Gay & Bisex
Gelato al cioccolato
di ScrittoreDilettante
20.03.2023 |
779 |
5
"Parcheggiata la macchina, ad accoglierci alla reception la titolare della struttura..."
Ancora non riesco a crederci. L'avventura di sabato sera ha superato i miei limiti, non avrei mai pensato di poter arrivare a tanto. Se chiudo gli occhi, rivedo ancora quella scena, ma la cosa che più colpisce e che oggi, a distanza di qualche giorno, ripensandoci, sento il mio cazzo diventare duro nei pantaloni. Com'è possibile? Mi sono sempre piaciute le donne, ma sabato sera con Chiara e Mark è successo qualcosa di nuovo. Ripenso ancora a quell'enorme cazzo nero e la cosa mi eccita.Come spesso capita, Chiara ed io visitiamo posti nuovi. Questa volta avevamo scelto Firenze. Una meta non troppo lontana da casa, l'occasione per un week-end di piacere e perché no, un pizzico di trasgressione tra noi. Cerchiamo sempre l'hotel con centro benessere proprio per questo motivo. Meglio se si può stare completamente nudi, altrimenti va bene anche in costume, tanto Chiara si presenta sempre in bikini minimal. Il perizoma non può mancare. Mi eccita vederla così, forse ancor di più vedere gli altri uomini che la guardano. Qualche occhiata fugace, per non farsi beccare dalle proprie compagne. Ma è inutile, noi uomini siamo fatti così, un po' maiali e sempre eccitati. Vedere Chiara camminare dall'idro alla sauna, dal bagno turco alla doccia, è sempre uno spettacolo non solo per me.
Arriviamo a Firenze in tarda mattinata. Parcheggiata la macchina, ad accoglierci alla reception la titolare della struttura. Una volta fatto il check-in ecco arrivare questo ragazzo alto 1.80, capelli corti, ben vestito. Si chiama Mark, è cubano e lavora in quell'hotel ormai da diversi anni. Parla molto bene italiano. Noto subito che Chiara è colpita dal suo fisico. La camicia bianca, mette ancora in più evidenza la sua carnagione scura. Gentilmente ci accompagna alla nostra camera. Iniziamo a chiacchierare, ci racconta che il padre è di origini cubane, mentre la mamma di Firenze. Arrivati alla stanza ci accoglie in camera sempre con grande cortesia spiegandoci orari per la cena e colazione e ricordando che il centro benessere chiude alle 20. Prima di congedarsi ci saluta con una gran sorriso e la più classica della frasi: “Per qualsiasi cosa potete chiedere”. Non c'era niente di strano in quanto detto, ma quel “non fatevi scrupoli” che ha aggiunto prima di uscire guardando Chiara, ha mandato lei fuori di giri e lasciato me con grande curiosità.
La giornata trascorre benissimo a Firenze, tra Ponte Vecchio, centro storico, negozi e via dicendo. Mi resta nella testa tutto il pomeriggio quella frase di Mark. Non so se essere più incazzato per come guardava Chiara o eccitato per quelle parole detto un po' così, a far volare l'immaginazione e l'eccitazione. Poi ci ha pensato Chiara. Camminando per Firenze, ecco il negozio di intimo. Non dico un sexy shop, ma un normalissimo negozio di intimo che in vetrina aveva completini talmente trasgressivi, proprio da fare invidia a un sexy shop. Decidiamo di entrare. Naturalmente diventa impossibile non provare qualche cosa. Non c'è tanta gente, quindi Chiara con tutta calma può provare alcuni completini. Quando chiede il mio parere. Io avrei scelto quello in vetrina. Molto bello e trasgressivo, con un perizoma a filo da far impazzire qualsiasi uomo. Lì la mia ragazza, tira fuori tutta se stessa. Quando si tratta di trasgressione e gelosia ci gioca sempre un po'. “Chissà cosa ne penserebbe Mark, il ragazzo dell'hotel? Questo farebbe impazzire anche uno come lui”.
Il cuore inizia a battere. Una frase che produce la reazione voluta. Sento la gelosia, che diventa eccitazione sfogare tutta nei pantaloni. Resto immobile nel pensare a Mark che con le sue lunghe dita tocca Chiara. Sono eccitato. Chiara se ne accorge e sorride.
Rientriamo in hotel. Sono le 19, giusto in tempo per un po' di sauna al centro benessere. Chiara non ne ha voglia, allora decido di andare da solo. Così posso fare tutto con calma, mentre lei si prepara per la cena con i suoi tempi. Arrivo in SPA che sono le 19:15, alla reception non c'è nessuno. Il cartello è ben visibili, quindi deduco che sia ancora aperta. Non ci sono clienti, o meglio, proprio quando sto per prendere un asciugamano, una coppia se ne va in direzione ascensore. Il centro non è grandissimo. C'è un idro, la zona relax, sauna e bagno turco. Tutto diviso su due lati. Faccio un rapido giro, mi accorgo di fatto di essere l'unico. Meglio così. Almeno mi posso godere un po' di tranquillità. Dopo una doccia, mi dirigo verso la sauna. Entro. Mi sembra più buia di quello che sembra. La vista deve adattarsi alla penombra della sauna. Appoggio il mio asciugamano. Mi siedo. C'è silenzio e grande tranquillità. Sono convinto di essere solo. In quel momento mi viene il dubbio se fosse concesso restare senza costume. Adoro le saune con le regole nordiche. Tutto più igienico e inoltre quel senso di completa libertà è proprio unico. È in quel preciso momento che sento la voce di una persona farmi presente che se volevo potevo togliermi il costume senza problemi. Nella penombra mi accorgo che nell'angolo della sauna c'è proprio Mark seduto sull'asciugamano completamente nudo. Iniziamo a parlare. Mi dice che in quella giornata era impegnato alla reception della SPA e che spesso in chiusura di orario riesce a godersi qualche minuto del centro quando tutti gli ospiti sono tornati in camera. Non si aspettava la mia presenza. Pensa un po' io trovarmi lui nella sauna. Ribadisce l'invito a togliere il costume. A quel punto lo sfilo e mi siedo sull'asciugamano. Continuiamo a parlare, devo dire che è proprio alla mano. Passa il tempo e ormai sono le 20. Si alza in piedi per uscire, dicendo di fare tutto con calma. Sono sincero. Il mio sguardo cade in mezzo alle sue gambe. Era impossibile non farlo. Questo ragazzo, con la pelle scura, muscoloso, aveva un uccello incredibile. Mi sono quasi imbarazzato nel vedere un cazzo così. Sono sempre stato etero, ma non ho potuto non guardare. Magari fino a qui niente di strano. Ho pensato potesse succedere, d'altronde tanto volte nella doccia nella palestra sono finito con altri uomini, ed era stato tutto normale. Questa volta però la cosa più incredibile è stata l'eccitazione che ho provato. Quando Mark è uscito dalla sauna, ho sentito il mio cazzo indurirsi. Sarà stata la situazione, il caldo della sauna. Non saprei dire. Sta di fatto che mi ero eccitato nel vedere quel grosso cazzo nero.
Rientro in camera. Mark non l'ho più visto. Chiara si sta preparando in bagno. Mi invita a darmi una mossa, sono ormai le 20:30. La vedo davanti al lavandino che si sta truccando. Vicino al letto le scarpe con il tacco e l'abito da sera che deve indossare. Un vestito intero, corto, un po' scollato. Mi accorgo che indossa proprio l'intimo comprato il pomeriggio. Perizoma, autoreggenti e reggiseno. Mi tolgo l'accappatoio, ho il cazzo durissimo. Lei mi invita a muovermi. Mi butto sotto la doccia, mentre lei si sta preparando. Tempo 15 minuti e sono già tutto lavato e già asciugato. Chiara è in camera e pronta per uscire. Mi vesto al volo. Sono eccitato e mi piace l'idea di giocare con lei. Un bel abito anche per me, con camicia sbottonata. Non indosso le mutande.
Siamo a cena. Una bella cena. Tutto procede nel migliore dei modi. Chiara è affascinante e eccitante al punto giusto. Il vino che crea quella bella sensazione di euforia che, bicchiere dopo bicchiere, diventa sempre più eccitazione. I freni inibitori si abbassano e la fantasia, quella più trasgressiva vola. Quando Chiara si alza per andare al bagno, il vestito si alza leggermente, si intravede l'autoreggente. Scatta qualcosa nella mia testa e nei mie pantaloni. Il colpo d'occhio fa partire gli impulsi più sfrenati. Ho l'impressione che il ragazzo del tavolo accanto si sia accorto delle autoreggenti di Chiara. Ne ho la certezza, nel momento in cui, segue con attenzione, tutta la sua camminata fin verso il bagno, naturalmente, senza farsi vedere dalla compagna. Quel misto di gelosia ed eccitazione, si mischiano, per diventare una cosa sola. Viaggio con la testa pensando a Chiara, in bagno, che si alza il vestito, si abbassa il perizoma. Solo in quel momento, mi accorgo di Mark che sta servendo ai tavoli. Per tutta la sera non lo avevo notato. Vestito, in divisa da sala, passa tra un tavolo e l'altro. Ancora una volta, l'occhio mi cade sui pantaloni. Lo avevo visto completamente nudo poco più di due ore prima. L'effetto non è lo stesso, ma sarà la trasgressione, sarà il vino, mi eccito di nuovo. Un messaggio arrivato al cellulare mi riporta all'attenzione. Preso il mio smartphone, è Chiara. Un cuoricino, un sorrisino, una foto. Lei davanti allo specchio del bagno e sotto la domanda: “se mi togliessi il perizoma?”. Brucio di calore, dei gradi dell'alcool, dell'eccitazione. Eccola di nuovo tornare al tavolo. Passo spedito diretta verso di me. Si siede, mi guarda. Sotto la tavola allunga una mano, tocca il mio ginocchio. Allungo la mia, ci tocchiamo ed ecco, quello che speravo. Da mano a mano, il suo perizoma. A voler dire: “ecco, come promesso”. Sono completamente pervaso, eccitato dalla situazione. Quando poi, riporta la sua mano sul tavolo e l'allunga verso di me, mi guarda, mi dice di toccare le sue dita. Lì capisco meglio la sua eccitazione. Indice e medio, umidi di piacere. Per questo era andata in bagno, per farmi impazzire. Le sue dita erano entrate e uscite nella sua figa bagnata. Sale ancora di più l'eccitazione, quando a servirci arriva Mark. Saluta, come sempre. Chiede con educazione come stia andando la serata. Chiara lo guarda. Vedo la sua attrazione verso quel ragazzo per quel fisico.
La serata continua. Con Chiara che mi stuzzica. Oramai il vino ha preso il sopravvento e anche per lei non esistono più freni. Siamo al dessert. La sala si è quasi svuotata, siamo rimasti in pochi, qualche tavolo qua e là. Non abbiamo ancora sentito il dolce. Compare di nuovo Mark. Che ci dice che il dolce è terminato. Chiara oramai fuori controllo si lascia andare, chiedendo del gelato al cioccolato. Lo chiede in un modo al limite della provocazione. Mark coglie la cosa e risponde che saremmo dovuto andare nella saletta affianco e che lì avrebbe portato il gelato. Ci alziamo. Devo dire un po' a fatica per il vino che ci siamo bevuti. Ci dirigiamo verso la saletta. Con un mano tocco il sedere di Chiara, lei sorride e con la mano mi sfiora i pantaloni sentendo la mia eccitazione. Siamo entrati in questa saletta. Luce calda e soffusa, come lo sono gli arredi. Ci accomodiamo su un divanetto. Non resisto e infilo subito la mano sotto il vestito di Chiara. Salgo fino alla sua figa, è già bagnata. La tocco. Infilo due dita. Sento il cazzo spingere nei pantaloni. Lei fa altrettanto. Siamo seduti vicini, con la mano fa scendere la lampo. Il mio cazzo esce dritto e gonfio. Si accorge che non porto le mutande. Toglie la mia mano dalle sue cosce e poi si piega sul mio uccello e inizia a leccare. Sono in estati. Vedo dalla porta un'ombra avvicinarsi. Eccolo Mark. Mentre si avvicina, si slaccia i pantaloni. Infila una mano e tira fuori il suo cazzo. Adesso lo vedo completamente in tiro. Enorme per dimensioni. Chiara smette di leccare il mio uccello e sgrana gli occhi davanti a quanto sta vedendo. Mark è diretto: “volevate il gelato al cioccolato? Eccolo!”. Chiara afferra con una mano quel cazzo enorme. Mark è decisamente eccitato. Non so cosa possa accadere, ma quando ordina: “adesso prendete il gelato”, non capisco più che cosa fare. Chiara stringe il cazzo con la mano destra. Mark si avvicina sempre di più. Ecco la mia ragazza che inizia a leccarlo. Da quanto è grosso non riesce a tenerlo in bocca. La cappella di quel cazzo è gonfia e nera. La saliva di Chiara lo bagna tutto. In quel momento, nel vedere Chiara così, sono quasi geloso. Non di lei, ma di voler sentire quel sapore. Chiara si accorge di tutto, smette di leccare e lo avvicina alla mia bocca. Quel cazzo enorme entra nella mia. Mi sento per un attimo soffocare, poi sento quell'uccello enorme e caldo entrare e uscire. Sento l'eccitazione salire. Mi viene il cazzo ancora più duro. Sto facendo un pompino a un altro uomo. La cosa non mi dispiace. Sono eccitato, anche dal buon odore del cazzo di Mark. Chiara inizia a leccargli le palle. Lo stiamo leccando in due. Lo vedo godere. Sento sempre di più l'eccitazione salire. Potrei venire da un momento all'altro. Continuiamo così, ancora per qualche minuto, a leccare quel cazzo enorme. Lo sento pulsare nella mia bocca. Chiara ed io lo lecchiamo. La cappella, poi l'asta, ce ne davvero per tutti e due. Un servizio completo che piace a Mark. Lo sto leccando, mentre Chiara lo sta segando. Sento il suo piacere iniziare a uscire. Vorrei sentire quel sapore. Mark si ferma. Si prende il cazzo in mano e inizia a sbatterlo su e giù. Vuole venire. Chiara ed io assistiamo alla scena. Siamo davanti a questo cazzo che pulsa di piacere pronto ad esplodere. Eccolo, sta venendo, proprio davanti a noi due. Un getto di sborra, schizza un po' ovunque. In tutto questo, mi sto masturbando per godere anche io. Sborro di piacere, nel vedere lo sperma di Mark schizzare in faccia a Chiara e finire un po' addosso anche a me. Finisce così, con Mark che si riveste e ci saluta, chiedendoci per quanto tempo ancora ci saremmo fermati in hotel. Ancora un paio di giorni. Quel sorriso di Mark, mentre stava andando via, sa tanto di altre belle sorprese.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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