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hai capito la mogliettina!!!


di robydany54
18.09.2019    |    42.284    |    10 9.4
"Stanchi , optammo per ritornarcene a casa..."
Era una estate torrida ed afosa, io e Roberta in un sabato di agosto, stremati dal caldo , giacevamo distesi sul letto, completamente nudi, dopo aver avviato il condizionatore , desiderosi l’uno dell’altra ci eravamo concessi una bella e benefica e scopata, mettendoci alla pecorina o come diciamo noi, a quattro zampe, per evitare di accaldarci ancora di più,con un pressante contatto fisico,in questo modo mi godevo il paradisiaco panorama che da dietro mi si offriva dato delle sue belle e tonde chiappe e della sua patatina carnosa incastonata tra le sode cosce e velata solo dalla folta peluria pubica che lasciava a malapena intravedere in tutto il suo splendore. Solo così riuscivo a penetrarla profondamente spingendo fino in fondo il mio cazzo con ritmici movimenti ondulatori, coinvolgendo solo il bacino . L’aria condizionata , ci aiutava a non sudare in eccesso , ciò nonostante palpando il sinuoso e teso corpo della mia compagna percepivo una leggera coltre di sudore in special modo nelle giunture ,sotto le ascelle e sulle pieghe delle prosperose tette dondolanti per via della posizione e del movimento di andirivieni . Concentrati nei nostri piacevoli giochi di letto, ci stavamo allietando a vicenda, quando il silenzio tombale, del pomeriggio estivo contrastato solo dalla interferenza dei nostri tenui gemiti, fu rotto dal trillo stridulo del telefono: altri non era che una cara amica di Roberta,pure lei infastidita dal clima torrido , aveva pensato di chiamare per distrarsi un pochino, ignara di romperci i coglioni . Durante la loro discussione imperterrito, proseguivo a scoparla con gusto, penetrandola con vigore e divertendomi ad osservarla mentre gestiva alla grande la duplice situazione; dialogare al telefono e nello stesso momento godersi un bel cazzo energico che le pompava freneticamente, solleticandole la fica. Desiderosa di appagare appieno senza alcuna distrazione la gradevole ed eccitante prestazione appena iniziata tagliando corto, invitò la tizia a passare da noi più tardi per continuare la chiacchierata con più calma ed eventualmente rimanere a cena. La donna non se lo fece dire due volte e subito accettò l'invito, avendo un debole per Roberta e la nostra compagnia. Per essere cortese dato che non aveva la macchina, mi offrii sempre continuando a muovermi nel corpo di mia moglie ,di andarla a prendere, optando per la moto dato il caldo eccessivo. Chiusa la chiamata , più vogliosa ed arrapata che mai, lo volle prendere in bocca e dopo essersi voltata, fissandomi negli occhi spalancando le fauci lo accolse tutto nella sua cavità, arrivando a sfiorare con le labbra i coglioni; la feci continuare per un poco apprezzando ed elogiando ad alta voce le sue innate doti di straordinaria pompinara, però ancora desideroso della sua fica la misi supina e dopo averle divaricate le cosce schiudendole la fica ancora umida di umori poggiai la gonfia cappella intrisa di saliva all’ingresso della vagina che subito fu risucchiata , al suo ’interno. Tenendole le caviglie continuai scoparla avviandomi all’epilogo propenso in cuor mio di svuotarmi le palle dentro di lei . Mi fece continuare per un pochino, agitandosi e fremendo come una gatta in calore, implorandomi però di sborrarle in bocca; non c’era verso era la sua priorità del momento e nulla le avrebbe fatto cambiare idea , così giunto al culmine trattenendomi a fatica, estrassi il cazzo e trovando le sue fauci spalancate lo collocai all’interno eruttando come un vulcano tutto il mio sperma , facendo straripare l’eccedenza dalle labbra. Il tempo di farmi una doccia vestirmi e subito mi avviai . Giunto a destinazione trovai Barbara ad aspettarmi al portone, indossava una minigonna con una camicetta bianca in sintonia con la sua folta chioma rossa, offrendomi la visione delle sue splendide cosce tornite ed abbronzate , abbigliamento non consono per una passeggiata in moto. Salita rimasta diciamo in mutande con andatura lenta ci avviammo verso casa, dove Roberta ci aspettava . Dopo esserci seduti sul divano, iniziammo a parlare del più e del meno ; poco dopo approfittando del meraviglioso giardino condominiale sottostante, decidemmo di scendere e continuare a parlare all'aperto, deliziati da una leggera brezza, il famoso ponentino romano .Non era la prima volta che invitavamo Barbara ; oramai faceva parte integrante nelle file dei nostri amici più cari, anche se non era da molto che la conoscevamo, ma fin da subito le due si erano legate frequentando addirittura la stessa palestra tre volte la settimana. Seduti nel giardino non ci rendemmo conto che il tempo passava velocemente, in un battibaleno si fece ora di cena , così decisi di andare alla rosticceria vicino a casa a prendere tre pizze veramente di un'altra categoria , dato che le cucinavano buonissime, ricche di pomodoro e mozzarella, usando un forno a legna. Tornato a casa le trovai sul divano e vedendomi anzi sentendo il profumino delle pizze si misero entrambe affamate a tavola . Al termine del pasto decidemmo di andare a zonzo per la città per godere delle varie iniziative ; certo non eravamo nei mitici anni 70’80’ al tempo della manifestazione detta “l'estate romana” quando Nicolini mio conoscente ed assistente universitario presso la facoltà di architettura, aveva organizzato nella città di Roma un qualcosa di unico ed irripetibile che sarebbe rimasto nostalgicamente nel cuore di tutti i romani , creando di conseguenza “il mito”. Girovagando per la città alla fine ci fermammo in una nota gelateria del centro dove proponevano un ottimo gelato. Stanchi , optammo per ritornarcene a casa. Barbara rimase ben volentieri a dormire da noi, dato che le avevo prospettato per l'indomani di fare una gita per recarci nella nostra bella casetta di campagna, per goderci un pochino di fresco immersi nel verde della Ciociaria. Di buon ora dopo essermi fatto una corroborante doccia,cedetti il posto alle due donne che assieme inforcarono nel bagno. Incuriosito dalla promiscuità del loro gesto pur vergognandomi nel confidarlo, le spiai dal buco della serratura: tolta la camice da notte Barbara tutta nuda si sedette sulla wc e dopo una bella pisciata con tanto di scroscio, alzandosi fece posto all’amica che emulò il suo gesto. Entrambe si misero sotto la doccia e lì grazie alla trasparenza del box in cristallo mi gustai la piacevole visione dei due corpi nudi in tutto il loro splendore. Iniziarono da subito riempirsi di saffiche attenzioni, arrivando a baciarsi teneramente sulla bocca. Estasiato e nello stesso tempo basito da tale visione rubata, non potendo trattenermi dalla foga, presi il cazzo in mano ed iniziai a menarmelo alla grande cercando di non far rumore . Venni volutamente prima delle due femmine e dopo essermi pulito nel bagno di servizio,mi andai a preparare come se nulla fosse successo. Poco dopo le due uscirono ed in un battibaleno furono pronte. La scena mi aveva enormemente turbato e nello stesso tempo coinvolto, stimolando i miei istinti , ora ero solo impaziente di riprovare la meravigliosa sensazione, sperando di sorprendere ancora le due femmine lesbicare. Dopo esserci messi in macchina, inforcammo verso la meta, durante il tragitto non facevo altro che ripensare a quello che avevo visto riaccendendo le stesse benefiche percezioni. Dato la breve distanza in un oretta fummo in loco e dopo aver arieggiato la casa decidemmo di uscire per andare a zonzo per il pittoresco paesetto medioevale,per goderci appieno la meravigliosa giornata; optammo per sederci al caffè del centro per gustarci il passaggio della gente, che gremiva la bella pittoresca piazza. Presi dalla pigrizia non ci saremmo mai mossi , quando la nostra attenzione fu catturata da un cartellone pubblicitario affisso sul muro antistante, che reclamizzava una delle tante sagre che si svolgono d'estate nei vari paesetti per rallegrare i turisti ,proponendo ad oltranza tutto quello che si può desiderare cibo, musica, danze e tante belle ragazze , insomma una serata insegna del buon umore e del divertimento . Ci recammo in loco dal pomeriggio dato che oltre lo spettacolo serale si svolgeva nel pomeriggio una sorta di mercatino rionale ricco di espositori e non con svariati oggetti in vendita, dal nuovo all’usato. Sfruttando la nostra predilezione per questo tipo di eventi trascorremmo il pomeriggio allegramente poi verso l'imbrunire dopo aver acquistato varie suppellettili rigorosamente vintage, iniziarono con la musica . Udimmo un suono soave di tamburelli violini e chitarre , venire dalla piazza del paese e subito accorremmo per gustarci lo spettacolo. Restammo incantati sia dalla bella musica che dalle danze delle sensualissime ragazze che si alternavano sul palco, con delle movenze lussuriose. Si trattava di una compagnia di canti popolari sulla falsa riga della Taranta . In un battibaleno gli spiriti si incendiarono e tutti dico proprio tutti nella piazza si misero a ballare. L a cosa contagiò pure noi che ci buttammo a capofitto nelle danze Stanchi ed insonnoliti verso le due di notte ce ne tornammo a casa . Pochi minuti dopo il rientro, crollammo sui nostri letti addormentandoci come tre pupi. Svegliandomi di soprassalto,ore dopo , mi accorsi che Roberta non c’era subito in cuor mio sperai di sorprenderla nel letto della sua amica intenta teneramente ad amoreggiare. Quatto e silenzioso, in punta di piedi mi affacciai nella camera degli ospiti dove le due donne rischiarate dalla luce della luna come due sirene si contorcevano baciandosi e palpeggiandosi tutte. Immobile le osservavo evitando quasi di respirare per non essere visto , riuscivo a godermi appieno lo spettacolo grazie ad un malfunzionamento della porta che non chiudeva lasciando uno notevole spiraglio. Avrei avuto voglia di intervenire e farmelo leccare da entrambe approfittando delle loro bocche voraci e della loro disinvoltura . In silenzio quasi sepolcrale statico sull’uscio iniziai a toccarmelo eccitandomi con quello a cui stavo assistendo . Mi parve di impazzire quando le due donne iniziarono a leccarsi oltre la fica pure i candidi piedini inzuppandoli tutti di saliva Con accanimento si concentrarono su gli alluci ed usandoli come falli dopo averli intrisi di colante saliva iniziarono a sfregarli sulla vagina . Questa volta attesi pazientemente che le due appagassero i propri sensi , manifestando un portentoso orgasmo clitorideo. Dopo essere venute abbracciate teneramente l’una all’altra, continuarono a baciarsi voluttuosamente sulla bocca fondendo le loro lingue in una sola. Lentamente dopo aver sborrato, me ne tornai nel letto e ripensando a quello che avevo visto mi feci nuovamente una sega non essendo ancora totalmente sazio. Feci in tempo a venire che poco dopo tornò Roberta nel letto. Con il cazzo ancora in tiro la presi per la testa e lentamente la feci calare fino a farglielo ingoiare: lei senza replicare probabilmente vogliosa di cazzo si attivò immediatamente elargendomi un colossale pompino. Ci volle un pochino di tempo ma inesorabilmente le venni tra le fauci, facendole deglutire tutto il saporito liquido. L’indomani mattina guardavo le due con occhio diverso attento a non farmi accorgere di essere al corrente della loro relazione. Non avevo ancora definito una strategia per scoparmele entrambe, condividendo così con loro il piacere di soddisfarle entrambe nello stesso letto . Essere al corrente della loro tresca mi gratificava e mi soddisfaceva , quindi per il momento era del tutto superfluo smascherare le due donne nella speranza di essere accettato e condiviso da loro. L’essenza del diletto era manifestata proprio dalla consapevolezza del loro rapporto intimo, gelosamente tenuto segreto. Lo stare al loro gioco per il momento mi appagava regalandomi sensazioni mentali mai provate prima ed allora perché rovinare il tutto e poi per cosa? Forse con il tempo avrei cambiato idea ma per il momento il menage che mi era proposto appagava appieno tutte le mie aspettative. Potevo oltretutto divertirmi giocando tra le lenzuola con Roberta , prospettandole ipoteticamente una terza persona nel nostro talamo sia uomo che donna . Dato i miei impegni di lavoro sovente rincasavo tardi mentre Roberta con un orario stabilito si ritirava sempre alla stessa ora , potendo così appagare la sua storia d’amore con l’amica. Non era insolito che rientrando le trovassi in salotto a parlare. Ovviamente in mia assenza con la casa a disposizione le due femmine si sollazzavano alla grande concedendosi poderose leccate di fica. Affascinato ed intrigato dalla storia mi capitava spesso di eccitarmi nel pensarle tutte sole in casa ad amoreggiare escogitando tutti i sistemi per raggiungere l’orgasmo. Non potendone più di fantasticare, decisi di provvedere sfruttando la moderna tecnologia. Acquistai una serie di piccole telecamere di sicurezza collegandole ad un registratore di segnale con vari ingressi; mela cavai con una spesa plausibile , L’idea di vederle all’opera era talmente predominante che non vi era altro nella mia mente. La mia attrazione era imputabile solo ad un appagamento mentale e non fisico . vederle amoreggiare rimanendo nell’ombra mi eccitava oltremisura . Dopo aver piazzato le microcamere e ultimato tutti i collegamenti , ciliegina sulla torta, inserii un remoto, praticamente una centralina che tramite cellulare regolava l’accensione e lo spegnimento del ambaradam. Tutto era al posto giusto a breve mi sarei goduto una serie di loops con protagoniste assolute , mia moglie e la sua amica la sensualissima Barbarella. A questo punto potevo sapere quando accendere il tutto mi bastava chiamare a casa e vedere se Roberta fosse sola o in compagnia, dato che tre volte a settimana Barbara era da noi per cena dato che assieme frequentavano una palestra sotto casa nostra . Finalmente venne il momento di accendere il tutto feci la fatidica telefonata ed il tutto si accese come per incanto. Non vedevo l’ora di tornare a casa per visionare il filmato. Con una scusa mi appartai nello studio e mandai in onda le riprese .Dopo essermi accomodato misi il filmato in play e iniziai visionare l’accaduto ignaro di quello che avrei visto realmente, proseguendo la visione, qualcosa di insolito ed inaspettato ma per saperlo vi rimando al continuo del racconto.

Continua………….
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