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Prime Esperienze

L'Onlywomen di Milano - 5


di Ammiratorcortese
15.11.2020    |    232    |    1 9.2
"Il soffitto a cupola, i muri e il pavimento sono in mattoni antichi e pietra scura..."
(dalla puntata precedente...)

"Ciao..."

e protendendosi verso Chiara, la bella quarantenne le porge la mano "Simona, piacere!"

"Chiara, piacere mio!".

Sono sole su quella scala e le cavigliere non possono che aver trillato ad entrambe.

"Sei pratica di qui?", domanda Chiara divenuta improvvisamente audace.

"Un po' ", risponde Simona, che chiede "Tu sei qui per la prima volta?"

"Sì" risponde Chiara "...e mi è venuto appetito, hai voglia di cenare?".

"Sì, volentieri, conosco un angolino tranquillo... ti fidi?" chiede Simona; e Chiara, fidandosi, la segue tornando a percorrere a ritroso i gradini che aveva appena salito.

Ora i "tlak tlak" dei loro tacchi s'intrecciano nei corridoi degli antichi sotterranei illuminati delle candele scarlatte, quando Simona si avventura in un anfratto più buio.

"Non devo averlo notato prima", pensa Chiara, quando la sua mentore scosta con le mani una tenda che, nella penombra, sembra essere di lino grezzo.

"E' libero!" sussurra Simona a fil di voce, come per un ancestrale rispetto del mistero di quegli antichi luoghi "...Entriamo".

Attraverso uno stretto arco di mattoni, Simona e Chiara entrano in un stanzetta completamente buia: "Si sarà spenta la candela, aspetta... ne prendo una..." e Simona, con sicurezza, esce dalla stanza e vi torna con una magnum di Morellino di Scansano ormai vuota, che fa da candelabro ad un piccolo cero scarlatto acceso.

E la luce del cero, leggermente più grande delle classiche candele, illumina della sua luce calda e avvolgente la piccola stanza.

La pianta della stanzetta è circolare e il soffitto, basso, è pochi centimetri sopra le teste delle due donne.

Il soffitto a cupola, i muri e il pavimento sono in mattoni antichi e pietra scura.

Al centro della piccola stanza tonda, sembra volerle accogliere un tavolino tondo di legno scuro con due sedie rustiche e solide, dello stesso legno; ma con comodi cuscini di raso bianco sulle sedute.

"Ti piace qui?", chiede Simona, dopo aver posato la bottiglia-candelabro al centro del tavolino.

"Molto..." le dice Chiara, illuminata dalla fiamma della candela.

"Aspetta..." sussurra Simona; che si china come per raccogliere qualcosa dal pavimento, fino a toccarsi la cavigliera, restando in quella posizione per 3 secondi.

Tre lunghissimi secondi, in cui Chiara ha modo di ammirarle le cosce nude di Simona, perfette, scolpite.

La minigonna nera di Simona, cortissima, mostra spudoratamente la sua pelle nuda, i muscoli vigorosi ma slanciati e femminili.

"Ecco, ora arriveranno a servirci, tu cosa vuoi bere?", chiede Simona, sentendosi desiderata dagli occhi di Chiara.

"Dipende da cosa offre la cucina" risponde Chiara, con l'aria di chi sa godersi i piaceri della vita.

"Vedrai...!" le risponde Simona sorridendo, seduta di fronte a lei al tavolino e sicura di una realtà che supera l'immaginazione.

"E' permesso?"

Si sente all'imboccatura della piccola galleria che conduce alla stanzetta.

Una graziosa ragazza con tratti vagamente orientali, in perfetta tenuta da sommelier, si presenta alle due ospiti.

Il viso di Simona si illumina: "Ooh... Aiko! Che piacere ritrovarti, come stai?"

Saluto al quale la ragazza risponde con altrettanto calore, in perfetto Italiano con accento fiorentino.

"Chiara, lascia che io ti presenti Aiko!

Aiko è una mia amica che lavora qui ed è una sommelier spettacolare: la mamma è giapponese e il papà... beh, ci racconti tu Aiko, ti va?".

"Mio nonno materno in Giappone ha un ristorante internazionale con un socio Italiano e il nonno viene spesso per lavoro in Italia: in Piemonte per vino e tartufi, in Toscana per il Chianti, al Sud per alcuni fornitori di bufala e burrata...

Mia mamma ebbe la fortuna di poter studiare all'università di Firenze e lì conobbe papà, anche lui a Firenze per studio e discendente della famiglia Degli Uberti, quelli del..."

"Quelli delle Cantine Degli Uberti, mi stai dicendo!?", esclama Chiara con evidente ammirazione.

"Sì, loro... anzi... noi!", risponde Aiko con un grande sorriso "Perché sono anch'io una 'Degli Uberti': sono parente dei samurai di Yokohama... e anche di quel 'Farinata' che si studia nella Divina Commedia!".

Chiara, al settimo cielo: "Ho conosciuto la vostra riserva speciale 'Chianti Del Farinata' in un viaggio romantico in Toscana con mio marito", continua Chiara con ammirazione "Che vino spettacolare!"

Apprezzamento a cui Aiko risponde: "Ovviamente se ti fa piacere puoi averne un calice; e conoscendo cosa sta per arrivarvi dalla braceria è anche una scelta molto indicata. Ma mi raccomando: col tagliere di formaggi no!".

"E cosa ci consigli per i formaggi?", chiede Simona?

"Sorpresa...! dimentica i formaggi e concentriamoci sulla 'brace': ti porto il solito, o vuoi esplorare piaceri nuovi...?" risponde Aiko.

"Lo sai Aiko... se mi parli di piaceri nuovi io non posso che esplorare".

Aiko esce soddisfatta dalla stanzetta incontrando Monica, la sommelier che aveva conosciuto Chiara; ora Monica serve al tavolo un tagliere tondo di legno chiaro, con un intarsio di legno scuro a forma di spirale.

Al centro del tagliere, una coppia di assaggi d'un formaggio 'blu' per la ricca erborinatura; e lungo la spirale, procedendo dal centro verso l'esterno, altri 14 formaggi diversi, tutti presentati ad assaggi doppi.

Due di questo... due di quello... per un totale di 15 e ciascuno impreziosito con una goccia di mieli o confetture o mostarde abbinate.

All'inizio del goloso percorso, sul lato più esterno, due bicchierini a tulipano di cristallo con un profumatissimo vino bianco.

"All'esterno della spirale trovate il Picolit Friulano che abbiamo selezionato per voi, da degustare con la nostra proposta di formaggi italiani e francesi.

Iniziamo dall'esterno della spirale, con un..."

Monica è maestra nello svelare quanto basta per creare attesa e curiosità, senza annoiare le appassionate clienti.

"E buon appetito!", aggiunge: "Tra poco riceverete gli assaggi dalla braceria, con in vini che avete scelto con Aiko".

Ora sono sole, Chiara e Simona.

Le dita sottili di Simona sollevano il prezioso bicchiere per lo stelo; l'anello manca, ma è evidente il segno di una fede portata per lunghi anni e tolta da poco...

(continua nella prossima puntata).

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