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Per la gioia di mia moglie


di robydany54
25.02.2019    |    25.595    |    12 9.3
"Non perdendo tempo senza neppure pulire la fica della femmina arrossata e grondate di sperma la penetrò approfittando dei fluidi in eccedenza..."
Questo nuovo racconto si ispira ad un episodio accaduto recentemente nel nostro rapporto di coppia . Da anni accompagnavo Roberta alla fermata del tram per raggiungere il posto di lavoro e come di consueto durante il tragitto mi telefonava per un salutino. Un giorno ricevetti una sua chiamata nella quale mi metteva al corrente di un suo nuovo contatto con uno sconosciuto sul tram non era la prima volta che si concedesse a confidenze con estranei sui mezzi pubblici; molte delle sue migliori amiche le aveva conosciute proprio nel tragitto casa lavoro, fino ad ora si era sempre trattato di donne , con alcune di esse avevamo instaurato un rapporto sessuale perfetto, formando un bel terzetto; ma questa è un'altra storia che vi narrerò inseguito. Questa volta era un uomo un coetaneo con in comune le stesse passioni ed interessi, giorno dopo giorno, avevano stretto amicizia entrando in confidenza .La quotidianità ricorrente instaurò in loro un forte affiatamento consolidando l’amicizia, intrigando la mia cara consorte.Passato qualche mese, sentendo sovente menzionare il tizio e non essendo uno sprovveduto le chiesi dandolo per scontato , se c’era stato già del tenero tra loro qualche fugace effusione; lei arrossendo a testa bassa , ammise che lui aveva tentato di baciarla riuscendo appieno nel suo intento e si erano abbandonati stretti l’uno all’altra,in un lungo ed appassionato bacio, risuicchiandosi a vicenda . Il tutto era avvenuto in tardo pomeriggio seduti in una panchina poco distante dalla fermata del tram durante una prolungata attesa. Approfittando del favore delle tenebre si erano concessi oltre il bacio una castigata e fugace pomiciatina, roba da adolescenti . In seguito, su di un'altra panchina più appartata lontano da sguardi indiscreti, erano divenuti amanti approfondendo la loro conoscenza; in quella occasione lei aprendogli la patta dei pantaloni glielo aveva preso in mano iniziando a fargli una ricca sega facendolo sborrare tra le sue cosce. Desiderosi più che mai l’uno dell’altro,si erano concessi nuovi incontri in posti sempre più occultati. Limitrofo alla fermata vi era un enorme parco isolato con una miriade di anfratti ove potersi concedere un pochino di intimità. Proprio in uno di questi si erano deliziati in una colossale scopata: Avendola programmata il giorno prima, avevano utilizzato per l’occasione un abbigliamento consono che non desse intralcio,al buon esito del rendez-vous, non ultimo, prima di uscire dall’ufficio lei si era tolta tutta biancheria intima slip e reggiseno restando sotto al paltò solo con la gonna ed il maglione; per la serie sotto il vestito niente, questa accortezza le era costata cara, infatti per via di uno sbalzo momentaneo di corrente si era dovuta fare tre piani a piedi dove probabilmente qualcuno da sotto aveva contemplato il paradisiaco panorama offerto per l’occorrenza. Con il corpo infreddolito ma la fica molto calda si erano finalmente incontrati . Intrigato il maschio dalla stimolante ed insolita circostanza,l’aveva adagiata ad un grande albero secolare probabilmente un vecchio pioppo e da dietro dopo averle sollevato l’ ampia gonna, soffermatosi sulle sue grazie, calandosi i pantaloni sfoggiando una superba erezione,era entrato prepotentemente in lei facendole urtare il volto al tronco ed incominciando da subito a muoversi dentro di lei. Per non scivolare si era ancorato alle sue prominenti poppe per non perdere l’equilibrio. La cosa non era durata molto per via della disagevole condizione, però era stata intensa sfociata in un abbondante sborrata in fica. Ripulitasi con un fazzolettino di carta dal copioso liquido che le fuoriusciva si erano rivestiti alla volta della fermata. Per i giorni che seguirono lui ansimante, l' aveva supplicata di andare in un hotel poco distante, dove si sarebbero potuti divertire senza problemi regalandosi momenti di grossa intensità non in un frastta ma bensì in un comodo e confortevole letto. Lei si era rifiutata sentendosi trattata alla stregua di una puttana da quattro soldi. Si era poi pentita per il suo rtisentimento, però non cambiando idea. Nel vederla entusiasta ed appagata della sua nuova amicizia, evitando inutili e scomode clandestinità,le suggerii di farmelo conoscere invitandolo a cena da noi nei prossimi giorni e perché no, coinvolgerlo nei nostri sani giochetti di coppia fermi oramai da troppo tempo, finalmente una nuova ventata di aria fresca ci avrebbe coinvolti in una nuova ed entusiasmante avventura. Una sera come tante, andandola a prendere alla fermata del tram ebbi la sorpresa di vederla in coppia con il suo amico. Dopo avermelo presentato entrarono nell’auto e ci dirgemmo verso casa. Giunti a destinazione varcato l’uscio ci accomodammo tutti e tre in salotto. Mi scrutavo il tizio immaginandolo tra le braccia consenzienti di mia moglie; non altissimo di corporatura paffutella, una bella pancetta leggermente stempiatello ma con un volto ed un modo di fare accattivanti, probabilmente erano queste le doti che avevano sedotto Roberta non certo il suo aspetto fisico. Rimasti nel salone in attesa che la padrona di casa tornasse dopo essersi rifocillata e messa in libertà; si giocava a carte scoperte infatti onde evitare sorprese Roberta aveva preventivamente messo al corrente il suo amante di avermi confidato il suo tradimento. Tornata da noi solo con una vestaglia evitando appositamente qualsiasi tipo di biancheria sotto; ci si mise seduta su di una poltrona di fronte a noi offrendoci la paradisiaca visione del suo corpo forse un pochino sfiorito dal tempo ma pur sempre attrente e desiderabile. Tutta ignuda avvolta dalla pesante vestaglia lasciava intravedere appositamente tutte le sue grazie per stimolarci a prenderla e farla godere come non mai. Spalancando le cosce mostrandoci la sua meravigliosa patatina ancora socchiusa, ci strofinava con i suoi piedini ignudi i turgidi cazzi liberi da ogni costrizione e pronti per soddisfare ogni suo desiderio. Non la facemmo attendere ulteriormente , uno alla volta ci avvicinammo cercando la sua bocca afferrando contemporaneamente una tetta. La mano paffuta dell’uomo palpava e stringeva il gonfio seno deliziandosi sul protuberante e scuro capezzolo aumentato notevolmente di volume. Adagiandole il cazzo sul suo volto la invitai ad accoglierlo tra le sue fauci. Senza perdere tempo lo prese completamente facendoselo sparire tra le sue labbra umide e carnose; intanto il suo bel ganimede la stava sollazzando offrendole una serrate corposa leccata di fica, sconfinando sovente in prossimità del buco del culo. In estasi con due maschi ai suoi piedi si preparava a raggiungere il tanto agognato piacere. Il poveretto inconsapevole del happening della femmina si stava inzuppando il volto con i ripetuti e copiosi spruzzi vaginali ; una sorta di sborrata femminile presente in alcune donne solo in determinate circostanze chiamati comunemente squirt. Vederla squirtare sul maschio accrebbe notevolmente la mia voglia di farle inghiottire tutto il mio caldo ed umido piacere;Fui tempestivamente fermato dall’uomo che spostandosi mi esortò nel penetrarla in quanto a detta sua era pronta. Mi avvicinai alla fica zuppa di mia moglie ed in un battibaleno fui risucchiato come da un aspiratore, mai allusione fu così azzeccata. Andando avanti e dietro le facevo gustare il cazzo mandandola in visibilio. Per impedirle di infastidire tutto il vicinato con le sue urla pregai lo sconosciuto di tapparle la bocca con il suo cazzo; ordine che eseguì all’istante placando la femmina indemoniata e guadagnandosi un ricco pompino da chi, modestia a parte era una maestra suprema Roberta era in assoluto la più brava bocchinara che avessi mai incontrato ; l’avevo vista all’opera in varie occasione far venire dei maschi in brevissimo tempo, lasciandoli di stucco con le palle sgombre. Dopo averlo completamente prosciugato deglutì il tutto assumendo un aria compiaciuta e vittoriosa. Accasciato di lato l’uomo quasi esausto si era soffermato ad osservarci mentre continuavamo imperterriti a scopare. L’eccitante vista lo ringalluzzì facendoglielo tornare nuovamente duro. Guardando mia moglie negli occhi, percepii la sua voglia di averlo dentro di lei, per la serie due è meglio di uno . Dopo essere venuto in lei , mi spostai invitando l’amico a penetrarla. Non perdendo tempo senza neppure pulire la fica della femmina arrossata e grondate di sperma la penetrò approfittando dei fluidi in eccedenza . Ora ero io che mi godevo la scenetta erotica a pochi centimetri. Lei bellissima mi fissava sottecchi con i suoi splendidi occhioni verdi smeraldo accusando benevolmente i potenti e metodici assalti del maschio eccitato come non mai. Passo del tempo prima che le concedesse il bis , Finalmente arrivò al capolinea riempiendola tutta. Lei con noncuranza si alzò e dopo essersi tappata la vagina con la mano, onde evitare di sporcare la tappezzeria o il pavimento si diresse in punta di piedi completamente nuda verso il bagno . Repentini la seguimmo bisognosi della toilette. La trovammo sul bidet intenta a sciacquare le sue parti intime duramente provate dalle precedenti vicende. Dopo aver pisciato tutti e tre ce ne tornammo in salotto Tanta era la foga che nessuno di noi si era ricordato che dovevamo cenare. Optammo allora per un ricco spaghettino aglio olio e peperoncino altro piatto forte di mia moglie oltre ai pompini. Finito di cenare riaccompagnammo il tizio a casa e subito dopo a nanna. Si dice che la notte porta consiglio, a me al contrario ha sempre portato ansia che alla lunga sfociava in angoscia. Ripensavo e rimuginavo sull’accaduto, percepivo il respiro affannato della mia consorte affianco a me , quando d’un tratto mi accorsi che nel dormiveglia in catalessi si stava masturbando accanendosi sulla clitoride; immobile eccitato più che mai da tale visione rubata; l’avevo vista migliaia di volte toccarsela, un gioco che spesso e volentieri facevamo; un di fronte all’altro con le cosce divaricate con il sesso in bella mostra ci deliziavamo individualmente a toccarci fino ad arrivare assieme al raggiungimento del piacere. Questa volta era diverso, la osservavo a sua insaputa rubando la sua intimità. Evitando di essere scoperto, inizia a mia volta a stringermelo con la mano e dopo averlo scappellato, con precisi movimenti iniziai a toccarmelo in contemplazione della femmina al mio fianco,che già da subito aveva iniziato a dimenarsi denudandosi e bagnandosi tutto il corpo di sudore. Sicuramente accortasi di essere spiata, si stava concedendo l’ennesimo gioco erotico per soddisfare la sua continua voglia di cazzo. Per non deluderla, abboccai al suo diversivo, continuando imperterrito ad osservarla e agitando la mano sul cazzo. Non potendone più, scoppiando a ridere mi si avvicinò e posizionandosi sul fianco mi permise di entrare in lei accogliendomi con un rauco gridolino. La stavo scopando di nuovo e ripensavo come in un film a tutto quello che era successo nel pomeriggio ,non riuscendo a togliermi dalla mente il bel servizietto a cui l’avevamo sottoposta, appagando tutti i suoi desideri .Queste nitide immagini mi stimolavano accrescendo enormemente la bramosia di continuare a scoparla scongiurando di arrivare al traguardo per non interrompere il soave piacere. Fui distolto dai miei pensieri solo dal contatto di una sua mano che timidamente si faceva strada tra le mie chiappe nel preciso intento di profanare la mia cavità anale con un dito. Ebbene si il suo preciso intento era quello di dedicarsi ad un massaggio prostatico ai fini di accrescere il mio piacere provocandomi una eiaculazione ancora più potente e copiosa. Le sborrai dentro scaricandole una quantità esagerata di liquido seminale. Adottando la stessa procedura del pomeriggio, con una mano si occluse la vagina e dopo avermi messo supino , l’avvicinò alla mia bocca spalancata, scaricandosi di getto tutta la sborra accumulata, impastata con i suoi fluidi vaginali.Dopo essermi abbeverato alla sua fonte, la strinsi forte a me in un bacio appassionato .per farle assaggiare il saporito cocktail.

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