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il tranello part 2


di robydany54
15.02.2019    |    9.603    |    3 9.4
"Lui le aveva sborrato in faccia , ma lei in cuor suo avrebbe desiderato che le fosse venuto in fica come ai vecchi tempi quando stavano felicemente assieme..."
La Trappola Parte seconda

Avevo appena finito di parlare con il tizio al telefono, che udii aprire la porta, era Roberta che rincasava. Senza neppure mettersi in libertà mi fece sedere e con voce roca scoppiando in lacrime mi confessò il suo segreto e le sue perplessità, su quello che le era accaduto in quei giorni e perché le fosse capitato , ignara del fatto che io fossi al corrente di tutto nei minimi particolari . Cercai di tranquillizzarla invitandola a riflettere con calma sull’accaduto e che a tutto c’era una soluzione . Profondamente rammaricata mi confessò la sua infedeltà con un altro uomo , oltretutto a detta sua neanche pienamente convinta . Si era trovata in una situazione legata al passato, ricca di tanti bei ricordi di gioventù. Attribuiva a questo il suo comportamento fuori luogo , però dichiarava di essere mortificata e pentita dell’imbarazzante episodio. Accorgendomi della sua buona fede la rassicurai stringendola tra le braccia e regalandole un focoso ed appassionato bacio sulla bocca. Dopo cena andammo come tutte le sere a letto e fu allora che pretesi di sapere tutto nei minimi particolari ; godevo al pensiero di sentirla raccontare in forte imbarazzo il proprio tradimento . Girata di spalle solo con la camicia da notte oltretutto con le chiappe scoperte per il caldo, iniziò a relazionarmi sull’accaduto iniziando dal principio : raccontandomi per filo e per segno del primo incontro nel parcheggio e del pompino che aveva concesso al suo ex amante di gioventù. La prima storia seria della sua vita durata diverso tempo e quasi sfociata in un matrimonio. Ammise che in prima battuta l’avventura extraconiugale le era garbata rendendola alquanto felice, la novità aveva risvegliato in lei antiche passioni donandole una ventata di aria nuova . Il problema era subentrato al secondo appuntamento quando le cose avevano preso una piega diversa ed il vento si era assopito ; aveva concesso totalmente il suo corpo all’uomo, facendosi penetrare ripetutamente sia avanti che dietro, senza opporre resistenza . Lui le aveva sborrato in faccia , ma lei in cuor suo avrebbe desiderato che le fosse venuto in fica come ai vecchi tempi quando stavano felicemente assieme. Per questo si era sentita male con grossi sensi di colpa nei miei riguardi e della sua attualesituazione familiare : lei moglie integgerima e mamma di due baldi giovani, che si faceva scopare in un hotel di periferia da una vecchia fiamma , non era un buon esempio di moralità. La sentivo parlare ed in me accresceva sempre di più la voglia di penetrarla entrare in lei dove fino a poco prima vi era stato un altro cazzo per questo l’avevo dissuasa dal lavarsi , ci tenevo che non cancellasse le tracce del precedente amplesso, mentre ancora scossa, assaporava e gustava il mio membro che inesorabilmente si faceva strada dentro di lei. Entrai in lei con violenza provocandole un lieve dolore, dovuto pure al fatto che era gia stata provata precedentemente; l’amico ci aveva dato sotto per diverse ore. La scopavo con foga incitandola a toccarsi la clitoride e nello stesso tempo,parlare ad alta voce con un frasario scurrile non idoneo al suo essere, di quello che aveva compiuto nel pomeriggio; le ripetevo in modo ossessivo,se le era piaciuto farsi inculare , scopare, se lo aveva succhiato per bene, se le sarebbe piaciuto farsi sborrare in bocca. Ad ogni sua risposta concitata mi si irrigidiva sempre più, giungendo rapidamente al massimo del piacere scaricandole in corpo una nuova dose di sborra svuotandomi completamente. Uscii da lei nel preciso istante che raggiunse l’orgasmo e simultaneamente vidi fuoriuscirle dalla vagina den dilatata un copioso rivolo denso di liquido biancastro ,colare sulle lenzuola, forse mescolato al precedente .
Esausti entrambi appagati ci addormentammo serenamente. L’indomani di buon ora ci destammo e dopo aver fatto colazione ce ne andammo al lavoro. Ora dovevo realizzare il mio piano originario, condividerla con il suo ex nel nostro letto . Le proposi di farmi conoscere questo signore, aggiungendo che,se la cosa le era garbata perché non ripeterla però questa volta includendomi tra loro e non come spettatore . Un bel triangolo dove lei unica femmina sarebbe stata venerata ed amata da noi . Ci saremmo prodigati per farle assaporare il massimo del piacere portandola sulle più alte vette della lussuria. In prima battuta fu contraria più per educazione che altro ; concedersi a due uomini contemporaneamente alla soglia della sessantina, le creava delle perplessità e dei sensi di colpa, dopo come avrebbe guardato suo marito, i suoi due figli oramai uomini fatti …..ma la voglia era tanta. Non forzai la mano per non infierire, però le chiesi di invitare a cena il suo ex e presentarmelo . Così fece, organizzò una bella cenetta e lo invitò . L’uomo di nome Carlo, di mezza età dal bel aspetto elegantemente vestito,forse un pochino sovra peso, però con un volto aperto e simpatico (mi sarebbe enormemente seccato se l’avesse data un uno che oltretutto mi stava pure sulle palle).Si presentò con un bel mazzo di fiori un omaggio alla signora ed una bottiglia di champagne un Moet Chandon d’annata. Roberta preparò una cenetta con i fiocchi che fu da entrambi molto apprezzata. Finito di cenare ,aiutandola a rassettare mi dilettavo nel sfotterla facendo allusioni sul suo caro amico e su come si sarebbe conclusa la serata. Ci accomodammo in salotto sul comodo divano parlando del più e del meno. Tra una chiacchiera e l’altra andammo come al solito a parlare di sesso; argomentazione prediletta da tutte le età e da tutti i ceti sociali. Giusto giusto ci eravamo addentrati nell’analizzare i rapporti a tre (due uomini una donna, due donne un uomo) e sulle infedeltà coniugali legate agli scambi di coppia, dissertazioni un pochino scomode per la povera Roberta che cercava oltremodo di cambiare discorso, però senza successo. Approfittando della complicità di Carlo ansioso più che mai di ripetere la piacevole esperienza con la mia consorte , proposi di fare un giochetto osé per rallegrare la serata dandole un impronta diciamo…. Dannunziana .Roberta con fare seccato, bocciò sul nascere la mia proposta però come una veggente con tanto di palla di vetro, prevedendo l’imminente futuro, si precipitò al bagno per darsi una rassettata, conscia che di lì a poco avrebbe avuto l’occasione di concedersi offrendo il meglio di se stessa. Tornata nel salone con molta disinvoltura si mise seduta proprio in mezzo a noi gettandoci le braccia al collo . Questo suo spontaneo movimento scostò la apertura della camicetta mettendo in risalto i suoi pronunciati seni, liberi da qualsiasi costrizione, maliziosamente si era tolta il reggiseno in bagno. Entrambi istintivamente sbirciammo e compiaciuti le facemmo apprezzamenti galanti spontanei sulle bellezze che avevamo visto. Arrossendo ci ringraziò elargendoci un tenero e casto bacetto sulle guance. Il caldo si cominciava a sentire, malgrado il condizionatore, così proposi ai due una bella e rapida rinfrescatina sotto la doccia. In fin dei conti non vi era nulla di strano nella richiesta, Carlo e Roberta erano stati assieme da ragazzi per diverso tempo,avevano pure coabitato per periodo raggiungendo una totale intimità, quindi non avrebbero avuto a distanza di anni, nessun tipo di pudore a mostrarsi come la mamma li aveva fatti. Non potendo e soprattutto non volendo bocciare pure questa mia richiesta , intrigante principalmente per lei , annuì e dopo averci presi per mano ci guidò verso il bagno. Passarono pochi minuti e tutti e tre eravamo nudi sotto il potente e corroborante getto d’acqua . Finita la rinfrescatina in accappatoio ce ne ritornammo in salotto. Eravamo ad un passo dall’accoppiarci e fu proprio allora che Roberta togliendosi l’accappatoio, anche per accorciare i tempi si avviò ancheggiando verso la cucina a prendere la boccia di champagne che posò sul tavolo in una glassette refrigerata . Quel suo fare sbarazzino e disinvolto e diciamolo un po’ da troia mi provocò una grossa ed evidente erezione spontanea; osservando con la coda dell’occhio notai dall’evidente rigonfiamento della spugna, la medesima situazione in Carlo. Scostammo i nostri accappatoi ed offrimmo la visione del nostro desiderio alla mia bella mogliettina. Lei senza battere ciglio con un evidente rossore in volto ci si avvicinò e libera da ogni remora ce lo prese in mano iniziando vivacemente a farci una ricca sega. Noi con le mani avevamo iniziato a toccarle entrambi i seni il suo tondo culetto e la fica,un vero e proprio fiume in piena, il suo corpo parlava per lei incoraggiandoci a continuare ,per andare oltre, fino a portarla lentamente al massimo del godimento . Mi staccai per un momento intento a gustarmi lo spettacolo che proprio sotto i miei occhi si stava concretizzando; Roberta oramai a ruota libera avvinghiata in un morboso bacio, con i lunghi capelli bagnati sulle spalle si dimenava sotto il getto dell’acqua a smanettare il suo amante con sinuosi e precisi movimenti. Fu allora che in preda ad una smania incontenibile la presi per la testa e dopo averla avvicinata al turgido e voluminoso cazzo di Carlo l’invitai ad aspirarlo. Diligentemente spalancò la bocca e senza fiatare lo ingurgitò tutto fino coglioni. Di fronte a tale visione, pretesi immediatamente il medesimo trattamento, che mi fu subito concesso . Accucciata tra di noi si dimenava spasmodicamente ruotando la testa a destra e sinistra non trascurando nessuno dei due, con il preciso intento di soddisfarci a vicenda . Superandosi, impugnò i due membri posizionandoli in linea retta di fronte alla bocca e con la lingua continuò a leccarli inzuppandoli di saliva. Non contenti, riuscimmo ad entrare assieme nella sua bocca facendoglieli assaporare e gustare simultaneamente. La serata aveva preso i giusti risvolti riservandoci ancora molte altre sorprese. Stanchi di farcelo succhiare, ci prendemmo una breve pausa, stappando la famigerata bottiglia di champagne , per brindare ad un incontro. Sdraiati tutti e tre sul comodo divano decidemmo di dirigerci in un posto più comodo ove poter continuare i nostri comizi amorosi. Non ci rimaneva altro che donare alla fortunata una bella doppia penetrazione per farle sentire dentro di se i nostri cazzi impazienti e bramosi delle sue grazie
Dato i risvolti imprevisti ed articolati della storia preferisco rimandare il continuo ad un nuovo racconto
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