Gay & Bisex
La prima volta con lo sconosciuto
di pordenonese69
29.09.2018 |
4.844 |
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"Rimango immobile, lui se ne accorge e sposta la mano per cambiare marcia..."
Questo è il racconto della mia prima volta da passivo con un uomo.All'epoca avevo 16 o 17 anni, credo fosse l'autunno del 1982 o l'anno successivo.
A quei tempi l'autostop era il mezzo di trasporto più comune per chi, come me, non era amante del motorino.
Come molte altre volte nonostante la sera stesse scendendo e la temperatura calava velocemente pollice destro ben dritto e vestito in completo di jeans, pantaloni e giubbotto, a bordo strada all'altezza del ponte del Meduna a Pordenone per cercare qualcuno che si fermasse per darmi un passaggio.
Dopo un po' di minuti si ferma una Fiat Ritmo di quel color senape scuro che tanto andava di moda in quegli anni.
Un signore cortese, avrà avuto 50, a me sembrava un anziano, che alla mia richiesta mi conferma di andare in direzione Udine. Perfetto un bel pezzo di strada l'ho rimediata.
Lui era in camicia, appena entro sento il calore dell'abitacolo che per me che entravo dal fresco mi sembra perfino esagerato perciò tolgo il giubbino e mi arriva un complimento per il fisico asciutto (era facile a quell'età).
Partiamo, un paio di minuti e il tizio accende la radio che all'epoca stata difronte al passeggero perciò ritraendo la mano la posa sul mio ginocchio.
Rimango un attimo impietrito, che fare? Mi passano davanti agli occhi tutte le volte che in doccia mi schizzavo nella mano mentre il manico di qualche spazzola era ben posizionato dentro il culetto che un po' alla volta aveva iniziato a diventare elastico e accogliente immaginando come sarebbe stato sentire entrare qualcosa di più vivo ad aprirmi.
Rimango immobile, lui se ne accorge e sposta la mano per cambiare marcia.
Dentro di me un sospiro di sollievo ma dopo un paio di minuti, probabilmente complice il mio silenzio o l'immobilismo della mia gamba sinistra che non ho ritratto dopo quel tocco, la mano si rimette sul ginocchio, stavolta stringendolo con un po' di forza "se ti da fastidio la mano toglila pure". ho allungato la mano sulla sua quasi tentato a toglierla ma quando l'ho appoggiata sulla sua l'ho sentita calda, un contrasto piacevole tanto che invece di sollevarla mi sono trovato a stringerla e dare una leggera carezza per il piacere di quel calore sulla mia mano.
Mentre io ero inesperto il tizio non era sicuramente di primo pelo, ha colto la mia timidezza ma anche il desiderio di vedere cosa poteva succedere.
Mi ha sorriso divertito "sentito che caldo? io sono così molto caldo." ma dicendo questo la mano è salita lungo la coscia arrivando a tre dita dalla cerniera dei jeans. Devo ammettere che mentre scivolava sentivo il calore del contatto che mi arrivava sulla pelle nonostante il tessuto e l'effetto di quel calore mi andava dritto in testa facendo aumentare il calore dentro quell'auto.
In un attimo ho realizzato che il momento della mia prima esperienza sessuale poteva arrivare, poteva forse essere di lì a poco. ricordo di essere leggermente scivolato in avanti aprendo le gambe e commentando "è davvero caldissima la mano" lui ha colto l'invito e la mano ha lasciato la coscia e si è posizionata sul cavallo dei jeans "complimenti! e io che pensavo ti dasse fastidio". Ero eccitato, l'erezione era impossibile da nascondere nei pantaloni ma ero anche imbarazzato, era la prima volta che un uomo così più grande mi toccava in quel modo.
Ha colto il mio imbarazzo, sempre mentre guidava ha lasciato la posizione e presa la mia mano sinistra l'ha posizionata sul suo pacco dicendomi "tranquillo piace anche a me".
Non me ne ero accorto ma sotto il maglione aveva i pantaloni aperti, gli slip abbassati sotto i testicoli e il cazzo di fuori che quando ho appoggiato la mano ho potuto sentirne la consistenza.
Era eretto, decisamente duro e umido di desiderio, sarà stato poco più di 10 centimetri, cappella non molto grossa ma alla base decisamente più grosso, molto più grosso della spazzola con la quale mi sollazzavo il buchetto.
Senza rendermene conto l'ho stretto nella mano e ho iniziato timidamente lo stesso movimento che decine di volte avevo già fatto sul mio cazzo. il palmo della mano si è inumidito e con il palmo bagnato gli accarezzavo la cappella, io adoravo quel movimento.
Mi afferra il polso a mi ferma "ti va se ci fermiamo da qualche parte e giochiamo un po'? Ti faccio un regalino per le sigarette" "va bene" ormai ero partito, avevo deciso che quello sarebbe stato il mio primo cazzo da provare.
Devia dalla stata e prima del ponte sul Tagliamento gira verso una zona industriale famosa anche perché stazionavano le prostitute, quelle che facevano sesso in cambio di denaro, delle puttane!
Un paio di minuti e siano parcheggiati su un prato, fuori dalla strada principale, vicino a degli alberi che nascondevano un po' l'auto.
Si ferma, spegne l'auto e in dice "prima la promessa" apre il portafoglio, prende tre banconote da 10.000 lire e me de consegna, proprio come avrebbe potuto fare con le puttane di strada. poi con la scusa di abbassare il sedile si para davanti a me con il petto, lo appoggia sul mio e mentre lo schienale scende mi spinge a seguire lo schienale, lo sento appoggiato su di me, la testa vicino al mio orecchio mi sussurra "è la prima volta?" rispondo con un timido "sì", "non l'hai mai preso in bocca ad un uomo? perciò sei ancora vergine"
"in verità mi infilo delle cose nel culo per provare e mi piace"
"allora facciamo con calma, spogliati mentre scendo un attimo"
Io obbedisco in modo quasi meccanico guardando dal finestrino mentre a un metro dall'auto di profilo a me si tiene in mano il cazzo e si svuota la vescica.
Rientra in auto che sono già completamente nudo e ridendo mi dice "mamma mia che veloce amore" si toglie maglione, camicia a canotta in un unico gesto poi mentre mi bacia il petto si sfila pantaloni a mutande. Siamo entrambi nudi, ha un po' di peli sul petto, un po' di pancetta, noto un cespuglio folto nel basso ventre, direi un po' tarchiato. Le sue mani iniziano ad accarezzarmi mentre mi mordicchia il capezzolo, prende la mia mano e la riporta sul suo cazzo dandomi il via al massaggio. "che bello che sei così liscio" (non ho peli) "e che bel cazzone duro che hai".
Per la prima volta sento l'emozione di un'altra mano che mi stringe il cazzo, una mano un po' ruvida ma decisamente sapiente nei movimenti.
"Hai freddo se usciamo un attimo" mi dice in modo devo ammettere molto gentile. "No" mettiamo le scarpe scendiamo, non so cosa voglia fare ma sicuramente ha capito che decide lui.
Mi ribacia il petto e mi fa girare, lo sento stringersi a me, la sua pelle calda sulla mia schiena, mi bacia la spalla e mordicchia il collo, una sensazione da brivido mentre con una mano mi stringe e accarezza il petto e l'altra inizia a masturbarmi scorrendo tutta l'asta stringendola forte.
Quando la mano arriva alla base del cazzo lo stringe forte e lo fa vibrare, muovere come se stesse agitando una bandierina. ricomincia con quel massaggio e quel gioco alterandoli sempre baciandomi e leccandomi in un gioco che non conoscevo ma trovavo eccitante.
Inutile dirlo, a 16/17 anni quella sega non poteva durare tantissimo quando ha sentito che il mio cazzo si stava irrigidendo il movimento è diventato molto veloce e molto deciso. "dai sborra, sborra, sborra amore" era un invito con un tono quasi imperativo e qualche secondo dopo ansimando come mai mi era successo i fiotti di sborra sono partiti dritti sul cofano della Ritmo.
Qualche secondo per farmi riprendere "andiamo dentro comodi".
Rientriamo e mi dice "posso pulirti?" io immaginavo un fazzoletto di carta invece abbassa la testa e con lingua e bocca pulisce la cappella e l'asta da ogni piccola macchia di sborra dandomi sensazioni sconosciute.
Alza la testa e sorridendo mi dice "guarda che sborrata sul cofano, adesso devi rimediare in qualche modo" io non capisco ma in un attimo intuisco, prima mi stampa le sue labbra sulle mie poi con la mano posata sulla spalla avvicina la mia testa al suo petto.
Io rifaccio quello che lui fa fatto a me, lecco succhio e mordicchio petto e capezzoli e senza aiuti la mia mano va a stringere il suo cazzo iniziando a masturbarlo.
Lo sento ansimare e dopo un po' sento la mano appoggiarsi sulla mia testa spingermi in basso, capisco cosa vuole e sento che è arrivato il momento di provare a prendere un cazzo in bocca.
Mentre mi avvicino sento gli odori che nel tempo ho capito essere profumo di maschio, dentro quel velo di sudore che inevitabilmente si crea tra cosce e testicoli, testicoli che per la prima volta lecco come fossero un gelato, con la stessa ingordigia. Lo ammetto i peli mi danno fastidio ma ciò non mi ferma "bravo così, continua" e dopo un po' arrivo al mio desiderio.
Tengo il suo cazzo dalla base, è bello duro anche se non lunghissimo, vedo perfettamente la cappella lucida anche se non grandissima, più piccola della base mentre con la lingua dalla base salgo sento un altro odore che mi arriva direttamente al cervello. Sento un leggero odore di urina, quella che prima mi aveva fatto vedere mentre usciva, entra dal naso direttamente al cervello e in un attimo la mia bocca per la prima volta stringe un cazzo.
Mi entra tutto, lo sento battere nel palato mentre il mio mento si poggia sui coglioni pelosi, mi afferra per i capelli e inizia a darmi il ritmo del mio primo pompino. ogni tanto mi stacca per qualche secondo "Sei bravo non è la prima volta che succhi un cazzo!" "giuro è la prima volta ma avevo tanta voglia si provare" mi abbassa di nuovo e ricomincia.
Credo saremo andati avanti per una decina di minuti mentre mi ha anche ordinato di infilargli un dito in culo che devo ammettere è entrato facilmente, un po' di saliva e dentro fino in fondo mimando un rapporto nel suo culo.
Mi stacca, mi fa mettere a pecora sui sedili reclinati, mi allarga le chiappe e sento la sua lingua, sento la punta su il forellino ma sento l'eccitazione di sentire la sua barba in ricrescita tra le natiche che sfrega ruvida, una sensazione bellissima.
"Vediamo quanto sei stretto, spinge il dito e il muscolo cede, dopo un primo istinto di stringere inizio a spingere per facilitare l'entrata, ho imparato nei miei giochi solitari. "Ma sei largo, provo..." cosi dicendo le dita diventano due all'improvviso, sento un po' di dolore ma la sua pratica prevale, si ferma un attimo e inizia am penetrarmi prendendo il ritmo delle mie contrazioni. L'altra mano mi afferra il cazzo di nuovo duro e mi sega.
"Peccato che non è il caso perché questo cazzone lo proverei volentieri e non siamo neanche comodi"
La mia voglia però non si placa con un paio di seghe e penso "tu no ma io si lo voglio provare un cazzo nel culo" mi tolgo dalla posizione e gli dico stenditi.
Si mette comodo, gli stringo il cazzo con la mano mentre lo succhio di nuovo, questa volta sbavandolo consapevole che lo devo lubrificare.
Quando mi tolgo e in una frazione di secondo sono con i piedi ai suoi fianchi a cavalcioni della sua pancia, con la mano destra ben stretta sul suo cazzo per tenerlo bello dritto appoggio il buco del culo sulla cappella calda vedo il suo volto di stupore nella penombra della sera.
Inizio a calarmi sul mio primo cazzo in culo, sento la cappella calda che si fa strada in me, tutta un'altra cosa dalla fredda plastica, tutta un altra sensazione. Un po' alla volta mi sento aprire l'ano, sento questa carne calda che mi entra, sento le sue mani sul petto che mi spingono indietro a farmi mettere eretto nel limite del possibile dello spazio angusto. quando sento che è dentro mi lascio calare di peso, seduto sul suo basso ventre con tutto il cazzo nel culo fino ad allora vergine da maschi.
Per un attimo mi è sembrato potesse lacerarsi da tanto mi sentivo largo e la mia smorfia di dolore è stata letta "lo so non è un cazzo lungo come il tuo ma è grosso e duro per rompere il culo alle puttanelle come te!"
é stato come buttare benzina sul fuoco, io ero la sua puttanella vogliosa, l'adrenalina ha fatto il resto. Alternavo movimenti del bacino con il cazzo tutto dentro di me a salti scomposti sopra quel cazzo che mi stava aprendo il culo facendolo uscire e rientrare a volte con rumori molesti per l'aria che mi entrava e veniva violentemente espulsa.
"Brava puttanella scoreggia con quel culo rotto!" ormai non capivo più niente, tra le sensazioni e le sue parole ero in balia di quella prima meravigliosa sodomia.
Sentivo il cazzo dilatarmi e riempirmi, quando stringevo i muscoli lo sentivo fremere dentro di me, il mio cazzo era di nuovo duro e pronto "mettiti dritto fermo, fammi sborrare puttana, guadagnati i soldi".
A quel punto sono partito.
Fermo con il cazzo piantato dentro, seduto sul suo bacino che mi muovevo roteando massaggiandolo con il mio sfintere mentre mi stavo masturbando di gran gusto.
"fammi sborrare, fammi sborrare, dai dai dai" sono le ose che ricordo mentre steso sotto bloccato dal mio peso l'ho visto cercare di avvicinare la bocca al mio cazzo che mi stavo segando con un gusto mai provato prima.
All'improssivo l'ho sentito quasi grugnire, irrigidire e partire con l'orgasmo!
ricordo almeno tre schizzi bollenti nelle budella, quel calore che mi sentivo riempire in quel momento mi hanno fatto arrivare, uno schizzo potente direttamente sul suo viso, una parte sulla lingua protesa e una sulla guancia, il resto della sborrata sul petto.
Non so quanto sia passato, io fermo seduto suo suo cazzo e lui con il mio sperma addosso, in macchina un odore di sesso che ho imparato a conoscere nel futuro.
Mi sono tolto lentamente, mi sentivo aperto, qualcosa di caldo che mi usciva e colava. Ho rimesso le mutande senza far uscire lo sperma, volevo tenermi dentro il ricordo di come ho perso la verginità con un uomo.
Ci siamo ricomposti, mi ha portato alla stazione più vicina perché si era fatto tardi, mentre scendevo mi da dato altre 10000 lire dicendomi "sei stato bravo, proprio una gran puttana, questi sono per te. Se ti va Sabato prossimo alle 16.00 stesso posto cosi abbiamo più tempo".
Sono sceso pensando alla sua proposta, camminavo sentendomi ancora aperto e qualcosa di caldo che mi usciva con la mia prima marchetta, ero una puttanella con il desiderio, ancora oggi vivo, di provare maschio più grandi di me.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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