Gay & Bisex

La tenda


di solstizioal
30.08.2024    |    5.419    |    3 9.4
"Non resistette oltre o lo sostitui' ancora con il proprio cazzo mentre Antonio appoggiato sui gomiti si rilassava sempre piu' godendosi una delle migliori..."
La pace era finita, Francesco ne ebbe l'assoluta certezza non tanto il giorno in cui vide parcheggiare il camion del trasloco ma quando si imbatte' per la prima volta Kevin: un ragazzetto rumoroso, antipatico, urlante e maleducato che sarebbe venuto ad abitare nell'appartamento sotto al suo.
Gia' il nome di quel piccolo mostro gli era odioso… Kevin… che cazzo di nome e'?? Fortunatamente Francesco era fuori casa per lavoro dal mattino fino alla sera e soprattutto il suo alloggio era su due piani per cui, forse, avrebbe potuto isolarsi un po' da quell'ingombrante e fastidiosa presenza.
Era estate, faceva caldo, e con le finestre aperte era ovvio sentire i vicini soprattutto se cosi' rumorosi.
L'appartamento di Francesco aveva un bel terrazzino ricco di verde che si affacciava sul terrazzo dei vicini essendo un grande condominio i cui ultimi piani erano terrazzati.
La sua irritazione cesso' quasi di colpo un sabato pomeriggio quando vide il padre di Kevin con indosso solo in paio di pantaloncini rossi arrampicato in modo improbabile sul una scala intento a fissare proprio sotto al suo balcone una tenda per il sole.
Francesco ebbe un'immediata erezione ma fece finta di nulla continuando ad annaffiare le piante. Antonio, il suo vicino, era un magnifico esemplare di orso, ancora giovane ma con i capelli, e conseguentemente il pelo, molto brizzolato, un viso simpatico e sorridente.
Vederlo armeggiare in bilico sulla scala lo rendeva quasi leggiadro...
Francesco non perse l'occasione e si offri' di aiutarlo.
'Grazie, ne ho assolutamente bisogno! Non sono molto a mio agio con il trapano'
Francesco ando' al piano di sotto ed in quindici minuti sistemo' i tasselli e tutto l'occorrente.
Fece un ottimo lavoro ed un'ottima impressione nei suoi 180 cm di altezza di uomo quarantenne virile e dal fisico prestante, non muscolosissimo ma certamente un gran bel maschio, mettendo in mostra il suo corpo altrettanto irsuto ma senza nessun pelo bianco.
Antonio lo ringrazio' moltissimo e gli chiese la cortesia di salire sul suo terrazzo per fissare dal di sopra le ultime cose della tenda.
Finito il lavoro gli offri' una birra e nell'istante in cui Antonio entro' in bagno per lavarsi le mani il mondo cadde addosso a Francesco: aveva lasciato in bagno i suoi due dildos di gomma con i quali aveva trascorso parte della notte in questo periodo di solitudine... quando Antonio rientro' in cucina ne teneva uno in mano e sulla faccia era stampato un grande sorriso sornione di chi non si beve nessuna scusa.
A Francesco si fermo' il cuore di colpo ed altrettanto di colpo riprese a battere quando Antonio gli disse 'e' grosso, devi essere ben allenato! Ogni tanto gioco con il mio buco ma un affare cosi' non so se ci entrerebbe...' '?' 'non fare quella faccia!
Con mia moglie le cose vanno bene ma non disdegno un bel cazzo e tu mi fai venire voglia di scopare.'
Tutto il sangue ricomincio' a scorrere nelle vene di Francesco ed almeno la meta' si fermo nel suo cazzo che ebbe un'erezione degna di un palo della luce.
Antonio si avvicino' e gli strinse il cazzo attraverso i pantaloncini, gli accarezzo' il petto ma gli disse che dovevano aspettare fino al tardo pomeriggio quando moglie e figlio sarebbero usciti.
Alle 18.00 puntualissimo Antonio entro' in casa di Francesco.
Un lungo bacio sciolse la tensione.
Francesco inizio' a baciare e leccargli il collo, il petto, i capezzoli e le mammelle un po' troppo sporgenti ma sensuali e sensibili.
Antonio faceva scorrere le mani sul corpo ormai nudo del suo amante e poi lo stupi' nuovamente 'ho voglia di provare il tuo grosso dildo, andiamo sul letto, vuoi?'
Un istante dopo Antonio era coricato sul letto a pancia in giu' pronto ad offrire il culo a Francesco che lo bacio' e lecco' con cura e poi inizio' una lenta e piacevolissima opera di lubrificazione del grosso culo che aveva a disposizione.
'Prima ti scopo e quando sarai piu' aperto ti allargo per bene con il dildo' non era una proposta... era una comunicazione.
Appoggio' il sul grosso cazzo al buco di Antonio sperando di non fargli male e spinse lentamente ma entro' senza problemi 'sei bello aperto anche tu qui dietro... hai un culo fantastico...' 'tu sei fantastico... il tuo cazzo e' fantastico... scopami... scopami...' e lo scopo' con gusto e passione traendo molto piacere e dandone altrettanto.
Lo fece mettere a pecora e gioco' con le mani con grossi coglioni che pendevano morbidi e sensuali mentre con l'altra mano infilava 2-3 dita dentro al buco.
Poi ricomincio' a scoparlo con forza facendolo gemere e lasciando che si segasse fino a sborrare sulle lenzuola.
Era troppo eccitato e non volle perdere nemmeno un istante: mentre Antonio ancora ansimava per l'orgasmo gli appoggio' il dildo piu' sottile contro al buco e spinse, spinse, lo ruoto' e spinse ancora fino a vederlo sparire tutto dentro.
Afferro' la base e lo fece girare su se stesso alcune volte mentre Antonio godeva e ripeteva meccanicamente 'si' si' si' si' si' si'...' poi lo scopo' lentamente ma sempre in modo profondo con quel dildo per alcuni minuti.
Non resistette oltre o lo sostitui' ancora con il proprio cazzo mentre Antonio appoggiato sui gomiti si rilassava sempre piu' godendosi una delle migliori scopate della vita.
Ad ogni colpo la sua carne si muoveva avanti ed indietro eccitando moltissimo Francesco che tenendosi stretto ai suoi fianchi accelerava e rallentava il ritmo per godere appieno del suo orso.
Di tanto in tanto si fermava ben piantato in lui e con le mani cercava avido i suoi capezzoli e strizzava a piene mani le mammelle sode tirando qualche pelo per poi ricominciare la cavalcata. Nemmeno il secondo orgasmo lo fermo' per un istante: era troppo eccitato. 'rimani cosi' che adesso ti faccio provare l'altro dildo' 'fai piano, mi raccomando...' 'fidati ti piacera'...' ed il culo di Antonio accolse con non poco sforzo il grosso dildo fino in fondo.
Quando i muscoli si furono adattati Francesco lo scopo' a lungo e con maggiore vigore facendolo coricare di lato mentre lo masturbava lentamente. 'ce l'hai tutto dentro, lo senti ?? ti piace vero? E tu che dicevi di non essere sicuro di prenderlo...' 'sei tu che sei bravo, bello e bravo... mmmmm cosi'... cosi' che mi piace... cosi'... ci dobbiamo vedere ancora... ti voglio ancora...' 'certo che ci vedremo, siamo vicini di casa!! un orso come te non ho intenzione di farmelo sfuggire!!' Dopo un altro orgasmo furono costretti a fermarsi: erano le 20.00 ed Antonio dovette rientrare in casa. Scese con l'ascensore fino nei garage per avere una buona scusa per essersi assentato cosi' a lungo, cosa questa che divenne abitudine ogni volta che si videro per non destare sospetti: prima un giro in garage e poi subito al piano superiore.

[sono tornato su A69 con un nuovo NIK, pubblico i miei vecchi racconti]
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