Scambio di Coppia
Si cambia
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08.01.2025 |
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"Quella fantastica discoteca, che avevamo lasciato un’oretta prima, ha cambiato i suoi connotati..."
Cosa facciamo stasera? Cambiamo location? Inizia cosi la nostra serata alla ricerca di nuove situazioni, nuove coppie e nuove conoscenze.Una fredda sera di novembre, io, Irene (nome di fantasia della compagna), Andrea e Michela (una nostra coppia di amici) decidiamo di cambiare club.
Dopo un’oretta circa di viaggio, ricco di particolari sulle nostre ultime avventure, giungiamo al luogo prescelto; parcheggiamo la macchina ci avviciniamo all’ingresso, espletiamo tutte le formalità ed entriamo.
Una pista da ballo ricolma di gente, un ricco buffet ed un bancone da bar dove l’addetto ai cocktail è indaffarato nell’elargire le consumazioni ai clienti; insomma a prima vista una normalissima discoteca.
Questo è ciò che ci si presenta ai nostri occhi. Decidiamo di andare al piano superiore e li lo scenario cambia decisamente.
La nostra attenzione viene attirata da una moltitudine di persone intente ad osservare ciò che sta succedendo all’interno di una grande stanza.
Aspettiamo il nostro turno e finalmente possiamo scorgere e percepire cosa succede all'interno.
La grande stanza è viva di movimento, un groviglio vertiginoso di gemiti e arti. Uomini e donne intrecciate in ogni combinazione possibile. Un uomo con la testa reclinata all’indietro che geme mentre una donna è in ginocchio tra le sue gambe.
Un grande letto che riempie tutto l’ambiente è popolato da non so quante coppie che stanno dando sfogo alle loro voglie.
La mia curiosità subito è attirata da una splendida bionda, prosperosa intenta a succhiare il cazzo del suo partner e nel mentre viene scopata in maniera decisa alla pecorina da un altro uomo. Lui si muove in maniera forsennata e lei succhia con assoluta avidità.
Non faccio in tempo a gustarmi quella scena che noto due donne prese da un amplesso saffico molto passionale. Si baciano, si toccano o per meglio dire sì accarezzano finché una delle due non decide di assaporare quella bella fichetta completamente depilata.
Decidiamo di entrare, l’aria è densa dell’odore di sudore e desiderio. Non solo non sappiamo dove guardare, ma non abbiamo fisicamente nemmeno lo spazio per unirsi in quel groviglio umano.
Io ed Irene decidiamo di andare oltre e continuiamo il nostro giro mentre Andrea e Michela rimangono in quella stanza, senza sapere ancora se succederà qualcosa o saranno spettatori privilegiati.
Riprendiamo il nostro viaggio all’intero del club, tutto apparentemente molto tranquillo ma probabilmente la mia mente è ancora li dentro, in quella stanza.
Entriamo nella stanza bondage, un “clima” decisamente più mite ma non per questo meno intrigante.
Lei sdraiata su quel letto con le mani e caviglie legate, che le tengono le gambe completamente divaricate. Bendata, completamente nuda.
Lo sguardo di lui che le accarezza ogni angolo del suo corpo e inizia a penetrarla con le dita con fare molto dolce. Dopo pochi secondi inizia a succhiarle freneticamente le grandi labbra per poi rallentare nel suo ritmo fino a fermarsi e poi ricominciare e nel mentre aumentano i sospiri della sua schiava.
Infila nella totale interezza le dita all’interno della sua fessura ma solo per pochi istanti.
In quel momento l’unica vera tortura è l’attesa che intercorre tra un gesto e l’altro dell’uomo, insomma una dolce tortura.
Inizia a massaggiare la donna con la sua cappella, sfiorandole le guance, la bocca, i capezzoli e il clitoride ma senza affondare mai un colpo.
Ciò che lei percepisce sono sensazioni. Lei praticamente fradicia e piena di umori senza aver avuto alcun tipo di penetrazione degna di questo nome e non riesce a trattenere il suo piacere e gli chiede di scoparla, ma lui con il suo sadismo continua incurante con la sua pratica.
A quel punto io ed Irene, spinti da uno spirito solidale nei confronti della donna, decidiamo di non continuare la visione, come se volessimo porre fine, in modo inconscio, a quel patimento celebrale.
Drink? Si dai andiamo a bere.
Quella fantastica discoteca, che avevamo lasciato un’oretta prima, ha cambiato i suoi connotati. Non so da che parte guardare, sembra di essere in un girone dantesco dell’inferno o del paradiso.
Una lei con un vestitino praticamente inesistente di color rosso, capelli castani e ricci, un seno non molto prosperoso appoggiata ad un palo stile ballerina da lap dance, con il suo lui che le stringe tra le mani il suo culo nudo sodo; ben presto le mani sui glutei passano da due ad una poiché l’altra è impegnata in un fantastico ditalino.
Questo è quello che notiamo subito appena entrati in quell’ambiente.
Come d’incanto lui decide di sdraiarsi per terra e lei adagia la sua fica sulla sua faccia nel più classico dei deep throating salvo poi concedere una tregua iniziando a giocare con il suo cazzo che ormai è diventato duro.
Io ed Irene eccitati da quanto stavamo ammirando cerchiamo di sbollire i nostri spiriti consumando il drink, un gin tonic per lei e un long per me.
Ci sediamo su dei comodi divanetti neri e continuiamo a guardare questa coppia che è nel bel mezzo dei preliminari consapevoli di avere tanti occhi puntati su di loro.
Nel frattempo l’altro lato della pista si è svuotato, quanto meno fino a quel momento. Ma quella calma è solo apparente. Un gruppo comodamente seduto nella stanza fumatori, si alza e con fare molto allegro si avvicina verso la pista.
Iniziano a ballare, iniziano le prime provocazioni e ammicchi finche’ due donne si ritrovano completamente nude, si dimenano, saltano.
I restanti componenti di questo gruppo, sicuramente collaudato, le chiudono all’interno di un cerchio umano, girano intorno.
Tutto si ferma ed io ed Irene non riusciamo a capire il perché; ci alziamo e ci avviciniamo. La bionda e la mora stanno intrecciando le loro lingue in un bacio intriso di passione e intrigo; accarezzano i loro seni, finché una delle due inizia a succhiare quei fantastici capezzoli che diventavano sempre più turgidi.
Gli altri immobili, urlano apprezzamenti che a fatica riusciamo a comprendere visto il rumore della musica.
Ad un certo punto si sente una voce flebile che scandisce queste poche parole: “adesso basta lesbicare!”.
Quelle parole suonano come un ordine perentorio.
Iniziano una serie di pompini in sequenza… quelle bocche passano in rassegna tutti i cazzi dei partecipanti mentre le altre donne sghignazzano divertite da quanto sta succedendo non risparmiandosi a qualche sgrillettamento, giusto per non essere da meno.
Non era la prima volta che entravamo in un club ma in noi, tutto ciò, aveva provocato un po’ di allegra confusione.
Si, era ricapitato di ammirare donne e uomini che si lasciavano andare nei loro amplessi ma mai avevamo riscontrato tutta questa enfasi e coinvolgimento.
Non abbiamo dato forma ai nostri desideri all'interno del locale, ma di sicuro è stata una serata carica di tante situazioni altalenanti e di piacere, perché il piacere non ha forma.
Chissà cosa ci attenderà al prossimo cambio?
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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