Scambio di Coppia
l'isola del piacere
di robydany54
04.03.2019 |
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"Dai racconti che mi aveva fatto , non le era mai capitato un fuori misura , ne aveva presi tanti, anche in coppia ma tutti nella norma..."
Avevamo deciso finalmente di prenderci una vacanza, chiaramente fuori stagione onde evitare la ressa e la calca dei vacanzieri stagionali e non ultimo risparmiare quache soldino . Optammo per un isola rigorosamente italiana anche perchè sono i posti migliori e più ambiti in assoluto, forse più cari degli altri ma indubbiamente di qualità superiore. Se pur restio a prendere i traghetti, per la mia innata avversione a tutto quello che galleggia, mi feci coraggio e imbarcandomi per la prestigiosa ed esclusiva isoletta del mediterraneo. Roberta era radiosa, una camicetta bianca ed una gonna plissettata blu il tutto coronato da un giubbino in renna . La vedevo passeggiare sul ponte suscitando l’interesse di tutti i maschi presenti . Stufa di stare in piedi si sedette su di una poltrona godendosi la brezza marina e qualche sprazzo di sole. Poco distante da lei mi accorsi di un giovane sotto trentina che imperterrito scattava foto alla mia consorte cercando di non farsene accorgere.Gratificato da un cotanto interesse per la mia metà, mi premurai di avvisarla della graziosa conquista e le suggerii come se niente fosse ,di continuare a posare per il giovane assumendo atteggiamenti sensuali, un gioco erotico innocuo e perché no divertente ; non contento l’invitai ad andare alla toilette per togliersi gli slip , appagando il giovane fografo con la visione meravigliosa della sua stretta fichetta . Senza replicare si alzò, ritornando poco dopo. Mi spostai per godermi lo spettacolo, anche se la conoscevo a memoria il vederla per me era sempre un immane godimento al quale non potevo resistere; una vera e propria emozione. Distante con indifferenza mi godevo la scenetta che si stava propinando; Roberta allargando elegantemente le gambe dopo essersi tolte le scarpe aveva appoggiato i piedini nudi sulla balaustra vicina. Il tizio dalla sua posizione si godeva appieno il paradisiaco panorama inquadrando nel suo teleobbiettivo tutte le grazie di mia moglie. Avvicinandomi al giovane iniziai a decantare la sua attrezzatura fotografica, anche se ormai purtroppo obsoleta ma pur sempre valida . Essendo stato fotografo da ragazzo avevo la stessa macchina con gli stessi obbiettivi . Continuando a parlare del più e del meno, feci cenno a Roberta invitandola a raggiungerci ed unirsi a noi. Dopo averla presentata al giovane decidemmo di andare al bar per un caffè. Mi ero accorto nitidamente del trasporto del giovane nei riguardi di Roberta , in fin dei conti il sogno represso di ogni ragazzo è di scoparsi una donna sulla quarantina e lei era veramente un bel bocconcino il tempo non aveva infierito ne sul suo aspetto fisico ne sulla sua mentalità una sorta di sortilegio nel quale tutto era rimasto o quasi immutato. Approfittando di una breve assenza del giovane per recuperare il bagaglio al piano inferiore, la incoraggiai a concedergli un piccolo anticipo di quello che sarebbe accaduto in seguito. Annuendo in silenzio , al ritorno del giovane con una banale scusa si fece accompagnare alla toilette. Arrivati al piano approfittando di un punto appartato il tizio la strinse a se iniziando una perlustrazione corporea ricca di voluttà. Lusingata non opponendo resistenza lei aveva contraccambiato le attenzioni afferrandoglielo in mano e offrendogli una ricca sega e facendolo inevitabilmente sborarre sulle sue cosce. L’antipasto era servito , più tardi si sarebbero aperti i giochi intrattenendosi in un ricco e succulento buffet, dove lei unica femmina si sarebbe data in pasto ai maschi famelici liberandosi da ogni pudore e tabù .Per l’occasione, avevamo affittato un appartamento con vista mare con qualche stanza in più in caso qualche amico ci avesse raggiunti. Dato che il tizio era solo di passaggio per ammirare le bellezze locali dell’isola, gli proponemmo di fermarsi qualche giorno da noi per distendersi, poi sarebbe ripartito per continuare il suo giro. Accettò senza indugio invogliato dalla forte insistenza della mia consorte e non ultimo dal desiderio spasmodico di approfondire il veloce contatto sul traghetto. L’appartamento aveva annesso un portentoso terrazzo o meglio solarium ,dal quale si godeva un panorama mozzafiato offerto gratuitamente dalla natura. Dopo essersi completamente denudata la femmina sinuosa come una sirena si era distesa sul comodo lettino, incurante della presenza di un estraneo, regalandoci un’altra bellezza da contemplare. Restammo immobili al sole godendoci pochi attimi di tranquillità, poi spinti dai morsi della fame ci preparammo due spaghettini aglio olio e peperoncino, pietanza nella quale Roberta era maestra . Finito di pranzare ritornammo in terrazzo sdraiandoci al sole però questa volta tutti e tre nudi. Rimasi sorpreso dalle enormi dimensioni del cazzo del nostro amico, da moscio era già una cosa spropositata, figuriamoci in tiro. Roberta sicuramente ne era già al corrente, poco prima l’aveva avuto in mano e soppesandolo sicuramente si era resa conto del coso mostruoso che celava l’estraneo. Se per lei non vi erano problemi poco male in fin dei conti dentro di lei doveva andare a finire . Non ci volle molto che il giovane timidamente accortosi dei consensi , anche da parte mia, si diresse verso mia moglie iniziando a riempirla di attenzioni e languide carezze su tutto il corpo; osservavo la scena ed il comportamento lascivo della mia signora ansiosa di gustarsi il grosso cazzo. Dai racconti che mi aveva fatto , non le era mai capitato un fuori misura , ne aveva presi tanti, anche in coppia ma tutti nella norma. Per prima cosa lo volle assaggiare tra le sue fauci quindi mettendosi in ginocchio sul lettino, spalancando la bocca lentamente se lo ingurgitò tutto accogliendolo in lei per tutta la sua lunghezza e la sua notevole circonferenza, esenza problemi iniziò a fargli un colossale pompino: lei vera artista nella fellatio riusciva fin da subito astimolare il pene con sapienti movimenti di lingua ed aspirazioni prolungate e continue. Preso dalla foga mi piazzai dietro di lei e dopo averle leccato i candidi piedini proseguii verso inl suo interno cosce puntando diretto alla sua clitoride notevolmente gonfia e prominente.Bastarono pochi abili movimenti di lingua per farla arrivare all’orgasmo; mi venne in faccia squirtandomi tutti i suoi vischiosi umori vaginali. Pronta per ricevere il maschio, spostandomi si fece trafiggere dall’estraneo ; non potei fare a meno di osservare il grosso cazzo forzare le strette pareti della fica e sparire momentaneamente al loro interno, per poi riapparire e risparire il dolce movimento di un su e giù accompagnato solo dal sospiro affannato dei due amanti e lo sciacquettio dei vari fluidi corporei che al contatto con l’aria si erano resi densi e biacastri depositandosi come una membrana attorno al grosso membro . La femmina vorace si stava dando da fare con il baldo e super dotato giovanotto offrendo anima e corpo assolutamente non curante della presenza del marito al suo fianco si fece sborrare abbondantemente dentro la fica urlando ed agitandosi tutta come suo solito. Mi accorsi della quantità qundo ritraendosi vidi un rigagnolo di liquido biacastro fuoriuscire copiosamente dalla fica colandole tra le cosce e le chiappe. Ancora in tiro il maschio la esortò a pulirglielo tutto facendole asportare alcuni grumi rimasti sul glande. Con dovizia la femmina sfoderando la carnosa lingua racimolò tutta l’eccedenza deglutendola. Il giorno dopo,sorpresa delle sorprese, fummo raggiunti dalla sorella di Roberta Guendalina che oltre ad essere in stato interessante aveva litigato con il compagno. Subito premurosamente date le sue condizioni Roberta le preparò la camera.
Decidemmo di coinvolgerla nel nostro gioco amoroso a tre , certi che non avrebbe avuto nulla da obbiettare dato la sua congenita disinvoltura con l’altro sesso. Insomma consideravo mia cognata una grossa zoccola, avendolo provato con mano, in seguito ad una breve ma intensa relazione amorosa avuta con lei, prima di sposare la sorella. L’idea di riscoparmela poi con quel bel pancione prominente non mi dispiaceva affatto. Negli ultimi mesi la donna si era però un pochino appesantita vuoi per la gravidanza ed anche per l’interruzione del viziaccio del fumo , aveva preso una decina di kili in più restando però sempre molto attraente solo con un pochino di carne in eccedenza. I suoi seni erano quasi raddoppiati idem i suo capezzoli; insomma le sue fattezze modificate dall’imminente lieto evento per alcuni versi l’avevano resa più intrigante e sensuale; in poche parole ancora più scopabile . L’ammiravo tutta nuda mentre prendevamo il sole sul balcone eccitandomi alla vista dei prosperosi seni leggermente calati, quasi ad urtare la folta peluria ascellare, ma il top era della sua bella pancia tonda e prominente con al centro evidenziato il piccolo orifizio ombellicare. proseguendo poco più giù, si poteva scrutare il suo giardinetto ben curato gremito da una intensa peluria a tutela della sua splendida vagina carnosa; la vera ciliegina sulla torta. Tutta quella carne abbondante con le sue rotondità, non stuzzicò l’appetito solo a me , vidi negli occhi del giovane amico la bramosia di averla presto, subito ed intensamente: il suo sguardo era un libro aperto . Guendalina informata della tresca in atto si era da subito associata a spassarsela alla grande, accantonando per il momento tutti i suoi problemi. L’estraneo si avvicinò al lettino di mia cognata iniziando a massaggiarle teneramente i piedi e le gonfie caviglie soffermandosi con la lingua prima sul calcagno e poi sulle dita affusolate . La femmina stimolata da tanta delicatezza si contorceva e si offriva agitandosi sinuosamente con spasmi continui e tenui rantoli. Lentamente il ragazzo si diresse spedito con la lingua sulle cosce arrivando in breve al suo pube ed oltrepassandolo puntò facendo sosta al suo ombelico inzuppandolo di saliva. Da lì dopo averle leccato tutto il pancione,si diresse verso i voluminosi seni iniziando freneticamente a ciucciare dai capezzoloni gonfi e scuri. La scena che ci si prospettava era alquanto intrigante e morbosa, tanto che Roberta presa dalla foga non curante della stretta parentela, assaporò avidamente la vulva completamente fradicia della sorella, limitandosi a deglutire tutto il suo inebriante e traboccante nettare. Fu allora che d’impeto estasiato dal portentoso fondo schiena della mia metà, le poggiai il glade tra le chiappe e facendomi strada lentamente allargandole i glutei entrai nella sua stretta cavità anale, facendola urlare e sobbalzare di piacere. Intanto la situazione si era evoluta Guendalina si era impossessata del cazzo dell’estraneo ingerendolo fino alle tonsille. Mi inculavo mia moglie, godendomi la visione di un fantasmagorico pompino. Stanca di succhialo ed ansiosa di cazzo, la femmina con fatica dato l’ingombrante ventre gravido ,si mise a quattro zampe offrendo la visione dei suoi pertugi dilatati e pronti ad essere violati da un maschio . Il ragazzo non perse tempo e prontamente fece sparire il suo enorme fallo nella sgocciolante vagina della femmina facendola sbraitare di lussuria. Abbarbicato dietro di lei sorreggendosi alle sue enormi poppe penzolanti, sferrava i suoi potenti colpi facendo dondolare dolcemente l’emorme pancione a destra e sinistra. Le due sorelle sotto i potenti attacchi urlando e divincolandosi tutte si ritrovarono lingua contro lingua attanagliate in un appassionato e sensuale bacio. Incuriositi e vogliosi di alternarci , all’unisono invertimmo le parti. Senza rendermene conto mi ritrovai supino nella fica di Guendalina sommerso dal suo enorme pancione edalla visione delle sue gonfie tette . Dopo tanti anni finalmente ero ritornato all’ovile e mi stavo godendo una vera femmina di razza e tutto rimaneva in famiglia. Ero al settimo cielo mi stavo contemporaneamente scopando mia moglie e mia cognata con il beneplacito di entrambe. La storia termina inesorabilmente qui altro non vi è da dire , però in noi tutti rimane un bel ricordo dell’isola.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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