Gay & Bisex
Lo Gnomo
di solstizioal
27.08.2024 |
2.397 |
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"Una monta con i fiocchi che mi ha arrossato lo sfintere provocandomi due orgasmi anali mentre il mio cazzetto sballonzolava spargendo a terra precum che come..."
Ero stato invitato da amici a presenziare allo spettacolo teatrale del loro bimbo presso il teatrino rionale.Tra i vari papà che si aggiravano nel piccolo teatro di paese nei giorni precedenti all'evento uno ha suscitato il mo interesse diciamo così “erotico”: Renato, giovane papà di due gemelli avrebbe interpretato il ruolo dello gnomo essendo piuttosto bassino di statura, e questo deponeva a suo favore per l'autoironia, ed il suo viso sorridente era interamente coperto da una foltissima e lunga barba biondo/rosso.
A discapito di tanta barba i capelli avevano già quasi completamente abbandonato il suo cranio ed i pochi rimasti venivano tagliati a lunghezza di pochi millimetri ma a compensazione di ciò c'era un'abbondantissima peluria sul resto del corpo.
Avevo potuto vedere distintamente la braccia e le gambe dato che per il caldo si stava tutti in maglietta e pantaloncini ma a lui folti ciuffi facevano capolino dallo scollo della maglietta anche nella parte posteriore facendomi immaginare che se non la schiena almeno le spalle fossero belle irsute. Qualità che mi eccita pazzamente in un maschio..
Lui sembrava integerrimo nel suo ruolo di papà e marito devoto alla moglie che carina ma scialba e (diciamo così) non magra, non lo lasciava mai in pace.
Fatto sta che lo tenevo sotto stretta osservazione almeno per gioire della sua vista fino a quando con immenso piacere una sera si è levato la maglietta mostrandosi in tutto il suo splendore di giovane orsetto super peloso su torace, pancia spalle e schiena: tutto ricoperto da foltissimo pelo.
Quella notte la mia seduta masturbatoria è stata in suo onore.
La tarda mattinata del brevissimo spettacolo tutti seduti su sedie di plastica scomodissime ci siamo tolti dall'incombenza nel giro di un'ora e poi saluti e baci e tutti e via.
La giornata era particolarmente calda e girovagavo per le vie del centro in attesa della cena a casa della mia amica.
Decisi di prendere un caffè al baretto della piazzetta centrale ed un passo dopo l'altro mi sono ritrovato al teatrino dove stavano risistemando.
All'interno c'era un po' di frescura e mi son seduto su una sedia sottopalco ed ho iniziato a sentire gemiti e qualche rumore tipici di una bella scopata.
I mie ormoni già ribollivano per l'astinenza da una bella e sana scopata che mi mancava già da alcuni giorni ed ascoltare quei gemiti mi ha attratto come una calamita attrae il ferro: in punta di piedi silenzioso come un gatto mi sono addentrato.
Proprio nel magazzino discretamente illuminato dal sole che filtrava da un finestrone ho visto il mio bel Renato mezzo nudo con indosso ancora parte del costume da gnomo con il petto appoggiato ad un tavolaccio e dietro di lui un altro dei papà che gli stava allegramente montando il culo.
“Come sei caldo Renato, adoro il tuo culo stretto”
“Scopami dai non ti fermare, son due settimane che aspetto questo momento! Ahhio cazzo mi stai spaccando il culo porca-di-quella-troia... come godo porca troia!”
“Sì sì prendilo dai che è tutto dentro mmmm mi piace più metterlo in culo a te che scopare mia moglie lo sai vero?”
“Non mi abituerò mai al tuo cazzo è troppo grosso mi sfondi cazzo mi sfondi”
La mia erezione mi scoppiava nei pantaloni e ho deciso di approfittare dell'effetto “sorpresa”
Mi sono avvicinato e quando mi hanno visto sui loro volti si è dipinto il panico.
Rocco, l'inculatore, è rimasto piantato nel culo di Renato che non sapeva se scappare nudo o restare lì a fare non si bene cosa.
Li ho guardati e poi con il mio sorriso migliore ho chiesto “Posso giocare con voi?”
Silenzio.
“Son passato di qui per caso e vi ho sentiti, se per voi va bene mi unisco anch'io”
Rocco ha capito che non c'era nulla da temere e, anzi, facendomi partecipare tutto si sarebbe risolto con una goduta forse maggiore e senza inconvenienti di sorta.
“Ciao, sei il benvenuto, vero Renato?”
Renato ha solo fatto cenno affermativo con la testa in evidente imbarazzo essendo stato sorpreso con un cazzo nel culo.
“Vieni, avvicinati, come vuoi partecipare? Renatino ha un culetto burroso magnifico, se potessi me lo scoperei ogni giorno.. vuoi provarlo?
“Io a dire il vero preferisco provare il tuo cazzo, Renato dice che è troppo grosso per il suo culo, io penso di poterlo prendere bene, sai...io preferisco essere solo passivo, che ne dici?”
“Vieni qui cucciolo, spogliati che il mio cazzo basta per tutti e due, non ti preoccupare!”
Mi sono spogliato completamente anch'io e mi sono avvicinato.
Rocco, ben più alto di me, sarà stato almeno un metro ed ottanta con corpo ben strutturato ed un petto folto folto di pelo nerissimo ma visibilmente accorciato, ha estratto il cazzo del culo di Renato che più rilassato si è tirato in piedi “Vieni qui con me, sai che qualcosa avevo intuito in questi giorni guardandoti ma non mi sono osato” Io per tutta risposta gli ho infilato una spanna di lingua in bocca mentre con le mani mi godevo la sensazione dei suoi peli della schiena.
“Dai mettetevi vicini così inculo un po' l'uno ed un po' l'altro”
“Aspetta che lo lubrifico io”
Renato mi ha leccato il culo da grande esperto mentre io appoggiato al tavolo come era lui poco prima mi tenevo le chiappe spalancate con le mani godendomi la sua lingua entrare dentro per almeno tre centimetri.
La mia dilatazione era evidente ad entrambi.
“E' pronto, è largo mmmm che invidia, hai visto che bucone ha?”
“Guarda che bel culetto rotto ha il nostro amico, qui ci entro tutto di botto fino alle palle”
La cappella strusciata un poco contro alla mucosa e poi è entrato: duro, bello grosso e caldo, una meraviglia.
Lo potei osservare bene da vicino a scopata terminata e penso che fosse stato un bel biscione di una ventina di centimetri spesso doppio, una meraviglia!
“Ahhh sììììì questo è rotto...mmmm come se lo prende mmmmm Ma quanti anni hai cucciolo? Sei bello spanato...di cazzi ne sono entrati qui dentro!”
“Ventisei tra pochi giorni. Sì ne sono entrati parecchi, amo farmi fottere il culo, dai dai forte così per favore forteeree!”
E così Rocco dava alcune stantuffate a me per poi rientrare in Renato che ogni volta stringeva i denti avendo meno esperienza di me a prendere cazzi.
Dieci ad uno e dieci all'altro
“Renà non te la prendere ma finisco in lui, questo culetto nuovo me lo devo godere finché c'è”
La monta si è fatta serrata con colpi ben assestati e duri e gli schizzi che mi hanno riempito il culo son stati almeno cinque.
Renato eccitato ma insoddisfatto ha osservato segandosi il cazzo bello grossino anche il suo ma niente al confronto di quello che mi aveva appena sfondato il buco.
“Coricati sulla schiena, ci penso io a te adesso” e mentre il cazzone mi restava dentro godendosi gli ultimi istanti io ho iniziato un gran pompino a Renato masturbandogli il culo con tre dita.
Leccavo l'asta, le palle, mi concentravo sulla cappella rosea a lingua piena e poi di nuovo sulle palle che pendevano morbide in uno scroto grosso e super irsuto.
La mano sinistra percorreva la sua pancia, il torace pelosissimo per strizzare i capezzoli mentre con la destra non smettevo di sditalinare il suo pertugio che cedeva per poi restringersi in base agli spalmi dei piacere che provava.
“Portcatroia nessuno mi ha mai succhiato così..”
Io non smettevo nessuna delle azioni volendo dare il massimo del piacere.
Le mie dita avvolte dal caldo del suo sfintere erano fradice di umori, i suoi peli lo ricoprivano come una soffice nuvola che mi solleticava il viso mentre lo spompinavo. Ero in paradiso, e lui con me.
Ha raggiunto l'orgasmo in pochi minuti facendomi bere tre schizzi dolciastri ansimando come un porcello al macello.
In tutto questo il gran cazzone di Rocco era rimasto conficcato nel mio budello mantenendo una buona consistenza.
Ci siamo ripuliti bene nei bagni e siamo usciti insieme nel cortile ormai deserto.
“Adesso che siamo amici possiamo vederci altre volte se vi va” ho proposto con uno dei miei migliori sorrisi da ragazzo innocente “magari a casa mia in città così stiamo più comodi”
Hanno accettato con piacere.
“Dobbiamo trovare una scusa plausibile con le nostre mogli ma io ci sto senza remore” ha subito ribattuto Rocco seguito da Renato.
“Una seconda scusa devi trovare con tua moglie per non accorciare più i peli del petto: io faccio di tutto per un maschio molto peloso”
Una risata ed una luce di libidine nei nostri occhi ha suggellato una nuova amicizia.
Renato è dovuto correre a casa dalla mogliettina, Rocco invece aveva ancora tempo libero, il mio impegno per la cena mi concedeva almeno altre quattro ore libere.
Son salito sul furgoncino cabinato di Rocco che è elettricista e siamo andati in una casa sperduta tra i campi in cui stava lavorando ed era certamente vuota.
Abbiamo parcheggiato sotto al porticato in modo che nessuno vedesse il furgoncino e mi ha spinto dentro con una mano sul culo.
“E così ti sei preso già tanti cazzi, eh? Effettivamente hai un culetto morbido e largo che è un piacere da scopare”
“Grazie, è stato un piacere mio sentirti dentro, credimi, hai proprio un gran bel cazzo grosso”
Ci siamo spigliati completamente ed istintivamente mi sono inginocchiato per imboccare il suo pistone.
Le sue mani sulla mia testa e le mie che gli accarezzavano le gambe e le natiche e poi son risalite alla ricerca dei capezzoli turgidi.
“Hai una bocca che è un velluto”
Ho sfilato il cazzo e mi son dedicato ai testicoli grossi e molto pendenti per riprendere poco dopo a far scorrere la lingua piatta sull'asta.
“In culo, per favore mettimelo ancora in culo! Ho una voglia che non resisto più”
Ovviamente mi ha accontentato.
Stavolta ero a pecorina con le ginocchia appoggiate sulle mie scarpe per non ferirmi sul pavimento di cemento grezzo e le mani infilate in un paio di guanti da lavoro trovati sul posto.
Rocco mi ha divaricato le natiche con tale forza che sembrava volesse staccarmele
“Hai un buco magnifico, sai? Largo e pulsante, troppo bello! Io ho sempre amato molto scopare i culi, mia moglie non me lo ha mai dato ed io mi scopo gli altri, a Renato piace farsi inculare me abbiamo così poche occasioni, se avessi te a disposizione....un sogno..ecco cosa sarebbe: un sogno”
Parlava e mi leccava e me lo teneva spalancato al massimo rivelandosi un vero estimatore dell'ano.
Ho sentito il morbido della sua cappellona spingere e poi seguita da tutta l'asta farsi strada fino ad avere il pube sbattermi contro, una due cento volte; non parlava più mi montava e basta.
Duro.
Profondo.
Cadenzato.
Resistente.
Una monta con i fiocchi che mi ha arrossato lo sfintere provocandomi due orgasmi anali mentre il mio cazzetto sballonzolava spargendo a terra precum che come una bava di lumaca colava abbondante.
L'orgasmo gli ha fatto eruttare altri schizzi nel mio intestino mentre con le mani mi stritolava i fianchi.
Seduto a terra riprendeva fiato.
Io ho voluto assicurarmi che ci saremmo rivisti ed ho iniziati a baciargli il petto leccando il pelo salato di sudore
“Non te lo tagliare più, ok? È uno spreco enorme... a tua moglie non piace se sei troppo peloso?”
“Mah...un po' per quello ed un po' perché anche a me sembra troppo...mi sfoltisco un po' ”
“Vengo darti il culo tutte le volte che vuoi se non te lo tagli più” mentre son salito sbaciucchiandogli il viso.
“Sei un fottuto porcello tentatore, sai? Affare fatto, se ti piace il gorilla il gorilla avrai”
Ero ancora nudo che mi stiracchiavo per sgranchirmi dalla pecorella appena finita che Renato ha chiamato Rocco chiedendo dove fossimo.
Con la scusa di portare fuori il cane ci ha raggiunti.
Il cane è rimasto legato ad un palo all'ombra.
Renato ama baciare ed io anche, la sua barba lunga è morbida e dà belle sensazioni, le sue labbra calde e bagnate racchiudono una lingua molto vitale.
Ho leccato e succhiato il suo petto, i capezzoli e nuovamente il suo bel cazzo rosa chiaro, tutto in bocca con il naso tra il cespuglio del pube, con la destra gli palpavo lo scroto pieno e polposo.
“Vorrei sentire anche te dentro, vuoi?”
Ormai ero su di giri al massimo, ho stregato quei due maschi con la mia sfacciataggine.
Il suo cazzo scivolava dentro di me dandomi solo piacere tanto ero stato allargato poco prima.
I suoi colpi erano più dolci ma sempre profondi; a volte lo sfilava completamente per poi ributtarlo dentro. Rocco da dietro ormai scarico gli stimolava il buchetto con le dita infilandogliene lentamente due e sditalinandolo con cura mentre lui mi inculava.
Il bruciore al mio povero sfintere fortunatamente non è aumentato e quando ha sborrato è stato bello sentire i suoi schizzi caldi.
Tutti e tre finalmente soddisfatti, io forse più di loro e certamente son stato quello che ha risentito maggiormente i postumi dell'incontro con il culo che bruciava e le gambe doloranti per la lunga posizione ma era pienamente soddisfatto.
In cantiere c'era il tubo dell'acqua con cui abbiamo potuto rinfrescarci ed ognuno è tornato ai propri impegni con la certezza di rivederci appena possibile.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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