Gay & Bisex
SADOG - Parte 2
di foxtied
14.06.2018 |
4.893 |
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"Sul tavolo della sala ho sistemato tutte le corde e il resto dell’attrezzatura, nonché predisposte le due videocamere sui cavalletti..."
“Ti va di sederci in macchina?” – “Si, va bene…” – “Così finiamo il discorso…” Saliamo sulla sua macchina, un SUV argentato… “Avrei voglia di fare qualcosa oggi, che dici è fattibile?” mi chiede… “Oggi non credo sia possibile, non ho le chiavi dell’appartamento e inoltre non mi sono organizzato” – “E’ un peccato… senti qui…” mi risponde, prendendomi una mano e passandola sulla patta dei suoi pantaloni… “Ce l’hai duro, ti eccito così tanto?” – “E’ tutta la situazione ad eccitarmi, i racconti… avrei veramente voglia di fartelo succhiare…” – “Temo che per oggi dovremo soprassedere…” gli dico ritraendo la mano, visto che siamo comunque in un parcheggio molto frequentato.“Che ne dici di vederci domani sera? Pensi di essere disponibile?” – “Domani si, potrebbe essere fattibile” – “Bene allora, vogliamo organizzare?” – “Va bene… per che ora penseresti?” – “Diciamo che potrei raggiungerti nell’appartamento verso le 20, ma devi spiegarmi come arrivarci” – “Per le 20 è ok, ti mando più tardi una mail con le indicazioni…” – “Perfetto. Vorrei trovarti nudo, ti dispiace?” – “Non mi dispiace, ma perché direttamente nudo?” – “Perché mi eccita trovarti nudo e perché serve a rompere velocemente il ghiaccio iniziale…” – “Va bene… nudo” – “Porti tu l’attrezzatura?” mi chiede… “Si, non c’è problema… hai preferenze per il tipo di corda?” – “Corda di canapa o di iuta. Che bavagli hai?” – “Di diversi tipi, li porto, ma vuoi usare anche nastro adesivo?” – “Si, ma ti riempirò la bocca prima di fasciartela. Se hai qualcosa da usare portala…” – “Si, magari spugna o una palla di gomma” – “Perfetto…” Mi mette una mano sulla patta e sorride: “Ce l’hai duro… non sono solo io ad essere eccitato, vedo…” – “Se non fosse così non staremmo qui a parlarne, no?” – “Giusto. Senti, ti legherò molto stretto, cosa usi come codice per interrompere?” – “Di solito un NO ripetuto con la testa, ma concorderemo domani” – “Per me è ok”.
Ci salutiamo, dandoci direttamente appuntamento per le 20, sempre con la mail da mandare, con le indicazioni per raggiungere l’appartamento. Salgo sulla mia macchina e devo dire che ero veramente eccitato: mi ha fatto una buona impressione, vedremo come andrà, penso.
Arrivato a casa preparo lo zaino con l’attrezzatura: corda, ring-gag, ball-gag, palla di gomma, spugna, nastro adesivo e poi qualche “giocattolo” tipo plug anale, vibratore, anelli fallici, mollette e due vibrostimolatori. Gli scrivo la mail con le indicazioni, alla quale risponde quasi istantaneamente con queste parole: “E’ stato un piacere conoscerti e fare quattro chiacchiere, mi hai fatto veramente eccitare e non vedo l’ora di seviziarti. Ti chiederò di fare delle cose, se a te non vanno bene fammelo capire e non insisterò; se invece non ti creano problemi falle, senza resistenze. Sono bravo nel guidare il gioco, ok?”
Il giorno dopo, verso le 17, parto e passo innanzitutto a prendere le chiavi dell’appartamento che avevo prenotato telefonicamente mentre rientravo il giorno prima, poi vado direttamente all’appartamento. Mi faccio una lunga doccia rilassante e poi mi siedo in accappatoio sul divano a guardare la TV mentre attendo le 20.
Alle 20.05 suona il citofono: vado a rispondere, è lui, gli apro il portoncino esterno. Nel frattempo che salga la scala e arrivi al secondo piano, mi tolgo l’accappatoio e le pantofole di spugna e lo aspetto nudo dietro la porta. Sul tavolo della sala ho sistemato tutte le corde e il resto dell’attrezzatura, nonché predisposte le due videocamere sui cavalletti. Sono con i piedi nudi sul tappeto dietro la porta, quando suona il campanello… Apro, restando coperto dalla porta essendo completamente nudo… “Ciao” mi saluta entrando. “Ciao”, rispondo chiudendo la porta e dando le mandate alla serratura. Mentre mi volto, mi prende con un braccio da dietro e, tappandomi la bocca con una mano, con l’altra va a cercare il mio pene che reagisce immediatamente… “Sei meglio che in foto, sei più snello… e senti come sta già diventando duro…” Me lo tiene in mano e accenna una masturbazione leggera, sempre tenendomi la bocca tappata. Si sbottona i pantaloni, si abbassa gli slip e me lo strofina sulle natiche… “Ora ti lego le mani, poi ti inginocchi e me lo prendi in bocca… iniziamo a fare conoscenza…”
Mi spinge lentamente verso il divano del salone, rimanendo sempre dietro di me, poi prende una corda e mi lega i polsi dietro la schiena, per poi legarmi anche i gomiti, molto serrati: “Ecco perché ti volevo nudo, per iniziare subito… voltati e siediti sul divano…” Mi siedo, il pene mi è diventato durissimo e lo diventa ancora di più appena mi apre la bocca e me lo infila dentro, lentamente… “Apri bene, devi prenderlo tutto in bocca…” Ha un pene bello lungo e grosso, durissimo… non mi sta tutto in bocca, ma lui spinge a fondo… “Bravo, così… stasera lo succhierai per bene”.
Dopo una decina di minuti di “conoscenza”, me lo sfila dalla bocca e si ricompone. “La camera da letto dov’è?” – “Di sopra” – “Bene, voglio fare una doccia, ti incapretto sul letto…” Saliamo le scale ed entriamo in camera da letto: mi fa sdraiare, con le corde che ha preso dal tavolo mi lega le caviglie unite, poi le ginocchia e infine le braccia, avvolgendomi all’altezza del petto. A questo punto mi incapretta collegando mani e piedi, molto stretti e mi sposta mettendomi al centro del letto, voltato su un fianco. “Vado a prendere il bavaglio…” scende di nuovo la scala e torna poco dopo con la palla di gomma e il nastro adesivo grigio: “Ok, ho visto dove è il bagno, facci una doccia e poi ti lavoro…” mi dice mentre mi infila la palla di gomma in bocca. Me la tappa con molti giri di nastro adesivo ben tirato e stretto. “A posto, non ti lego il collo perché non ti lascio da solo incaprettato anche al collo, ok?”
Esce dalla stanza e lo sento entrare in bagno. Sono legato molto bene e la cosa mi eccita; l’attesa legato in quel modo contribuisce alle fantasie, e il pene mi resta duro tutto il tempo.
Lo sento uscire dal bagno, entra in camera da letto e stavolta è quasi nudo, indossa solo gli slip: senza dire nulla sale sul letto e me lo prende tutto in bocca, lo lecca e sollecita i testicoli… poi mi passa un cappio di corda intorno al collo e, tirandolo indietro lo collega alle caviglie, facendomi inarcare tirando la testa all’indietro. In questa posizione il mio pene viene proiettato in avanti, completamente esposto. Mi lecca i piedi, a lungo, succhiando le dita e passando la lingua tra le dita, mentre con la mano mi masturba a fondo… Se continua cosi non resisterò molto. Passa a succhiarmi i capezzoli, strizzandoli tra le dita per inturgidirli mentre mi passa il pene sul viso…
Si alza e scende dal letto… “Vado a prendere i giocattoli, voglio torturarti i capezzoli e i piedi”. Lo sento scendere la scala per poi risalire: ha in mano dei morsetti, una bacchetta e il plug anale. “Iniziamo dal culo…” Lentamente infila la mano tra le natiche e, allargandole, con l’altra inizia a infilarmi il plug, lentamente ma fino in fondo, poi passa davanti a me e applica i morsetti ai capezzoli, serrandoli gradatamente man mano che si inturgidiscono con la sollecitazione delle dita. Li mette tutti e due ben stretti. Scende ai piedi e inizia a bacchettarmi le piante… inizio a sentire un lieve dolore che aumenta all’all’aumentare delle bacchettate, dolore che viene blandito dalla masturbazione direttamente del glande e del prepuzio…
Sembra che ci sappia fare SADOG…
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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