Gay & Bisex
Domenica mattina
di svuotocazzi
02.06.2022 |
10.614 |
6
"“Cazzo, non la trattengo” dice e, dandomi qualche altro bel colpo di reni, mi scarica in culo una calda sborrata, che in parte sento colarmi fuori lungo le..."
Mi sveglio di domenica verso le 7 con un certo languore in corpo. Vado a toccarmi il buco e lo trovo umido e pulsante: due dita entrano rapide e mi torna alla mente l’ultima scopata della sera prima che mi ha riempito con un’abbondante dose di sborra. Sono stati due giorni intensi gli ultimi, passati saltando letteralmente da un cazzo all’altro. Ma la voglia ancora non mi è passata.Afferro il cellulare e apro Grindr. Anche se non ho tutta la mattina libera, guardo un po’ chi c’è nei dintorni: non molta gente, ma proviamo a scrivere a “now” ché magari rimedio la colazione.
“Ciao, che fai?”
“Mi sono svegliato col pisello duro e vorrei svuotarlo”
Mi gira qualche foto e non è male: 35 anni, moro, fisico nella media, qualche tatuaggio e una dotazione interessante.
Non è lontano e in venti minuti riesce a essere da me.
Mi scrive quando è arrivato e lo faccio salire. Socchiudo la porta e mi sistemo in ginocchio davanti all’ingresso, totalmente nudo.
“Ma guarda che troietta” esclama appena entra.
Si toglie la maglia e, slacciandosi i pantaloni, mi si avvicina.
Ha già il pisello barzotto e me lo piazza davanti al viso, invitandomi a servirmi.
Lo annuso e prendo a leccargli le palle che sento davvero gonfie sotto la mia lingua. Lui prende subito a mugolare e la sua erezione cresce rapida, sbattendomi più di una volta in faccia.
“Passa al cazzo, su” mi intima deciso.
Non me lo faccio ripetere e, quasi a sfidarlo, lo ingoio completamente, aspirando con decisione.
“Oh porca troia!” esclama, mentre un tremito gli percorre il corpo.
Mi afferra la testa e detta un movimento deciso alla pompa. Sostengo il ritmo e lo succhio con desiderio, reggendomi ai suoi fianchi con le mani. Andiamo avanti qualche minuto, poi lui allenta la presa e io mi stacco per ammirare il suo cazzo lucido della mia saliva.
“Sì, proprio un bel cazzo” sussurro, prima di ributtarmelo in gola e massaggiarlo coi miei muscoli orali.
Mi sta piacendo molto questo bocchino e, inconsciamente, inarco il culo per poterlo gustare al meglio.
“Ma guarda che bel culetto che hai!” e con una mano si abbassa a sfiorarmi il buco, scivolando fuori dalla mia bocca. Infila un dito facendomi gemere. “Eh ma che fighetta!”.
“Vuoi provare il culo?” gli ribatto sfrontato.
Non dice nulla, ma si risolleva, si toglie scarpe e pantaloni e, tutto nudo, mi gira attorno. Si abbassa alle mie spalle, si sputa su una mano e mi inumidisce la mucosa. Punta la cappella e sprofonda rapido dentro di me.
“Ohhhh” urla roco.
Da subito mi sbatte con decisione: del resto, lui è molto eccitato e io sono particolarmente largo in questi giorni. È rapido e preciso in questo suo dentro e fuori, forse troppo. Le sue mani sui miei fianchi stringono sempre di più la presa. Lui cerca di rallentare un po’, ma è molto teso e qualche brivido gli percorre il corpo.
“Cazzo, non la trattengo” dice e, dandomi qualche altro bel colpo di reni, mi scarica in culo una calda sborrata, che in parte sento colarmi fuori lungo le gambe. Finisce di sborrare ed estrae il cazzo ancora barzotto.
“Eh, scusa” mi dice un po’ impacciato.
“Ma di cosa? Eri pieno e ti sei scaricato!” gli faccio, girandomi con un sorriso e abbassandomi a ripulirgli il cazzo.
Ci risolleviamo. Lui si riveste rapido come si è vestito e, promettendomi che la prossima volta durerà di più, se ne va.
Beh, poteva andare meglio, ma un po’ di cazzo l’ho preso anche stamattina.
Mi preparo un caffè e prendo il telefono, ricontrollando Grindr.
Faccio giusto in tempo a riempirmi una tazzina che mi arrivano un paio di messaggi: “Ehiii, come stai?”.
È il giovane che conosco da quasi un anno, di cui vi ho già raccontato un paio di volte e che ogni tanto torna a riempirmi il culo. Anche stavolta sembra bello eccitato ed è subito disponibile.
“Sai che non ti dico di no, ma fra una mezzora dovrei uscire”.
“Vorrà dire che faremo in venti minuti!” mi ribatte.
Ovviamente accetto. Anche stavolta è sotto casa in pochissimo tempo e lo faccio entrare, socchiudendo la porta d’ingresso, come con l’altro. Recupero il popper dalla camera e mi sistemo a pecora sul divano, dando le spalle all’ingresso, come piace a lui. Lo sento salire le scale, arriva in casa e mi sfiora il culo in bella mostra con una mano.
“Ehi ciao” gli faccio, senza girarmi.
“Ciao” risponde, ridacchiando.
Tiro qualche volta di popper mentre lui si spoglia. Un calore intenso mi avvolge e sporgo il culo ancora più in fuori. Lui si inginocchia e prende a leccarmi la mucosa, ancora palpitante per la recente (ma breve) scopata.
Ha davvero un talento nel rimming e si dedica al mio culo con grande attenzione, alternando il lavoro di lingua a un paio di dita che, sole o assieme, mi infila dentro, accendendomi la voglia.
“Se sei largo, oggi!” mi sussurra.
“E ti piace così?”
“Oh sì” borbotta e aggiunge un terzo dito dentro il mio culo, prendendo a spingere con forza. Gemiamo entrambi, io inarco il busto e giro la testa verso di lui. Mi bacia, infilandomi la lingua in bocca e continuando a dilatarmi. Riesco a vedere di sfuggita che con l’altra mano si sta masturbando con forza.
“Dammi il cazzo, dai” gli dico.
Non se lo fa ripetere due volte: mi svuota il buco dalle sue dita e le sostituisce con la sua mazza, oggi particolarmente dura. Appoggia la cappella, spennellandola sul mio buco per un paio di volte, dà una spinta e mi entra in culo.
“Che hai fatto in sti giorni?” mi sussurra all’orecchio, quando il suo bacino sbatte contro la mia pelle.
“Scopami” gli rispondo ridendo, mentre riprendo in mano la boccetta di popper.
È sempre un bel toro e mi monta, appoggiandosi con il corpo alla mia schiena. Veloce e deciso, mi sguazza in corpo, di certo facilitato dalla sborra del tizio di prima.
Rapido com’è entrato, esce e mi rinfila le dita. Lo lascio fare, ma riesco a voltarmi e ad afferrargli la mazza che sento scivolosa. Non resisto e lo faccio avvicinare alla mia bocca, prendendo a spomparlo con gusto. Sa della sborra dell’altro e mugolo con decisione quando mi è tutta in gola. Gliela massaggio con i muscoli della glottide e sento le sue dita fermarsi per qualche istante dentro di me.
“Dai, andiamo di là” mi fa, prendendomi per un fianco e spingendomi verso la camera.
Lo precedo e mi sistemo a pecora al centro del letto sfatto. Aspiro ancora popper per 3/4 volte, mentre lui riprende a mangiarmi il buco con particolare decisione. Mi ci sputa sopra e ci rimette le dita: quattro entrano come niente, lui prova anche a spingere il pollice, ma mi ritraggo, avanzando un po’ sul letto. Non ho voglia di farmi fistare.
Segue tutti i miei movimenti. Sale anche lui sul letto, mi dà un paio di baci sul collo e sulle spalle e torna a impalarmi con il cazzo. Lo sento davvero voglioso oggi e mi sbatte ancora, tenendomi una mano sulla schiena e una sul fianco. Va avanti così per qualche minuto, poi si ferma ed esce.
“Girati di schiena” mi fa, sbattendo una mano sul materasso.
Mi sistemo come mi ha detto, sollevo le gambe e lo riaccolgo dentro di me. Non sembra bastargli il cazzo e mi spinge dentro anche due dita, facendomi mugolare con forza.
“Che c’è?” mi dice, baciandomi.
“Ti piace la troia, eh?”
“Oh sì, oggi lo sei particolarmente!” ribatte, stampandomi un altro bacio sulla bocca.
Lo vedo molto teso in volto e si stacca ancora una volta da me, strizzandosi con forza il cazzo, forse a voler ritardare la sborrata. È troppo invitante la sua mazza lucida dei miei umori e lo faccio avvicinare al mio volto. Me la sbatte sul viso qualche volta e poi lo aspiro tutto in gola, dettandogli il ritmo con una mano appoggiata sul culo. In questa posizione (io steso sul letto, lui eretto sopra di me) riesco a fissarlo negli occhi e lo vedo stravolto dal piacere.
“La riempi sta cagna?” gli faccio, liberandomi la bocca. I suoi occhi si illuminano.
“Dove la vuoi?” mi chiede.
“In culo” e mi risistemo a pecora. Tiro ancora di popper e sporgo il culo verso di lui.
Avviene tutto rapidamente. Mi risprofonda tutto dentro, prende a montarmi anche adesso con velocità e ad ansimarmi sul collo.
“Ohhh, ohhh” mugugna. Il suo cazzo si gonfia ancora e, finalmente, mi svuota in culo tutto il suo caldo piacere.
Finito di schizzare, si sdraia su di me. Io giro il volto e ci baciamo con tenerezza.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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