Gay & Bisex
Omar
di solstizioal
27.08.2024 |
5.146 |
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"Senza lavoro a quasi quarant'anni per un po' mi ha destabilizzato ma senza fare drammi mi sono messo alla ricerca di una soluzione facendo ricorso alle mie..."
Quando la mia azienda fu costretta ad una riduzione di personale mi trovai nella categoria degli esuberi.Senza lavoro a quasi quarant'anni per un po' mi ha destabilizzato ma senza fare drammi mi sono messo alla ricerca di una soluzione facendo ricorso alle mie capacità e puntando su quello che mi viene meglio: sono bravo a relazionarmi con le persone, prima, infatti, facevo il venditore, e poi le mie passioni: amo cucinare e mi sono piuttosto bravo...
Dopo poco più di un mese di inattività contattai casualmente su uno dei tanti “social” un mio vecchio compagno di scuola che con il nipote gestiva una trattoria in una frazione a pochi chilometri dalla città.
Breve colloquio e messa in prova, in fondo lo facevo più per ricominciare a lavorare che per lo stipendio che seppur molto utile era di gran lunga più basso rispetto al mio precedente.
Iniziai un mercoledì sera con pochi clienti, tanto per capire come muovermi.
Il sabato sera fu un delirio ma riuscii a cavarmela bene ed in poco tempo mi sentivo di casa. Spesso mi chiedevano di aiutare anche in cucina e non solo di servire ai tavoli.
Così conobbi Omar, il nipote del mio compagno di studi.
Ventisette anni, stava prendendo in mano le redini dell'attività essendo molto sveglio e bravo nel mestiere.
Carnagione olivastra ereditata dal padre calabrese e soprattutto dalla mamma di origini arabe, occhi nerissimi luccicanti, capelli riccioli un poco lunghi, non molto alto di statura ma bel fisico proporzionato e muscoloso e sorriso sempre pronto incorniciato da due labbra carnose che sembravano fatte apposta per baciare.
Ben presto instaurai un ottimo rapporto sia con l'altro cameriere sia, soprattutto con Omar quando in cucina apprezzava le mie capacità e la mia voglia di innovare tanto che qualche volta le mie ricette furono proposte ai clienti con buon successo.
Ed io ero sempre più attratto da lui.
Stavo attendo a non sbilanciarmi mai e nessuno fece mai riferimento alle reciproche vite private se non molto superficialmente.
L'altro cameriere era sposato ed aveva due bimbi di pochi anni, il mio compagno di figli ne aveva ben tre e già grandi.
Il mese di luglio si rivelò particolarmente caldo e la parte di sala ristorante all'aperto era sempre presa d'assalto. Il mio stipendio aumentò un poco con grande soddisfazione.
Io ed Omar sempre più spesso restavamo a chiudere il locale e riordinare e pulire tutta la cucina perché “mai chiudere senza aver lavato e disinfettato tutti gli attrezzi da lavoro”: regola d'oro alla quale non si poteva in alcun modo trasgredire.
Al primo piano della trattoria c'erano tre stanze private, una era il ripostiglio e deposito alimentare, una l'ufficio per la contabilità e la terza con un divano letto ed un bagno perché spesso Omar restava a dormire quando si faceva troppo tardi e non voleva tornare a casa magari guidando con la nebbia.
Accadde tutto in modo tanto naturale quanto inaspettato.
Avevamo riordinato tutto e la stanchezza si faceva sentire, saranno state le due di notte.
Finalmente faceva fresco. “Dai Marco, basta per oggi, pausa...BASTA!!” Omar aprì una bottiglia di vino bianco e con due bicchieri ci sedemmo al un tavolo, luci spente ad eccezione di quelle di servizio.
“Omar se mi fai bere non trovo la forza di tornare a casa” “Non ci tornare...resta a dormire qui, sopra abbiamo il divano letto” “E tu che fai?” “Io ti faccio compagnia” Il vino fresco al punto giusto era perfetto.
Scambiammo poche parole sulla serata di lavoro appena conclusa e poi silenzio.
“Hai fame? Io sì, un po'...” e mentre spariva in cucina per ritornare con un piatto pieno io riempii nuovamente i bicchieri.
La bottiglia finì senza che ce ne accorgessimo.
“Dai andiamo sopra, ci facciamo una doccia”
Lo seguii a due passi di distanza su per le scale osservando il suo culo dannatamente sexy fasciati nel pantaloni bianchi e neri a quadretti della divisa da cucina.
Nudo entrò in bagno lasciando i vestiti a terra.
Fu più forte di me prendere la sua maglietta ed annusarla. Uscì con solo l'asciugamano legato in vita.
Che bello, che bel corpo. Il mio desiderio urlava.
Quando a mia volta entrai in camera era coricato sul divanoletto aperto con i piedi a terra e la braccia allungate all'indietro e gli occhi chiusi.
Mi sedetti accanto a lui e la mia mano iniziò ad accarezzarlo.
Non avevo mai realizzato che fosse così peloso, certo ne avevo avuto 'sentore' dato che le braccia erano ricoperte di peli neri per la loro intera lunghezza che risalivano dentro alle maniche della maglietta ma il petto era una foresta intricata.
La sua posizione abbandonata sul materasso lo rendeva così sensuale....che fu impossibile per me trattenermi.
Aprì gli occhi mentre la mia mano scorreva ripetutamente dal ventre al petto “Quanto sei bello Omar” “Anche tu lo sei, mi hai sempre eccitato” e la sua mano destra mi accarezzò la guancia.
Un bacio e poi un altro e poi gli asciugamani che volano a terra.
“Lascia fare a me, vuoi?”
“Sì, fai tutto quello che vuoi, mi piace se decidi tu...”
Mi butto sul suo corpo ed assaporo in ogni centimetro di pelle partendo dalle mani, le ascelle che gli danno il solletico mentre il mio naso si perde tra il cespuglio che le riempie e poi la bocca il petto il ventre ed ingoio il suo cazzo che è decisamente sotto alla media ed un po' sottile ma non importa.
Istintivamente allarga le gambe e le alza offrendomi il buchetto.
Con le ginocchia appoggiate al petto mi offre il suo corpo e la mia lingua sembra impazzita ed entra nel suo buco per tutta la lunghezza possibile.
Lo faccio girare e le sue natiche sode e polpose mi mandano ai matti. Sono di una rotondità perfetta e così come lo è il petto sono piene di peli che nello spacco formano una striscia nera spessa che si allarga ed ombreggia la base alla schiena fino ai reni.
Alza il bacino, io con le mani divarico quelle due mezze sfere magnifiche e lecco, lecco e mordo. Il suo buco mi appare aperto, largo e pulsante.
Con altro lavoro di lingua si apre ancora di più, è davvero molto aperto, ne ha presi di cazzi questo bel ragazzo, senza dubbio ne ha presi e anche tanti.
Appoggio la mia cappella e sono subito tutto dentro “Cazzo sììì che grosso...dai spingi, spingi scopami” mugola e mi incita da darci dentro forte più forte “Ahhhhhh che bello scopami ti prego non ti fermare scopami tutta la notte, ti prego” ed io lo scopo e spingo a tutta birra cercando di portare il pensiero altrove per durare il più possibile, per un po' ci riesco ma poi esplodo e lo riempio di infiniti schizzi che mi sconquassano e crollo sfinito sulla sua schiena.
“Sei un toro, cazzo, che inculata...è stato bellissimo” Scosto i capelli dal suo bel viso e lo bacio.
Adoro le sue labbra umide e carnose. Sono stanchissimo dalla giornata di lavoro e dalla scopata appena finita ma non voglio che tutto termini, faccio del mio meglio e riprendo le forze.
Esco da lui e coricati faccia a faccia mentre ancora lo bacio la mia mano destra scivola lungo la schiena ed arriva al culo e lui agevola l'introduzione delle dita.
“Hai un gran culo, un buco bello accogliente...”
“Ahhh sì adoro farmi inculare...non farei altro per tutto il giorno...è lo zio che mi ha insegnato...”
“Davvero? Tuo zio...?”
“Sì, ormai sono anni che mi scopa e mi ha fatto capire quanto mi piaccia avere dentro qualcosa sempre di più grosso....”
“Aahahahahah ma sei un porcellino!”
“Ohhh sì, eccome, era tempo che gli dicevo che avevo voglia di provarti....che il tuo bozzo nei pantaloni prometteva bene...ed infatti....”
“Guarda ..con i tuoi discorsi me lo ha fatto ritornare duro, che dici di completare l'opera con la bocca?”
Il suo succhiare mi ha mandato in estasi, il miglior pompino della mia vita.
“Voglio il tuo culo ancora”
“Scopami guardandomi in faccia, che mi piace”
La stanchezza sembrava sparita e l'ho montato con lentezza e profondità per durare il più possibile.
Lui teneva gli occhi nei miei ma ogni tanto per il piacere autentico che provava li chiudeva e con un sospiro ne chiedeva ancora ed ancora “Scopami...così....che bello....mmmmm...tutto dentro...ti prego non smettere.....”
Ho fatto del mio meglio e con un rantolo l'ho riempito nuovamente.
Penso che l'orgasmo mi abbia fatto addormentare all'istante perché non ricordo più nulla, fino al mattino successivo.
Era quasi mezzogiorno quando una voce mi sveglia
“Qui c'è qualcuno che ha giocato a 'dove metto la salsiccia'...”
Lo zio di Omar era in piedi a guardarci
“Buongiorno..” gli dico
“Buongiorno Marco, hai ceduto alla tentazione? Omar era così desideroso...”
Omar coricato sopra al lenzuolo in tutto il suo splendore di giovane maschio mi bacia e si posiziona a quattro zampe mostrando il culo allo zio “Avevo ragione, sai zio, ha proprio un bel cazzone e mi ha aperto alla grande”
Lo zio si avvicina, allarga le natiche e gli infila un dito.
“Uhhmmhm c'è ancora umidità di sborra qui dentro, fatti una doccia che puzzi di porcello e poi se Marco ha voglia ti scopiamo insieme prima di iniziare a lavorare.”
“Certo che ne ha voglia!” e prendendomi per mano mi trascina in doccia con lui
Lo zio è già nudo ed in tiro quando poco dopo torniamo in camera.
Ha un grosso cazzo che curva alla sinistra come una grossa banana.
Omar si accuccia e lo ingoia per metà, di più sarebbe impossibile, poi passa a succhiare il mio.
Sono eccitato al massimo anche se non mi aspettavo assolutamente nulla di tutto quello che sta accadendo.
Scopiamo Omar in bocca ed in culo dandoci il cambio poi mentre è intento a succhiarmi le palle lo zio inizia a stimolarlo con le dita fino ad inserirne quattro.
“Ddddio che culo hai nipotino mio, ti ho proprio insegnato bene”
“Vieni Marco, adesso lo facciamo godere come gli piace.”
Eseguo i comandi ed io coricato con Omar che si siede sul mio cazzo vivo la mia prima doppia penetrazione dentro a quel culo peloso che si spalanca come una figa ed è bellissimo.
Il torace irsuto di Omar a contatto con il mio mentre non posso fare ameno di baciarlo ed il grosso cazzo dello zio che lo sfonda e sfrega sul mio mi procurano il più intenso orgasmo che abbia mai provato.
Lo zio risolve tutto abbastanza in fretta, si scarica e se ne va.
Io resto con Omar addosso e nonostante mi abbia dimostrato di essere un porcellino affamato di sesso non posso fare ameno di baciarlo ed accarezzarlo con tutta dolcezza di cui sono capace.
Gli scosto i capelli dalla fronte e lo bacio incessantemente.
Per ora è sesso senza inibizioni, di tanto in tanto con lo zio che si unisce a noi, ma mi accorgo che avverto sempre con più forza il desiderio di chiedergli di venire a vivere con me.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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