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Insospettabili - 3 - sedurre e condurre


di Ammiratorcortese
07.06.2020    |    304    |    2 9.6
"Forse senza pensarci, inverte l'accavallamento delle gambe disponendosi di leggero profilo, non più frontalmente a Marco..."
(continua dalla puntata 2)

"Ti piacciono le mie gambe", aveva appena chiesto Giulia, le sue parole accompagnate dal sapiente accavallamento, che aveva portato lo spacco della gonna a scoprire parte della coscia.

Rispondere subito sarebbe banale.

Meglio lasciare che siano gli occhi, l'espressione del viso a "parlare": Marco, col flûte di prosecco nella destra, quasi a voler brindare alla bellezza di Giulia, elegantemente fermo sulla sua sedia ma già da lei con lo sguardo, percorre la coscia scoperta di lei con gli occhi.

Ne apprezza il ginocchio, poi la nudità della coscia, risalendo.

Nota la pelle che parla delle emozioni di lei, quella "pelle d'oca" che solo l'eccitazione del momento, in quella giornata tutt'altro che fredda, può aver provocato.

Sale agli occhi di lei, Marco sorride leggermente, e le dice:

"Sì, mi piacciono le tue gambe."

Giulia: "Grazie! E cosa ti piace delle mie gambe?"

Il tavolino è defilato; il locale non è rumoroso, ma l'intensità dei suoni mescolati della città e delle voci di sottofondo, lasciano "soli" i due complici del gioco, a infinita distanza dal mondo attorno a loro.

Marco: "Da questa posizione vedo la tua coscia, mi piace la tua pelle, la immagino di seta al tatto. Prima, quando ci siamo incontrati e cercavo la tua cavigliera, ho anche notato la caviglia elegante e le gambe affusolate, femminili ma anche toniche."

Breve pausa.

L'adrenalina si può "toccare" e un sorso dal flûte di prosecco, e lei dal caffé shakerato, ristabilisce il contatto invisibile tra l'uomo e la donna.

Giulia: "Grazie, mi fa piacere che ti piacciano..."

La donna seduce, l'uomo conduce: entrambi sanno dove vogliono arrivare.

Non al classico "sesso": quello già lo hanno coi rispettivi compagni di vita; e forse lo avranno anche tra loro, giocando coppia con coppia dopo quell'incontro a due.

Sanno che il gioco di oggi è diverso, più spudorato seppur elegante.

Ma Giulia non sa come proseguire con le parole, non è il suo ruolo condurre; allora lascia che sia il suo istinto di donna, il suo corpo, a parlare.

Forse senza pensarci, inverte l'accavallamento delle gambe disponendosi di leggero profilo, non più frontalmente a Marco.

Il movimento lento delle gambe chiude per un attimo lo spacco, nascondendo la pelle nuda alla vista di lui; ma presto lo spacco si apre ancora, generoso ma mai volgare, a scoprire l'esterno della coscia sinistra.

E Marco non solo la coscia, ma tutta la gamba di lei può ammirare, dal sandalo nero al primo lembo della minigonna.

Marco apprezza, come un sommelier che espone alla luce il calice di prezioso vino rosso e, prima di portarlo alle labbra, ne ammira con sapiente gesto il colore, ne gusta il profumo.

Marco: "Grazie Giulia di questa posa, ti valorizza davvero tanto. Sei bellissima, il gioco riguarda le gambe ma tu non sei solo le tue gambe".

Giulia, lusingata dal complimento sincero, si sfiora impercettibilmente la coscia con la mano e si rivolge a Marco: "Grazie a te. .... "

Lei sa cosa prevede il copione della sua parte nel gioco, ma non sa se è il momento giusto per...

Marco lo intuisce e sorridendo le dice:
"...Ora tocca a te Giulia"

Giulia: "Sì... è vero... scusami è che è così strano..."

Marco: "Certo, ti farebbe piacere se ti dicessi cosa mi ispira questa tua posizione?"

Giulia: "Sì, cosa ti ispira?"

L'eccitazione ormai è alle stelle e l'ultimo sorso porta alla fine il prosecco e il caffé shakerato.

Marco: "Lentamente, partendo dal piede nel sandalo, percorrerei con la mano l'esterno della tua gamba... Lentamente. Sfiorandola, per sentire la pelle. E soffermandomi con più decisione sul muscolo della coscia, con carezze profonde, sentirei quanto sei tonica e bella".

Giulia: "E che effetto ti fa dirmi queste cose?"

Marco: "Mi eccita da matti".

Giulia: "Sei eccitato?"

Marco: "Sì e tu?"

Giulia: "Anche io".

Marco: "Siamo qui per questo..."

Giulia: "Sì..."

E dopo una breve pausa, Giulia entra nella sua parte nel gioco concordato.

Giulia: "E dimmi, ti faresti una sega pensando a me?"

Marco: "Sì, certo".

Giulia: "E te la farai davvero?"

Marco, guardandola negli occhi: "Sì"

Giulia: "Ti masturberesti per me, davanti a me?"

Marco: "Sì", e con un sorriso sornione, sapendo già il prosieguo del gioco, aggiunge
"Ma non qui al bar...! Pago e andiamo dove abbiamo detto?"

Giulia: "Ok, andiamo".

Un uomo e una donna si alzano dal tavolino; per la città che non sa, possono aver concluso un incontro di lavoro.

Ma loro sanno dove stanno andando.......

___ CONTINUA ____

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