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GHIOCHI PERICOLOSI


di Neottolemo
23.04.2021    |    15.775    |    4 9.4
"Venni come un animale con lunghi getti di sperma e una volta tolto il cazzo dal culo di Michele scese come una piccolo ruscello tutto il mio sperma..."
Questa storia risale ad alcuni anni fa, quando mi divertivo giocando con diverse coppie amiche.
Un giorno vengo contattato da una coppia che aveva visto il mio profilo e voleva conoscermi.
La particolarità di questa situazione e che invece di essere contattato dal marito, come accade abitualmente, in questa occasione era stata la moglie a scrivermi e presentarsi.
Diceva di chiamarsi Giulia e di avere 34 anni, il marito Michele più vecchio di lei ne aveva invece 40 e vivevano a xxxxx, una città non vicinissima a dove abito.
Anche per questo avevano deciso di chiamarmi, infatti, non volevano rapportarsi con gente troppo vicina o ingombrante, che interferisse con la loro vita privata.
Iniziamo così a scambiarci prima dei messaggi privati e dopo qualche giorno la moglie mi raggiunge su Skype ove, diceva lei, poteva tranquillamente chattare approfittando del fatto di essere sola in ufficio.
Avevo subito pensato che dieto Giulia si nascondesse il solito marito insoddisfatto, dalle fantasia cuck non corrisposte dalla moglie, e come sempre gli davo un po’ di corda, anche perché non era un periodo di lavoro molto intenso e potevo trastullarmi qualche minuto pensando al pover uomo che fingeva di essere la moglie eccitata.
Ben presto, però mi sarei dovuto ricredere.
Dopo alcuni giorni d’intense chat la presunta Giulia, infatti, mi mandava un vocale salutandomi e la sua suadente voce femminile mi convinse che si trattava proprio di lei.
Il nostro rapporto continuava tra chat e messaggi vocali e l’eccitazione ed il desiderio iniziava ad insinuarsi tra me e Giulia.
Giulia era molto sensuale e persuasiva, la sua voce vellutata portava con se i brividi dell’immaginazione di una bocca rossa, piena e calda.
Nonostante le avessi chiesto del marito, Giulia mi diceva che Michele, ben conoscenza dei nostri discorsi, preferiva non farsi vedere e lasciare lei a condure il gioco.
Non me ne feci un gran problema, in fondo era Giulia che volevo e poi il gioco era il loro, se amavano quella situazione non avrei interferito con i loro desideri.
Giulia sapeva bene come destreggiarsi.
Un giorno, infatti, le dissi che mi sarei intrattenuto in ufficio in pausa pranzo per terminare un ricorso importante e mentre ero concentrato sulla scrittura, vidi l’iconcina di Skype brillare.
La telefonata era di Giulia e spinto dalla curiosità interruppi bruscamente il mio scritto e risposi.
Appena cliccata l’icona sullo schermo comparve Giulia.
La cam era posizionata in modo da riprendere dal collo ma il motivo per cui mi aveva chiamato non dava adito a fraintendimenti.
Giulia era vestita con il classico tailleur da lavoro, la giacca e la gonna stretta segnavano le sue forme generose e sensuali.
Era la prima volta che la vedevo in quanto non mi aveva mai mandato neppure delle fotografie, e ne rimasi piacevolmente colpito.
Giulia mi fece il segno del silenzio ed iniziò ad aprire la giacca.
Comparve il seno stretto in un body nero e generoso. Le sue mani scendevano fra le mammelle e ci giocavano abbassando le coppe dell’intimo e stingendo i capezzoli fra due dita.
Le sue mani scesero ben presto e sotto mi fece vedere che indossava le calze autoreggenti.
Giulia prese la cam e la posizionò fra le sue cosce slacciandosi il bottoncino del body.
La sua figa mi coinvolse in un primo piano entusiasmante.
Giulia iniziò a passare con le dita per la lunghezza della sua vulva che si bagnava sempre di più.
Il dito medio si soffermava sul clitoride e poi entrava nel taglio delle sue labbra.
Ben presto al medio si aggiunse l’indice e Giulia si masturbava lungamente infilandosi le dita in profondità nella figa che orami era un lago.
Sentii la patta dei miei pantaloni riempirsi dal rigonfiare del mio cazzo che spingeva contro la cerniera per uscire.
Lo liberai ed iniziai a segarmi di fronte alla figa di Giulia che continuava ad essere riempita dalle dita.
I gemiti strozzati della mia video-amica iniziarono ad aumentare ed io capii che era vicina all’orgasmo. Giulia inizio quindi a spingere con le anche lungo la sua poltrona e venne, inondando la mano di piacere bagnato.
Io dovetti prendere il fazzoletto che avevo nella giacca e lo riempii copiosamente di sborra, cercando di non macchiare i pantaloni con i getti che partivano potenti dalla punta del mio cazzo.
Come ea apparsa Giulia scomparve dal monitor ed io andai in bagno a rassettarmi.
Fortunatamente lo studio legale era vuoto e quindi potei ricompormi e tornare al lavoro, anche se il pensiero ritornava immancabilmente allo spettacolo che avevo visto poco prima.
Non sentii Giulia per un paio di giorni, non rispondeva ai miei messaggi ed era assente dalla nostra chat, pensai che si fosse pentita di quella videochiamata ma non fu così.
Quella mattina Giulia mi scrisse presto. Si scusò per essere sparita ma degli impegno personali le avevano impedito di scrivermi. Le dissi che non c’era nessun problema e che mi faceva piacere risentirla.
Quella mattina era particolarmente euforica e mi rivelò che a lei ed al marito piacevano molto i giochi di ruolo.
Nella loro vita ne avevano fatti diversi interpretando vari personaggi ma ora avevano un chiodo fisso.
La loro fantasia era che un uomo si introducesse nella lor casa come un rapinatore e che, una volta sorpresi nel sonno, legasse Michele e la prendesse con molta forza abusando di lei in ogni modo.
Mi rivelo questa fantasia per nulla turbata dicendomi se volevo essere l’uomo che interpretava il rapinatore.
Non era la prima volta che una coppia mi rivelava tale fantasia ma appunto rimaneva tale, e non avevo ai partecipato ad un gioco simile.
Espressi qualche titubanza a Giulia che mi assicurò che questo era il desiderio del marito e che avrebbe confermato il tutto senza alcun problema.
Mi presi del tempo per decidere ma il diavolo della perversione si era oramai impadronito di me ed il giorno dopo contattai Giulia.
Lei rispose alla mia telefonata e le chiesi che se dovevamo fare una cosa simile volevo tutte le rassicurazioni e innanzitutto avrebbe dovuto mostrarsi in viso.
Giulia mi richiamò durante la pausa pranzo ed alzando la cam mi mostro per la prima volta il suo viso.
I capelli biondi e lunghi le scendevano sulle spalle raggiungendo il seno che copriva una quarta abbondante.
Gli occhi azzurri erano maliziosi seppur molto tranquilli e la bocca era carnosa e rossa.
Giulia non passava sicuramente inosservata e quella visione diede forza al mio convincimento.
Le feci ripetere che tutta quella situazione era da loro voluta e che era un gioco erotico tra persone consenzienti riprendendo la videochiamata e salvando il file sul mio pc.
Fatto questo iniziammo ad organizzare il gioco.
Giulia decise tutto nei mimi dettagli, la eccitava la precisione e l’organizzazione della storia.
Decidemmo che avremmo fatto tutto il venerdì successivo.
Arrivato il giorno fatale verso metà pomeriggio presi la mia auto e mi diressi verso la loro casa.
Il viaggio era lungo e sarei arrivato quando ormai c’era buio.
In accordo con Giulia avrei trovato il cancellino sul retro aperto in modo così da introdurmi in giardino.
Tutto era proprio come lei lo aveva descritto.
La piccola villetta alle porte del paese dava su un parcheggio privato in un angolo oscuro della piazzetta e li mi fermai con molta calma.
Mi infilai il passamontagna che avevo acquistato per l’occasione e mi avvicinai al cancelletto sul retro che era solo accostato.
Seguendo le istruzioni di Giulia entrai in casa da una porta finestra al piano terra lasciata socchiusa e quatto quatto mi introfulai all’interno iniziando a girare per le stanze.
Il piano terra era interamente al buio e vidi una luce in cima alla scala che portava al primo piano.
Salii e vidi Giulia in piedi davanti al letto matrimoniale.
Il marito dormiva e lei lo guardava con indosso solamente una sottoveste.
Mi avvicinai e notai subito qualcosa di strano.
Il marito era legato mani e piedi ai quattro angoli del letto con il culo all’aria ed un bavaglio sulla bocca. Mi mossi velocemente e raggiunsi Giulia germendola con forza come lei aveva progettato.
Il rumore sveglio il marito Michele che inutilmente tentava di slegarsi e urlare ma rendendosi unicamente ridicolo.
Sembrava un pesce sulla riva di un torrente dopo la cattura.
Strappai la sottoveste di Giulia e la presi per i capelli.
Lei mi aveva richiesto la maggior violenza e veemenza, tutto doveva sembrare molto reale.
La portai davanti il marito e lei inizio a singhiozzare dicendomi “lasciami ti prego”, ma io imperterrito le dissi “troia devi fare quello che ti dico altrimenti per voi finisce male”.
Le mollai una sberla e mentre le tenevo i capelli le sputai in faccia, iniziando a baciarla selvaggiamente.
Il marito la guardava mugolando urla e dibattendosi senza risultato.
Presi Giulia e la misi a quattro zampe, la tenevo per i capelli e la facevo camminare come una cagna per la stanza.
Poi la presi e la sbattei sul letto in parte al marito ed iniziai a spogliarmi.
Rimasi unicamente con il passa montagna, che era un bell’ingombro, ed andai a riprendere giulia mettendola in ginocchio davanti a me
Tenendola per i capelli le portai il mio cazzo di fronte alla sua bocca.
le sue labbra erano serrate mente spingevo la mia cappella contro i suoi denti.
Le diedi un’altra sberla e lei dischiuse le labbra e ci infilai il cazzo.Una lacrima scese dall’occhio di Michele che non riusciva a distogliere lo sguardo dalla moglie, che con la faccia ricoperta dalla mia saliva mi succhiava avidamente l’uccello fino alla gola.
Giulia era maestra nel fingere l’abuso e senza alcuna necessità di forzarla si infilava da sola il cazzo in gola fino a tutta la sua lunghezza, perdendo il respiro e facendosi venire i conati di vomito.
Dopo quel lungo uso della sua gola, come da copione, la presi e la scaraventai sul letto in parte al marito e iniziai a scoparla.
La sua figa era fradicia e non trovavo resistenza ai colpi forsennati che le infliggevo tenendole le gambe aperte con le mani
Sembrava volessi entrare fino ai coglioni godendomi lo spettacolo del viso di giulia e di Michele vicini.
Il marito soffriva in egual misura a vedere la moglie usata e abusata, nonostante Giulia stesse godendo di quel trattamento e non ci mise molto a venire copiosamente schizzando il suo piacere sulle coperte che sul corpo del marito legato.
Il mio cazzo era colmo della sua venuta quando la presi per i capelli e stendendola con la pancia sopra il marito iniziai a dedicarmi al suo culo. La strada era già aperta e ben presto la mia cappella scomparve nell’orifizio anale di Giulia che stesa sul marito godeva ripetendo ab libitum “sono una troia”.
Io la spronavo e le dicevo “di a tuo marito che ti piace essere violentata” e Giulia mi rimbeccava dicendo “si mi piace cazzo” ed io ancora “e perché ti piace “ e lei “ Perché sono una laida e lurida troia!!!”.
Il copione era ben scritto e continuai a sfondarle il culo.
Sentivo il mio cazzo pulsare pronto a venire nel culo di Giulia quando lei sfuggi alla mia presa e venne ancora spruzzando la schiena del marito.
Giulia esausta si accascio sul corpo di Michele che oramai non aveva più la forza di mugolare.
Le lacrime inondavano il viso di Michele mentre sentiva sua moglie venire e subiva anche la pressione del suo cazzo contro il materasso.
Giulia era stanca ma io non ero ancora venuto, mi diressi verso di lei ma guardandomi freddamente mi disse “Fermati!!”.
Non capii bene che stesse succedendo ma le obbedii.
Giulia venne verso di me che sormontavo il marito e prima di raggiungermi andò verso Michele e gli abbasso gli slip.
Il culo di Michele era verso di me mentre Giulia gli apriva le natiche sputando sull’orifizio.
Giulia mi guardò ancora e mi sussurro “inculalo”.
Senza alcuna remora avvicinai la punta del mio cazzo al culo di Michele mentre Giulia gli teneva le chiappe dilatate e affondati il cazzo nel culo spingendo con molta foga...
Michele strillava a sentire quella penetrazione brutale ma il suo cazzo diventava sempre più rigido e dopo qualche spinta iniziò a sborrare copiosamente.
Oramai ero giunto al limite anche io e Giulia lo sesse nei mie occhi. Si alzò si incucciò con la figa sulla testa del marito e guardandomi con lo sguardo più perverso che abbia visto in vita mia inizio a pisciargli sulla testa e lungo la schiena.
Alla vista di quello spettacolo il cazzo mi divenne gigantesco e riempii il culo di Michele con una copiosa sborrata affondando il pene fino al suo intestino.
Venni come un animale con lunghi getti di sperma e una volta tolto il cazzo dal culo di Michele scese come una piccolo ruscello tutto il mio sperma.
Non capivo più quale fosse la fantasia e quale la realtà, dove vi fosse gioco e dove invece avessi violentato il culo del marito ignaro.
Come ero venuto raccolsi le mie cose e me ne andai sulla porta.
Girandomi vidi Giulia avvicinarsi al marito e dopo avergli tolto il bavaglio gli diede un bacio dicendogli “ti è piaciuto il gioco?”. Michele mi diede una rapida occhiata e mi schiaccio l’occhio in segno d’intesa mentre scendevo le scale.
Dopo quella sera non sentii più Giulia.
Era sparita dai miei contatti e si era cancellata dal sito.
Chiaramente non cercai nessuno tenendo per me il ricordo di quel gioco azzardato.
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