare una pausa ma lunedì scorso ho deciso di ricominciare perché lo so che dopo un po' di attività fisica mi sento meglio sia di corpo sia di mente.

Così con il borsone con tutto il necessario mi sono avviato dandomi davvero da fare sui vari macchinari, forse esagerando un poco tanto che entrando negli spogliatoi ho avuto un leggero capogiro e son rimasto seduto su una panca per parecchi minuti bevendo un caffè dopo aver messo la testa sotto il rubinetto dell'acqua fredda.

Quando mi sono reso conto di essere quasi l'unica persona presente sono entrato nelle docce dove solo un getto era occupato da un uomo che probabilmente pensando di essere solo si stava menando il cazzo insaponato.

Avrà avuto circa cinquanta-cinquantacinque anni, altezza media, bel fisico massiccio, barba.

Ovviamente il mio sguardo è stato attirato dallo spettacolo ed appena se ne è accorto di scatto si è voltato di spalle dandomi tuttavia il tempo di vedere una bel pisello bazzotto ed un petto pieno di pelo nero.

Voltandosi ha messo in bella mostra una schiena larga altrettanto ricca di una folta peluria scura che scendeva sulle natiche e sulle gambe.

Il mio lieve malessere era di colpo svanito.

Mi sono posizionato sotto il getto d'acqua di fronte al suo ed ho iniziato ad insaponarmi nella speranza di suscitare il suo interesse o quantomeno di stuzzicarlo.

Con le mani piene di schiuma mi sono accarezzato tutto il corpo e successivamente giratomi di lato ho iniziato a sditalinarmi il buchetto infilando dentro completamente un dito per poi passare a due e poi a tre mentre ogni tanto lo guardavo.

Quando ho notato che mi stava fissando ho ricambiato lo sguardo tendo gli occhi fissi nei suoi e continuando ad infilare tre dita nel mio buchetto ormai largo ed accogliente che grazie al sapone potevo muovere con grande libertà.

Ha attraversato il piccolo spazio del corridoio che divide le due docce e con una durissima erezione si è avvicinato. “Lascia che sia io a farlo... ci penso io a lavarti bene dentro al culetto”

Ho tolto le mie dita che sono state immediatamente sostituite dalle sue decisamente più grandi; le prima due sono entrate senza alcuna fatica, la terza mi stirava bene lo sfintere facendomi godere molto.

Ho appoggiato entrambi le mani alle piastrelle ed inarcando la schiena gli ho offerto il culo.

Una sua mano sulla mia pancia mi teneva in posizione mentre la destra mi rovistava energicamente.

Poi con la stessa facilità con cui erano entrare sono uscite subito rimpiazzate dal suo bel cazzo di dimensioni medie ma abbastanza largo alla base.

I suoi movimenti erano lenti e non era solo un avanti-e-indietro ma ruotava il bacino per assestarsi bene fino in fondo.

Io lo assecondavo con altrettante mie rotazioni impalandomi sempre più sul quel bel caldo paletto.

Le sue mani sulle mie spalle mi tenevano fermo ed i colpi si son fatti più intensi e veloci.

Purtroppo non è durato molto ed infilandomi la lingua nell'orecchio destro mi ha riempito con alcuni schizzi caldi abbracciandomi stretto stretto fino a farmi mancare il respiro mentre io restavo sempre con le mani appoggiate alle mattonelle godendomi le sensazioni di quella bella ed inaspettata montata.

La sua bocca calda mi ha baciato una guancia ed io girandomi verso di lui ho provato ad infilargli la lingua in bocca, cosa che ha gradito molto ed, anzi, ha iniziato a succhiarmela con foga.

“Vieni a casa mia adesso che ti scopo ancora, mi piace il tuo culo caldo e largo... dai non dire di no... vedrai che ci divertiamo”

“Va bene, vengo molto volentieri”.

Sciacquati e vestiti velocemente mi son ritrovato mille pensieri mentre lo seguivo con la mia auto diretti verso casa sua.

Mi stavo chiedendo se fosse il caso di andare da uno perfetto sconosciuto... chissà chi è? cosa vuole fare esattamente... certo il mio culo ne ha presi di cazzi ma che intenzioni avrà... però mi piace... ha un bel corpo peloso che mi eccita molto... io sono così attratto dagli uomini pelosi che non ho capito più nulla vedendolo... ed ho proprio voglia di un bel maschio che mi scopi... ho voglia di farmi scopare il culo come si deve... ho voglia di sentire anche nella giornata di domani i postumi di una di quelle scopate che lasciano il segno... ok dai mi lascio andare... in fondo è stato porco e dolce allo stesso tempo... mi ha baciato bene e con passione... e poi è così figo anche se ha circa vent'anni più di me...

Ho parcheggiato dove mi ha indicato negli spazi sotto un condominio di tanti appartamenti. “Vieni, abito nella scala G, io sono Gianfranco, tu?” “Carlo, piacere mio” In ascensore mi sono avvicinato al suo viso ed un lungo bacio ci ha tenuti uniti fino al piano di arrivo.

Avevo deciso nel frattempo di mostrarmi porcello ma dolce in modo tale da soppesare man mano il suo comportamento.

Entrati ha acceso tutte le luci di un ampia appartamento curato che mi ha tranquillizzato avendo la sensazione di entrare in casa di una persona “per bene”.

Mi ha preso per mano “Vieni, andiamo in camera, voglio ancora il tuo bel culetto, sei un bel ragazzo, sai?” “Grazie...anche tu sei un bell'uomo... mi piace il tuo corpo peloso... sei molto eccitante”

“Ohh grazie... beh in effetti se è il pelo che ti piace io ne ho finché vuoi... heheheh”

Mi ha spogliato velocemente mentre mi baciava e poi in un batter d'occhio era nudo anche lui.

“Wow... che bello che sei...” gli ho detto affondando le mani nel pelo nero spruzzato di bianco del suo petto

“tu sei bello ragazzo... ti voglio... ora mettiti sul letto a pecorella... forza”

Ho fatto come richiesto: gambe larghe, appoggiato sulle mani, schiena arcuata per protendere il culo verso di lui.

Il letto ha cigolato sotto il suo peso mentre è salito alle mie spalle e le sue mani mi hanno divaricato la natiche, la sua lingua calda mi ha fatto venire i brividi lungo tutta la schiena insinuandosi maliziosa nei punti più sensibili ed intimi della mia carne mentre la barba ruvida mi pizzicava l'orifizio.

Un gemito di puro piacere mi è uscito dalla bocca reclinando la testa all'indietro e rilassando il più possibile l'ano.

“Hai un culo fantastico ragazzo... mi piace il tuo buco così largo” mi ha detto Gianfranco inondandomi di saliva.

Per alcuni minuti mi ha torturato così dolcemente mentre il mio cazzo era tanto duro da farmi male ed una lunga bava viscida colava sulla coperta.

Poi ho sentito entrare le sue dita, subito mi ha detto di averne infilate due senza fatica alcuna, poi la terza dentro e fuori dentro e fuori dentro e fuori dentro e la rotazione da un lato e dall'altro per allargarmi al massimo.

Il mio cazzo si è ammosciato restando comunque bazzotto come sempre mi accade durante la dilatazione.

I nostri respiri più affannosi.

Le sue dita son diventate quattro dentro di me con mio grande piacere.

Ha giocato con il mio sfintere per molti molti minuti lasciando fuori sono il pollice.

“Voglio il tuo cazzo in culo ora... ti prego... voglio il tuo bel cazzo”

Mi ha accontentato.

Con le mani sui miei fianchi ha iniziato la monta dura e veloce.

Fortunatamente l'orgasmo raggiunto in palestra ha aumentato la sua resistenza.

Sentivo l'ano formicolare, la presa forte sui miei fianchi veniva di tanto in tanto sospesa solo per far giungere una mano o entrambi sulle mie spalle ed aumentare la forza dell'inculata.

Un grugnito sommesso ed il cazzo piantato fino in fondo fino a sembrare di volermi inserire anche le palle ha sancito la sua nuova sborrata.

Sfiancato si è coricato sul materasso a pancia in su.

Ho resistito alla tentazione di masturbarmi e sborrare anche io per non fare cessare la mio libido ma mi son spostato sopra il suo corpo e con la lingua ho leccato tutto quanto dalla gola fino ad ingoiare il cazzo che si stava ammosciando soffermandomi sui capezzoli che ho morsicato facendolo gemere forte.

Mi son seduto sul suo cazzo moscio facendo scorrere le mani sul tuo torace pelosissimo e strusciando il culo sul suo inguine.

“Ci vuole un po' per farmelo tornare duro... devi avere pazienza” mi ha detto ridacchiando “se hai ancora voglia le mia dita sono sempre pronte ed a tua disposizione” mi ha detto afferrandomi l'uccello ma l'ho subito allontanato

“Non voglio sborrare adesso, voglio ancora godere di culo” “Mmhhhhhhh girati di lato allora” e mentre mi posizionava un cuscino sotto il bacino mi son girato sul lato sinistro con la gamba destra alzata ed appoggiata alla sua spalla così da aprire bene il mio buchetto.

Ha fatto colare della saliva sulle sue dita e le ha inserite nel mio budello ormai arrossato e sensibilissimo dandomi una scarica elettrica fino al cervello.

Le ha fatte entrare tutte e quattro e le ha mosse con forza e determinazione come se mi stesse scavando mentre mi teneva ferma con l'altra mano la gamba che avevo appoggiata su di lui.

Ha continuato per alcuni minuti nei quali ho sborrato a cazzo moscio perdendo la cognizione del tempo in un orgasmo anale intensissimo.

Sono tornato in me nel momento in cui ha iniziato a baciarmi in bocca facendo aderire il suo corpo al mio petto.

“E' stato bellissimo” gli ho sussurrato “Anche per me”

Si è messo in ginocchio tra le mia gambe spalancate ed ha fatto scivolare il cazzo nel mio culo facendomi quasi urlare per la fortissima sensazione mentre si muoveva pianissimo.

Ero ancora senza forza mentre mi ha strizzato i capezzoli e con la mano destra mi ha masturbato fino ad un nuovo orgasmo che gli ha bagnato appena la mano grossa.

Poi la afferrato il suo cazzo che ha schizzato ancora un poco direttamente sul mio inguine.

Esausti ci siamo addormentati. In piena notte una doccia insieme e son tornato a casa.

“A presto” “Sì, a presto.

Grazie a te, è stato davvero bellissimo”. Il giorno successivo ho avuto formicolio al culo fino a sera, era quello che desideravo, quello di cui avevo bisogno...

Il giorno successivo all’incontro con Gianfranco il mio culo era ancora rosso ed un po’ dolorante ma ripensando alla notte trascorsa avevo il cazzo sempre in tiro.

Avevo confessato a Gianfranco che il mio sogno proibito era quello di essere al centro di una gang-bang.

Dopo qualche giorno mi telefona per dirmi che se fossi sempre stato intenzionato lui avrebbe potuto realizzar il mio sogno.

Wow non ci potevo credere!

Non dissi subito “sì” perché comunque un poco mi turbava l'idea ma lui seppe come farmi cedere “ho due amici anche loro molto pelosi che vogliono un culetto rotto come il tuo con cui giocare, ti divertirai ne sono certo, dai non fare il timido!“


Il giorno successivo ero pronto ad incontrare tre maschi tutti per me: Luca 30 anni appassionato di palestra e pesi con fisico scolpito ma non gonfiato con il petto, le gambe ed il culo ricoperti di uno spesso strato di pelo nero, corto e perfettamente distribuito, era in possesso di un cazzo XL ed diceva di essere molto resistente e pronto ad avere incontri di gruppo con sconosciuti, di viso non era bellissimo ma risultava estremamente maschio.

Alessandro era il più giovane, 23 anni, biodo chiaro, fisico snello, peli da vendere e tra le gambe un cazzo larghissimo che sembrava spropositato per il suo fisico, ed il mio amico Gianfranco.

Avevo stabilito tutto nella mente, sapevo cosa volevo che i miei nuovi amici mi facessero.

Alle 18, puntualissimi, i due nuovi amici entrarono a casa di Gianfranco, io ero già lì e li accolsi solo con le mutande indosso. In un attimo furono tutti nudi ed il mio cazzo quasi esplose alla vista di quei tre magnifici maschi pronti a farmi godere.

Decisi che sarei stato il più troia possibile e mi diedi subito da fare mettendomi in ginocchio e succhiando i tre cazzi uno di seguito all’altro alternandoli nella mia bocca in modo che nessuno perdesse il vigore.

I tre amici erano totalmente a proprio agio: la mia passione per il cazzo ed il pelo era evidente!

A turno mi appoggiavano le mani sulla testa facendomi entrare il cazzo fino in gola ma quello di Alessandro era troppo largo, davvero troppo largo per la mia bocca e così mi concentrai sulla cappella infilando la lingua nella fessura e facendolo godere moltissimo. I nomignoli e gli insulti/complimenti si sprecavano “che succhia cazzi che sei, una vera bocchinara nata!!

Tutto, tutto in gola prendilo tutto!” Io non chiedevo di meglio... ero eccitatissimo.

Ci spostammo sul letto ed iniziai a leccarli ciascuno da capo a piedi tirando i peli con le labbra, accarezzandoli per sentirli scorrere tra le dita.

Era un’apoteosi di godimento. Mentre io mi dedicavo ad uno di loro gli altri due si prendevano cura del mio culo infilando le dita e verificandone l’elasticità.

Luca mi aveva infilato tre dita insalivate nel culo già bagnato dal piacere che colava una buona quantità di sbroda “ma quanti cazzi ti sei preso in sto culo, troia?

Sei proprio bello largo, ci sarà da divertirsi, vedrai come ti facciamo godere!”

Alessandro si avvicinò per verificare ed unirsi al gioco ed infilò due dita così da arrivare ad un totale di cinque.

Ci godevo da matti e più mi sentivo lavorare il buco più succhiavo e leccavo il corpo massiccio di Gianfranco.

Poi i tre si scambiarono di posto. Si coricò Luca ed Alessandro e Gianfranco continuarono con le dita a rovistarmi il buco.

Gianfranco era il più deciso dei tre, forse era vero che fosse il più esperto…

Prese dal comodino il flacone del lubrificante, ne mise una buona dose sopra e dentro al mio culetto e poi prese il polso di Alessandro e con una spinta decisa gli fece inserire tutta la mano.

Alessandro rimase sorpreso, mai aveva fatto una cosa simile e Gianfranco ridendo gli disse “forza ragazzo dacci dentro e vedrai questa puttanella come gode!” la spinta mi fece ingoiare tutto quanto il cazzone XL di Luca e, devo essere sincero, mi sentii soffocare ma la mia eccitazione crebbe ancora di più.

Luca si fece succhiare le palle grosse e pelose mentre dietro Alessandro aveva preso gusto a fare il fist.

Gianfranco prese il controllo della situazione che stava procedendo anche meglio di quanto avessi immaginato e non mi opposi a quell’abuso ma anzi lasciai che gli eventi mi travolgessero.

Fecero rimanere Luca coricato sul materasso e mi sedetti sul suo cazzo facendolo sparire velocemente fino in fondo.

Luca mi scopò con gusto e con colpi decisi per alcuni minuti poi Gianfranco disse ad Alessandro di incularmi insieme a Luca.

Così Luca si fermò per un istante, mi tirò a sé ed Alessandro con l’aiuto di un po’ di lubrificante spinse il suo cazzone dentro al mio buchetto che si tese allo stremo, più che nel fist e la mia eccitazione crebbe ancora di più.

Avevo il volto stravolto dal piacere e gemevo sempre di più dicendo di continuare, che erano fantastici e per restare stabile mi aggrappai ai pettorali sviluppati di Luca.

Sfregare il mio corpo contro quello peloso dei miei amici mi eccitava sempre di più: era questo che volevo ed ero felice di averlo ottenuto, di aver superato questo nuovo limite vivendo una bella gang tutta per me.

Alessandro e Luca iniziarono a muoversi prima all’unisono ed era come se un cazzo enorme mi scopasse il culo, poi il ritmo cambiò ed ognuno entrava ed usciva a proprio piacere.

Il culo era diventato largo e ricettivo e colava sbroda in continuazione.

Anche il mio seppur mezzo moscio colava liquido pre-cum come un rubinetto rotto.

Gianfranco salì sul letto in piedi ed infilò il cazzo nella mia bocca che lo accolsi con avidità nonostante il dolore al culo.

Poi decisero di cambiare gioco e di provare tutte le combinazioni di accoppiate di cazzi dentro al mio povero culetto: Luca-Alessandro, Luca-Gianfranco, Alessandro-Gianfranco, alternando anche chi stava coricato e chi mi inculava da dietro.

Fecero cambiare posizione anche a me: ogni tanto ero girato con il volto rivolto verso chi sta sotto ed ogni tanto gli voltavo la schiena ed in quei momenti il terzo degli amici si posizionava dietro di me e mi afferrava le caviglie tenendomi le gambe in alto e ben spalancate per agevolare l’intrusione al culo.

Io gemevo, imploravo di continuare, non volevo che smettessero per nulla al mondo.

Poi inevitabilmente iniziarono a riempirmi il culo di sborra che mista agli umori del mio culetto colava copiosa sul materasso inzuppando le lenzuola.

Tutti e quattro eravamo sfiniti. Il mio culo era diventato una vera e propria caverna, il buco era rosso ed irritato e pulsava come un battito cardiaco.

Gianfranco non era ancora appagato a sufficienza ed aveva molta fantasia: propose ai ragazzi di scoparmi ancora prima di andare via.

Luca ed Alessandro erano più che d’accordo, i loro cazzi erano tornati duri in pochi muniti ed il mio culetto arrendevole li attizzava molto.

Mi fecero mettere in ginocchio su una poltrona girato al contrario, quindi con il petto appoggiato allo schienale. In questa posizione la schiena era arcuata ed il culo restava in alto e sporto all’infuori.

I tre risero vedendo le condizioni del buco: rosso ed un poco gonfio ed ancora tanto aperto.

Il suo colore intenso era in netto contrasto con il bianco delle natiche e mi dissero che era uno spettacolo vederlo così pronto ad una nuova intrusione.

I tre alternarono il proprio cazzo dentro al buco ormai capace di accogliere di tutto e sempre a rotazione uno di loro mi infilava il cazzo in bocca.

Stavo vivendo la migliore avventura, mi sentivo oggetto di piacere ed ero grato a Gianfranco di gestire tutta la situazione.

Il “girotondo” proseguì per alcuni lunghi minuti poi Luca chiese ad Alessandro come fosse stato fistarmi. Alessandro descrisse con vero entusiasmo la sensazione della mano stretta ed avviluppata dalle viscere ed il grande piacere nell’aver provato quella esperienza.

Gianfranco disse ad Alessandro di avvicinarsi a lui ed entrambi mi infilarono alternativamente il proprio cazzo in bocca mentre Luca con gli occhi che brillavano da autentico porco si lubrificò ben bene la sua grande mano ed iniziando dalle dita la fece entrare tutta dentro al culo fino al polso.

Mi sono sentito squartare, la mano era davvero grande ma dal mio cazzo mezzo moscio ricominciò a colare sborra: era il segno che il piacere aveva superato il dolore.

Luca ci prese gusto e giocò con il buco per alcuni minuti alternando le mani e mettendo in pratica alcuni consigli di Gianfranco per poi finire di scoparmi per vuotarsi ancora una volta i coglioni mentre gli altri due mi venivano in bocca.

Esausti ed appagati se ne andarono ripromettendosi di incontrarsi ancora. Io mi addormentai di colpo, quasi svenuto sul letto di Gianfranco fino al mattino.

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