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Padre e Figlio 2 - Quando la natura chiama bisogna rispondere -


di Membro VIP di Annunci69.it maxxx13
23.03.2015    |    6.711    |    5 9.7
"Dalla posizione, potevo vedere il suo corpo sinuoso muoversi, dondolarsi nell’aspettare l’acqua calda..."
Dopo quell’avventura in piscina il rapporto tra noi aveva preso una piega piacevole per entrambi; uno sguardo, un ammiccamento o un’allusione ci poteva trascinare nel letto in pochi minuti o causare violente seghe di nascosto negli spogliatoi di qualunque luogo sia palestra, ufficio o addirittura nei parcheggi dentro l’automobile. Aveva scoperto un mondo nuovo e fargli da mentore aumentava la mia e la sua eccitazione. Non riuscire a pensare a lui e al suo corpo era difficile ed era un toccasana contro le rogne da tribunale. Una volta la sua sola presenza in aula causò una violenta erezione da dover correre in bagno per una sega in solitaria.

Fargli esplorare il mondo del sesso in tutte le sue sfaccettature era diventata la mia missione…. (un vero missionario sono diventato) e bisognava dare atto che il giovane apprendista dava il meglio di se nella pratica più che la teoria.

“L’esame” vero e proprio della sua maturità sessuale avvenne in una tiepida mattinata domenicale, quel giorno volevo testare quanto la troia interiore fosse nella sua natura.

Mi alzai come il solito e dopo aver indossato il mio accappatoio blu, scesi le scale per preparare la colazione. In casa entrambi i miei figli erano presenti quale occasione migliore per aggiungere altra un po’di pepe alla storia. L’acqua della doccia aveva iniziato a scorrere, Andrea doveva essersi svegliato. Decisi che dovevo mettere in atto il mio piano. Un certo solletico nelle parti intime me lo fece diventare bazzotto tanto che dovetti aprire la veste per salire le scale con agilità.

Quando raggiunsi la sala da bagno dove vi era la doccia, non entrai subito ma rimasi tra lo stipite e la porta. Ciò mi dava una visuale stretta ma abbastanza perfetta di quello che stava avvenendo nella stanza. Beh vederlo di nuovo nudo liberava in me istinti molto primitivi. Dalla posizione, potevo vedere il suo corpo sinuoso muoversi, dondolarsi nell’aspettare l’acqua calda. Un corpo di un giovane uomo forgiato da anni di palestra,esercizi, corse che lo avevano reso degno rivale di un gladiatore. Il particolare dei capezzoli diventare turgidi a ogni sua passata di mano mi costrinse a copiare quel gesto con una mano, mentre l’altra menava il mio uccello oramai in piena erezione. La visione dell’acqua scorrere sotto il suo ombelico e lungo la V dell’inguine per raggiungere il suo membro che anche a riposo non era niente male, fece portare la mano sul mio uccello e un’altra a stuzzicarmi i capezzoli e ad accarezzare tutto il mio corpo scostando la vestaglia.

E poi avvenne l’imprevedibile dopo aver iniziato a sfregarsi e insaponarsi, la voglia lo prese anche lui. Chiudendo gli occhi con il bagnoschiuma su tutto il corpo iniziò lentamente a masturbarsi prima lentamente poi con vigore, facendo indurire il suo membro. Aiutato dal sapone potevo ammirare l’uccello indurirsi fino a svettare come una proboscide violacea.

Entrai nudo nella stanza e socchiusi la porta e con movimenti, da gatto girai la chiave per non essere disturbato; mi stavo bagnando come una cagna e dovevo soddisfare l’istinto per cui aprii il vano della doccia lentamente ed entrai in punta di piedi.

Tutto ciò che avvenne dopo posso solo dire che era come se fosse un film; per evitare di spaventare il ragazzo e di creare rumore compromettente misi la mia mano sinistra sulla sua bocca, mentre con l’altra inizia la mia opera di eccitazione massaggiando i solchi della tartaruga e raggiungere l’asta incandescente che svettava in tutta la sua bellezza in mezzo alle gambe. Ebbe un sussulto quando riaprì gli occhi forse il mio sguardo o la sensazione piacevole di essere dominato lo fecero cedere al piacere e a lasciarsi andare alle fantasie più perverse.

Continuai il massaggio su e giù per il suo corpo e giocando con le dita le sue palle mentre continuava a segarsi l’uccello. Decisi di insaponarlo per bene, mentre smorfie di piacere facevano capolino sul suo volto, mentre gli addominali si contraevano a ogni sferzata di goduria. Si girò dandomi la schiena e sempre mugugnando continuai con il sapone concentrandomi sul suo culo bello e sodo eccitando il buco.

Nel frattempo io completamente bagnato ma con il cazzo in piena erezione aspettavo solo il momento opportuno per affondare il mio bastone dentro quella fessura e trarne gradimento.

Le nostre mani si cercavano e mentre le lingue giocavano come due ballerini di capoeira, le sue cercavano il mio sesso ora mai turgido, segando me e stuzzicando i miei capezzoli. Il gioco durò un paio di minuti dopo di che decise che con la bocca avrebbe sortito un migliore effetto. Incominciò a giocare con la lingua lungo l’asta per poi arrivare alla cappella, al frenulo e iniziai a scoparlo in bocca spingendo l’arma fino alle tonsille. Con dei colpi di lingua attorno alla corona riusciva a provocare una sensazione di eccitazione percorreva il mio corpo, avevo perso il controllo, percepivo il suo lavoro di bocca degno di una delle maialine che mi scopo regolarmente. Dovetti smettere perché sentivo che sarei venuto e avevo in mente altri giochi da fargli provare.
Con un gesto brusco lo girai dando un colpo alla parete appoggiandolo allo scalino della doccia : era giunto il momento di affondare la spada, indossai il preservativo e incominciai a premere sul suo buco, sentendo i suoi mugolii di piacere. Non potevamo svegliare il fratello e con una mano sulla bocca invocai il silenzio immediatamente, ciò non fece altro che aumentare la sua eccitazione. Una vera e propria tortura!!

Incominciò a muoversi sinuosamente facilitandomi l’ingresso; affondavo colpi profondi ma lenti e a ogni colpo corrispondeva a una vampata di piacere per me e per lui: vedevo i miei e i suoi addominali contrarsi a ogni sferzata e questo era cosa buona e giusta.

La nostra scopata stava per giungere al termine e avevo incominciavo a sentire che non avrei retto per molto: dovevo sborrare. Lo feci ruotare di nuovo, questa volta rimase a gambe al’aria dandomi piena visione del suo corpo perfetto da atleta. Ripresi a spingere il mio cazzo dentro il culo intuivo che anche lui stava arrivando al limite.

E’ venne il momento in cui inarcò la schiena e fiotti caldi di sperma schizzarono dal suo uccello andando a ricadere sugli addominali in tensione e sui quei pettorali. Con un dito assaporai la sua sborra guardandolo come una troia in calore mentre lui continuava ad ansimare e godere del piacere .Levai il mio preservativo, due colpi di mano e sborrai anche io. Venni sulla sua faccia spargendo il mio seme senza risparmiare nessun angolo della sua faccia. Da bravo novizio si ripulì con la mano leccando più sperma possibile.

Ci ricomponemmo all’istante, perché sapevo che si sarebbe svegliato il fratello. Gli ordinai di mantenere il silenzio e me ne andai e lui da bravo soldato eseguì l’ordine con uno sguardo complice e riprese a sciacquarsi.

Dopo un’ora abbondante di sesso raccolsi la vestaglia e scesi al pian terreno per far finta di preparare la colazione. Mi raggiunse Andrea e gli diedi uno sguardo complice seguito a ruota da quel’ adone di suo fratello, il quale si lamentò del fatto che i vicini quando facevano troppo rumore mentre scopavano; quando la natura chiama.. bisogna rispondere fu la mia risposta causando l'ilarità generale.
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