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Gay & Bisex

Una calda nottata


di svuotocazzi
31.10.2017    |    24.635    |    5 9.0
"Subito abbasso la testa e lo ingoio, sentendolo gemere con forza..."
Ho appena salutato un paio di amici e mi sto avviando a prendere l'autobus per rientrare a casa. È passata da un po' mezzanotte e tira un venticello fresco che dà un po' fastidio.
Aspetto il bus per un po', ma non passa: mi sa che ho perso l'ultima corsa e devo attendere il notturno. Mentre sono seduto alla fermata, mi viene in mente che lì vicino c'è una sauna aperta tutta la notte.
Non è tardi, qui fuori inizio a sentire freddo e un paio di cazzi da svuotare non mi dispiacerebbero di certo. Mi alzo in piedi e con passo veloce mi incammino verso il locale.
In effetti ho fatto bene a venire: all'ingresso e nello spogliatoio si vede un discreto movimento. È vero che è la notte tra venerdì e sabato, ma in altre occasioni l'avevo trovata quasi vuota. Oggi invece mi è andata bene.
Decido di prendermela con calma. Una doccia e poi via a togliermi di dosso il freddo preso all'esterno: entro nella sauna finlandese, avvolta nella penombra, e passo buoni dieci minuti seduto nel bagno turco. Mi sposto quindi nella piscina, mi slaccio l'asciugamano e mi siedo un po' in disparte, nella parte coi getti d'acqua che ti colpiscono le spalle. È un angolo più appartato, ricavato in una rientranza del muro. Resto da solo per alcuni minuti a godermi la piacevole sensazione dell'acqua calda che mi fa rilassare i muscoli del collo.
Nel giro di poco tempo arriva un primo maschietto che si siede non lontano da me dandomi un paio di occhiate. Anch'io l'ho guardato e sembra un bel torello: moro, sguardo deciso, forse qualche chilo di troppo ma non è un problema. A lui si aggiunge un altro ragazzo che forse lo stava seguendo: passa accanto a lui e lo fissa, ma si ferma davanti a me dandomi le spalle. Ha un bel culo e una pelle liscia, ma non credo abbia capito che abbiamo gli stessi gusti. Resta lì per un po', tenta anche un paio di approcci, ma con un paio di colpetti sulla gamba gli faccio capire di non essere interessato. Non insiste ulteriormente e se ne va, non prima di aver lanciato qualche occhiata al primo maschio che continua a star seduto con gli occhi chiusi.
Siamo rimasti soli, io e il torello. Mi sono riposato abbastanza e mi è salita la voglia. Allungo una mano e lui non si sposta, mi faccio più intraprendente e gli sfioro il cazzo che trovo già bello duro. Il porco è eccitato e adesso mi sta guardando. Si capisce che deve svuotarsi le palle e io, ben disposto ad aiutarlo, gli faccio cenno di spostarsi verso la paretina di fondo per restare ancora più appartati. Lui si alza in piedi e si sposta con me, mostrandomi il pisello in tiro. Subito abbasso la testa e lo ingoio, sentendolo gemere con forza. Inizio una pompa rapida e focosa: non è troppo lungo e mi entra in bocca alla perfezione. Con una mano prendo a segarmi sott'acqua, mentre con l'altra passo a strizzargli i capezzoli, trovandolo molto sensibile. Lui mi sta fissando dall'alto e sento che inizia già a gemere sommesso. Continuo a succhiare e in breve inizia a fiottarmi sborra in gola. È tanta e la inghiotto con piacere, esprimendo il mio apprezzamento con alcuni mugugni di piacere.
Lascia che lo ripulisca per bene e, dopo avermi ringraziato con una carezza sulla testa, torna a sedersi dov'era prima, lasciandomi lì a gustarmi il sapore dolciastro del suo seme.
Mi alzo ed esco lentamente dalla vasca, dopo aver salutato il torello. Recupero il mio asciugamano ed entro nella sauna secca per asciugarmi un po'. Cammino un po' avanti e indietro nell'oscurità, finché un colpo di tosse non mi fa accorgere che non sono da solo. In piedi in un angolo si riconosce una figura. Mi avvicino per vederla meglio e distinguo un corpo imponente e muscoloso. È davvero un bel pezzo d'uomo quello che mi si presenta davanti, alto, con due ampi pettorali e un po' scuro di pelle. È lui ad allungare una mano per primo, toccandomi il petto e la schiena. Spinto da questo suo gesto, mi metto all'opera anch'io e prendo in mano il suo sesso. È già barzotto e di ottime dimensioni.
Mi inginocchio rapidamente e gli do un paio di leccate, soffermandomi sulla cappella. Lo faccio entrare in bocca e subito lo sento indurirsi pienamente. Reattivo il ragazzo! Ha un ottimo sapore, deve essersi appena docciato e sa di fresco e pulito. È un palo impegnativo, direi una ventina abbondante di centimetri, ed è proprio quello di cui avevo voglia dopo l'assaggio avuto in vasca. Lo faccio entrare a fondo dentro la mia bocca, finché non mi arriva in fondo. Ce l'ho tutto dentro di me e prendo a stringere i muscoli della gola, per fargli sentire quanto sono vacca. Lo sento dire qualcosa in spagnolo: la lingua e il colore della pelle mi fanno intuire che si tratti di un sudamericano in visita alla città.
Lo succhio a fondo, soppesando con una mano i grossi coglioni che pendono verso il basso ancora pieni di sborra. Mi faccio uscire il palo dalla bocca e mi dedico alle sue palle, le inghiotto lentamente una alla volta, ricoprendole di saliva. Il ragazzo gode di questo trattamento: con una mano mi tiene la testa ferma nella posizione in cui si trova, con l'altra si smanetta il grosso uccello.
All'improvviso mi fa alzare e girare e porta un paio di dita a cercare il mio buco, desideroso di attenzioni. Riesce a entrare senza molta difficoltà, infilandomele per bene dentro e iniziando ad allargarmi per bene. Per facilitargli il lavoro mi piego in avanti, appoggiando le mani alla parete e arcuando il mio culo. Il torello si inginocchia dietro di me e prende a leccarmi il culo. Sotto i suoi colpi di lingua, la mia mucosa si rilassa e lui riesce a infilarmi per bene la lingua, provocandomi brividi di piacere.
Appena crede di avermi bagnato a sufficienza si solleva e appoggia la cappella al mio buco. Con un colpo leggero si fa strada dentro di me. Sono bagnato e voglioso di essere montato. Rilasso i muscoli per facilitargli l'operazione, ma lui continua a scorrere lentamente. Non ha fretta e nemmeno io. Finalmente sento il suo bacino sbattere contro la mia pelle. È tutto dentro e si lascia andare a un gemito roco, soddisfatto di trovarmi così disponibile. Resta piantato in fondo al mio retto per alcuni istanti e sento la sua asta pulsare dentro di me.
Appena si è adattato al calore del mio culo, mi afferra per le spalle e prende a sbattermi con forza senza mai uscire del tutto dal mio corpo. È un toro in calore ed entrambi ci lasciamo andare a versi di piacere. Senza mai fermarsi, si adagia sulla mia schiena e con la bocca prende a succhiarmi l'orecchio destro, bagnandomelo completamente.
Per fargli capire quanto sono vacca, spingo il culo ancora più in fuori e inarco leggermente il busto, donandomi completamente ai suoi colpi vigorosi. Lui gradisce la mia posizione e mi sussurra alcune parole in un inglese stentato: mi dà della puttana e io gli rispondo che voglio essere riempito.
Per convincerlo stringo i muscoli dell'ano, pompandogli il cazzo.
È un attimo. Lui si solleva in piedi, mi afferra i fianchi e aumenta ancora la velocità della scopata. Il suo cazzo si gonfia ancora dentro di me e finalmente inizia a sborrare. Sono schizzi caldi e potenti quelli che mi scarica in culo, accompagnati da un ruggito deciso del toro. Si svuota completamente e si china nuovamente su di me, a baciarmi il collo e la schiena.
Non ha perso l'erezione e quasi spero in un rapido bis, ma dopo pochi istanti esce da me, lasciandomi una sensazione di vuoto. Mi sto per risollevare anch'io, ma una mano mi spinge ancora a novanta.
“Dai, prendi anche il mio” dice una voce dietro di me e subito una cappella si riappoggia al mio buco violato. Deve essere entrato qualcuno in sauna mentre ero preso dalla scopata e non me ne sono neanche accorto. La puttana che è in me non mi fa neanche voltare per capire chi sia quest'altro. Allungo solo una mano a toccare il corpo del mio nuovo scopatore che trovo magro e ricoperto di numerosi peli. Sento solo un cazzo già bello duro farsi spazio nel mio culo: è più corto del precedente, ma forse più grosso. Mi sistemo a novanta e subisco anche questa monta.
Una mano sulla testa mi fa girare verso sinistra e qui ritrovo il cazzone duro del sudamericano che subito preme contro la mia bocca. È ancora in tiro e io lo accolgo nel mio cavo orale.
Sono infilzato davanti e dietro da due bei pali e non chiedo di meglio che di essere la troia di questi due maschi. L'ambiente rimbomba dei nostri gemiti, dei colpi del bacino del mio scopatore contro il mio culo e degli insulti che a turno mi rivolgono, ciascuno nella propria lingua.
Il toro alle mie spalle è senza dubbio il più infoiato e improvvisamente lo sento urlare: “Ti riempio il culo, vacca!”. Mi dà altri due forti colpi e si svuota le palle dentro di me. Estrae il suo cazzo e sento un altro paio di schizzi sulla mia pelle. Poi se ne va, lasciandomi ancora piegato a succhiare il sudamericano.
Mentre ho la bocca impegnata, sento un rivolo caldo scendermi dal culo lungo una gamba: percepisco di essere ben dilatato e mi porto una mano a saggiare l'apertura del mio buco. Tre dita entrano con facilità e subito si lordano della sborra dei due tori che mi porto rapidamente alle labbra, ripulendole con attenzione. Il mio fare da vacca deve aver eccitato ancora di più il bel sudamericano. Mi rinfila il cazzone in gola e dopo qualche succhiata mi scarica dentro un'altra sborrata, abbondante come la prima. È dolce, molto liquida e saporita.
Lo ripulisco per bene, raccolgo il mio asciugamano e lo saluto, uscendo dalla sauna, mentre lui si siede a riposarsi su una delle panche in legno. È stata una scopata dura e il caldo dell'ambiente mi ha davvero spossato. Mi butto sotto l'acqua gelata della doccia e poi sotto un getto più tiepido, per ripulirmi con cura il corpo e il culo dai segni di sborra e di sudore rimasti su di me. Rimango fermo sotto l'acqua per almeno una decina di minuti.
Dalla doccia mi sono accorto che c'è un po' di gente che gira in cerca di “compagnia”. Decido così di uscire dalle docce, mi asciugo un po' con l'asciugamano e mi dirigo verso la zona dei camerini. È la zona meno illuminata del locale, ma c'è un bel via vai di persone. Dopo aver girato per un po', mi appoggio a una parete, attendendo qualcuno di interessante. Nonostante la scopata appena conclusa, ho ancora voglia di farmi sbattere. Sento il buco pulsarmi dalla voglia e scendo con la mano ad accarezzarmi la mucosa, trovandola cedevole e ben disponibile a farsi aprire.
Credevo che questi miei gesti non si notassero nella penombra generale, ma davanti a me si posiziona un uomo che, fissandomi in volto, prende ad accarezzarsi il pacco. Noto un bel rigonfiamento sotto l'asciugamano e, per farmi vedere meglio la mercanzia, scosta un po' il tessuto prendendo a segarsi la mazza. Non me la lascio certo scappare. Entro rapidamente in un camerino, lasciando la porta aperta, e mi dispongo a pecora sul lettino, mostrando tutta la mia disponibilità. L'uomo (che deve avere una quarantina d'anni) mi segue rapidamente. Chiude la porta alle sue spalle e mi accarezza il culo con le mani.
“Oh cazzo!” esclama appena raggiunge il buco. Deve essere rimasto sorpreso dalla mia morbidezza.
“Scopami, ti prego. Ho bisogno di cazzo” gli dico.
“La puttanella vuole essere riempita?”
“Riempita come una vacca” ribatto.
Lo sento inumidirmi il buco con un grumo di saliva e subito punta deciso il mio orifizio. Entra comodamente dentro di me e inizia subito a muoversi con decisione.
“Cazzo, se sei aperto!” mi sussurra.
Mi sistemo meglio a quattro zampe e spingo il culo verso di lui, rendendomi pienamente disponibile. Il mio gesto viene interpretato correttamente e il maschio prende a sbattermi con forza. Sento il suo cazzo scorrermi nel retto in un rapido dentro e fuori. È molto preso dalla monta, mi dà della troia e della cagna e mi schiaffeggia il culo rumorosamente. Faccio per sollevare un po' il busto, ma con una mano mi tiene il viso premuto contro il materassino, sempre continuando a scoparmi.
Passano dieci minuti di questa scopata decisa e prende a gemere con più forza.
“Ci sono quasi” mi dice.
“Non ti fermare, dammela tutta”.
Mi ascolta e dopo qualche altro colpo sento un calore intenso dentro di me. È una bella sborrata, accompagnata da un urlo roco del torello. Finisce di schizzare e resta fermo dentro di me.
“Continua a scoparmi” gli chiedo.
“Che c'è? Ne vuoi ancora?”
“Sì” rispondo, prendendo a mugolare e spingendo il culo verso il suo bacino.
“Ah, ma sei proprio insaziabile, eh? Allora adesso ci divertiamo un po'!”. Senza attendere una mia risposta, lo sento armeggiare alla porta. Appena l'ha spalancata, riprende a scoparmi con forza.
Dopo poco giro leggermente la testa e intravedo un paio di persone che si sono fermate a guardarci. La scena li sta facendo eccitare e in breve prendono a toccarsi il cazzo da sopra l'asciugamano. Mi lecco le labbra sempre continuando a fissarli e uno si avvicina deciso.
È un ragazzo sui trent'anni, magro e con un po' di pelo. Si spoglia completamente e mi offre il suo bel cazzo già barzotto. Senza smettere di farmi scopare, spalanco la bocca e lo inghiotto. Lo succhio con forza e lui si muove rapido. Ha due grosse palle che pendono verso il basso e io le accarezzo pensando a quanta sborra possano contenere.
Nel frattempo sento una mano accarezzarmi il culo e un dito furtivo si aggiunge in breve alla mazza che continua a scoparmi. Riesce a entrare con facilità, trovandomi umido e bagnato come poche volte mi è capitato. Si tratta di un terzo uomo che si è aggiunto ai due che già stavo servendo, ma non riesco a vederlo perché il ragazzo mi costringe a concentrarmi sul bocchino che gli sto facendo.
Capisco che i due alle mie spalle si stanno baciando e dopo poco vengo privato del bastone che mi trapanava il culo. C'è del movimento dietro di me e una lingua calda prende a leccarmi con insistenza il buco, rimasto vergognosamente aperto. Entra comodamente dentro di me, mugolando per il sapore dei miei umori.
È un attimo e anche questo decide di scoparmi. Affonda rapido dentro il mio culo e prende a sbattermi con forza. Ha un ché di familiare il suo modo di fare e, infatti, dopo alcuni istanti lo sento piegarsi verso il mio collo e sussurrarmi all'orecchio alcune parole con un forte accento ispanico. È lo stesso ragazzo che mi ha aperto prima in sauna ed evidentemente ha deciso di farsi un altro giro nel mio culo. Compiaciuto dalla cosa, prendo a mungergli il cazzo contraendo il mio sfintere. Il toro sudamericano gradisce il trattamento e si lascia andare ad alcuni gemiti profondi che stimolano anche gli altri presenti nel camerino.
Il ragazzo di fronte a me non ha mai smesso di scoparmi la bocca, ma la vista che si ritrova davanti non l'ha lasciato indifferente. I colpi che il sudamericano dà al mio culo e il suo corpo possente e muscoloso lo portano in breve al culmine del piacere.
“Dai che sborro, troia. Non ti fermare” mi dice, tenendomi ferma la testa con entrambe le mani.
Qualche altro affondo ed esplode in una scarica di sborra che mi scende dritta in gola. Non mi aspettavo una tale abbondanza, ma continuo a succhiarlo anche dopo che ha finito di sborrare, ripulendogli per bene il pisello. Soddisfatto, si alza in piedi lasciandomi lì a leccarmi le labbra delle gocce salate che vi sono cadute.
“Datemi altra sborra” urlo.
Non faccio in tempo a esprimere le mie voglie che nel camerino irrompono altri due maschi. Non li vedo bene, ma mi ritrovo all'altezza della bocca due pali in tiro. Non sono troppo grandi, ma non mi interessa. Li succhio un po', mentre i due continuano a segarsi con forza, anche loro eccitati dal toro che continua a sfondarmi il culo, procurandomi grande piacere. In pochi minuti prendono a gridare il loro piacere e caldi schizzi mi ricoprono il viso. Alcuni mi entrano in bocca e li assaporo con gusto. All'unisono, così come sono entrati, si allontanano e se ne vanno, uscendo dallo stanzino.
Il rumore di chiusura della porta è accompagnato da una voce: “Porca puttana, che vacca che sei!”. È il maschio che mi ha scopato per primo qui dentro. Non avevo ben capito dove fosse finito, ma deve essere rimasto in disparte a godersi tutta la scena. Con le dita raccoglie la sborra che mi cola sul volto e me la fa ingoiare.
“Toh, bevila tutta! – mi incita – Ti piace come ti scopa sto maschione?”
“Mmm, sì sto godendo un sacco, proprio come prima!”
“Cioè?” mi chiede curioso. E io gli spiego che mi ha già scopato una volta qualche ora prima.
“Ma quanti cazzi ti sei fatto stanotte? Sei proprio un troione!”.
“Sì, sono una vacca stanotte e ho ancora sete”.
Non si fa pregare più di tanto e mi porge il suo pisello in tiro. Anche lui è eccitato a puntino e io me lo infilo in gola rapidamente, provocandogli qualche brivido in corpo. Sono di nuovo al centro delle attenzioni di due maschi: il sudamericano dietro di me e quest'altro nella mia bocca. Trovano in poco tempo una buona intesa e prendono ad affondare quasi all'unisono nel mio corpo. Il ritmo è sostenuto ed entrambi esprimono il proprio godimento, mugolando e coprendomi di insulti in italiano e in spagnolo.
Quasi all'unisono li sento irrigidirsi, i loro cazzi si gonfiano ancora e prendono a spruzzarmi in bocca e in culo. Si scaricano completamente dentro di me e lentamente escono. Mi accarezzano compiaciuti e mi aiutano a sedermi. Il dolore che sento alle gambe e alle ginocchia è compensato dal profondo godimento che ho provato in questa lunga sessione. Dopo essere rimasti per un po' in silenzio a riprendere fiato, ci alziamo salutandoci e ci dirigiamo verso le docce. Per questa notte credo di averne presi abbastanza.
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