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Il triangolo si!


di robydany54
15.01.2020    |    21.957    |    5 9.3
"La osservavo al telefono fortemente imbarazzata, ma vogliosa di conoscere intimamente la sua antagonista..."
Dopo anni assieme coronati da un’ intensa e goduriosa unione sessuale , i nostri incontri amorosi si erano diradati, annullandosi quasi totalmente, mio malgrado : (credo purtroppo di non essere il primo e né l’ultimo ad avere questi spiacevoli problemi; insomma non si scopava più,per via di un forte calo della libido da parte di mia moglie Roberta, imputabile principalmente ad una secchezza vaginale che sia prima che durante la penetrazione le apportava un fastidioso dolore fisico, precludendole un sano e meritato piacere . L’iniziativa oramai scaturiva solo ed esclusivamente dal mio desiderio, costantemente vivo , talvolta si concedeva e con tutta la buona volontà si prodigava nel soddisfarmi offrendomi delle fantastiche prestazioni sia manuali che orali; la fica era divenuta come amavo dire ironicamente, “questa sconosciuta”; sovente riuscivo a toccarla intimamente ,risvegliando in lei le voglie ancestrali, facendola venire tra urla e gesti inconsulti. Mi ero quasi dimenticato l’immenso piacere di penetrare una fica ed il piacere di sentire il cazzo, attanagliato dalle strette pareti vaginali. Non propenso, anzi nettamente contrario, nel cercare altrove il piacere femminile, sia gratuito che mercenario, mi ero rassegnato ad un periodo diciamo monastico, sperando al più presto, in un suo repentino miglioramento sia fisico che psicologico . Solo una volta ero riuscito a raggiungere il mio proposito, dopo una brutta e sgradevole scenata. Mortificata per le mie rimostranze, dopo aver cercato di discolparsi, assumendo prima un atteggiamento vittimistico, poi ricredendosi ed assecondando il mio pensiero , ammettendo la sua totale negligenza, almeno nel cercare di risolvere il problema ; in quel frangente , si era prodigata di trovare una soluzione alla faccenda , proponendo di arginare il disturbo della penetrazione con l’ausilio di una crema lubrificante, quindi dopo essersela spalmata sia al interno che al esterno e dopo avermelo imbrattato tutto, si era sdraiata e conoscendo bene i miei gusti, dopo aver spalancato le cosce scrutandomi negli occhi, con le dita intrise di saliva, aveva dato inizio sotto il mio sguardo guardingo, ad un meraviglioso ditalino, ansimando ad alta voce ed agitandosi freneticamente , stimolando oltre la vagina i turgidi capezzoli, inumiditi dalle varie secrezioni vaginali miste a saliva .Eccitatissimo in erezione, avvicinandomi al suo volto, mi ero sentito risucchiare il membro, vedendolo all'istante sparire totalmente nella sua calda e vogliosa bocca. Meticolosamente si era dedicata con solerzia prima a leccarlo freneticamente con la punta della lingua e poi ad aspirarlo ardentemente, aspettando con bramosia di raggiungere il tanto agognato orgasmo clitorideo, che non tardo ad arrivare. In quel preciso istante spinsi il cazzo,nel profondo della gola , facendoglielo ingurgitare fino ai coglioni . Evitai volutamente di sborrare anche se la voglia era tanta: avevo chiaramente intuito che finalmente dopo un lungo periodo di astinenza, avrei finalmente riassaporato le strette ed accoglienti pareti della fica . Così fu lei stessa divaricando ulteriormente le gambe, afferrandomi per i fianchi mi invitò a scoparla, aiutandomi ad accedere. Tempestivamente con il cazzo tutto inzuppato di saliva entrai in lei profondamente ,senza alcuna fatica, iniziando a muovermi senza tregua , continuando fino a spruzzarle tutta la mia sborra dentro la fica . Finalmente si era rotto l’arcano, in cuor mio credevo che i periodi bui fossero passati, sfortunatamente, mi sbagliavo, dopo quella sporadica volta, tutto tornò come prima anzi forse peggio. Mi sentivo tremendamente trascurato e sempre più desideroso della mela proibita. Un giorno, durante una passeggiata in bicicletta, percorrendo la mia strada mi accorsi della presenza di una bella donna, mia coetanea,di bella presenza sia nei modi che nel fisico, insomma una femmina attraente, abbigliata, con una tutina scura aderente al corpo, che metteva in evidenza le sue provocanti forme, in particolare il suo bel culo tondo ed il prominente pube. Entrambi sfiancati ci fermammo in prossimità di una delle svariate fontanelle che ci sono a Roma . Elisabetta questo il suo nome, con fare spigliato si buttò a capofitto, a raccontarmi spontaneamente ,i fatti suoi, incurante della poca confidenza, che vi era tra noi. Stabilimmo subito un ottimo rapporto confidenziale scambiandoci oltre le chiacchiere , pure i numeri di telefono nell’eventualità di rivederci in futuro. Seppi nel poco tempo che ci soffermammo a parlare che era sposata e separata da svariati anni. Non aveva figli quindi era libera da qualsiasi legame affettivo. Con il passare del tempo, i nostri incontri si fecero sempre più frequenti , la sua presenza mi riempiva di gioia così divenimmo molto intimi nel dialogare e logicamente dato la piacevole intesa verbale, provammo timidamente ad oltrepassare i limiti. Non essendo più ragazzi, ne parlammo liberamente senza tabù, giungendo alla conclusione di allacciare una relazione sentimentale, basata principalmente sul sesso . Per questo fui invitato da lei nel suo appartamento diciamo ,per un caffè. Giunto a destinazione emozionato come uno scolaretto, mi accomodai nel suo salotto, ricco di quadri ed oggetti vari; essendo un’esperta d’arte aveva raccolto nel corso del tempo un’infinità di pezzi d’antiquariato. Entrambi consapevoli di quello che stava per accadere, guardandoci intensamente negli occhi fondemmo le nostre labbra, deliziandoci in un focoso ed appassionato bacio. Dopo esserci denudati a vicenda, la strinsi, soppesando i prosperosi e sodi seni e facendole scendere una mano lentamente lungo il corpo fino a raggiungere la sua zona pelvica. Con stupore mi accorsi tastando il pube della totale assenza di pelo, abituato alla fitta foresta amazzonica che mia moglie aveva tra le cosce, rimasi basito: la novità fece accrescere la voglia di averla, toccarla,baciarla ed infine penetrarla. In preda ai sensi, anche lei vogliosa forse provata da una lunga astinenza non voluta , si era dedicata con impegno , ad accarezzarmi dolcemente il cazzo scappellandolo e con le dita inumidite di saliva a girarci tutto attorno regalandomi momenti di forte intensità. Desideroso del suo corpo afferrandola per le caviglie mi spesi nel baciarle e successivamente leccarle i candidi piedini e le sinuose ed affusolate dita. Terminato di interagire con le estremità, al pari di una lumaca sguainando la lingua, proseguii per le sue belle gambe tornite , raggiungendo l’imbocco della carnosa e glabra vagina tutta fradicia di caldi umori, che copiosamente fuoriuscivano, sgocciolandole sulle cosce. Assaporai con piacere la sua calda linfa, deglutendola tutta fino a dissetarmi alla sua fonte . Lei, spalancando le morbide fauci, si era impossessata completamente del mio membro, facendomi rabbrividire dalla forte intensità della sua lingua , intenta a dilettarsi sulla punta della cappella gonfia di voluttà e desiderosa di eruttare tutto il copioso liquido seminale. Con prodigioso talento, Elisabetta aspirava profondamente il cazzo stimolandolo nervosamente, con un insieme di virtuosismi ineguagliabili. Non potendone più dopo averla disposta alla pecorina, palpeggiandole i seni penzolanti, senza esitazione poggiai il glande tra le labbra vaginali, che repentinamente fu aspirato al suo interno serrato alle strette pareti ricche di fluidi . Iniziai con movimenti lenti, alternati in un crescendo sempre più impetuoso, fino a stabilire il giusto ritmo, avviandomi così ad elargirle una copiosa razione di sborra nel profondo della sua femminilità. Terminato l’amplesso, sdraiati sul letto,guardandoci teneramente negli occhi, ci complimentammo l’uno dell’altro dell’accaduto, ripromettendoci di ripetere in futuro ,la piacevole esperienza. Unica ombra per lei era la presenza tra di noi ,di mia moglie, che aveva visto una sola volta assieme a me e le era rimasta impressa al punto di desiderarla sessualmente. Tornato a casa, alquanto euforico, pensai al discorso di poco prima ed immaginai le due femmine nude mentre si dilettavano davanti a me. Seriamente intenzionato di mettere le carte in tavola con mia moglie,non meritandosi, a mio avviso un simile comportamento diciamo subdolo, dovevo assolutamente informarla della mia relazione extraconiugale, pure per togliermi un peso dalla coscienza. Ne discutemmo giungendo ad un vero e proprio litigio; repentinamente rimesso in riga dal buon senso e dall’educazione reciproca: fu così che lei acconsentì a conoscere la mia amante ed eventualmente a partecipare attivamente ai nostri rendez vous amorosi. Non era assolutamente sua intenzione troncare un rapporto meraviglioso consolidato nel tempo. La soluzione venne proprio da lei mia moglie , che accortasi di un qualcosa di anomalo nel mio comportamento, aveva iniziato ad indagare in modo pacato sui miei vari spostamenti , scontrandosi con l’amara realtà. Una sera subito dopo cena guardandomi negli occhi , iniziò uno strano discorso, riguardante un ipotetico tradimento nella coppia, non specificando da parte di chi e su come ci sarebbe dovuti comportare , dopo tanti anni passati assieme di comune accordo . Lasciai che esponesse il suo parere in proposito, anche se probabilmente non mi sarebbe garbato: mi sbagliavo lei era propensa né a perdonare , quantomeno a colpevolizzare: il suo intento era quello di accettare la situazione traendone i suoi lati positivi : in poche parole si trattava di attuare un ‘esperienza di poliamore, volgarmente chiamato “triangolo”dove le due femmine si sarebbero prese cura di me, appagando tutti i miei desideri sessuali e perché no si cimentandosi in un rapporto saffico . Mi sarei finalmente concesso un bel intermezzo con due donne consenzienti che mi avrebbero messo al centro delle loro attenzioni appagando i miei sensi . Dopo aver parlato con la mia consorte, chiamai subito Elisabetta per comunicarle i piacevoli sviluppi della vicenda . Fu entusiasta della proposta e con mio immenso stupore volle parlare con Roberta e più tempestiva che mai ci invitò la sera stessa a cena da lei. La osservavo al telefono fortemente imbarazzata, ma vogliosa di conoscere intimamente la sua antagonista. Di corsa si precipitò in bagno per una doccia calda e per depilarsi le gambe. Finita la vestizione uscimmo di casa per avviarci alla meta . Durante il tragitto avvolto da un silenzio tombale, la vedevo e al sentivo molto tesa ed imbarazzata . Finalmente giunti a destinazione dopo le doverose presentazioni ci sedemmo nel salotto. Elisabetta, pure lei radiosa con un tubino aderentissimo senza perdersi in chiacchiere puntò diretta all’obbiettivo e dopo aver creato la giusta atmosfera avviando una soave musica, invitò Roberta a ballare con lei , avendo appreso da me ,della sua sfrenata passione per il ballo. Senza farselo dire due volte dopo essersi alzata ,si diresse verso la sconosciuta ed unendo i corpi, in stretto contatto , iniziarono a danzare sotto i miei occhi : Con il passare del tempo le due femmine, avvinghiate assieme , diedero inizio ad una serie di sfregamenti e carezze lungo il corpo, iniziando lentamente a conoscersi intimamente. Le osservavo guardingo ,
belle e sinuose accarezzarsi ed infine baciarsi vogliose l’una dell’altra. Ero al corrente dei trascorsi di mia moglie e la sua attrazione per le donne, ma fino a quel momento non l’avevo mai vista all’opera . Rimasi basito in contemplazione di settanta voluttà e automaticamente prendendomi il cazzo in mano iniziai a trastullarlo , facendolo irrigidire ancor di più. Stanco di essere passivo cercai il mio posto tra le due donne affamate di piacere. Quello che accadde in seguito lo saprete nel continuo del racconto.
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