Gay & Bisex
Il nuovo assistente bagnanti - parte seconda -
di maxxx13
03.10.2015 |
2.203 |
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"Thomas incominciò a tremare quando raggiunsi il suo sedere muscoloso, mordicchiai giocosamente il punto dove la sua natica incontrava l’interno coscia e..."
Cambiai immediatamente posizione rimettendo il mio uccello dentro il costume, Thomas aveva deciso di uscire dalla porta vetro. Lo salutai con un cenno del viso a cui rispose con un sorriso. “Troppo caldo, faccio fatica a dormire. Dai che aspetti vieni con me!!” dissi. Le bolle coprivano l’erezione del mio arnese, e il fatto che lui non se ne rendesse mi stuzzicava; ora sapevo come condurre il gioco.Gocce di sudore percorrevano il corpo del giovane rendendolo ancora più sensuale ai miei occhi, mentre si avvicinava. Dovevo ammettere che vederlo in quello maniera mi mandava in visibilio, anche perché cominciavo a sentire i miei umori fuoriuscire nell’acqua.
Mi guardò con un misto di curiosità e timore, insistetti un’altra volta e accettò di buon grado il mio invito, e si sedette sull’orlo della vasca contraendo i muscoli per tastarne la freschezza. Fece qualche battuta giusto per rompere il ghiaccio a cui risposi facendolo sentire a mio agio.
Si immerse completamente dentro e dopo avermi ringraziato per la splendida idea avuta, ci raccontammo particolari delle nostre vite. Reclinò la testa indietro sdraiando interamente il suo corpo all’interno della vasca. Fu un caso che passò sopra le mie di gambe sfiorando incautamente il mio sesso turgido. Non mi scostai anzi lasciai che mi toccasse il pacco, volevo che percepisse la consistenza della mia dotazione.
Ebbe un piccolo sussulto, chissà se aveva notato la mia proboscide. Era stanco, e anche brillo dalla serata, ma se il suo amico non era riuscito a reggere l’alcol il ragazzo si sforzava di essere sobrio nonostante la loquacità tipica di chi ha alzato il gomito.
Il suo essere genuino e virile allo stesso tempo mi attizzava da morire, approfittai del fatto che era alticcio e forse avrebbe ricordato a malapena cosa fosse avvenuto dentro la vasca del peccato. Mi disse che gli doleva la spalla; prendendo la palla al balzo incominciai a massaggiare le spalle facendo leva sul fatto che come allenatore di pallanuoto sapessi gestire situazioni del genere.
Mi avvicinai e iniziai a massaggiare le spalle con movimenti lenti ma costanti e, notai che la muscolatura del collo incominciava a rilassarsi. Indugiai sulle scapole, piano piano il ragazzo stava abbassando le difese e io ero pronto a colpire!!!
Disse che non aveva mai provato un massaggio del genere e uscimmo tutti e due dalla vasca; mi sedetti sopra di lui, lasciando il mio sesso turgido a contatto con il suo posteriore, e proseguii ora con le mani, ora con i gomiti nella mia operazione. Si spogliò del costume.
Ci guardammo per un paio di secondi, sorrise, abbassai lo sguardo sul suo corpo inarcando le sopracciglia alla vista delle sue parti intime che oramai penzolavano mollemente in un cespuglio di peli biondi.
Il suo sorriso si fece spavaldo e senza parlare abbassò coraggiosamente una mano, afferrò il proprio uccello nel pugno chiuso e se lo menò una, due, tre volte. Tirò indietro la testa e rimasi con la bocca aperta mentre quell’arnese si gonfiava, raddoppiava le sue dimensioni, si faceva grosso e spesso e lungo ed enorme.
Fu allora che l’altra mano prese ad esplorare il mio corpo, passando sui pettorali umidi e premendo sul capezzolo, per scendere e levare il mio costume da bagno, iniziando a segarmi lentamente e dolcemente regalandomi ondate di piacere inatteso. Incominciai ad ansimare e misi la mia lingua dentro la sua bocca e limonammo come due amanti clandestini in calore.
Levai il mio costume e ci sdraiammo mentre le nostre mani esploravano, toccavano, stuzzicavano e regalavano nuove forme di piacere. Ingoiai quel meraviglioso arnese e con la lingua iniziai a giocare, indugiando sul frenulo, con il glande, mentre potevo vedere l’effetto dell’appagamento sul suo corpo. Continuavo a succhiare quella meraviglia con avidità, senza tralasciare le palle aspirandole nella mia bocca assaporando il sapore di maschio che trasudavano con abbondanza.
Fu lui che allora prese l’iniziativa, con una mano prese la mia virilità, stringendola e giocandoci con una manualità di un pittore ed era dannatamente bravo a premere il pollice sulla punta usando i mie umori spalmandoli attorno, provocando sensazioni mai provate. Prese a succhiarlo avidamente come un cucciolo affamato si attacca per poppare il latte materno, e la visione della sua schiena e fondoschiena ben proporzionati contorcersi nell’atto aumentava la mia eccitazione e autostima.
Ripresi controllo e lo feci girare per poter ammirare un’altra volta il suo splendido uccello violaceo e il corpo da modello; presi a fotterlo in bocca e la sensazione di calore e umido si fece più intensa anche se dovevo rallentare altrimenti sarei venuto immediatamente ed avevo in serbo altri giochi per il ragazzo.
Lo girai di nuovo e questa volta si inginocchiò, mentre gli baciavo le vertebre della spina dorsale, la curva vulnerabile delle sue spalle, la lieve rientranza della vita snella. Thomas incominciò a tremare quando raggiunsi il suo sedere muscoloso, mordicchiai giocosamente il punto dove la sua natica incontrava l’interno coscia e scompariva nell’incavo segreto dove tutto era possibile.
“Io sono pronto” disse sibilando il ragazzo. Allungai la mano otto il suo corpo e afferrai il batacchio, menandolo lentamente e con forza, come avevo intuito che piacesse a lui. Egli gemette e grugnì affondando il ritmo con i fianchi, mentre cercavo il tubetto di lubrificante con l’altra mano.
Riuscii a versarne un po’nel solco del sedere, sulle sue palle e nel frattempo Thomas emise un lieve gemito gongolando, mentre chiusi il tubetto e giocai con l’apertura grinzosa. Presi a roteare il dito ancora e ancora lentamente fino a che il suo corpo non fu percorso da un fremito e crollò come se fosse disossato lasciando, di quel corpo forte e muscoloso, attivi solo i muscoli delle cosce i quali tenevano alto il sedere, perché io potessi goderne. Continuai imperterrito nella mia missione, Thomas incominciò a fare le fusa e rimasi affascinato nel vedere il mio dito scomparire e il giovane mugugnò dal profondo della gola. “Ti piace ? “ dissi “Mmmmm…..mmmmm ti prego… siii….per favore!!”.
Il mio corpo oramai era preda di vampate da circa un quarto d’ora. Le palle mi pulsavano e il mio uccello era gonfio e incominciava a fare male. Iniziava a implorarmi e indossai il preservativo non potevo continuare a torturarlo in quella maniera!!! Avvicinai la punta all’entrata oramai larga abbastanza ed affondai la mia lama all’interno in silenzio. In quel momento il ragazzo prese a mugolare ferocemente allargandosi facilmente.
Muovevo i fianchi in avanti e indietro, perché non avevo scelta ed il mio arnese reclamava e bramavo quel corpo. “Si” urlò “Si, ancora…ti prego…si!!” ed io obbedii, più forte, e ancora, roteai gli occhi e il mio bacino pompava come se avesse vita propria e Thomas continuava senza vergogna a chiedere di essere sbattuto come una cagna in calore. Vidi che aveva spostato la mano e si stava masturbando.
Il mondo, per un attimo si doveva essere fermato, persi la cognizione del tempo e dello spazio. Un certo pizzicorino fece capolino alla base delle palle; era impercettibile ma in un crescendo mi raggiunse i coglioni per salire sempre più alto. Mi fermai, tolsi l’uccello e presi a segarmi violentemente, lui si voltò quasi avesse il sentore di ciò che stava per capitare, e grugnii ardentemente facendo schizzare cinque fiotti di caldo sperma che ricaddero sul suo viso, torace e basso ventre.
Nel mentre lui prese anche lui copiò i miei gesti, e sborrò violentemente, colpendomi sul torace e sulla spalla. Ci guardammo soddisfatti e svuotati accasciandoci a terra uno sopra l’altro. Il caldo continuava imperterrito puzzavamo di sesso,sudore e seme ma rimanemmo attaccati e vicini addormentandoci abbracciati incurante di tutto e tutti.
Antonio rincasò verso le otto del mattino, io e il mio giovane amante avevamo ripulito tutta la zona dai nostri bagordi e preparato una scusa convincente per giustificare la sua presenza in quella casa.
Quando entrò in cucina ci trovò intenti a finire la colazione, io ero in pantaloni e a torso nudo, lui lo stesso intenti a ridere come due adolescenti che hanno combinato qualche marachella “Cosa combinate qui?... Ah.. ciao Thomas, cosa ci fai qui? “ Si è fermato qui per la notte “ risposi immediatamente mimando il fatto che aveva bevuto tanto “ Mi raccomando non esagerate con l’alcol…. Sei il nuovo assistente bagnanti!!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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