Prime Esperienze
Il fantastico mondo della condivisione


17.12.2024 |
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"Per un attimo rimase concentrata su quello che stava facendo ma dopo pochi istanti iniziò a prestarmi attenzioni..."
È proprio vero, in ognuno di noi ci sono pensieri nascosti nei cassetti che aspettano solo di essere tirati fuori.Ed è quello che è successo a me, partendo da una serata di fine estate nel 2019.
Decisi di invitare una donna a consumare un drink e lei senza molti indugi accettò di buon grado il mio invito. Una persona gradevole, solare, allegra e dallo sguardo intrigante.
Iniziammo a conversare del più e del meno raccontandoci un po’, ma senza entrare molto nei particolari quasi per paura di essere giudicati, in fondo chi non ha paura del giudizio altrui, soprattutto al primo appuntamento.
Quando la serata stava per volgere al termine, forse spinto dai fumi dell’alcol, che per la verità non era stato nemmeno consumato in maniera abbondante, tirai fuori una frase che aveva anche poco senso in quel contesto ilare.
“Sai cosa penso, che io riesco più ad accettare la libertà di una coppia affiatata che decide di condividere un gioco, per quanto spinto e audace, che la classica famiglia del mulino bianco che non appena lasciano alle proprie spalle la porta di casa, iniziano a dare sfogo a desideri repressi e mai condivisi”.
Sembrava una frase degna di una riflessione ma non avevo certo dato un peso a quanto sarebbe potuto succedere dopo tale affermazione.
“Ah sì, pensa io condivido esattamente quello che dici e ti dirò di più, con il mio precedente compagno ho praticato anche lo scambio di coppia”.
Da quel momento, il mio rapporto con il gioco, perché adesso lo definisco così mentre prima lo definivo sesso è radicalmente cambiato.
Una consapevolezza dei propri limiti e dei propri mezzi più spiccata, la mente che comanda sul tuo istinto a tal punto da raggiungere un orgasmo celebrale ancor prima di quello fisico. Un gioco di sguardi, di sensazioni, di frasi non dette ma manifestate solo con un accenno.
In pochi secondi, quella frase ha abbattuto tutta la mia timidezza a tal punto da riuscire a chiedere se fosse meno distante casa mia o casa sua rispetto al punto in cui mi ero avventurato con quella affermazione.
Una nottata fantastica, fatta di una complicità quasi ingiustificata dato che mai fino ad allora avevo visto ed interagito con quella meravigliosa donna.
I nostri corpi sembravano fatti l’uno per l’altro, i nostri movimenti sincronizzati come il più preciso degli orologi svizzeri, le nostre lingue che si intrecciavano con una passione inaudita, passando da quel movimento selvaggio e frenetico ad un bacio più dolce e romantico proprio come quello di due innamorati.
I nostri gemiti di piacere erano contenuti ma rimbombavano in quella stanza.
Ci lasciammo andare forti del fatto che nessuno avrebbe mai giudicato nessuno perché in quel momento ciò che aveva preso il sopravvento era la mente e non l’istinto bestiale di arrivare semplicemente a raggiungere un orgasmo.
Iniziammo a frequentarci e iniziammo ad approfondire il discorso della condivisione, per quanto non fossimo una coppia nella vita. Non lo siamo mai stati e non lo siamo nemmeno adesso ma tra noi era nata una complicità talmente forte che anche durante i nostri incontri, le coppie incontrate non credevano al fatto che io e lei non stessimo insieme.
Fu proprio in uno dei primi incontri che capì ed apprezzai l’importanza della complicità.
Ci recammo in casa di una bellissima coppia, distinta ma decisa.
Appena entrati non passò inosservata la location; una magnifica sala con un camino, un pianoforte a coda, un comodo divanetto e un arredamento classico.
Lei una donna tutta d'un pezzo con indosso un baby Doll nero che copriva, ma non troppo le sue forme e un paio di stivali neri in pelle quasi fino al ginocchio.
Lui un paio di pantaloni neri ed una camicia di seta con i primi 3 bottoni sganciati.
Un corpo filiforme e molto ben curato.
Durante le prime chiacchiere, la lei divaricò le gambe facendo intravedere la totale assenza di intimo.
Era il chiaro segnale che tutti e quattro avevamo deciso, senza dircelo, di giocare.
Infatti ci dirigemmo verso la camera da letto e in pochi istanti eravamo privi dei nostri indumenti.
Le due donne iniziarono le loro effusioni, si baciavano con una delicatezza tipica di quando si entra in un negozio di cristalli.
Piano piano i baci si spostarono in altre parti del corpo fino ad ammirare tutto il loro amplesso saffico sfociare in un intrigante 69.
Le loro lingue rovistavano con destrezza tra le loro intimità e il tutto davanti ai nostri occhi.
Quello spettacolo faceva crescere la nostra voglia, il nostro desiderio di partecipazione.
Io mi avvicinai delicatamente a quella splendida donna giunonica invitandola ad assaporare il mio cazzo. Per un attimo rimase concentrata su quello che stava facendo ma dopo pochi istanti iniziò a prestarmi attenzioni.
Il mio membro entrava e usciva dalla sua bocca, con estrema delicatezza.
Ero talmente eccitato che per un istante persi di vista la mia partner ma immediatamente, volgendo lo sguardo, mi resi conto che stava riservando lo stesso trattamento al padrone di casa.
Per me era la prima vera esperienza e per certi aspetti mi sentivo ancora un pesce fuor d'acqua.
Di lì a breve la mia partner abituale inizio a farsi penetrare in una pecorina da favola. Lui la possedeva con maestria e autorevolezza; più affondava i colpi e più provocava in me un senso di eccitazione.
Inizia anche io a penetrare Anna (nome di fantasia) ma non riuscivo a staccare gli occhi di dosso dai nostri vicini di letto e di giochi.
Le loro posizioni cambiavano e cambiava pure il mio coinvolgimento; riversavo in Anna tutta la foga che vedevo in loro quasi come spirito di emulazione, come a voler dimostrare la mia capacità
Lui esplose in una copiosa eiaculazione non appena si liberò del preservativo, ma nessuna goccia andò sprecata.
Quel sapore fu gustato fino alla fine dal palato della mia partner.
Dopo uno sguardo compiaciuto tra loro, si avvicinò a me ed insieme ad Anna mi portarono sapientemente a raggiungere un intenso piacere.
Tutti molto soddisfatti ci eravamo dedicati piacevoli attenzioni.
Questa è stata la mia prima esperienza e LEI è stata la mia guida verso questo mondo che tanti definiscono trasgressivo o addirittura perverso ma in realtà rappresenta una fusione di menti che poi trova il suo compimento nel piacere della carne.
Quella donna era riuscita a tirare fuori dai miei cassetti un qualcosa di nascosto, un qualcosa di magico che non aspettava altro che palesarsi sotto forma di piacere condiviso e non come sogno irrealizzabile, ma soprattutto impronunciabile per paura del giudizio.
I nostri attimi condivisi sono stati molteplici, ognuno con una sfumatura diversa e mai scontati ma poi, per una serie di situazioni abbiamo dovuto metterli da parte, ma come si sa, le cose belle si interrompono ma non si dimenticano.
È un po’ come andare in bicicletta, cadi, hai paura e non ci risali…ma a distanza di anni se decidi di adagiare i tuoi glutei sul sellino, sai benissimo cosa devi fare per iniziare a muoverti; così è stato.
La nostra amicizia non è mai cessata, ci siamo aiutati nei momenti difficili è il fatto che dopo un temporale arriva sempre il sereno, ha fatto sì che risplendesse il nostro arcobaleno della complicità.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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