trio
Spaghetti al tonno
di pordenonese69
15.03.2020 |
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"E’ così che io e il mio amico Sandro dopo quella sera chiamavamo le serate a casa mia con mia moglie Francesca dopo l’allenamento di calcio..."
E’ così che io e il mio amico Sandro dopo quella sera chiamavamo le serate a casa mia con mia moglie Francesca dopo l’allenamento di calcio.All’epoca, avevo 35/36 anni, ero sposato con Francesca, 10 anni più giovane di me, una donna con caratteristiche mediterranee, sotto il metro e sessanta, una quinta meravigliosa da tenere in mano e affondarci il viso, bel culo sodo e molto calda.
Sandro era sposato e ci frequentavamo molto spesso come coppie, Francesca me lo aveva confidato che in qualche occasione lui ci aveva provato anche in modo spudorato, l’ultima volta appoggiandosi dietro a lei e afferrandole un seno per sentire la consistenza e sussurrando all’orecchio “le hai dure come Franca” (per inciso, Franca è uno scricciolino con un vitino da vespa che comprava i jeans da 0-14 di Benetton ma con una settima naturale, lo giuro ma questa è un’altra storia).
Francesca alla sera mi confessò mentre mi scopava standomi sopra che si era bagnata, farsi palpare le tette da Sandro, entrambi avevamo capito ci provava, in cucina mentre io, Franca e altri amici eravamo in salotto, le aveva acceso il desiderio “mi piacerebbe se diventasse un nostro compagno di scopate”.
Ho fatto passare un po’ di giorni da quel desiderio espresso mentre facevamo l’amore e mi sono organizzato. Giocavamo entrambi in una squadra di calcio amatori e il giovedì sera dopo l’allenamento era abitudine andare a mangiare la pizza con tutta la squadra ma quel giovedì ho detto a Sandro
“Francesca mi prepara due spaghetti stasera, vieni da noi a mangiare un boccone dopo l’allenamento?”.
E così verso le 22.30 suono il campanello, Francesca mi viene ad aprire in camicia bordeaux stretta nel bustino e gonna neri gessati, corta appena sopra al ginocchio con lo spacco dietro, calze nere autoreggenti che conosco e decolleté nere tacco 7/8 cm.
Sandro parte con i complimenti e lei coglie subito e risponde sorridendo
“per una sera che abbiamo ospiti a cena mi faccio trovare un po’ figa, giusto amore?”
Lei ha colto, lei sapeva che il suo desiderio non sarebbe rimasto disatteso, e quella frase con lo sguardo d’intesa che mi ha rivolto era l’approvazione al mio SMS “Amore se invito Sandro a mangiare due spaghetti dopo l’allenamento ci fai qualcosa di buono?”
Francesca mentre mangiavamo andava su e giù sui tacchettini, anche a causa del poco spazio dovuto alla penisola ogni volta che passava vicino a me o a Sandro seduti sugli sgabelli alti della penisola della cucina trovava il modo di farsi sentire, una strusciata, una carezza o un bacio a me, le mani sulle spalle o una carezza strusciata alla schiena di Sandro per chiedere permesso, insomma una civettuola perfetta, una provocatrice con molta grazia.
Ceniamo, un paio di bicchieri di vino, finito di mangiare va ad accendere la lampada in salotto, un po’ di musica e ci manda a sedere sul divano per sistemare della cucina, ci porta il bicchiere di vino rimasto sul tavolo, poi ritorna per chiedere se volevamo il caffè, insomma qualsiasi occasione buona per mostrarsi andare avanti e indietro, per far notare il pizzo delle autoreggenti fare capolino dallo spacco dietro
“Ma non sei scomoda su quei tacchi?” le chiede Sandro
“So fare di meglio” ride lei e dopo qualche minuto ritorna per portarci il caffè ancheggiando sui tacchi 12 nere lucide da sembrare uno specchio, con il bustino aperto e la camicia fuori dalla gonna
“La cameriera si è messa un po’ comoda spero non vi dispiaccia”
Poggia i caffè sul tavolino stando difronte a noi e abbassandosi le sue tette quasi escono dalla camicia, poi lo rifà dopo aver preso lo zucchero e ancora con il latte. Sandro non le toglie gli occhi da dosso e dal bozzo della tuta si nota che gradisce lo spettacolo manca solo il via.
“Amore lo sai che quelle scarpe sono così lucide che sembrano uno specchio, se guardiamo bene potremmo dirti il colore del perizoma” era il via libera per lei
“Impossibile, dovrei averlo per poter vedere il colore” e parte la risata di tutti e tre.
Via le tazzine invito Francesca sul divano a rilassarsi e lei si siede alla mia sinistra facendomi stare in mezzo, si avvicina all’orecchio e con un filo di voce
“Posso?”
la guardo, le sorrido e alzandomi mi propongo per l’amaro con ghiaccio, prendo bottiglia, bicchieri e mi sposto in cucina per preparare da bere lasciandoli sul divano.
Faccio con calma, con molta calma, qualche minuto, prendo il mio bicchiere e in silenzio con il cuore che andava a mille mi appoggio sullo stipite della porta del salotto.
La scena è eccitante, la camicia bordeaux buttata su tavolino assieme al reggiseno e alla giacca della tuta e la maglietta di Sandro, lui con i pantaloni e mutande calate ai piedi e Francesca impegnata a leccargli il cazzo con la testa appoggiata sulla pancia di lui e lo sguardo verso la porta. Aspettava che comparissi dalla porta per guardarmi, per vedere la mia reazione con lei alle prese con il cazzo di un altro.
“Vieni…” mi dice lei
“Continua” la incito io “continua che voglio guardarti” mentre sorseggio il mio drink.
Lei ricomincia a leccare l’asta, la cappella, gli accarezza i testicoli mentre mi guarda e sorride compiaciuta di quello che stava facendo, succhiava il cazzo a un amico mentre la guardavo con lr tette meravigliose palpate a fatica da Sandro per la posizione scomoda.
Dopo qualche minuto di quel lento pompino esibito con maestria si mette in ginocchio sul divano a fianco di lui in modo da permettergli di prenderle le tette, di strizzarle, di mungerla come piace a lei, mentre inizia un lento succhiare il cazzo, su e giù con la testa fino ad ingoiarlo tutto.
Il cazzo di Sandro non è grandissimo, nella media come dimensioni con una bella cappella a mò di fungo che Francesca si ferma a leccare in punta di lingua girandoci tutto in torno.
Passano alcuni minuti che Sandro sembra godersi durante i quali mi spoglio completamente, vado dietro a Francesca messa a pecora sul divano, il culo bene in mostra, le metto le mani sulle cosce salgo lentamene e le faccio salire la gonna fino ai fianchi
“Che troia sei davvero senza mutande”
Le labbra della figa erano luccicanti di desiderio, piene di voglia, in due secondi le punto il cazzo duro tra le labbra e spingo lento e inesorabile fino in fondo in un solo colpo.
Lei stacca la bocca dal cazzo di Sandro in un sospiro
“Era ora amore, finalmente due cazzi tutti per me”
Sandro è estasiato, le mette una mano tra i capelli e la rimette a succhiare, adesso il pompino è al ritmo dei miei colpi e ogni colpo lei mugola a bocca piena.
Si alza, via la gonna per rimanere nei tacchi a spillo e autoreggenti, mi mette a sedere sul divano a fianco di Sandro, si inginocchia tra le nostre gambe, con le mani afferra i cazzi e inizia a massaggiarli guardandoci eccitata per poi succhiarci alternando i cazzi in bocca.
Si sentono solo ansimi e rantolii di piacere con sottofondo della musica, Sandro mi guarda compiaciuto del lavoretto che Francesca sta facendo al suo cazzo durissimo.
Lei si alza, sembra altissima in autoreggenti e tacchi vertiginosi, senza togliere i tacchi che fa molto troia, piede sinistro che si infila tra me a Sandro e destro che si appoggia sullo schienale del divano, una mano sul muro per tenersi in equilibrio e l’altra sulla mia testa mentre mi appoggia la figa sulla bocca “leccami la figa che ho voglia di godere!” sembra un ordine perentorio. Affondo la lingua in quella figa calda e fradicia mentre Sandro si sposta per guardarci mentre le succhio il clitoride e assaporo a piena bocca il suo desiderio.
Ad un certo punto sento una mano stringermi alla base del cazzo e un calore sulla cappella, il calore di una bocca che accoglie la mia cappella. Il momento è tale che neanche smetto di leccare la figa a Francesca.
“Che porco ti piace farti succhiare il cazzo da un uomo!”
La cosa a Francesca piace così tanto che ancora qualche colpo di lingua al clitoride ed esplode in un orgasmo che le la piegare le gambe e sedersi sulla mia pancia con le sue tettone strette al mio petto. Mi infila la lingua in bocca in baci profondi, si riprende qualche secondo e la sento alzare il bacino per sedersi sul mio cazzo che Sandro stava tenendo fermo per farla accomodare, appena sente la cappella scivolare di lascia andare di peso in un siiii ansimato.
Inizia a cavalcarmi, con una mano cerca il cazzo di Sandro da succhiare, lo porta in piedi sul divano vicino al suo viso e inizia di nuovo a succhiargli il cazzo facendoselo sparire in bocca fino in fondo in quella posizione a pochi centimetri dal mio viso fino a quando si stacca tiene il cazzo del nostro amico e lo avvicina alla mia bocca
“Fammi vedere come gli succhi il cazzo, facciamolo insieme”
Figurarsi se per me era un problema infilarmi il cazzo in bocca, così iniziamo un pompino alternato cosa che, tra lo strofinarsi del clitoride mentre si muoveva con il cazzo dentro e l’eccitazione della situazione, l’ha portata a un nuovo orgasmo.
“Siediti adesso tocca a te”
Con una naturalezza impressionante si alza, si sfila il mio cazzo e siede sul cazzo di Sandro ma a lui gira le spalle mettendosi con i piedi uniti tra le sue gambe e sedendosi su di lui che gli mette le mani sulle chiappe per accompagnare il movimento su e giù, mi tira davanti a lei in piedi e inizia a succhiarmi il cazzo con una voracità che da quella volta avrei imparato a conoscere.
“Ferma ferma, hai una figa meravigliosa mi fai venire” la preghiera di Sandro
Francesca si alza sudata e sconvolta si accuccia sui tacchi e ci avvicina in piedi davanti a lei
“Sborratemi sulle tette”
Tutti e due con il cazzo duro in mano a menarcelo per accontentarla, lei intanto ialterna colpetti di lingua e succhiatine finché prima lui e poi io le veniamo con spruzzi di sborra calda sulle splendide tettone, sborra che lei spalma con un lento massaggio.
Ci sediamo sconvolti, lei in mezzo a noi radiosa per la serata dopo qualche minuto di reciproche risate ci mette una mano dietro la nuca e ci porta con la testa sulle tette dicendoci
“Le avete sporcate adesso le pulite” obbligandoci a leccarle le tettone e ripulirle dalle due sborrate mischiate mentre allunga le mani e inizia a massaggiare i cazzi che in poco tempo riprendono vigore.
Mi tira per un braccio mentre si abbassa sul cazzo di Sandro per portarmi in ginocchio davanti a lui “puliamolo bene perchè altrimenti Franca sente l’odore di figa”
Lei tiene l’asta e le nostre lingue li intrecciano mentre lecchiamo e ripuliamo il cazzo vibrante del nostro amico dai suoi abbondanti umori.
L’orologio del salotto batte l’ora, ci accorgiamo che il tempo passa veloce quando scopi con gusto, è già l’una e Sandro deve andare, spiaciuto si veste con il cazzo duro, da un bacio infilando la lingua in bocca a Francesca mentre lei rimane a gambe aperte sul divano a massaggiarsi la figa.
“Amore accompagnalo tu che io ti aspetto, non ho ancora finito con te”
Io mi metto i pantaloni della tuta ed accompagno Sandro alla porta “Che scopata fantastica, sono in debito” mi dice lui sorridendo, chiudo la porta e mi ributto su Francesca che mi ringrazia per il regalo prima di godersi altri due orgasmi e di farmi sborrare di nuovo sulle tette.
Da quella sera gli spaghetti al tonno si sono ripetuti altre volte….
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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