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Prime Esperienze

Alla scoperta del club


di Membro VIP di Annunci69.it Sramos
23.12.2024    |    211    |    0 9.0
"Quando pensavo che le sorprese fossero finite, ecco puntuale l’altro colpo di scena..."
Ciao ho letto il tuo last e se per te non è un problema potremmo vederci. È iniziato tutto così!
Lei mi rispose quasi subito dicendomi che probabilmente avrebbe cancellato l’annuncio per degli impegni sopraggiunti e che non aveva la più pallida idea di quando si sarebbe potuta liberare.
Non preoccuparti, se non è oggi può essere un altro giorno, queste furono le mie parole di risposta.
Con fare molto gentile replicò dicendomi che da li a breve mi avrebbe fatto sapere.
Passarono due ore e ormai non ci speravo più quando invece mi comparve la notifica di un nuovo messaggio che recitava queste parole: guarda ho appena finito ma non me la sento di farti venire fino a Firenze.
La prima considerazione che feci fu quella di un modo molto gentile per declinare l’invito ma essendo già in dormiveglia rimandai tutto al giorno seguente.
Di buon grado, appena aprì gli occhi dopo il sonno della notte, presi il telefono e iniziai a scrivere con tanto di ringraziamento per la gentilezza di avermi comunque avvertito.
Seguirono un po’ di messaggi e quasi incredulo mi propose di vederci qualche sera seguente. Accettai di buon grado ma non avevamo minimamente parlato di giochi, il nostro era un semplice incontro davanti ad un drink senza l’assillo di dover concretizzare nulla.
I giorni trascorrevano e parlavamo, raccontavo le mie esperienze passate in merito allo scambio e lei mi raccontava le sue.
Le avevo confidato il mio desiderio di entrare in un club prive’ e lei con molta naturalezza mi disse che per lei non vi sarebbero stati problemi se avessimo scelto quel luogo per conoscersi.
In maniera inaspettata, rimasi a pensare come un imbecille. Quei pochi istanti, prima di pronunciare il sì sembrarono lunghi minuti.
Quando pensavo che le sorprese fossero finite, ecco puntuale l’altro colpo di scena.
Ti dispiace se oltre a noi invito anche una mia amica insieme ad un amico?
Stavolta non esitai; dalla mia bocca usci un deciso sì.
La sera dell’incontro passai a prenderla sotto casa, ormai la nostra confidenza epistolare avevo messo a nudo i nostri modi di essere e l’empatia aveva fatto il resto.
Una donna mai vista che si fidava di me.
A parte l’ora di ritardo nello scendere da casa, nella quale mi frullavano mille pensieri nella mia testa finalmente ci trovammo tutti e quattro davanti alle porte del club.
Finalmente c’eravamo, stavo per soddisfare un’altra mia curiosità.
Entrammo e la titolare del locale mi spiegò minuziosamente le regole da seguire; le sue parole le sentivo ma non le comprendevo poiché la mia mente era già proiettata verso l’ignoto che si celava a pochi passi da me.
Varcai quella soglia e trovai un’ambiente non molto diverso da una discoteca, un locale con luci soffuse e il bancone del bar, dove diverse persone erano intente a consumare un drink.
La mia partner, che per fantasia chiamerò Irene, mi fece osservare le caratteristiche del locale. Sembravo uno studente in gita che ascolta la guida durante la spiegazione dei monumenti in visita.
Stanza coppie, stanza torture, dark Roon, cinema, stanza degli specchi. In pochi minuti visionai tutte questi ambienti ma ero molto frastornato, mi sentivo fuori dimensione.
Non ero in imbarazzo ma avevo bisogno di capire ed addentrarmi in certe dinamiche a me sconosciute.
Mi soffermai davanti alla finestrella della stanza delle coppie ad ammirare ciò che stava succedendo. Una lei bellissima, bionda con i capelli lunghi, completamente nuda, eccezione fatta per un paio di collant sorretti da un reggicalze.
Era inginocchiata nel centro di questo letto dalla forma tonda, la sua testa sporgeva all’esterno mentre il suo lui era in piedi eccitato nel mentre riceveva un succulento pompino.
La afferrò per la nuca e in maniera decisa iniziò ad affondare i colpi, ma lei non si scompose minimamente; si stava facendo scopare la bocca selvaggiamente.
Mentre io mi gustavo la scena, Irene mi invitò a guardare meglio all’interno della stanza. Non sapevo se distogliere lo sguardo da ciò che i miei occhi stavano scrutando e seguire le sue indicazioni o rimanere li con la mia vista.
Seguì il consiglio e rimasi sorpreso nel vedere altre coppie sedute sui divanetti interni alla stanza che nel mentre guardavano si stimolavano vicendevolmente le loro intimità.
A essere onesti, durò poco questo gioco di stimolazione, perché in pochi secondi su quel letto non c’era più spazio,
Pian piano le coppie iniziarono ad interagire tra di loro.
La bionda che aveva fatto da apripista alle danze, era penetrata dal suo partner a pecorina ma di li a poco iniziò a succhiare il cazzo di un nuovo partecipante ai giochi.
I miei occhi non sapevano dove guardare, velocemente si spostavano da questa scena a quella tra due lei che erano intente a leccarsi nel più classico dei 69.
A quel punto la mia eccitazione era visibile e Irene mi fece una battuta che io pero utilizzai come via d’uscita da una situazione eccitante ma per certi versi scomoda.
Si avevo già fatto scambio ma ritrovarmi in una situazione così esplicita in presenza di più coppie non lo avevo mai fatto e ciò mi metteva in una situazione di difesa.
Quindi approfittai della sua battuta e le proposi di andare a fumare una sigaretta.
Nel mentre fumavamo la mia mente era in quella stanza e mi domandavo se mai avessi avuto il coraggio di farlo.
Si avvicinò la coppia con la quale avevamo varcato la soglia di questo mondo sconosciuto ed eccitante ed invitarono Irene a giocare, ma lei avendo compreso quella mia difficolta rispose che non avrebbe giocato, che era li solo per soddisfare la mia curiosità di entrare in un club privè, semmai, lo avrebbe fatto se e solo se tutti ne avessimo avuto voglia.
In quel momento mi sentì considerato come uomo e non come corpo e mosso quasi da sensi di colpa, ma anche di riconoscenza verso Irene, dissi con un tono di voce quasi impaurito, ok.
Si sincerò del fatto che fossi convinto della mia decisione e ci ritrovammo nella stanza coppie, che nel mentre si era svuotata.
Il lui di coppia inizio a leccare Irene mentre io mi lasciai andare dandole un bacio passionale.
Le nostre lingue si cercavano si intrecciavano si succhiavano.
Cazzo mi stai facendo venire te con il tuo bacio e non lui che me la sta leccando. Queste furono le sue parole e ben presto finimmo tutti e quattro su quel comodo lettone.
I suoi amici iniziarono a giocare tra loro ed io mi potevo concentrare esclusivamente sulla mia "compagna".
Lui iniziò a scoparla da dietro e spingeva con intraprendenza il suo menbro dentro di lei. Godeva, urlava e lo invitava ad assestare colpi ancora piu decisi.
Prima a pecorina, poi lei sopra, sembravano recitare la parte di attori hard, ma di recitazione c'era ben poco, stavano dando sfogo alle loro passioni in modo autentico.
Di contro io ebbi un approccio molto soft con Irene; baciavo i suoi morbidi e abbondanti seni, leccavo i suoi capezzoli e mi divertivo a strizzarglieli, anche perchè sentivo e vedevo il suo eccitamento, visto che erano diventati turgidi.
Pian piano scesi giù fino ad arrivare alla sua fichetta depilata. Iniziai a succhiare le sue grandi labbra mentre con un dito cercavo di arrivare il più profondamente possibile ma senza mai essere brutale o irruento.
Di li a poco iniziai a stuzzicare il suo clitoride con la punta della mia lingua e per quanto possibile una mano palpeggiava il suo seno sinistro, che però si spostò ben presto in altre parti del suo corpo.
Con la mia lingua alternavo repentine sollecitazioni a quel piccolo bottoncino a succulente penetrazioni all’interno della sua fica, stavo simulando una penetrazione.
La sentivo godere e sentivo che si stava bagnando abbondantemente e sempre più calda.
Cazzo che lingua, queste furono le uniche parole che riuscì a sentire perche in quel mentre non riuscivo a capire nulla, non stavo nemmeno realizzando che la mia parte si fosse invertita in poco tempo, ossia da spettatore a protagonista all’interno della stanza delle coppie.
Ma quello che mi interessava era godermi il momento e far star bene lei.
Sentì le sue contrazioni pochi istanti prima di raggiungere l'orgasmo che si manifestò con una squirtata copiosa.
Continuava a trattenermi la testa tra le sue gambe quasi a non volermi dare scampo.
Il nostro gioco fini cosi, in un caloroso abbraccio fatto di riconoscenza reciproca seppur per ragioni diverse.
Ci sciacquammo, prendemmo un drink e consumammo due gin tonic.
Il nostro tour verso i luoghi del piacere riprese ma stavolta ero ben consapevole di dove fossi, cosa facessi e con chi fossi.
Da quel momento io ed Irene ci torniamo spesso in questo club, e le dinamiche dei nostri giochi sono decisamente cambiate.
Tra di noi è’ nato un bellissimo rapporto di amicizia che esula dall’esclusività del gioco.
Grazie Irene, grazie alla tua delicatezza e sensibilità ho scoperto e assaporato il mondo dei club.
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