Gay & Bisex
Servizio in Camera
di maxxx13
03.12.2015 |
4.467 |
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"Mentre io continuavo a succhiare quella meraviglia di uccello da ventenne che ora mai svettava sull’attenti pronto per entrare in azione..."
L’hotel Mxxxyyy si trova vicino alla stazione Termini ed è il mio preferito durante le trasferte romane non tanto per la qualità – prezzo o per la posizione, ma per l’ottima qualità della fauna presente al suo interno. Era un albergo frequentato da uomini d’affari di passaggio; il genere di uomini che si ferma per pochi giorni e poi riparte.C’erano molte persone in quel periodo ed io e il mio assistente Mattia dovemmo condividere una stanza doppia al quinto piano. Non mi dispiaceva affatto, il ragazzo è a conoscenza del mio vizietto e sa che nelle camere d’albergo mi piace praticare nudismo tanto da conviverci e praticare lui stesso.
Già dal primo giorno avevo preso abitudine di frequentare la palestra all’ultimo piano dell’ albergo e decisi di continuare l’attività fisica per scaricare la tensione accumulata durante il viaggio. Uno di quei giorni ricadeva il compleanno di Mattia e avevo pensato a un regalo di compleanno molto intrigante.
Come in un normale albergo di una certa categoria vi è la possibilità di utilizzare il servizio in camera. Durante gli anni della mia permanenza avevo potuto usufruirne imparando ad apprezzare la prestanza e l’impeccabile attività e solerzia con cui soddisfa vano i bisogni di una clientela sempre esigente.
E’ stato quindi durante l’utilizzo di quel servizio che conobbi Leo, un giovane romano venticinquenne, giocatore di rugby in una squadra di quartiere ma con ottime possibilità di far carriera.
Leonardo Mxxxxe aveva preso tutta la sensualità e il fascino dei ragazzi del sud nonostante fosse nato e vissuto nella capitale e di ciò ne era ben consapevole e non esitava a farlo notare. Per mantenere gli studi aveva trovato lavoro in quel albergo come cameriere ai piani e a quanto avevo sentito se la stava cavando alla grande.
Dopo la sessione in palestra mi affrettai a raggiungere la mia suite, e mentre Mattia era andato a correre chiamai il servizio in camera. Dopo anni di frequentazioni io e il ragazzo avevamo una sorta di codice segreto bastava che io chiamassi ordinando quella particolare cosa che il ragazzo sarebbe arrivato e soddisfatto ogni mia richiesta.
E cosi avvenne anche quella volta, dopo essere uscito dalla doccia avvolsi l’asciugamano attorno alla vita e mi sdraiai nel letto lasciando che la calma e la tranquillità prendessero possesso del mio corpo.
Bussarono alla porta e lo lasciai entrare, “ Avvocato, Buongiorno “ disse il giovane “ Le sue patatine” replicai di appoggiarle sul tavolo, e nel frattempo lo stavo divorando con lo sguardo il ragazzo si era fatto sempre più fico.
“Ha bisogno di altro?” si mise sull’attenti e io non potevo che ammirare come la divisa gli calzasse a pennello anche se la mia vera attenzione era rivolta a ciò che il grembiule rosso corvino stava coprendo.
Mi fissava con sguardo serio e attento ad ogni mia possibile richiesta, pronto a soddisfare le esigenze del cliente. Alzai quasi di scatto il mio corpo, cercando di mostrare tutta la mia virilità e sicurezza ottenuta “Cercavo solo di attirare la tua attenzione!!” dissi con nonchalance lasciando cadere apposta l’asciugamano. “..E’ ci è riuscito appieno” replicò sgranando gli occhi davanti a tanto ben di dio.
Rimasi così nudo con il mio arnese in semierezione e le palle penzolanti davanti alla sua faccia e, dopo esserci scambiati una serie di sguardi complici, si avvicinò sorridendomi e infilò la lingua dentro la mia bocca.
Contraccambiando il suo gesto presi a tastare il giovane con le mie mani. Sentire quel corpo perfetto tendersi e rilassarsi aumentava la mia eccitazione. Aumentando l’intensità del nostro amplesso ci ritrovammo sdraiati mentre presi a spogliarlo in maniera sensuale e lentamente quasi fosse una sposa alla sua prima notte di nozze.
Mi ritrovai a baciarlo nella bocca e, se le sue mani afferravano le mie natiche dando qualche schiaffetto ogni tanto le mie iniziavano ad esplorare il suo meraviglioso corpo rimanendo stupito al contatto notando pure dei miglioramenti.
Gli tolsi via il grembiule, e gli strappai la camicia per poter ammirare quel corpo da divinità greca nella sua naturalezza. Le mie speranze vennero accontentate la visione del tatuaggio tribale fece aumentare la mia eccitazione.
Mentre limonavamo appassionatamente le nostre mani tastavano i nostri corpi eccitati, potevo percepire la tonicità dei muscoli del petto glabro e giocare con le roselline dei capezzoli oramai turgidi.
Percorrendo la linea dello sterno potevo assaporare gli addominali perfettamente forgiati, la linea sinuosa della vita si delineava nel basso ventre terminando nella enorme proboscide oramai già scappellata e pronta al uso. Presi a segarlo attraverso la stoffa delle mutande già umide di umori, mentre lui si mise a stimolare il mio arnese e giocando con la lingua sul mio capezzolo.
Lacerai il suo intimo lasciandolo nudo e prendemmo a giocare con i nostri sessi tesi, facendomi i complimenti per il fisico, mentre ci scambiavamo effusioni come solo vecchi amanti sanno fare. Tutto ciò avveniva quando decisi di farmi più audace e con un dito decisi di stimolare il luogo dove non batte il sole. Ebbe un guizzo, e come se sapesse dove volevo arrivare ci abbandonammo ad un sessantanove lungo e sensuale.
Prese a leccare il mio buco, la sensazione di bagnato e della sua lingua penetrante faceva emergere la zoccola che era in me. Leo sapeva i miei gusti ed era conoscenza di cosa sarebbe avvenuto di li a poco e questo lo stava facendo diventare una bestia. Mentre io continuavo a succhiare quella meraviglia di uccello da ventenne che ora mai svettava sull’attenti pronto per entrare in azione.
Continuava ad umidificare la mia fessura e lentamente sentivo che si rilassava ed il piacere si incominciava ad irradiarsi dal mio fondoschiena fino alla punta dei miei capelli.
Gli aprii il preservativo e glielo passai, seguendo la scena dallo specchio di fronte lo vidi indossarlo e mettersi in posizione. Mi abbassai per poter ricevere quella spada affilata dentro di me.
Lo spadaccino fece la sua mossa, sentii il lubrificante facilitare l’entrata; fu solo il colpo iniziale a provocare un leggero dolore trasformato brevemente in piacere. Un calore che si propagava dalle mie intestina fino alla punta delle miei dita ad ogni suo colpo. Il ragazzo ci sapeva fare!!! Sapeva dove e come il sottoscritto andasse soddisfatto.
Inarcai la schiena per aderire e sentire i suoi muscoli tendersi ad ogni spinta e mi eccitava da matti percepire ogni singolo movimento e l’odore di maschio che emanava; limonavo con la lingua e gemevo come una puttana e non mi importava delle conseguenze, avevo il sesso in piena tensione grondante di umori.
Continuava a sbattermi con vigore, quando la porta della camera si aprì, e Mattia entrò, sudato dalla corsa mattutina. Non lo notai subito, ma appena fu visibile dallo specchio vicino alla porta presi a fissarlo con sguardo di sfida tesi il mio sedere per facilitare il mio giovane amante.
Il mio assistente mi guardò con un misto di sorpresa e rimprovero era difficile interpretare la sua faccia. “Ho ordinato il servizio in cameraa!Buon compleanno!” dissi mentre ero in pieno godimento.
“Bhe! Questo è il miglior regalo che potessi avere” e si levò la tuta, rivelando il suo addome, e come una vacca che bruca l’erba presi a baciare il suo ombelico e i muscoli tesi del basso ventre. Potevo notare che dalla stoffa dei pantaloni la protuberanza era già attiva e con le mani presi a segarla attraverso la stoffa del pantalone.
Mi guidò con la testa lungo il suo corpo da macho, mentre il sapore di sudore e maschio si faceva strada nella mia bocca, il tutto mentre Leonardo continuava a dettare il ritmo del mio piacere. Lo stallone romano era in estasi, prese a limonare il mio assistente era la sua prima volta a tre e questo sarebbe rimasto impresso nelle sue memorie a lungo.
Mattia dal canto suo si stava impegnando anche perché aveva trovato un degno rivale, si denudò completamente ed io presi ad leccare la base dell’asta senza tralasciare le grosse palle che uscivano.
Volevo godermi ogni attimo di quello che stava succedendo ed i rischi che il povero stallone stava succedendo aumentavano la mia libido a dismisura.
Continuavo a leccare l’asta del mio assistente ed ad un certo punto abbassò i pantaloni liberando la sua bella virilità, gonfia e tesa all’aria aperta. Mi ci tuffai ingoiandola tutta avidamente e fui immerso nel suo profumo di sudore e maschio.
Il mio sesso emetteva umori e mentre il mio fondoschiena bruciava di piacere sentivo che avrei raggiunto l’orgasmo in pochi minuti. Leonardo sembrava aver capito le intenzioni del mio corpo e uscii prepotentemente dal mio buco. I due presero a limonarsi voracemente ed ad toccarsi i loro capezzoli, mentre io giocavo con i loro sessi.
Presi a succhiarli uno alla volta, ero fuori da me stesso e non mi riconoscevo più, nella stanza la temperatura era aumentata notevolmente, tanto che dovemmo alzare l’aria condizionata. I miei due giovani amanti continuavano a giocare fra di loro ed avevano appena trovato la loro sintonia. Mi girai supino e alzai le gambe, fu allora che Mattia ebbe l’occasione e iniziò a stantuffarmi appoggiando tutto il suo corpo sopra di me, così da guardarci in faccia.
Lo guardavo con il volto tirato dal godimento, venivo scopato dal mio assistente e dal miglior garzone di Roma e non c’era niente di più eccitante in questo. Leonardo prese a fottermi in bocca, assaporando ancora una volta la sua meravigliosa asta e le palle sode fino alla gola.
Si staccarono dal sottoscritto e presi a limonare come una verginella alla prima notte di nozze con Mattia, mentre Leo prese di nuovo a fottermi e questa volta con più vigore, salii su di lui a smorza candela e presi a salire e scendere, sentendo l’asta dentro stimolare la mia prostata causando momenti di piacere allo stato puro.
Il mio assistente prese a succhiare la mia verga iniziando così a fotterlo in bocca fino alle tonsille, mentre il mio giovane gladiatore gli segava la sua virilità il tutto in un perfetto coro di gemiti che con bassi e acuti, avevamo creato una sinfonia degna dei migliori maestri di musica.
Leo prese a menarselo perché oramai era al culmine del suo piacere con il corpo imperlato di sudore tese i suoi muscoli inarcando la schiena e come d’incanto sparò un infinita serie di schizzi dal suo sesso i quali ricaddero sul suo addome da guerriere grugnendo parole oscene in dialetto romano per lasciarsi andare sul letto.
Da brava cagna quale ero diventato, presi a leccare tutto il liquido e poi lo baciai con passione Mattia, il cui corpo ora mai reclamava soddisfazione ed io contribuii con vero piacere a farlo sborrare. Togliendosi il preservativo prese a menarselo con vigore, e potevo vedere aumentare la sua erezione; venne grugnendo e sborrando con grande passione sul mio ventre continuando a baciarmi incessantemente.
Fece uscire il suo attrezzo dal mio fondoschiena aumentando la pressione sul mio arnese, mentre Leo continuava a giocare con i miei capezzoli e baciarmi dietro il collo, oramai ero quasi al limite e quando lo raggiunsi svuotai completamente le mie palle lasciandomi provare l’orgasmo più intenso che avevo provato emettendo il mio caldo nettare facendolo ricadere su tutto il mio corpo ed i miei giovani amanti come dei gattini alla ricerca del latte presero a ripulirmi alacremente.
Ci coccolammo per alcune minuti e poi Leonardo dovette ricomporsi per riprendere il suo lavoro, mentre lui si faceva la doccia io e Mattia riprendemmo a baciarci come due consumati amanti riaccendendo il fuoco della passione. Mentre eravamo presi nel nostro amplesso, Leonardo appena uscito dalla doccia lo potemmo osservare masturbarsi di nuovo davanti ai nostri occhi e sborrare sul pavimento.
Raccolse i suoi vestiti riordinandosi velocemente e dopo aver schioccato un bacio a tutti e due sparì velocemente ritornando ad essere il semplice cameriere di prima. Mattia ed io riprendemmo a scopare concedendoci un ultimo amplesso raggiungendo un’altra volta il piacere comune. “Ottimo servizio in camera” mi disse prima di catapultarsi in bagno, mentre io mi rilassai beatamente in quello che rimaneva delle lenzuola e mi lasciai trasportare nelle braccia di Morfeo.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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