Gay & Bisex
Ladri in vacanza - Parte 4
di foxtied
06.10.2018 |
6.663 |
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"Anzi, ti avverto che dopo cena hanno intenzione di fare alcuni giochetti… sappilo, così ti prepari psicologicamente”..."
Resto legato alla sedia fino all’ora di pranzo; capisco che è ora di pranzo perché li sento entrare nella stanza e poi dirmi: “Si mangia amico mio… avrai fame, no?” Mi liberano gli occhi e faccio fatica a riabituarmi alla vista… mi slegano completamente dalla sedia, per poi legarmi i polsi dietro la schiena. Rimetto le pantofole mentre mi tolgono il bavaglio, poi mi coprono con l’accappatoio e mi fanno camminare fino alla cucina. Non vedo il boss… sono solo in quattro dentro la sala, tutti in abbigliamento da mare, tanto pago io!Mi fanno sedere a mangiare, liberandomi le mani. Tutto procede abbastanza tranquillamente fino a quando finisco il pranzo, poi mi fanno alzare e mi tolgono l’accappatoio che avevo sulle spalle, lasciandomi nudo: uno mi lega i polsi dietro la schiena, poi mi portano verso il divano dove sono seduti due di loro: “Mettiti in ginocchio qui davanti, dai…” mi spingono sulle ginocchia e subito sento che mi legano le caviglie. Quello che aveva parlato si abbassa i pantaloncini e tira fuori il pene già duro, indicandomelo con la mano: “Dai, in bocca… datti da fare…” Ormai la situazione sta degenerando, sembra che questa cosa sia diventata normale e risaputa da tutti, boss o non boss. Esito a fare quello che mi ha ordinato, ma ottengo solo di essere preso per la testa e portato verso il pene che in breve mi entra tutto in bocca, senza possibilità di oppormi. Mi obbliga a succhiarglielo e leccarglielo, mentre gli altri tre guardano compiacenti. Un altro si siede sul divano e si abbassa i pantaloncini, prendendosi in mano il pene… “Dai, prendi in bocca anche questo…” Per tutta risposta quello che mi stava già scopando mi sposta la testa e il tronco verso l’altro, spingendomi la nuca per prenderglielo in bocca. Andiamo avanti almeno mezzora, si alternano nel ficcarmelo in bocca a forza, finché il primo mi riempie la gola di sperma, obbligandomi ovviamente ad ingoiare. Stessa cosa il compare, senza neanche farmi prendere fiato. Ho il viso e il palato intrisi di sperma quando mi fanno alzare dopo avermi liberato i piedi: “Fategli sciacquare la faccia, poi legatelo sul letto, ben incaprettato”.
Mi portano in bagno, mi lavo il viso e i denti dopo che mi hanno slegato le mani, rimaste sempre legate dietro la schiena, poi ci avviamo verso la camera da letto. Mi fanno sdraiare sulla pancia e mi legano subito mani e piedi, poi le ginocchia e i gomiti. Mi imbavagliano ficcandomi di nuovo la palla di gomma in bocca e poi nastro adesivo strettissimo. Con lo stesso nastro mi bendano nuovamente gli occhi e poi mi incaprettano molto stretto, collegando caviglie e polsi molto vicino. Mi girano su un fianco e se ne vanno, chiudendo la porta dietro di loro. Il pomeriggio procede senza ulteriori “servizi”, anche se il modo in cui sono legato sul letto è molto scomodo.
Verso sera la porta si apre e sento la voce del boss, evidentemente ritornato da non so dove: “Allora amico mio, immagino tu abbia dovuto sottostare ad altre voglie, vero? Mi dispiace, ma ormai la cosa è fuori controllo, hanno deciso di usarti in questi giorni e non posso farci nulla… la maggioranza vince. Anzi, ti avverto che dopo cena hanno intenzione di fare alcuni giochetti… sappilo, così ti prepari psicologicamente”. Dopo avermi dato questa bella notizia lo sento uscire dalla stanza. Di lì a poco vengono a liberarmi, mi slegano completamente, mi tolgono bavaglio e benda e mi portano in bagno a fare una doccia. Subito dopo, senza farmi rimettere l’accappatoio, mi legano le mani dietro la schiena e mi fanno infilare le pantofole per andare a mangiare. In cucina c’è un vassoio, di nuovo pizza, e una bottiglia d’acqua. Mi fanno sedere e mi slegano le mani per mangiare. Dalla cucina vedo una parte del salone e noto che il tavolo grande è stato “dotato” di corde ai quattro angoli… probabilmente hanno intenzione di legarmi sul tavolo per i loro “giochetti”. Non dico nulla, tanto sarebbe inutile, spero solo che tutto finisca presto.
Finito di mangiare mi fanno alzare e mi portano nel salone: sono tutti lì, anche il boss... non posso fare a meno di notare che sul tavolino basso di fronte alla tv sono apparecchiati una serie di giocattoli poco rassicuranti… plug anali, vibratori, morsetti, bacchette e una serie di bavagli. Guardo il boss che, per tutta risposta, accenna un sorrisetto ironico…
“Sdraiati sul tavolo, dai… stasera ti facciamo compagnia… magari ti divertirai anche!” Rassegnato, mi siedo sul tavolo e, prima che possa sdraiarmi, mi tolgono le pantofole e mi tirano braccia e gambe verso gli angoli del tavolo. Mentre in quattro mi legano mani e piedi, con braccia e gambe molto divaricate sul tavolo, che comunque è grande, un altro mi ficca un bavaglio a palla in bocca e lo stringe a fondo dietro la nuca. Immobilizzati polsi e caviglie, mi avvolgono un cappio attorno al collo, che poi fissano sotto il piano del tavolo, bloccandomi la testa.
“Bendalo…” è proprio il boss a parlare, e subito mi fasciano gli occhi con nastro adesivo. Inizio a sentire mani passarmi tra le gambe, prendermi il pene e sollecitarlo, mentre mi applicano dei morsetti ai capezzoli, dopo averli strizzati con le dita. Mi stanno legando i testicoli con qualcosa di fino, per poi passare al pene, sulla base e sul glande. Il pene me lo hanno fatto diventare duro e dritto, stimolandomi a dovere… e proprio mentre mi rendo conto di essere effettivamente eccitato, mi infilano un vibratore nel culo… bene a fondo! La vibrazione anale mi stimola ulteriormente il pene legato e inizio a mugolare dietro il bavaglio, quasi seguendo la vibrazione e le pulsioni che ne derivano. Iniziano a bacchettarmi le piante dei piedi con qualcosa di fino e duro, non so cosa sia ma ad ogni vergata mi brucia la pelle… al tempo stesso mi masturbano mentre sento due membri distinti strofinarsi sul mio viso e passarmi sulle labbra. Ognuno di loro si sta prendendo “cura” dl mio corpo legato… chi leccandomi, chi frustandomi, chi strofinandomi il pene addosso e chi, sicuramente, masturbandosi.
Dopo almeno mezz’ora di questo show, mi tolgono il bavaglio e palla e mi mettono un ring-gag abbastanza largo, talmente stretto da spalancarmi la bocca in modo innaturale. Mi liberano il collo dal cappio e letteralmente mi tirano verso il lato superiore del tavolo, facendo in modo che la testa si reclini all’indietro, ovviamente tendendo molto le corde che mi legano le caviglie. Mi bloccano nuovamente il collo, ben stretto e poi ha inizio una sorta di processione: a turno me lo spingono dentro la bocca attraverso il bavaglio e mi scopano fino alla gola. Quasi non riesco a respirare e, mentre mi contorco per quanto possibile sul tavolo, ho sempre un pene dentro la bocca mentre gli altri si trastullano con il mio, con i miei testicoli, con i capezzoli, con i piedi e con il vibratore infilato nel culo.
Ho capito che mi sborreranno tutti in bocca, e non si fermeranno finché non saranno tutti soddisfatti. Il primo mi riempie la bocca, tenendomi ferma la testa… devo ingoiare per non soffocare, vista la posizione e il bavaglio che già di suo mi fa sbavare copiosamente. Attimi lunghissimi che, non appena il primo mi sfila il pene dalla bocca, subito viene rimpiazzato dal secondo, che ricomincia a stantuffarmi fino alla gola. Mi causa conati continui, ma non è interessato… punta solo a sborrare e godere. Mi stanno masturbando a fondo, tanto che il pene mi duole, stesso dicasi per il culo, dove il vibratore fa avanti e indietro, manovrato a dovere.
Anche il secondo mi viene in bocca e anche stavolta quasi direttamente in gola: ingoio di nuovo tutto lo sperma, cercando di prendere fiato per quanto possibile, ma subito mi penetra il terzo, che ce l’ha talmente grosso da non entrare quasi attraverso l’anello del bavaglio che mi tiene la bocca spalancata! Mi sento mordere i piedi, sia le dita che l’arco e la masturbazione non ha pause… mi mantengono il pene ben duro e dritto. Anche il pene gigante alla fine mi viene in bocca, fiottando una quantità di sperma impressionante, tanto da fuoriuscire dal bavaglio e colarmi sul viso, fino agli occhi. Arriva il quarto, che me lo spinge talmente a fondo da far entrare quasi la sacca scrotale… non riesco a respirare, tanto che sento il boss dire: “Non esagerare, così non respira idiota!” Sto ingoiando sperma da almeno un’altra mezz’ora e, se ricordo bene, ne dovrebbero mancare solo due incluso questo: voglio solo che finisca questa pazzia. Finalmente anche il quarto mi obbliga a bere il suo sperma, avendo poi cura di strofinarmi per bene il pene sul viso, sul naso, sugli occhi. L’odore del loro sesso mi sta nauseando. Arriva il quinto, che sento essere più calmo e controllato, e credo sia proprio il boss.
Nel frattempo mi stanno portando all’orgasmo, arrivano sempre più vicino per poi ovviamente negarmelo, ma non si fermano un istante dal seviziarmi. Il boss, almeno credo sia lui, mi scopa in bocca lentamente, quasi assaporando ogni penetrazione… ci mette un po’ ma alla fine anche lui mi schizza in bocca parecchio liquido caldo, affondando fino in gola ad ogni spinta: ingoio di nuovo e, a questo punto, mi infilano qualcosa in bocca per tapparmela, credo sia un foulard.
“Fallo sborrare, ma sulla spugna… così poi gliela ficchiamo in bocca”
Il ritmo della masturbazione aumenta e stavolta non si fermeranno, visto che vogliono spingermi dentro la bocca anche il mio stesso sperma. Sento le pulsazioni aumentare a dismisura, finché cedo ad un orgasmo lunghissimo, risultato della negazione alla quale mi hanno sottoposto fino ad ora. Tutto il mio sperma viene intriso nella spugna con la quale mi coprono il glande, tra l’altro aumentando la sensazione di piacere, già molto intensa. Fiotto sperma in quantità, neanche pensavo ne fossi in grado, vista la situazione di costrizione e sevizie a cui sono sottoposto. A questo punto, tenendomi ferma la testa, mi sfilano il foulard dall’anello e subito ci spingono al suo posto la spugna intrisa del mio sperma, ficcandola tutta dentro il palato. Tenendola con le dita, mi tolgono il ring-gag e subito mi fasciano completamente la bocca con il nastro adesivo, molto strettamente.
“Bene… è stato divertente… ora slegatelo e portatelo in camera da letto. Legatelo bene, così si godrà il sapore del suo sperma in bocca per tutta la notte…”
Mi portano in camera da letto e mi legano a gambe unite e piedi incrociati, con le mani dietro la schiena e due cuscini sotto le natiche. Mi bloccano piedi e collo al letto e se ne vanno… finalmente, almeno per stasera è finita, penso… Poi la voce del boss: “Domani è l’ultimo giorno… verso le 20 ce ne andiamo, ma c’è ancora qualcosa che vogliamo farti: oggi ci siamo presi cura della bocca, domani ti inculeremo per bene, prima di salutarci”. Sarà una lunga notte con questo pensiero nella testa…
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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