trans
Storia della mia vita 32
di Moltoesigente1
28.07.2024 |
1.537 |
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"“Secondo me, ne hai goduti davvero tanti di cazzi in questo tuo bel culo, non è vero? E’ così agevole e facile da penetrare..."
Continuazione da STORIA DELLA MIA VITA 31CAPITOLO 32 - L’ATTRATTIVA DEL SESSO CON UNO SCONOSCIUTO
Per tutto il giorno, sulla spiaggia, rimuginai su quanto avvenuto durante la notte.
Ero praticamente certo che lui era un inserviente delle manutenzioni.
Avrei potuto andare dalla direttrice e denunciarle l’accaduto, ma sapevo che così facendo lo avrei danneggiato irreparabilmente: la direttrice avrebbe indagato su chi avesse fatto una cosa del genere e, trovato il colpevole, lo avrebbe licenziato. E non mi sembrava giusto che io gli rovinassi la vita, solo perché si era goduto il mio corpo e soprattutto il mio culo per una notte.
Resistetti anche alla curiosità di cercare di scoprire chi era. A me piacciono i transessuali e i travestiti abbastanza effeminati, mentre non mi piacciono i maschi.
E lui, nonostante fosse sicuramente omosessuale, aveva probabilmente fattezze maschili che mi avrebbero fatto perdere la parte piacevole del ricordo di quella notte. Preferii quindi lasciare tutto alla mia immaginazione sull’aspetto fisico del mio violentatore.
Mentre prendevo il sole sul mio lettino a pancia in giù, pensai a lungo a qualcuno che forse in quel momento stava guardando il mio culo praticamente nudo, visto che il perizoma lo lasciava quasi integralmente scoperto.
E quel qualcuno si stava certamente eccitando. Il mio cazzo era diventato molto duro e muovevo un po’ il bacino per schiacciarlo contro la salvietta su cui ero steso per provare il piacere dello strofinamento del prepuzio sulla stoffa.
Naturalmente quel movimento appena accennato, ma molto flessuoso del mio culo aveva sicuramente reso di marmo il cazzo di quell’uomo che ero sicuro mi stesse spiando anche allora.
La sera rientrai dopo la cena e chiusi a chiave la porta del bungalow. Cercavo di convincermi che non intendevo ripetere l’esperienza. E non volevo neppure che, se lui fosse voluto tornare quella notte, potesse pensare che io non desiderassi altro, lasciando ancora la porta aperta.
In realtà, l’intrigo di quella situazione era abbastanza intenso e non sapevo più cosa desiderare davvero. Forse, in fondo, stavo consentendo che la cosa proseguisse, più per svogliatezza nel prendere una decisione che la interrompesse che per un mio vero coinvolgimento mentale.
Per varie ore rimasi sveglio, attento a qualunque rumore. Poi, prevalsero la consapevolezza che la porta chiusa a chiave avrebbe impedito a chiunque di entrare e le palpebre sempre più pesanti mi fecero cadere in un sonno profondo.
Ma fui di nuovo svegliato di soprassalto. Venni subito imbavagliato e, immediatamente dopo, ancora legato per i polsi.
Opposi molto meno resistenza della notte precedente, perché ero ancora molto assonnato. Si stese di fianco a me, mi abbracciò e cominciò a sussurrarmi nell’orecchio parole appassionate e ardenti. “Oggi ho visto, sai, che mi volevi fare impazzire sculettando libidinosamente sdraiato sul lettino con il culo nudo…. E ci sei riuscito. Sono impazzito di nuovo. Stavo per masturbarmi, ma poi ho deciso di resistere per venire a trovarti stanotte…. Ma è stata dura. Il tuo culo è veramente la cosa più arrapante e da fuori di testa che mi sia mai capitato di vedere.”
Si alzò e mi prese in modo da farmi girare su un fianco e poi sollevarmi. Ero come un fuscello fra le sue mani. Mi obbligò a mettermi in ginocchio sul bordo del letto e poi a chinarmi sul cuscino che intanto mi aveva messo sotto il viso.
Mi aveva messo alla pecorina, senza che io facessi alcun movimento di mia iniziativa. Passarono alcuni istanti e intuii che si stava mettendo la crema sul glande. Poi mi afferrò per i fianchi e provai la sensazione del suo pene che puntava dritto fra le mie natiche e si appoggiava al mio buco del culo.
Rimase fermo per un’eternità, mentre il mio ano si contraeva e si riapriva impazzito dal desiderio davanti al suo glande, nel tentativo di risucchiarlo dentro. Lui mi teneva stretto e mi impediva di spingere il culo all’indietro per essere penetrato subito. Voleva proprio farmi sbavare dalla voglia.
Finalmente la punta del suo cazzo premette sul mio sfintere e si fece strada nel mio retto con grande facilità. Appena entrato emisi una serie di grida soffocate, perché le sensazioni erano davvero molto intense. Si sporse un attimo e slacciò rapidamente il bavaglio.
Io, così, potei dare libero sfogo ai gridolini e al respiro affannoso del piacere che mi stava travolgendo. Quando si fermava nel suo movimento ritmico dentro al mio culo, io cercavo di muovermi flessuosamente per sentire meglio il suo cazzo nel mio ano. In quella posizione ero dominato in modo completo e i miei freni inibitori erano andati tutti in tilt. Mi stavo gustando il suo cazzo e la sensazione nuova di essere totalmente posseduto da un omosessuale maschio.
Continuava a parlarmi: “mi volevi eccitare da morire sculettando sul tuo lettino, vero? Avevi una gran voglia di un cazzo duro dentro al culo, vero? Eccoti accontentato. E’ sufficientemente duro per te? All’inizio pensavo che ti interessasse solo inculare i transessuali di questo campeggio, poi, quando ho visto il tuo irresistibile culo, tondo, morbido e libidinoso ho capito che, invece, ti piacciono da impazzire i cazzi dei maschi. Magari quelli belli grossi che ti fanno godere di più. Non è vero? Rispondimi: ti piace ora il mio cazzo nel tuo culo?”
“Aaaahhr… aaahh… si, sì, mi piace…. Mi piace davvero tanto….. aaahhh” Risposi ansimando, mentre continuava con il suo ritmo avanti e indietro.
“Secondo me, ne hai goduti davvero tanti di cazzi in questo tuo bel culo, non è vero? E’ così agevole e facile da penetrare. Quanti ne hai presi e goduti?” “Aahhhh… non tanti …. no…. Per anni ho avuto un relazione stabile…. Ooooohh….. non mi facevo inculare da altri…. Aaahhhhh…” “Ti piace essere preso da dietro come una donna? E’ la giusta posizione per una maialona come te, no?” “Si, si…. Mi piace da impazzire… oooohhhh…aaahhh….”
Andò avanti per molto. Con me alla pecorina il suo pene era davvero duro e potente e la sua erezione non finiva mai. Si stava davvero godendo quella lunga inculata dopo che per giorni aveva così fortemente bramato il mio di dietro.
Quando ormai non ce la facevo più e il suo cazzo mi aveva quasi distrutto, ebbe pietà di me e cominciò a sbattermi con maggiore vigore. Bastarono pochi colpi di quel duro bastone e finalmente un fiume in piena di sperma mi inondò tutto il retto, mentre le sue mani fortissime mi stringevano fino a farmi male.
Ci abbandonammo esausti sul letto sdraiati uno accanto all’altro.
Rimanemmo in silenzio per non so quanto tempo. Poi lui mi accarezzò il viso e i capelli, mi baciò più volte sul viso e si alzò per andarsene. Di nuovo non tentai di accendere la luce, ma anche perché, stavolta, ero talmente debole e affaticato che non riuscivo neppure a sollevare il braccio.
La mattina successiva mi svegliai molto tardi. Mentre facevo la doccia mi chiesi finalmente cosa fosse successo alla porta.
Probabilmente non l’avevo chiusa a chiave bene. Eppure…. Andai a controllare. La trovai ancora chiusa a chiave, con la chiave sul ripiano dove l’avevo lasciata la sera prima.
Ero confuso. Come aveva fatto? Non riuscivo a darmi una risposta. Poi, mi accorsi per caso che non c’era corrente. Andai al quadro e vidi che l’interruttore era abbassato. Di colpo capii ogni cosa e il mio forte sospetto che lui fosse un addetto alle manutenzioni divenne assoluta certezza.
Non solo era entrato con un passe-partout, ma aveva anche staccato la corrente perché rimanessimo al buio, anche se avessi tentato di accendere la luce per vederlo in viso!
Seguirà: CAPITOLO 33 - LA FINE DELLA VACANZA
Titolo: STORIA DELLA MIA VITA 33
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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